sabato 25 aprile 2015

Una terra di Santi, di pittori, di giuristi, di navigatori,...e di scrittori! (3^ parte)

Se il livello culturale di una comunità si misura in base al numero degli scrittori e dei poeti che li contiene, se la ricchezza antropologica di un borgo o di un quartiere si valuta in base al novero dei libri, dei saggi e delle monografie a esso dedicati, allora possiamo dire che l'Area Nord di Napoli, con i quartieri di Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia e Secondigliano, non è seconda a nessuno per questa classificazione e, tra i centri che la compongono, lo è ancor di più Piscinola; e lo diciamo non per campanilismo, ma perché i dati lo dimostrano appieno: Piscinola è dunque il quartiere ad avere il maggior numero di scrittori che hanno pubblicato negli anni monografie, saggi e romanzi riguardanti la sua storia, i suoi personaggi e gli avvenimenti che l'hanno resa compartecipe...
Tralasceremo, per questione di spazio, la citazione dei diversi documenti storici, nei quali si riportano brevi riferimenti su Piscinola e su altri casali di Napoli, come quelli di Paolo Diacono, Lorenzo Giustiniani, Pietro Giannone, Bartolommeo Capasso, Antonio Rizzi Zannoni, Antonio Summonte, Francesco Sacco, Camillo Tutini, Orlandini e Zuccagni.
Eseguendo un excursus cronologico sulle opere, in base all'anno di pubblicazione, risulta che il libro più antico e dettagliato scritto sugli antichi Casali di Napoli e tra essi, quindi, Piscinola,  Chiaiano, Miano, Marianella e Pollanella, risulta essere il liber scritto dal celebre storico Antonio Chiarito, dal titolo "Commento istorico-critico-diplomatico sulla costituzione de instrumentis conficiendis per curiales", edito nell'anno 1772.
Un altro libro antico su Piscinola è una monografia scritta dall'avv. Giacomo Rossi del 9 febbraio 1863, dal titolo "Memorietta riguardante la dimanda del Municipio di Piscinola a diventare Villaggio di Napoli. E' evidente dal titolo che l'argomento trattato riguarda le motivazioni che spinsero i consiglieri, dell'allora Municipio di Piscinola, a chiedere l'annessione al Comune di Napoli.
Compendio di D. Scandone
Segue la monografia del marchese Lucarelli, scritta nel 1913, che s'intitola: "I villaggi del Nord, quali erano e come sono". Questo opuscolo è una breve trattazione dello stato dei antichi comuni a nord di Napoli, annessi al Comune di Napoli allo stato di Villaggi.
Nel 1938 Domenico Chianese scrive la celebre opera "Gli antichi Casali di Napoli".
Nel 1950, mons. Domenico Scandone pubblica la prima brevissima storia di Piscinola, dal titolo "Notizie storiche su Piscinola".
Nel 1984, con successiva edizione del 1989, l'arch. Cesare de Seta pubblica il saggio: "I casali di Napoli" ed. Laterza, nel quale si analizzano le condizioni degli antichi Casali nel suburbio di Napoli, alla luce del programma edilizio di riqualificazione "Il regno del Possibile - Piano delle periferie".
Nel 1985 il dott. Carmine Montesano scrive la storia della squadra di basket Virtus Piscinola, con il libro intitolato: "Storia di Periferia".
Arriviamo all'anno 1989, quando il dott. Biagio Franco Sica scrive il primo libro di storia completo su Piscinola, intitolato: "Viaggio nella mia terra, memoria storica del Casale di Piscinola", ed. tip. Cortese.
Nell'anno 1991 la casa editrice Electa Napoli pubblica "Dal Terremoto al Futuro", un trattato di urbanistica, in due volumi, nel quale si illustrano i progetti della ricostruzione post-terremoto, riguardanti tutti i quartieri di Napoli.
Nel 1994 Natale Mele e Carmine Montesano scrivono insieme: "L'Assistente, una comunità ricorda", un libro dedicato alla vita di Don Domenico Severino, fondatore della Virtus Piscinola.
Nel 1995 viene pubblicato l'interessante saggio: "Il futuro nella memoria - Note su Piscinola-Marianella, dalla condizione di Casali autonomi a quella di periferia napoletana", scritto dall'arch. Carmine Megna e Paola Locatelli.
Nel 2004 è pubblicata la bella fiaba, ambientata a Piscinola: "Il mago nel pozzo", scritta da Salvatore Nappa e Luigi Sica.
Nell'anno 2007 Antonello Cossia ricorda la storia del papà, il pugile olimpionico Agostino Cossia, nel suo libro: "A fronte alta", ed. Guida.
Nel 2010 è la volta del libro antropologico "Piscinola, la terra del Salvatore - Una terra, la sua gente,  le sue tradizioni..." di S. Fioretto, ed. The Boopen.
Nell'anno 2013, Pino Ciccarelli, fondatore del complesso musicale "Concerto Speranza", pubblica "Magari in un altra vita" ed. Marotta & Cafiero, con allegato il CD "Trasparenze". Il libro è un romanzo autobiografico, ambientato tra Marianella, Piscinola e Miano
Ancora nel 2013, viene pubblicato "Il borgo perduto - Storia di una via Gluck napoletana", scritto da Luigi Sica, ed. Marotta & Cafiero. Il libro è un concentrato di umanità e di ricordi di quello che fu l'antico borgo di Piscinola, prima della distruzione delle campagne e dello "Smeraldo Verde" di Scampia.
Sempre nel 2013, l'ex cestista, nonché allenatore di basket Giuseppe de Rosa pubblica: "Virtus Piscinola Basket... ma non solo": la bella storia della squadra piscinolese, raccontata dallo stesso protagonista.
Nel 2014 è la volta di "C'era una volta la Piedimonte", di S. Fioretto, ed. Atena: un libro di racconti sulla ferrovia Napoli-Piedimonte, ambientati in gran parte a Piscinola, e tra Secondigliano e Mugnano di Napoli.
Nello stesso anno 2014, Gaetano di Vaio, affermato produttore cinematografico di origini piscinolesi, assieme al giornalista Guido Lombardi, scrive il romanzo autobiografico e di riscatto sociale, "Non mi avrete mai", ed. Einaudi.
Ancora nel 2014, Carmine Aymone pubblica la bella storia del cantante piscinolese Mario Musella, fondatore degli Showmen, dal titolo: "Mario Musella, il nero a metà", presentazione del maestro Enzo Avitabile, ed. Graf. Al libro è associato anche un CD, con alcune canzoni degli Showmen.

Tra gli scrittori di racconti e di romanzi di genere vario, originari di Piscinola, ricordiamo la scrittrice Anna Maria Montesano, che ha scritto diversi racconti pubblicati in raccolte dedicate; mentre tra i poeti ricordiamo le raccolte di poesie pubblicate in più volumi da: Cascella, Agostino Marano, Antonio Palladino e Daniele Buonpane; quest'ultimo giovanissimo, laureato in filosofia, ha già pubblicato tre libri di poesie, l'ultimo dal titolo "Non riesco a essere infelice", contiene diversi componimenti dedicati a Piscinola.
Nel 2015, infine, Salvatore Nappa ha pubblicato la raccolta di poesie "Aldila del mare", con un CD di canzoni etniche. Delle altre opere scritte da Nappa, abbiamo eseguito una descrizione nel precedente post a lui dedicato.
Sui poeti prepareremo in futuro un post più articolato a loro dedicato. 
Nella trattazione non è stata riportata la gran mole di libri dello scrittore e attore piscinolese Peppe Lanzetta, molti dei quali ambientati nell'Area Nord e a Piscinola. A Peppe Lanzetta dedicheremo in futuro un intero post.
Salvatore Fioretto

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domenica 19 aprile 2015

Tatunniello, 'o gelato cu 'o Tamburiello!


Negli anni '60 e '70 i quartieri di Piscinola e di Marianella hanno conosciuto una stratigrafia di umanità che riusciva a sopravvivere con dignità in quel che fu un momento difficile dell'economia locale e nazionale, un periodo poi non tanto diverso da quello attuale. 
Targa toponima "Villaggio di Piscinola" (foto Gino La Bruna 2011)
Per sopravvivere e sbarcare il cosiddetto lunario, tante persone praticavano i più disparati lavori, saltuari e occasionali... Molti erano gli "stagionali" che fornivano la loro manovalanza nei campi agricoli o nel settore dell'edilizia, ma tanti erano anche coloro che si arrangiavano praticando moltissimi mestieri ambulanti. 
Già in passato abbiamo qui parlato di Luisella 'a pisciavinnela e di 'Ntuono, venditore di "girelli" e di sedie di legno, ma c'erano anche acconciambrella, acconciapiatti, carnacottari, venditore di spiche (mais) e di castagne lesse o arrostite, eppoi, fiorai, piattari, stagnari e zarellari; ci dobbiamo fermare per ora qui, perché l'elenco potrebbe essere incontenibile, dato che tanti erano i mestieri ambulanti di una volta...! 
Ricordiamo ora in questo post un altro personaggio leggendario di Piscinola e di Marianella, che ha segnato con la sua presenza dei momenti lieti e piacevoli nella gioventù di moltissimi ragazzi della mia generazione e anche di altre, addirittura possiamo dire che egli ha regalato tanti momenti "gustosi" e indelebili della nostra vita: parliamo di Antonio D'Angelo, a tutti noto con il nomignolo di Tatunniello.  
Un venditore ambulante di gelati (foto di repertorio)
Tatunniello era originario del centro storico di Marianella, abitava nella località denominata "Vascio 'e case Marfella".
Aveva un carretto trainato da un asinello e nel periodo estivo, di pomeriggio, girovagava tra i quartieri di Marianella, Miano e Piscinola, vendendo superbe e gustose granite di limonata. Le preparava abilmente dentro ad una specie di tinozza di legno, che aveva un coperchio di chiusura a forma di cupola di rame, terminante con una maniglia. Questo coperchio doveva essere ripetutamente ruotato, a ritmo stabilito, in un verso e nell'altro, per consentire alla granita di limone di rendersi pronta per l'uso. La granita era prelevata con una specie di coppino e distribuita negli appositi coni e secchielli.  C'è da dire che durante questa preparazione dei gelati e la loro vendita, l'asino, che era ammaestrato, se ne stava buono a ruminare col muso in un sacco di Avena (chiamata Biada), che gli era stato appeso al collo.
La presenza pomeridiana di Tatunniello era inconfondibile, perché egli aveva  ben pensato di accomunare la sua attività al suono di un tamburo, che portava appeso al carretto e faceva fragorosamente trullare a ogni angolo di via stabilita lungo il suo percorso pomeridiano: era in pratica un suono usato a mo' di richiamo pubblicitario. 
Ricordo ancora il ritmo del trullare del tamburo e il costo del gelato, che era di 10 o 20 lire, a seconda del formato del cornetto che lo conteneva. Ma la leccornia ambita da tutti i bambini era quella di trovare nella granita uno spicchio di limone... una vera prelibatezza!!
Tatunniello è stato attivo, come venditore di limonate, tra gli inizi degli anni '60 e la fine degli anni '70. Purtroppo con il "sisma" del 1980, così come è accaduto per molti altri ambulanti di Piscinola e di Marianella, anche l'attività di questa simpaticissima e umile persona è scomparsa tra i meandri di una  "Ricostruzione" lunga  e difficile, che ha generato una specie di spartiacque con il passato, con la scomparsa di tante usanze e tradizioni che erano presenti in questi due quartieri, da tempo immemorabile.
Ecco una bellissima testimonianza di Tatunniello, scritta dal figlio Ludovico e cortesemente concessa per questa nostra dedica:
"L'uomo col "Tamburriello", era mio padre.
Mi è stato chiesto se io abbia delle foto che lo ritraggono insieme al suo carrettino e purtroppo, non ne esistono.
Allora, ho deciso di descrivervelo un po’.......
Era il secondo di sette figli, il padre aveva una macelleria e mia nonna, puliva le interiora dei vitelli e delle pecore.
Mio padre, mi raccontava che aveva sempre lavorato in vita sua...
Si diceva con ironia, che avesse ripetuto per sette anni la prima classe elementare.
Poverino, mi raccontava che da ragazzino, tornava la sera dall'avere venduto la trippa a Capodimonte e il padre, gli faceva trovare un carretto pieno di angurie che lui, doveva portare non so dove.
Ai bambini, era conosciuto per la limonata che vendeva in estate.
Lui però, aveva un attività per ogni stagione.... Come le "quattro" di Vivaldi.
In estate, c' era dunque la limonata, poi le spighe di mais bollite, poi le castagne, anch'esse bollite e d' inverno, faceva delle pizze fritte e crocchè di patate.
Sempre "ambulante".... 
Marianella vista dall'alto
Certo, non pagava le tasse e non era a norma con i criteri igienici, in quegli anni però , era un "vivere e lasciar vivere" e i vigili urbani, spesso chiudevano un occhio o anche due.
Di carattere, mio padre era una persona semplice ed umile ed è rimasto cosi, fino alla fine dei suoi giorni.
Mi sorprende e mi onora il fatto che il mio babbo, abbia lasciato un segno cosi indelebile, nella storia di Marianella e di Piscinola.
Tra le altre cose che mi ha insegnato e trasmesso, ricordo che era del parere che, quello che rimane di una persona post vita, è la sua " fama" " a' nnommina"... positiva o negativa che essa sia...

E sembra proprio che il buon "Tatunniello", aveva ragione!
Buona vita a tutti!!"

Il sig. Ludovico D'Angelo ha provveduto a registrare una ricostruzione fonica del rullo del tamburo, come era allora eseguito dal papà Tatunniello...
Suono del tamburo di Tatunniello

A Tatunniello, il famoso gelataio cu 'o tamburiello, mio ricordo d'infanzia, ho dedicato anche una mia poesia, che riporto qui:

‘O tamburiello… Abbascio Miano!
Dint’’a ll’afa d''a staggione
e 'na quarantina d’anne fa,
tutti quanti 'e guagliune
se mettevane a pazzià…

Chi curreve e chi alluccave,
dint’a n'arie 'e giardeniello,
ma ‘o penziero loro stave
già aspettanne ‘o tamburiello…

Vers’‘e cinche d’’a cuntrora,
se senteva già 'a luntano
‘o rummore ‘e nu tamburo
che s’avvicinava chianu chiano…

Era chella na carrettella piccerella,
tirata ‘a nu povero ciucciariello,
e ncoppa a essa, n’omme anziane,
ca s’era ‘mprovvisato gelataie!

Accussì tutt’e guagliune
nun capevene cchiù niente,
e currevane comm’arille,
jenne ‘ncontro ‘o "tamburiello"!

Tanta gente da ‘e barcune
s’affacciave cu ‘e criature:
quanti strille…, che scenata…!
pe’ s'accattà na limunata!!

Mentre se gudevane 'a frescura,
'e sta delizia d’’a natura,
cchiù cuntento ‘o vicchiariello
faceva nata sunata 'e tamburiello!

Tantu tiempo già è passate,
e sti sapure mo se so’ scurdate…,
oggie tamburiello, granita 'e limone
so’ divintate sultanto ricordi... chin''e passione!

Salvatore Fioretto

Si ringrazia il sig. Ludovico D'Angelo per aver consentito alla pubblicazione della sua testimonianza.

Si ringrazia Gino La Bruna per la sua testimonianza fotografica, sopra inserita, della ormai simbolica foto della targa "Villaggio di Piscinola", da lui ripresa nel 2011, origine di tanti momenti aggregativi e di sana riscoperta delle tradizioni piscinolesi. La redazione di Piscinola blog, intende rendergli qui il giusto tributo che merita.
Si ringrazia, infine, Noemi Caira per la sua bella foto qui inserita.
Piscinola, foto di Noemi Caira, anno 2014