lunedì 29 aprile 2019

Passando da Nord a Sud, ecco le tante località d'Italia che si chiamano come "Piscinola" di Napoli

Ogni giorno, utilizzando la moderna rete dei trasporti cittadina, soprattutto la "Linea 1" della metropolitana di Napoli, ricorrente è trovare scritta l'indicazione del quartiere di Piscinola, sia sulle locandine segnaletiche delle stazioni, che sugli orari dei treni. 
Anche attraverso gli altoparlanti, viene ripetutamente annunciato, da una "voce spiker" registrata, sia sulle banchine delle stazioni che a bordo dei treni, il sopraggiungere di un treno diretto a Piscinola; l'annuncio viene letto anche in lingua inglese, per i tanti turisti che visitano la città di Napoli: "Train to Piscinola" oppure "Piscinola Station"...
Lo stesso avviene per la linea metropolitana interprovinciale della "EAV" (Ente Autonomo Volturno: Piscinola - Aversa, linea lunga 10 chilometri), battezzata già dall'inaugurazione come: "Linea Arcobaleno", perché contiene per le decorazioni di ogni stazione un colore "a tema", scelto dall'iride dell'arcobaleno. Il capolinea di "Piscinola-Scampia", che rappresenta la stazione terminale del lato napoletano, contiene tutti i sette colori dell'arcobaleno...
Stazione di Piscinola-Scampia (Linea EAV)
Possiamo quindi affermare che oggi il nome di Piscinola, antico quartiere di Napoli, è conosciuto e diffuso in ogni angolo della città.
Tuttavia, c'è da dire che il toponimo di "Piscinola" non rappresenta un unicum della città di Napoli e della sua provincia, ma altre località, villaggi e frazioni d'Italia hanno la stessa denominazione della "Piscinola" di Napoli.
La più importante tra queste, anche dal punto di vista storico, è "Piscinola" (o Piscinula) borgata di Roma, situata nel quartiere di Trastevere, la cui origine è similmente attribuita, come nel nostro caso, al ritrovamento nella zona di un'antica cisterna per contenere l'acqua. Alcuni studiosi ritengono che il luogo sia stato in epoca romana la sede di uno stabilimento termale, con la presenza di vasche e piscine, delle cui vestigia il centro di Roma era un tempo colmo e, probabilmente, ne abbia condizionato il suo toponimo.
In questo luogo dell'Urbe, furono erette tre antiche e importanti basiliche cristiane: "San Benedetto in Piscinula", "Santo Stefano in Piscinula" e "San Lorenzo in Piscinula".
Della chiesa di S. Benedetto in Piscinula, l'unica oggi esistente, sappiamo da fonti quasi leggendarie, che fu eretta, nel 543 sulle rovine della Domus Aniciorum (o casa degli Anici), da parte di una nobile ed antichissima famiglia romana alla quale sarebbe appartenuto S. Benedetto da Norcia. La struttura muraria ed alcuni capitelli della chiesa rivelano l'antichita dell'edificio. Dopo il saccheggio di Roberto il Guiscardo, avvenuto del 1084, la chiesa fu riedificata e ampliata.
Chiesa di San Benedetto a Piscinula (Trastevere RM)
Le prime notizie documentate risalgono al 1192, quando Cencio Camerario, nel suo Liber Censuum, menziona la chiesa "San Benedetto de Pescina". Nel XV secolo fu restaurato il tetto, ad opera dell'antica e nobile famiglia dei Castellani. Nel 1678 fu rifatta la facciata e ai lati furono costruiti il collegio di S. Anselmo, adibito ai Benedettini di passaggio a Roma, e l'ospedale fondato da don Lami e funzionante fino al 1726, ossia fino a quando Filippo Raguzzini, per incarico di Benedetto XIII, inaugurò l'Ospedale dedicato a S. Maria e a S. Gallicano; entrambe opere poi scomparse nei secoli successivi. 
Il campanile, in laterizi con elementi di spoglio in marmo, è a pianta quadrata, conserva anche la più antica campana di Roma datata 1069. L’interno, a tre navate con colonne risalenti ai primi secoli dell’Impero, custodisce un pregevole pavimento cosmatesco in porfido e serpentino, del XII secolo ed un dipinto, del XIV secolo, posto sull’altare maggiore, che raffigura la Vergine con il Bambino.
Chiesa di San Benedetto a Piscinula (Trastevere RM)
Molto importante il piccolo oratorio, a pianta trapezoidale con volta a crociera, impostata su quattro colonne dall’alto plinto, con capitelli medioevali del secolo VIII. Costruita, intorno al XIII secolo, nel lato sinistro del portico, troviamo la ben nota Cappella della Vergine. L’altare, consacrato nel 1604 ed abbellito da una bella lastra in porfido di tipo cosmatesco, custodisce il venerato affresco trecentesco della Madonna con Bambino, denominata "Madonna della Misericordia". Da questo oratorio si accede in una cella molto angusta che la tradizione vuole sia stata la dimora ed il luogo di penitenza del giovane Benedetto da Norcia, durante la sua permanenza romana, intorno all'anno 495.
Di notevole importanza storico-monumentale è la presenza nella zona della nobile residenza della famiglia Mattei.
Ettore Roessler Franz, "Via Piscinula" a Trastevere
In questa borgata di Roma un tempo c'erano numerose Taverne, e alcune sono state immortalate in celebri dipinti, come quello del pittore danese, Ditlev Blunck, nel 1836, intitolato "Osteria la Gensola" (l'osteria si trovava sulla via che da Piazza Piscinula menava verso il Tevere). Scorci della Piscinula romana scomparsa, sono stati immortalati anche negli acquerelli del celebre pittore tedesco Ettore Roessler Franz, alcuni riproposti in questo post.
Tra le antiche testimonianze storiche, sappiamo che nell'anno 1556, Tullia d'Aragona, celebre cortigiana, scrittrice e poetessa del Rinascimento italiano, viveva in una taverna in Piazza San Lorenzo a Piscinula, di Trastevere.
Ditlev Blunck, "Osteria la Gensola"
A Roma esistevano anche le chiese di "Sant'Andrea in Piscinula" e "San Tommaso in Piscinula", Nella toponomastica romana troviamo, oltre la "Piazza Piscinula", anche la citata strada, denominata "Via Piscinula".
A Sessa Aurunca (CE) un tempo esisteva la "Certosa di Santo Stefano in Piscinola". Nel libro "Memorie critiche-storiche della chiesa di Sessa Aurunca", scritto da Mons. Giovanni Maria Diamare; ed. Artigianelli, anno 1906, pag. 147), si legge: [...] La certosa di Santo Stefano in Piscinola più non esiste ma nelle pertinenza di San Castrese, verso il territorio di Cellole, esiste il fondo chiamato Piscinola, che già apparteneva a' Cassinesi e vi era un'abazia. [...]
Piazza Piscinula a Trastevere
Dalle carte antiche si scopre che in questo territorio esistevano, oltre la chiesa di Santo Stefano, anche quella dedicata a Sant'Erasmo, martire a Formia nell'anno 303, e la chiesa di San Marco ad Anticolo (rif. Bolla di Atenulfo, Metropolita di Capua, dell'anno 1032).
Ancora oggi qui troviamo presente la chiesa di "San Giuseppe in Piscinola", che in antichità faceva parte di un complesso monastico appartenente all'abbazia di Montecassino. Non si conosce il periodo di fondazione della chiesa, ma essa viene già citata in alcune visite pastorali del XVIII secolo. Questo territorio è stato abitato fin dal periodo neolitico, come dimostrano i rinvenimenti archeologici e, ancor prima della occupazione Romana, era abitato dalle popolazioni italiche degli Ausoni e degli Aurunci.
Via Piscinola, a Spigno Saturnia
A Sessa Aurunca si trova anche una piccola località di nome "Piscinola", contenente una "Masseria Piscinola".
A Spigno Saturnia (LT) una strada è intitolata "Via Piscinola". Nella cittadina di Gianola (provincia di Latina) abbiamo un altro importante riferimento toponimo riguardante una località che porta il nome di Pescinola. Nel libro sull’architetto ”Palladio”, scritto da De Luca, nel 1990, Vol. 3-4, nella nota 9), a pag.22, si legge: “La zona è denominata “Pescinola” e in effetti alla foce del fiumicello vi sono i resti di una peschiera fin sotto al primo stabilimento balneare. Un’altra peschiera era nell’insenatura del Fiume Gianola, le cui strutture sono ancora visibili sotto i moli del porticciuolo costruito dal marchese Afan de Rovera. Questi impianti dovevano certamente appartenere al complesso residenziale del promontorio.
Via Pescinola a Trastevere
Sempre a Gianola (LT) troviamo oggi due strade del centro civico dedicate a Pescinola: Via Pescinola e Via Santo Janni a Pescinola.
Discorso particolare merita "Piscinola dei Marsi", che si trova nel comprensorio del comune di Pescina (AQ), come rilevasi  nel testo: "Collezione degli atti dell'amministrazione delle imposte dirette, del catasto e del macinato del Regno d'Italia", ed. Italia - Dir. Gen. Imposte Dirette", anno 1916, a pagina 348, sotto il territorio di Pescina, sono elencate le località di "Bisegna, Cocullo, Collarmele, Ortona dei Marsi e Pescinola". A Pescina hanno avuto i natali personaggi illustri della storia d'Italia, come Ignazio Silone e il Cardinale Mazzarino, successore del Cardinale Richelieu alla corte francese.
A Piscinola dei Marsi è nata anche Regina Rossi in Milli, educatrice e madre della celebre scrittrice e poetessa Giannina Milli.
Vicino l'Aquila, esiste anche un castello chiamato "Castello di Piscinola".
Nei Comuni di Civitanova del Sannio (BN) e di Rocca Imperiale - Nocara (CS), si attestano le presenze di contrade di nome "Piscinola".
Via Pescinola e Via Santo Ianni a Pescinola, Gianola (LT)
Tra i rilievi di origine vulcanica dei Campi Flegrei, esiste la "Montagna di Piscinola".
A Boscotrecase (NA) e a Locorotondo (TA) troviamo, invece, due località denominate "Piscinella" similmente alla Piscinella napoletana: località menzionata nelle antiche carte medioevali, forse primitivo insediamento da cui nacque la nostra Piscinola.
In Toscana, in terra di Siena, troviamo ancora un'altra località omonima, chiamata: "Piscinola di Quirico".
Clamoroso è l'errore storico commesso nel XVIII secolo, allorché in alcuni documenti fu confuso il Casale di Piscinola con quello di Pisciotta. Infatti, nel libro "Corografia, storica e statistica dell'Italia delle sue Isole", di Attilio Orlandini Zuccagni, vol. II, Firenze, anno 1845, si legge: "[...] Ridicolo poi si rese il benedetino Beretta confondendo la borgata di Pisciotta con Piscinola Casale di Napoli, distante 90 e più miglia.
Di questa erronea attribuzione toponima si fa cenno anche in una lettera indirizzata al biografo e scrittore Giovanni Bernardino Tafuri.
Veduta esterna della doppia stazione di Piscinola-Scampia


Sapere che "Piscinola" non è soltanto napoletana, è motivo di curiosità letteraria, ma anche di interesse storico-antropologico, perché dimostra che dei popoli, vissuti nei secoli scorsi, in territori distanti anche diverse centinaia di chilometri, hanno voluto indicare similmente i loro luoghi, per le importanti caratteristiche orografiche o per le opere idrauliche ivi esistenti. Sono state infatti le presenze di vasche e cisterne, utilizzate negli antichi insediamenti, sia per il fabbisogno umano e per le pratiche agricole e sia, come si è visto, nell'allevamento ittico, a determinare l'attribuzione di questo antico toponimo.
Oggi, quindi, sappiamo che il quartiere di Piscinola non è l'unico centro d'Italia a chiamarsi così, pertanto sarà buona consuetudine indicare in futuro il nostro quartiere come: "Piscinola di Napoli".
Salvatore Fioretto 

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