martedì 14 luglio 2015

I luoghi di Piscinola, di ieri e di oggi....II^ parte



Dopo i toponimi medioevali di Piscinola, esaminiamo qui i luoghi e i toponimi della Piscinola di oggi, tralasciando per ora quelli delle masserie antiche, per le quali dedicheremo un apposito post futuro.
Molti toponimi, nati in un periodo relativamente recente, sono rimasti ancora nel linguaggio corrente nel territorio in esame.
Particolare della mappa del 1778,  "Carta de evirons de la Villa de Naples"
Per prime ricordiamo le località i cui nomi erano legati alla vicinanza della ferrovia Napoli-Piedimonte d’Alife. Ancora oggi diverse località sono indicate, specie dagli anziani, con le locuzioni: “Vicino ‘a Piedimonte’” e “’Ncoppa ‘a linea d’’a Piedimonte”.
Elenchiamo ora i toponimi più importanti ed utilizzati:
‘O Cap’ ’e Coppa: Via Vittorio Emanuele. Il toponimo è sicuramente scaturito dalla posizione geografica di quella zona di Piscinola posta in “elevazione” rispetto alla parte “bassa” corrispondente alla Piazza B. Tafuri. Nella mappa catastale del 1894, la strada che attraversa questa zona è denominata “Strada Comunale del Risorgimento”. Questa mappa catastale (che sarà richiamata più volte in questo libro), rappresenta il primo rilievo accurato del territorio, eseguito dopo l’Unità d’Italia. 
Vico Operaio, 1984, foto di Eduardo Mellone (vico Appagliaro)
‘O Cap’ ’a Chianca: Via Plebiscito. In questa zona, all’inizio del 1900, fu realizzato dal Comune di Napoli un luogo pubblico per macellare il bestiame, da cui deriva il toponimo.
Sott’ ’a Chiesa: Via SS. Salvatore (o Via del Salvatore). Chiaro riferimento alla presenza della chiesa parrocchiale. La primitiva strada pedonale attraversava con una volta a botte, il campanile della chiesa: forse da ciò scaturisce l’etimologia del curioso toponimo.
Abbascio Miano: Via Vecchia Miano. Il toponimo si riferisce alla “cupa” che in antichità costituiva l’unico collegamento esistente tra il Casale di Piscinola e quello di Miano, ancor prima della costruzione di Via V. Veneto. La conformazione della strada in depressione e la marginalità del suo sviluppo rispetto all’abitato, hanno caratterizzato la parola “Abbascio”. 
Fore ‘o “Trentotto”: Tratto iniziale di Via Vittorio Veneto. L’etimologia del toponimo è da ricondursi alla presenza in questo luogo del vecchio stazionamento del tram “38”, appartenente alla rete tramviaria costruita dalla società “Tramvie di Capodimonte”. 
Cortile di via del Salvatore (Sott' 'a Chiesa)
‘O Principino: Via Vittorio Emanuele e Via Marianella (zona alta del Casale). Il toponimo è legato alla presenza del palazzo “De Luna” e alla leggenda del “Principino”.
‘O Vico ‘a Pagliaro (detto anche Vico Pagliano o ‘Appagliaro): Antico toponimo di Vico degli Operai. Forse il termine è correlato alla presenza nella zona di masserie e pagliai edificati dai contadini (definiti anche “operai della terra”). In passato, “Via Pagliano” era denominata anche l‘attuale Via Napoli, come risulta dalla mappa catastale del 1894.
‘A Maronna d’ ‘e Ggrazie: Località attraversata dalla Via Madonna delle Grazie. Il toponimo deriva dalla presenza della chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie. Prima del 1880 esisteva in questo luogo una primitiva chiesa, con annesso un cimitero o “fosse comuni”, per gli appestati ed i colerosi. 
‘A Carrara: Antico vico “cieco” che un tempo si sviluppava in pendenza, con accesso diretto dalla Via Vecchia Miano. Il vico presentava nella parte alta un’edicola che conservava al suo interno una bella statua della Madonna del Carmine. Il vico è stato demolito alla fine degli anni ottanta e rifatto in modo diverso, nel corso della “ricostruzione del dopoterremoto”, collegando Via Vecchia Miano con Via Vittorio Veneto. La nuova strada oggi si chiama Via Luigi Incoronato.
‘Mmiez’ ’a Chiazza (piazza): Piazza G. Bernardino Tafuri, un tempo anche Piazza del Plebiscito o del Municipio. Luogo centrale dell’antico Casale. Nella mappa catastale del 1894 troviamo la denominazione di “Piazza Chiesa”. Bernardino Tafuri è stato uno stimato scrittore e storico, originario di “Terra di Puglia”, ma è quasi certo che non abbia avuto legami con Piscinola. 
Cortile del palazzo detto "Staviano" in via del Plebiscito ('o Cape 'a Chianca)
‘A Cuparella: Attuale stradina, parzialmente ancora di campagna, corrispondente a Via G. Amendola (un tempo denominata Vico II Vittorio Veneto). Il toponimo di questa strada si riferisce allo stato fisico del territorio attraversato, con caratteristiche di “cupa”.
‘A Cupa ‘e “Nardi”: Stradina legata alla storia di un personaggio di nome “Nardi”, che secondo una leggenda popolare sarebbe stato ucciso per ritorsione dai “caprari”, vale a dire dai pastori di capre: personaggi molto rozzi, un tempo considerati dei veri e propri tiranni. Alcuni anziani identificano questa strada con la stessa Via Giorgio Amendola.
‘A Venella areta Vigna: Antico vico che un tempo collegava Via Vittorio Emanuele con Via Dietro la Vigna. La strada è stata demolita e rifatta in altro modo, negli anni ‘80. Il termine “Venella” è un toponimo locale, per indicare in genere una stretta e breve via pedonale.
‘A Venella d’ ’o Sacramento: Un’altra antica “Venella”, situata tra Via Vittorio Emanuele e l’attuale Via Nuova Dietro la Vigna, distrutta anch’essa dal programma di “ricostruzione del dopoterremoto". Era chiamata così per la vicinanza a un’edicola stradale, dedicata al SS. Sacramento. Nella mappa catastale del 1894 questa stradina è chiamata Vico De Lino. 
Via Plebiscito a Piscinola ('o Cape 'a Chianca)
‘A Venella di Via del Plebiscito: Stradina ancora oggi parzialmente esistente, che un tempo permetteva il collegamento di Via del Plebiscito con il territorio de “Lo Scampia”. 
‘Areto Vigna: Antica stradina, in parte ancora oggi esistente, che permetteva un tempo di collegare Via del Plebiscito con l’attuale zona di Via Nuova Dietro La Vigna. Questo toponimo è forse scaturito dalla presenza nella zona di un corso d'acqua chiamato canale Vigna e, ancor prima, forse, per un antico vigneto. 
‘O Canciello: Attuale Via Ferrovia Napoli Piedimonte D’Alife. Questo toponimo deriva probabilmente dalla presenza di una barriera mobile o di un vero e proprio cancello installato all’estremità della via interpoderale, che un tempo metteva in comunicazione Piazza B. Tafuri con “Lo Scampia”. Il toponimo è riportato nella mappa di Antonio Valmagini.
Via Rutigliano (o Rovigliano): Attuale Via Vecchia Miano. Probabilmente il toponimo è scaturito dalla presenza di un possedimento (Tenimento) appartenuto ad un’antica famiglia nobile, forse quella dei “Rutigliano”. Il toponimo è stato trovato anche nella mappa catastale del 1894, anche se modificato con “Strada Comunale Ruvigliano”. E’ probabile che nei secoli il termine “Rutigliano” sia stato trasformato, dapprima in “Ruvigliano” e poi in “Rovigliano”.
Via del Plebiscito ('o Cape 'a Chianca)
‘A Fiurella: Toponimo indicante l’incrocio di Via Miano con Via Napoli a Piscinola. Il termine è scaturito dalla presenza, in questo luogo, di un’edicola dedicata alla Madonna Addolorata. Nella mappa catastale del 1894, un tratto di Via Vecchia Miano è denominato “Strada Comunale Figuretta”. 
Abbascio ll’Acquarone: Via Cupa Acquarola di Piscinola. Il toponimo è stato caratterizzato dalla morfologia della zona, un tempo palustre, ove confluivano e ristagnavano le acque pluviali provenienti dalla “zona alta” del Casale di Piscinola. 
‘O Prolungamento: Breve tratto di strada senza uscita, posta al termine di Via Vittorio Veneto. Costituì la prima parte realizzata del progetto di una strada di collegamento tra Via Vittorio Veneto e Piazza B. Tafuri, iniziata verso gli anni ‘50 e non più ultimata.
‘O Saglio ‘e scinno: Località ubicata sull’antica strada di Via Cupa Perillo, collegante Piscinola con Mugnano, nei pressi del confine con quest’ultimo Comune.
Frullone e S. Rocco: Antichi sobborghi, sviluppati nella parte meridionale di Piscinola. Sono stati collegati, a partire dal 1861, dalla nuova strada provinciale S. Maria a Cubito.
Cortile antico di Piscinola in fare di ricostruzione
L’etimologia di Frullone potrebbe ricondursi alla presenza di mulini in questa zona. Il termine “frullone” era, infatti, adoperato per indicare un tipo di setaccio, interno al frantoio.
La nascita del toponimo di San Rocco risalirebbe, secondo una testimonianza, all’anno 1656, quando un gruppo di nobili napoletani, scampati miracolosamente alla peste, decisero di erigere le loro nobili dimore in collina, creando un nuovo piccolo casale, che fu chiamato “San Rocco”, in onore del Santo protettore contro la peste, al quale avevano fatto un voto.
‘Ncoppa ‘a Massaria ‘e Miano: Località situata in vicinanza dell’incrocio tra Via Janfolla e Via Vittorio Veneto. E’ chiamata così per la presenza di una vecchia masseria, poi trasformata.
‘O Viscariello (Boscariello): Toponimo di luogo ubicato tra l’attuale Via R. Marfella e la località del Frullone. Un tempo la strada attraversante questa zona era denominata “Via Vecchia di Piscinola” e, ancora, “Strada Comunale Vecchia di San Rocco” (Rif. G. Doria, “Strade di Napoli - Saggio di toponomastica antica”). 
Abbascio ‘e massarie: Località posta tra Piscinola e Mugnano e così chiamata per la presenza delle antiche masserie: “Epitaffio”, “Splendore”, “Grande” e altre ancora. 
‘A Via Nova: Via Vittorio Veneto. Toponimo attribuito alla strada realizzata intorno al 1905-13, per collegare Piscinola con Miano e per permettere il transito del tram. Questa strada fu chiamata inizialmente “Via Nuova Miano-Piscinola”, per distinguerla dalla vecchia “cupa”. 
Portale del cortile di Piazza V. Emanuele ('o Cape 'e Coppe)
Largo Don Carlo (o Don Carlos): Largo situato nei pressi di Via Vittorio Emanuele, il cui nome è legato probabilmente alla dimora di una nobile famiglia di origine spagnola, il cui capofamiglia si dovette chiamare “Carlos” o “Carlo”. Nella zona esisteva anche un palazzo denominato “Don Carlos” e un piccolo convento di suore. Purtroppo oggi gli edifici si presentano molto trasformati, a seguito della “ricostruzione” degli anni ‘80.
Abbascio ‘o Perillo: Località situata un tempo a nord del Casale e comprendeva anche l’antica masseria, da cui derivò il toponimo della zona e anche della strada adiacente.
La Filanda: Attuale Via Cupa della Filanda. Questo toponimo deriva dalla presenza, nei tempi antichi, di molte filande a sud di Piscinola, dedite alla tessitura del lino e della seta. 
‘Ncoppe ‘o Monte: Località situata a nord della Via Madonna delle Grazie. Il toponimo indica la presenza di una cava di pozzolana e di tufo (chiamata ‘o monte), ivi esistente. 

C'erano altre Venelle che erano presenti nel centro storico di Piscinola, specie in via del Plebiscito, in Via del Salvatore, in via V. Emanuele e in Via Vecchia Miano, indicate solo con il nome della strada principale di accesso, preceduti dalla locuzione: "a Venella de...".
Salvatore Fioretto



L'articolo è stato interamente tratto dal libro "Piscinola, la terra del Salvatore - Una terra, la sua gente, le sue tradizioni", di S. Fioretto, ed. The Boopen, anno 2010. Tutti i diritti sono riservati all'autore.
Le foto che sono state inserite nel post sono state tratte da diverse fonti e siti web, senza alcun fine di lucro, ma solo allo scopo della libera divulgazione della cultura.
La maggior parte delle foto in BN qui inserite sono state recuperate grazie alla certosina e generosa ricerca dell'amico Gino Labruna, che qui ringraziamo con stima.

domenica 12 luglio 2015

I luoghi di Piscinola, di ieri e di oggi... I^ parte

Aggiungi didascalia
Piscinola è un quartiere di Napoli che vanta una storia antichissima; sappiamo infatti che la prima notizia storica scritta risale all'anno 536 d.C., con il celebre episodio del generale bizantino Belisario che ripopolò la città di Napoli anche con il contributo dei piscinolesi, ma non c'è da meravigliarsi che il Suo territorio sia stato costellato, nel corso dei secoli, da diverse località, che sono poi state menzionate nei vari documenti e atti pubblici, specie nei "Regestri": atti formali compilati dai "Curiali", una specie di notai dell'epoca, per stipulare gli atti di compravendita oppure per compilare i testamenti o le donazioni. 
Non essendoci all'epoca i moderni catasti, i tenimenti, le masserie e gli edifici erano identificati dai Curiali riportando le località che contenevano il cespite, nonché i territori ad essi confinanti, come la presenza delle vie pubbliche, di chiese e cappelle, di masserie e di case dei personaggi notabili dell'epoca.  

I nomi di questi locus sono molto curiosi, anche se, purtroppo, per molti di essi non si riesce allo stato a sapere né l'etimologia di origine e né la precisa ubicazione nel territorio.  
Prima di eseguire l'elencazione c'è da fare la precisazione che molti toponimi citati erano presenti nel territorio della regione nominata Scampia o Scambia: regione o territorio agricolo storicamente appartenente al Casale di Piscinola.
Iniziamo con una considerazione sul toponimo di Piscinola.
Nei documenti e  negli scritti medioevali, Piscinola è menzionata con il termine di Piscinula oppure Piscinule. Nelle carte celebrate del periodo angioino e aragonese si trovano invece i termini di Pissinula, Pissinule, spesso anche Pisfinola, Pischinola o Pischinule ( la "f" è una sorte di "s lunga" che forse veniva usata per avere una fonetica particolare), spesso accompagnato dai termini: Villa, Ville, Vico, Vicus, Pagus, ecc.
Già a partire dal periodo aragonese, per poi giungere fino a quello vicereale spagnolo e austriaco, il suo toponimo è spesso accompagnato dal titolo di "Casale", "Casale Regio", "Casale Demaniale" o di "Università", godendo di questi status amministrativi.
In alcune mappe e nel celeberrimo Cedolario Angioino, che secondo alcuni storici risalirebbe invece al periodo svevo, è riportata, assieme a Piscinola, la località Piscinella, forse una località esistente nel periodo medioevale pressappoco nei pressi dell'attuale via Cupa Perillo.


Ecco i nomi delle antiche località piscinolesi:
-Alta Zafarana
-Perillo

-Rotonda
-Quattro Moya (Quattro Moggia)
-Nipiticum (Nipitico)
-Cartesana
-Mascanellu (Mascanella)(terra)
-Macculano 
-Pratum (Prato) at S. Sossium (terra)
-Pinum
-Cesanova (Casanova)
-Custanem (Custaneo)
-Campo Maior (Campo Maggiore)
-Fractula (Frattola o Fracta)
-Ecclesie  Salvatoris nostri Ihesus Christi (chiesa Salvatore N.G.C.)
-Ecclesie Sanctis Sossii (chiesa di San Sossio)
-Terram ecclesie Sancti Apacii
-Terram sancta Mihura Salense
-Terram sancta Gerusale
-Sanctis Sossii at Cannitum (Cannito)
-Terram Cisminiana at Sanctum Sossium 
-Cesula, presso Frattola
-Materno
-Catisto
-Griptule
-Marilianum (Marianella)
-Arelano
-Marzano
-Massa Belanzanese
-Cerale
-Fracta Frattola
-Calbum (Calvo)
-terram Sancti Salvatoris (Terra del Salvatore)
-Felicem (Felice)
-Vipiticum
-Grottole 
-Lapellanella, Pollana, Pollanella (un tempo il più piccolo casale autonomo)
-Sant'Attanasio (presso lo Scampia).

Foto dello storico Bartolommeo Capasso














Nell'opera monumentale scritta dallo storico Bartolommeo Capasso, dal titolo "Monumenta ad neapolitani ducatus historiam pertinentia", opera che raccoglie molti atti del periodo ducale, si trovano menzionate molte di queste località, ecco alcuni stralci che ci interessano, per dimostrare e testimoniare la loro esistenza:

"Anno 952
+ In nomine domini dei salvatoris nostri Ihesu Christi Imperante domino nostro
Constantino magno imperatore anno quadragesimo quarto sed et romano
magno imperatore eius filio anno septimo die vicesima mensis augusti
indictione decima neapoli. Certum est nos iohannem filium quondam domini
tauri et maru iugales. A presenti die promittimus vobis petro calciolario
et maria iugales consocruniis nostris propter quod cum domini auxilio
et ordine ambarum partium placuit voluntate et in presenti . . . . . sociavimus
quidem anna filia nostra ad iohannem filium bestrum deo volente
sponsum eius. et numquam nos quod absit de oc statuto placito restornare
presummimus: interea primum quidem omnium damus et donamus ad memorata
filia nostra integra petia de terra que vocatur ad pratum positum
in piscinule abente finis ab uno latere et de uno capite terram iohannis
filii vestri generi nostri et de alio latere est terra domini sergii millusi et
terra memorati iohannis qui emptam abes a iohanne bobfasimu et terra
iohannis domini marcu iterum et terra memorati iohannis generi nostri:
et ab alio capite est alia terra nostra que in nostra reserbavimus potestate
quomodo vadit de rectum per capite de ipsa terra memorati iohannis usque
at memorata terra domini sergii millusu: ut in sua memorate anne filie
nostre eiusque heredibus sint potestate abendi tenendi cedendi donandi comutandi
vel quidquid exinde facere volueritis liberam habeatis potestate...".


"Anno 959
+ In nomine domini dei salvatoris nostri Ihesu Christi Imperante domino
nostro Constantino magno Imperatore anno quinquagesimo primo sed et
romano magno imperatore eius filio anno quartodecimo die quinta mensis
martii Indictione secunda neapoli: Combenit itaque cum domino auxilio
et parentali ordinem inter me anna honesta femina filia quondam domini
gregorii, et quondam domine marie iugalium personarum. relicta autem
quondam domini anastasii et te videlicet domino stephano uterino
germano meo et ecce in presentis per anc chartulam firmavimus inter nobis
divisionis de omnem nostram hereditate quam iam divisum abet de qua
tetigit te nominato domino stephano germano meo: Idest integrum fundum
qui ponitur ad malitum iuxta fundum domini Iohanni mauromundo:
seu tetigit te et alium fundum pictulum ibi ipsum ad malitum qui est
iuxta fundum heredes quondam domini sergii . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . kata
domini pitru: iterum tetigit te et integra terra que vocatur martianum et
integra terra que vocatur ad silba maiore: simulque tetigit te et sexuncias
de terra que vocatur leporanum hoc est a parte de terra heredes nominati
domini sergii: kata domini pitru in longum divisum ad equale mensura:
simulque tetigit et te integra terra que vocatur macculanum: excepto quantum
si exinde tollere potuerit heredes domini stephani prefecti thii nostri:
iterum tetigit te et integra terra que vocatur pratu posita iuxta sanctum

sossium et integras duas petias de terras nostras que nominantur calbum
positas at canniti: seu tetigit te et integra petia de terra que vocatur
mascanellu posita in pischinule tetigit te et quantum abemus in foris gripta:
quamque tetigit te et sexuncias de terra que vocatur at fractula hoc
est a parte meridiana iuxta viam unde reliquas sexuncias ex ea qui est a
parte septentrionis tetigit in portione mea nominate anne: et est in longum
divisum omni tempore ad equalem mensuram: iterum tetigit te et
integra terra que vocatur cesula super ipsa bia ibipsum ad fractula: Vintendi
perdendi de omnibus nominatis equalis sit nobis nostrisque: heredibus
portio: insuper tetigit te et portio de campum qui vocatur et ponitur ad
munianum hoc est a parte septentrionis iuxta terra ecclesie sancte marie...."

 
Lo storico Bartolommeo Capasso
























"Anno 1033
+ In nomine domini dei salvatoris nostri Ihesu Christi Imperante domino
nostro romano magno Imperatore anno quinto die decima mensis hoctobrii
indictione secunda neapoli: Certum est me martinum umilem presbytero
custus vero ecclesie sanctorum cosmas et damiani: qui fulgit in loco qui
nominatur de posulu qui et armentarium dicitur: A presenti die promtissima
volumtatem venumdedi et tradidi vobis stephano ferrario qui nominatur
bonisculo filio quondam petri et drosum hoc est iugales: idest integra
clusuria mea de terra que nominatur ad nipititum posita at sanctum
sossum: super piscinule: una cum arboribus et introitum suum per terra
qui fuit de ecclesia sancte marie de foris porta furcilla: et que appellatur
sancta gerusale: seu et per terra de illum cannalonga: et da inde usque at via
pubblici cum omni vestra utilitatem: et omnibus sivi pertinentibus pertinente
mihi per comparatum per chartulam: comparationis mea que mihi exinde
fecit domino iohanne filio quondam domini stephani langobardi postmodum
vero monachi: cum volumtatem domina anna honesta femina conius sua:
quem et ipsa firmissima chartula una cum alia una chartula securitatis que
mihi fecit quondam domino petro qui nominatur parametiomeno vobis in
presentis dedi cum omnia que continet: coherente sivi ab uno latere terra
qui fuit domini petri presbyteri qui nominatur patricii: seum et terra de illa 
staurita plevi memorata ecclesia sancti sossii et terra domini leoni luppari:
sicuti inter se sepis exfinat: et de alio latere coheret terra qui fuit memorati
domini petri parametiomeno: sicuti inter se sepis exfinat: et de uno
capite coheret terra qui fuit domina maria russa de domina aghathe que
modo detinet stauritas plevis ecclesie salvatoris nostri ihesu christi de memorato
loco piscinule sicuti inter se sepis exfinat et de alio capite terra heredes
quondam domini sergii cognomento gruccaanima sicuti inter se sepis exfinat:
De quibus nichil mihi exinde aliquod remansit aut reserbavi nec in aliena
cuiusque personas quod apsit comisi aut iam comitto potestatem: set a nuc
et deinceps prenominata memorata clusuria mea de memorata terra una cum
arboribus et introitum suum et cum omnia et omnibus sivi pertinentibus
a me vobis sit venumdatas et traditas in vestra vestrisque heredibus sit potestatem..."

"Anno 1058
+ In nomine domini dei Salvatoris nostri Ihesu Christi: Imperante
domino nostro Isacio magno imperatore anno primmo: die vicesima tertia
mensis decembrii indictione duodecima neapoli: Certum est nos petrum
subdiaconum et abbatem seu rector monasterii beatissimi agnelli ubi eius
venerabile quiescit corpus: et stephanum uterinis germanis filiis quondam
idem stephani ferrarii qui nominatur bonisculo: et quedam drosum iugalium
personarum: nos autem una cum volumtate memorata drosum genitricem
nostra: A presenti die promtissima volumtate venumdedimus et tradidimus
tibi domino iohannis presbytero et primicerio. qui nominatur spatharo.
custus vero ecclesie sancti seberi christi Confessoris sita in bico qui nominatur
radio solis qui ex gurgite dicitur regione summa platea: et per te in
memorata ecclesia tua sancti seberi: Idest integra quadtuor modia per passi
mensurati at passum ferreum sancte neapolitane ecclesie de ex integra clusuria
de terra nostra que nominatur ad vipiticum positam at sanctum sossium
super piscinule: una cum arboribus et introitum suum per terra qui fuit de
ecclesie sancte marie de foris porta furcilla et appellatur sancta mihura salense
et per terra de illu canna longa et da inde usque at via publici cum omnia
utilitate. et omnibus sibi pertinentibus: pertinentibus per memoratis iugalibus
genitoribus nostris. seu et per comparatum per firmissima chartula comparationis
nostra quem nobis fecerunt gema et iohannes seu petro quamque
stephano pulirulis uterinis germanis nepotibus nostris filiis quidem gregorii
demnicum cognominabatur et quondam maria qui fuit uterina germana nostra
iugalibus quem et ipsa chartula ue comparationis que nobis fecerunt memoratis
nepotibus nostris secum abendo abbocatorem illorum quidem domino
gregorio spatharo cui ipsis defisis sunt et cum consensum memorati genitori
eorum cognati nostri una cum firmissima comparationis de memoratis
iugalibus genitoribus nostris simul et cum alia una chartula comparationis
et cum una chartula securitatis . . . . comparatio de memoratis iugalibus
genitoribus nostris continet in presentis aput vos remisi pro vestra
vestrisque posteris et de memorata ecclesia salbatione: Coherente sibi ab
uno latere terra qui fui quondam domini petri patricii et presbyteri seu
et terra staurita plevis memorate ecclesie sancti sossii et terra domini leoni
iuppori: sicuti inter se sepis exfinat...."
Mappa del XIX secolo di Magini, con la chiesetta di S. Sossio















"Anno 1071
+ In nomine domini dei Salvatoris nostri Ihesu Christi: Imperante
domino nostro romano et michaelio seu constantino porfilogenito et andronio
magnis imperatoribus anno quarto: die quinta decima mensis octubri indictione
decima neapoli: Certum est nos iohannis subdiacono et gregorio
clerico uterinis germanis filiis quondam domini iohannis presbyteri et primicerii
qui nominabatur riatharo custus vero ecclesie sancti seberi at gurgite
regione summa platea: A presenti die promtissima volumtate promictimus
tibi stephano filio quidem iohannis de stephano de maria abitatoribus
de loco qui nominatur piscinule: propter integra petia de terra iuris
ipsius ecclesie sancti seberi positum in loco qui vocatur at sanctum sossium
at cannitum cum arboribus et fructoras suas et cum introitum suum et
omnibus sibi pertinentibus coherente sibi ad una parte terra ecclesie sancti
apacii
sicuti terminis exfinat et de alia parte terra de illi sticarelli: et
da tertia parte terra ecclesie sancti sossii. ex ipso loco et da quarta parte
terra ipsius ecclesie sancti sossii quas vero memorata integra petia de memorata
terra quas tibi tuisque heredibus dedimus at detinendum et at laborandum
in eo enim tenore: quatenus in tua tuisque heredibus sint potestatem
eas tenendi et dominandi et per omni annuo illas seminandi et
cultandi caucumminas et bites per omni annuo ibidem ponendi et plantandi
ut meruerit et sicut iustum fuerit ad omni vestro expendio: et omnia
quod ibidem de subtus feceritis in quolibet seminatum in tua tuisque heredibus
sint potestatem faciendi que volueritis tantumodo tu et heredibus

tuis nobis nostrisque posteris et at memorata ecclesia per omni annuo per
estatem terraticum dare et atucere debeatis de quale bictum ibidem seminaberitis
tanta modia quanta modia sunt memorata petia de memorata terra
vonum siccum tractum et daductum usque intus domos nostra mensuratum
at culmum: et quantum binum mustum mundum..."

 

"Anno 1072
+ In nomine nomine domini dei salvatoris nostri Ihesu Christi: Imperante domino
nostro romano et michaelio seu andronio et Constantino porfilogenito
magnis Imperatoribus anno quarto: die tertia mensis magii indictione decima
neapoli: Certum est me gregorium clericum filium quondam domini
iohannis venerabilis presbyteri et primicerii qui nominatur spadaro qui fuit
custus ecclesie sancti seberi cuius aula fulgit intus ac civitate neapolis in
vico qui nominatur radia solis qui et gurgite dicitur regione summa platea:
A presenti die promtissima voluntate promictimus vobis domino stephano
venerabili Igumeno monasterii sanctorum sergii et bachi qui nuc
congregatus est in monasterio sanctorum theodori et sebastiani qui appellatur
casapicta situm in viridiario vobis autem et at cunta ipsa vestra congregatione
monachorum memorati sancti et venerabilis vestris monasterii
hubi domino volentem me ibidem custodem confirmastis In eo enim
tenore quatenus a nuc et omnibus diebus vite mee in eadem ecclesia sancti
seberi custus exere debeas et ibidem die noctuque omnem hofficium sacerdotale
facere seu facere facias hoc est vesperos et matutinas seu missarum
sollemnias et oris laudibus et luminariorum concinnatione sine mora ibidem
facere seu facere facias hud aqud deum mihi et vobis exinde mercis
atcrescat et coram hominibus laus: et pro alimoniis meis dedistis et tradistis
mihi totius vite mee memorata integra ecclesia sancti seberi iuris ipsius
sancti vestris monasterii una cum domibus et abitationibus seu cellis rebus
et substantiis atque possessionibus et codicibus et ornamentis cum omnibus
terris et cum illa terra de oco qui nominatur piscinule qui at nipiticum
dicitur quas ibidem comparavit memorato genitori meo insimul cum arvoribus
et fructoras suas et cum introitas earum et omnibusque sivi pertinentibus:
quatenus in mea totius vite mee sint potestatem illos tenendi et dominandi
seu frugiandi et ipsis rebus curiositer lavorandi et at lavorandum
dandi atque fruendi et comedendi et de ipsas frugias faciendi omnia que
voluero totius vite mee: et omnia quod ibidem hoffertum vel datum fuerit
sive a biribus vel a mulieribus si fuerit mobile in mea sit potestate...."
Monumento dedicato a Bartolomeo Capasso













"Anno 1073
+ In nomine domini dei salvatoris nostri Ihesu Christi: Imperante domino
nostro romano et michaelio seu andronio: et Constantino porfilogenito
magnis Imperatoribus anno quinto: die sexta decima mensis februarii indictione
undecima neapoli: hecce iam per plurimos annos Itaque visus fuit
quondam domino iohannes venerabili presbytero et primicerio qui nominatur
spataro custus vero ecclesie sancti seberi christi confessoris situm
in vico qui nominatur radios solis qui et gurgite dicitur regione summa
platea pro vice de memorata ecclesia sancti seberi . . . . . . . per chartulam da
quidem petro subdiacono et abbate seu rector monasterii sancti agnelli ubi
eius venerabile quiescit corpus et da quidem stephano uterino germano suo
filiis quondam stephani ferrarii qui nominatur buniscoli: et quedam drosu
iugalium personarum et ipsis una cum voluntate ipsius drosum genitrices
illorum: Idest integra quatuor modia per passos at passum ferreum sancte
neapolitane ecclesie de ex integra clusuria de terra illorum que nominatur
at nipititum posita at sanctum sossium super piscinule: una cum arvoribus et
introitum suum et omnibusque sivi pertinentibus sicuti et quomodo in omnibus
ipsa firmissima chartula comparationis continet: nuc autem venimus
nos videlicet cesario et sergio uterinis germanis filiis quondam domini iohannis
spicarelli et exinde quesivimus quidem gregorio clerico filio quondam
domini iohannis presbyteri et primicerii custus ipsius ecclesie sancti seberi
dicendo ut nequaquam memorato genitori suo pro memorata ecclesia ipsa
terra baluisset comparare: pro eo quod memorata drosum et memorato
petro subdiacono et abbate et maria uterinis germanis hoc est genitrice et
filio seu filia relicta et filiis memorati quondam stephani ferrarii qui nominatur
bunisculi exinde chartula promissionis recetatiba factas abeas at memorato....".

Nel libro  "Alcuni fatti riguardanti Carlo I di Angiò, dal 1252 al 1270, tratti dall'archivio angioino di Napoli", di Camilo Minieri Riccio anno 1874, si legge questa elencazione di persone e delle loro località di origine:
"...Ioannes Ligorius Martinus Petrus et Mattheus Cutunuli in villa Arcore. Stephanus Cesarius et Ioannes Planula in Casali Marilgani. Cesarius Bernardus Barthotomeus Ioannes Ligorius Stephanus et lacobus de Angelo in Casali Ponticelli. Angelus de Mayorano in villa Pissinule. Iacobus Briscont in villa Afragole. Martinus Ligorius et Ioannes Scarani in villa Grumi. Petrus Martinus et Cesarius Piscopi in villa Arzani. Stephanus et Ioannes Scotti in villa Ployani...."

Nel libro "Napoli - Mario de Flore 1477 -1478", di Daniela Romanò, troviamo scritto: 
"Die XXVII mensis aprilis XI ind., Neap. Coram nobis constitutus Loysius Guarinus de Villa Maliti pert. Neap. habitator ville Pissinule pert. Neap. sponte confessus fuit se teneri et verum debitor emesse Nicolao de Ianuario de Villa Secundigllyani pert. Neap. presenti etc. tam pro se quam nomine et pro parte Thomasii de Ianuario eius fratis [...]"


Le località di Catisto e Materno dovevano essere vicine perché nei documenti sono sempre menzionate insieme.
Marillianum è l'attuale Marianella, forse nel periodo medioevale era menzionata come sobborgo di Piscinola. 
Il dottor Franco Biagio Sica nella sua pregevole opera "Viaggio Nella Mia Terra", Ed. 1989, oltre a trattare per primo questo argomento con passione di storico e di ricercatore, dimostrò che Marillianum citata nei documenti antichi era riferibile senza dubbio a Marianella sobborgo di Napoli e non a Mariglianella di Nola, infatti nel regestro del 30 maggio 1128 (n. 540) è riporta la seguente scrittura:

"[...] Et in excambium predictus Stephanus Russus comutat et tradit dicto custodi ecclesie S. Amasi petiam terre modii unius, mensuratum ad passum ferreum S. Neapolitane ecclesia Positum in loco qui Nominatur Pischinule et dicitur ad Griptule, et alias tre quartas uiusdam terre positas in loco qui vocatur Marilianum que sunt constituite intus fundum qui fuit d. Marini Mammam et modo est d. Johannis qui nominatur Cutone , et terra predicta posita in Pischinula fuit Gregorii qui nominatur Ruxo et jhoanneis et Petri germanorum predicti Stefani.
Que terra posita in Pishinula coheret cum terra heredum d. Seargii Ruxi de S. Paulo, cum terra Gregorii, Iohannis et Petri Rui preditorum et cum Terra Ecclesie Domine et Salvatoris Nostri Iesu de Ipso loco Pischinule.
Pectiola terre predicte posita in Mariliano coheret cum terra de illus qui nominatur Castracane, cum terra d. Stephani Cutone et d. Sergii Mamman et pena controventionis statuta est in auri solidos 70 Bizantios. Actum per Iohannem scriniarium".


La località di Cannito doveva essere confinante con il casale di Mugnano, infatti ancora oggi il luogo prende il nome di Cannito Piccolo e Cannito Grande e la strada provinciale che l'attraversa s'intitola "Strada Provinciale Cannito-Mugnano".
Salvatore Fioretto

Tutti i diritti legati alla pubblicazione degli scritti contenuti nel blog sono riservati all'autore, secondo le normative di legge vigenti

Mappa della Campagna Felice
Le foto riportate in questo post sono state liberamente tratte da alcuni siti web dove erano contenute, questo senza alcun fine di lucro, ma solo per la libera divulgazione della cultura.