giovedì 25 dicembre 2025

La storia di Scampia: una storia di bellezza per la natura lussureggiante...! (I Parte)

La storia di Scampia è intimamente legata alla sua campagna, un tempo lussureggiante e fertilissima, disseminata da numerose masseria. Prima della riorganizzazione amministrativa, operata alla fine degli anni '80 del secolo scorso, con la quale divenne la 21^ Circoscrizione di Napoli, apparteneva per circa due terzi della sua estensione a Piscinola, fin dai tempi dell'antichissimo Casale di Piscinola, mentre, per le restanti parti, a Secondigliano e a Miano. Il suo toponimo è stato riportato nelle mappe antiche, tra le quali quelle redatte dal regio topografo Antonio Rizzi Zannoni, alla fine del XVIII secolo. In molte di esse, specie quelle ottocentesche, viene indicata come "Regione dello Scampia". 
Il termine di "Scampia", deriverebbe dal napoletano antico, di "Scampagnato", che significherebbe una estensione ampia di territorio pianeggiante, intensamente coltivato e privo di abitazioni. 

Fu abitato fin dai tempi antichi, con insediamenti sparsi di tipo rurale, inizialmente con accampamenti mobili, poi con strutture di legno, specie quando il territorio a nord di Napoli è stato campo di battaglie e soggetto alle numerose incursioni e ai saccheggi compiute dai vari eserciti conquistatori stranieri. 
Gli Osci sono stati i primitivi abitanti accertati di questo territorio, dei quali ci è giunta traccia attraverso alcuni reperti archeologici rinvenuti nei decenni scorsi, come le tombe in lastre di tufo emerse nel corso della costruzione del carcere di Secondigliano. Dei primi insediamenti degli Osci risultano identificate le primitive vie di comunicazioni, che resero praticabile il nascente commercio.

Gli Osci, gli antichi nostri progenitori... 

(8 maggio 2024)

Le antiche strade del territorio dell'Area Nord, di origine Osco-Romana...

(25 aprile 2025)


I romani procedettero anche in questo luogo alla divisione in "Centuriazioni", con l'assegnazione delle centurie ai veterani romani, che avevano servito Roma delle varie campagne di conquista. Lo dimostrano i ruderi della struttura di villa agricola romana conservati in via T. Galimberti. Questi reperti per l'aspetto insolito delle mura e per la loro straordinarietà, sono rimasti impressi nell'immaginario collettivo, lasciando una traccia attraverso leggente e cunti, tramandati dalle generazioni passate.

La villa romana di Scampia: tra storia, aneddoti, cunti e leggende…! 

 (14 ottobre 2013)

Purtroppo delle altre strutture archeologiche che furono rinvenute nel territorio, come tombe, strade (e forse di altri ruderi di edifici importanti), ma anche di oggetti di arredo e preziosi,  sono stati razziati dai tombaroli o demoliti furtivamente durante la costruzione di quello che all'epoca fu chiamato il rione "167 di Secondigliano". 
Il territorio di Scampia, che in periodo medioevale segnava l'inizio della regione che veniva chiamata "Liburia", è stato apprezzato per la bellezza del suo paesaggio, infatti, a tal riguardo, diverse testimonianze scritte sono pervenute ai nostri giorni, come la dedica del Poeta Giacomino Pugliese (XIII sec.), attivo presso la corte di Federico II, dove descrive la 

Liburia”: “Niun luogo al mondo, era più giocondo, di quel tratto della Liburia, pieno di ricchezza, utile, ameno, abbondante di seminati, di frutti, di prati di albereti. Quivi su l’uno e l’altro fianco della Via che da Napoli correva quasi diritta all’Anfiteatro dell’antica Capua, tagliando a mezzo quella distesa verdeggiante di campi, spargevansi numerosi villaggi e Casali, assai più che non siano oggi. Perché nei documenti del tempo, coi nomi tuttora vivi di Casolla, S’Adiutori, Teberola, Saviano, Piro, Pascariola ed altri, ricorrono quelli, oggi periti di casa Aurea, Raviosa, Pastorano, Decazano e altri”. 
Il Summonte, citando i Casali esistenti nel XIV secolo intorno alla città di Napoli, tra cui quello di Piscinola e quindi Scampia, così scrive:
“[…] Questi Casali sono abbondantissimi di frutta di ogni sorta e qualità[…]. Sono anco fertilissimi di vini preziosi e delicati, di frumento, di lino finissimo e canapo di grande qualità, di bellissime sete, vittovaglie di ogni sorte, selve, nocellami, polli, uccelli, et animali quadrupedi, così da fatica come da taglio: gli abitatori di questi Casali, quasi ogni giorno vengono a Napoli a vendere le loro cose” .
Altre testimonianze sono riportate in questo post pubblicato del 2013:

Scampia nelle narrazioni storiche... 
(16 settembre 2013)

Il territorio di Scampia in antico tempo era suddiviso in varie località che erano indicate con particolari toponimi, i quali venivano usati soprattutto dai Curiali (ossia i notai dell'epoca), per definire i confini dei terreni o delle masserie in vendita, durante gli atti di transazioni. Di essi abbiamo redatto un post nel 2015:

I luoghi di Piscinola, di ieri e di oggi... I^ parte  (12 luglio 2015)

Tra le emergenze architettoniche più antiche un tempo esistenti a Scampia troviamo la chiesa di San Sossio diacono e martire. Le fonti più antiche che descrivono questa chiesa risalgono al X secolo; in esse il tempio viene indicato come chiesa Staurita, ossia gestita da un sodalizio strutturato con un governo che espletava delle funzioni assistenziali e caritatevoli verso la popolazione del luogo. La chiesa è riportata nelle mappe antiche, fino a quelle redatte nel tardo '800, poi, purtroppo, di essa si perdono ogni traccia. Forse cadde in rovina a causa di terremoti o forse fu trasformata in edificio residenziale, nel corso del tempo.

Miseno nelle tradizioni della mia terra....!  
(1 settembre 2013)

Altri elementi archeologici rinvenuti nel territorio sono stati dei tratti di cunicoli rivestiti in muratura di tufo, che si ramificavano a partire dall'abitato di Piscinola, fino a raggiungere la masseria Splendore. Purtroppo, oltre alle testimonianze orali trasmesse da parte di alcuni testimoni e il riferimento riportato nel saggio storico "Viaggio della mia terra", di B. F. Sica, non sono state trovate alcune tracce a tal riguardo. 
Il territorio di Scampia è stato sicuramente caratterizzato dalla fertilità del suolo, arricchito dalle ceneri delle varie eruzioni vulcaniche, soprattutto quelle emesse dalla caldera dei Campi Flegrei, ma oltre questo aspetto, con la sua favorevole posizione geografica, pressocché pianeggiante, posta subito a ridosso della collina dei Camaldoli, ha beneficiato del percorso di numerosi alvei e torrenti (lagni) che hanno apportato nel territorio abbondanti quantità di acqua meteorica, tanto da formare piccoli invasi lacustri, con formazione di canneti. 

I toponimi di Cannito Piccolo e Cannito Grande che vengono ancora oggi usati per indicare alcuni luoghi situati ai confini con il Comune di Mugnano, è una dimostrazione di questo aspetto geomorfologico antico del territorio. 
Quindi la terra fertile e l'acqua abbondante hanno esaltato la feracità della terra, tanto che questo territorio è stato molto apprezzato nel corso dei secoli, sia dagli abitanti cittadini e sia da parte dei visitatori stranieri, soprattutto quando nel XVII e XIX secolo, era di moda effettuare i viaggi del "Gran Tour". Ben presto fu ricorrente l'appellativo coniato per indicare la vasta area a settentrione di Napoli, come "Giardino d'Europa".

Tra vasche, piscine e cunicoli misteriosi... Piscinola: un equilibrio tra terra e acqua! (parte prima)

(8 ottobre 2017) 

Tra vasche, piscine e cunicoli misteriosi... Piscinola: un equilibrio tra terra e acqua! (parte seconda)

(12 novembre 2017)  
 

Ma l'altro elemento che ha caratterizzato il territorio, dopo l'avvenuta antropizzazione, sono stati gli insediamenti agricoli che con il trascorrere dei secoli, a partire dai primi insediamenti romani (delle ville rustiche), hanno poi assunto i connotati di masserie fortificate.
A Scampia c'erano un tempo molte masserie, alcune passate alla storia per episodi avvenuti nei loro paraggi o per essere state esse stesse oggetto di cunti, leggende o fiabe. Molte di esse sono state riportate nelle mappe storiche del XVIII e XIX secolo.  

Le "aziende agricole" del passato: Le Masserie (prima parte) 

(16 gennaio 2021) 

Le "aziende agricole" del passato: le Masserie (seconda parte)

(23 gennaio 2021) 

Un duello dal Conte di Lucina... Cronaca del 1840...

(29 ottobre 2017)

Tra le masserie più rinomate di Scampia abbiamo già descritto in dettaglio quelle denominate "Dello Scampia" e "Splendore".
La prima è ancora esistente, mentre la masseria "Splendore" fu inesorabilmente distrutta durante i lavori di costruzione del nuovo rione Scampia. 

La Masseria de La Scampia... la sua storia e i misteriosi simboli sulla facciata... (prima e seconda parte) 

(16 febbraio 2023) 

Uno splendore di masseria, ovvero la "Masseria Splendore" di Piscinola 

(3 aprile 2021)

Una preziosa testimonianza storica che riporta molti toponimi di Scampia risulta essere il diario di Santa Visita redatto dal cardinale Francesco Carafa, nell'anno 1542. In esso sono riportati i benefici e le rendite godute dalla parrocchia del Santissimo Salvatore in Piscinola.

Quella Santa Visita a Piscinola , dell'anno 1542.... condotta dall'arciv. Francesco Carafa 

(22 marzo 2024)

Con l'avvento della dinastia dei Borboni (1734), il primo sovrano, re Carlo di Borbone, si innamorò talmente del territorio posto a settentrione della città che volle in esso realizzare un vasto giardino reale, dove organizzare, assieme alla sua corte, grandi battute di caccia. Il grande parco, delimitato e protetto, fu presto realizzato e la sua superficie si estendeva racchiudendo ben tre Casali: Piscinola con Scampia, Secondigliano e Miano. 

Piscinola, Secondigliano, Miano e Marianella: il giardino di caccia di Sua Maestà, il Re! 

(15 marzo 2015) 

  (segue nella seconda parte)

Salvatore Fioretto



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