domenica 3 maggio 2015

Quando la scuola Tasso divenne una caserma...


La contraddizione più grande che possa essere capitata alla scuola pubblica, di una comunità civile, è quella di disporre di un maestoso edificio, costruito durante un periodo di dittatura, ma che divenne durante la seconda guerra mondiale una vera e propria caserma militare, registrando l'abolizione totale dell'insegnamento scolastico, che  era allora in corso per tanti bambini ...! Ci riferiamo in particolare alla vecchia scuola elementare Torquato Tasso di Piscinola: una bella struttura, ma dalla storia scandita purtroppo da episodi dolorosi e contrastanti, ma anche da elevati esempi di umanità, di abnegazione per il dovere, di sacrificio e di alti valori di fratellanza tra le persone, soprattutto tra i tanti militari non napoletani, che la frequentarono e gli abitanti di Piscinola e del circondario a Nord di Napoli.
L'edificio scolastico, dedicato al poeta eroico Torquato Tasso, fu inaugurato dal regime fascista, nell'anno 1930, con il chiaro intento di coltivare i discutibili principi dettati dalla dittatura, che intendeva così educare la gioventù italiana, attraverso la propaganda di regime, con l'esaltazione delle origini romane, il "culto" della forza muscolare e il mito della bellezza e della perfezione razziale! 
Gli spazi interni del complesso scolastico divennero presto luoghi attrezzati per eseguire dei saggi ginnici settimanali.
Gli ultraottantenni di oggi ricordano ancora quando da piccoli dovevano portare, loro malgrado, dei rottami di ferro a scuola, il celebre ferro alla patria, come si soleva dire..., ma non solo ferro, anche i rottami di piombo, di rame, di zinco e dei pezzi di gomma raccolti e rovistati nelle case. Essi ricordano ancora quando erano obbligati a indossare la "camicia nera", il pantaloncino grigioverde e un foulard azzurro al collo (pena il dover essere accompagnati a scuola da un genitore) e quando dovevano cantare a squarciagola gli inni dedicati alla Patria, accompagnati al pianoforte dall'insegnante di musica.
Con lo scoppio della guerra la scuola Torquato Tasso cessò di funzionare, per quanto concerneva l'insegnamento, divenendo una caserma a tutti gli effetti, fu infatti la sede del X Reggimento Autieri dell'esercito italiano. Tanti furono i militari, soprattutto non napoletani, che prestarono il loro servizio militare, alloggiati nella scuola, già a partire dall'entrata in guerra dell'Italia nel 1940. 
Ricordiamo che in questo periodo fu qui militare anche il maestro Pasquale Santoro, diplomato al conservatorio in flicorno e originario della città di Salerno. Santoro dopo la guerra, non lasciò più Piscinola, e dopo aver sposato una piscinolese, divenne il direttore  della banda musicale di Piscinola, nonché insegnante di musica di tanti talenti originari del territorio.
Bella è la testimonianza di Loredana, che ci ha ricordato diversi episodi legati alla vita del suo papà Luigi Barbero, originario della città di Torino, che fu appunto militare a Piscinola. Luigi, allora ventiduenne, rimase nell'edificio Tasso per sei mesi, dall'estate del 1942, fino agli inizi del 1943, prestando servizio nella 5^ Compagnia del X Reggimento Autieri, lì dislocata. Poi fu spostato del distaccamento ai Ponti Rossi. Loredana conserva ancora un affettuoso ricordo di quel periodo: una cartolina intitolata: Piscinola - Regia Scuola "Torquato Tasso", spedita dal suo papà ai suoi genitori, da Piscinola a Torino; sulla cartolina è riprodotta una foto della scuola Torquato Tasso. 
Cartolina spedita da Piscinola, il 3 settembre 1942 e diretta a Torino
Luigi è purtroppo scomparso recentemente e fino agli ultimi momenti della sua vita ha ricordato, con immutata nostalgia, il periodo della sua gioventù trascorso da militare a Piscinola e l'umanità non comune degli abitanti mostrata nei suoi confronti. 
Ecco uno stralcio della bella e toccante testimonianza che ci ha reso la figlia Loredana: "Papà diceva sempre che tra tutte le brutture della guerra lo accompagnava un dolcissimo ricordo. Quello della famiglia di un suo commilitone di Giugliano (anche lui soldato a Piscinola, n.d.r.). In particolare, della mamma di quel soldato. Era la vigilia di Natale e quella donna, quella mamma, gli disse "figlio vieni, vieni a casa da noi. Sei lontano. Non si sta soli a Natale" E lo baciò sulla guancia. Papà spesso me lo raccontava, si toccava quella guancia e mi diceva: "il cuore dei napoletani batte sempre un po' più forte del nostro...".
Uno dei tantissimi bombardamenti a cui fu sottoposta la città di Napoli
In una lettera spedita ai genitori a Torino, datata 31 luglio 1943, Luigi cosi scriveva: "...qui l'aria è buona e nonostante tutto si sta bene. Vi ringrazio per le sigarette, sto fumando insieme ad un mio amico napoletano. Oggi qui fa un caldo che mi sembra essere in Africa, ma il mio amico napoletano dice di non sentirlo.... Appena suona l'allarme ci spostiamo tutti nei ricoveri, anche se siamo fuori per servizio...".
L'edificio della scuola Torquato Tasso scampò miracolosamente ai bombardamenti, nonostante sul tetto fosse stata piazzata una "sirena di allarme". Devastante fu per il nostro territorio il bombardamento del 16 luglio del 1943, a opera dell'aviazione angloamericana, quando fu colpito anche l'edificio della "Maternità" in via Vittorio Veneto, con diversi morti e feriti tra la popolazione civile, ma la nostra scuola fu fortunosamente risparmiata dalla distruzione.
Soldati del reparto di polizia militare MP (foto di repertorio)
Con l'Armistizio dell'8 settembre 1943, l'edificio fu abbandonato dai militari e, come accadde per ogni altra caserma e struttura militare, fu saccheggiato dalla popolazione, ormai esausta, per recuperare armi, munizioni e suppellettili. Le Quattro giornate di Napoli erano alle porte e furono rese possibili grazie a questi equipaggiamenti: armi e munizioni, ottenute dai rivoltosi proprio dalle requisizioni effettuate nelle caserme abbandonate.
Con la Liberazione e con l'arrivo delle truppe di occupazione angloamericane, furono requisite grandi estensioni di campagne, le preesistenti caserme e tanti edifici pubblici ritenuti strategici per la logistica e la sede del comando delle truppe. Gli americani posizionarono il loro accampamento e il deposito degli automezzi nelle campagne di Piscinola, nell'area a ridosso della ferrovia Napoli-Piedimonte d'Alife e la stessa scuola Torquato Tasso divenne sede del comando americano. Furono occupate anche le caserme di Miano e di Secondigliano.
foto di repertorio
I soldati americani occupanti l'edificio della scuola Tasso si mostrarono comprensivi e affettuosi verso gli abitanti e soprattutto verso i ragazzi e i bambini del posto. Luigi, che oggi ha più di 80 anni, ricorda ancora quando gli americani lo selezionavano al lavoro saltuario, come aiutante meccanico, da svolgersi presso l'accampamento di Piscinola. 
Aveva allora 14 anni e ogni mattina si posizionava in fila ad altri ragazzi all'ingresso dell'accampamento americano, per essere selezionato alla mansione giornaliera. Spesso si alzava sulle punta delle scarpe per sembrare più alto...! Luigi al momento di andare in pensione si è ritrovato, non senza meraviglia, le marchette dei contributi versati dai soldati americani, in Am Lire...!  
Militari americani sul Vesuvio, anno 1944
Gli americani introdussero e distribuivano ai ragazzi, gli sconosciuti chewing gum (che furono presto chiamati 'e gomme americane) e le gustose barrette di cioccolato. Furono introdotti nuove forme di alimentazione: barattoli di piselli, di fagioli e di latte in polvere, castagne in polvere, scatolette di sardine sottolio e carne in scatola, il famoso beef di manzo, tutte cose mai viste da queste parti, prima di allora...!
Un altro anziano piscinolese ultraottantenne, di nome Pasquale, ricorda ancora l'affettuosità mostrata dai soldati americani. Aveva allora quattordici anni e un giorno si recò nell'edificio della scuola Tasso per curiosare, giacché ogni occasione allora era buona per cercare di trovare qualcosa da mangiare... Avendolo notato un tenente americano, lo chiamò e gli fece gustare un gelato...! Pasquale non aveva mai gustato fino a quel momento un gelato! Ripete ancora oggi commosso la domanda che gli fu posta dal militare: "Do you like ice cream?"... (Ti piace il gelato?)  Lui rispose: "Yes, I do..."  (Si, mi piace).
Nel marzo del 1944 il Vesuvio riprese il suo ciclo eruttivo... Ai danni della guerra si aggiunsero anche la paura e i danni di una devastante eruzione... E' proprio vero che i guai non vengono mai da soli...! 
Gli effetti dell'eruzione furono ben visibili anche dalla nostra zona, fortunatamente solo con lampi di luce di notte, piogge di cenere e forti boati.
In quel trambusto ci furono però anche degli episodi piacevoli e di relativa serenità... Un giorno il solito tenente americano volle portare con se alcuni ragazzi piscinolesi, a bordo della sua jeep, a osservare da vicino l'eruzione del Vesuvio. Diversi anziani raccontano ancora oggi con stupore il paesaggio infernale che si presentò alla loro vista e di come i soldati americani realizzavano degli stampi con il magma rovente, che poi spedivano in patria come dei curiosi souvenir: venivano realizzati dei medaglioni neri, riproducenti in scala maggiorata delle monete americane!
Il compianto don Salvatore Nappa, che fu per molti anni parroco di Marianella, ricordava spesso, tra gli episodi della sua vita pastorale, il bell'episodio che lo vide protagonista assieme a un altro tenente americano, che si chiamava Clark. Allora era viceparroco e reggeva in via straordinaria la parrocchia di Piscinola. 
Torneo di basket davanti all'edificio Tasso, uno dei primi della Virtus, 1945
Approssimandosi la festività del Santo Natale, un giorno vide entrare in sagrestia il tenente americano, che gli chiese di poter celebrare la santa messa di Natale nella chiesa del SS. Salvatore, una cerimonia da svolgersi con la partecipazione delle truppe americane. C'era però la disposizione del cardinale Alessio Ascalesi che vietava di celebrare la messa la notte di Natale in tutte le parrocchie dell'Archidiocesi di Napoli. 
Don Salvatore Nappa non si perse d'animo e pur di esaudire il desiderio dei militari, lontani dalla loro patria e dalle loro famiglie, si fece accompagnare con una jeep americana in Curia, e riuscì a strappare dal cardinale Ascalesi una dispensa speciale per celebrare la messa. In quel Natale del 1943, la parrocchia  del SS. Salvatore di Piscinola fu l'unica chiesa di Napoli a poter celebrare la Santa Messa, che registrò la presenza di una folta rappresentanza di soldati angloamericani, oltre che di parrocchiani piscinolesi. 
Logo realizzato all'ingresso della sede Polisp. Virtus Piscinola (Marano)
Tra il tenente Clark e don Salvatore si instaurò così una bella amicizia; quando aveva qualche problema, don Salvatore si rivolgeva senza indugi al suo amico militare, sicuro che avrebbe esaudito la richiesta... Fu lui, infatti, che mesi dopo fece recapitare a Don Nappa il pallone per poter praticare il gioco del Basket nel cortile dell'oratorio al Cape 'e coppe (via V. Emanuele a Piscinola). 
Dopo la guerra questo militare ritornò a Piscinola e si recò in parrocchia per salutare il suo amico piscinolese, ma il destino volle che quel giorno don Salvatore era fuori per delle commissioni e purtroppo non si poterono incontrare... Don Nappa parlava sempre con rimpianto e nostalgia di quel mancato incontro con il suo amico di oltre oceano, il tenente Clark.
Tra i soldati americani in servizio alla scuola Tasso c'era anche il papà di Mario Musella, altro talento musicale di Piscinola, fondatore degli Showmen.
Un incontro della Virtus Piscinola nel campo di via Cupa Aquarola, anni '70
Si sa che gli americani che occuparono la scuola Tasso diffusero a Piscinola la passione per la pallacanestro: infatti installarono un campo di basket proprio nella piazza antistante alla scuola Tasso e nei momenti di tempo libero organizzavano interminabili match, spesso anche di sera, illuminati dai fari delle fotoelettriche. 
A quegli incontri assistettero spesso i fondatori della nascente società Virtus Piscinola, oltre che numerosi ragazzi che si appassionarono presto al nuovo gioco. Non tutti però sanno che gli americani diffusero tra la gioventù piscinolese anche il gioco del ping pong, altro gioco allora sconosciuto. Le partite i militari le disputavano nei locali dell'ex Municipio, in una sala situata al pianterreno. Don Salvatore Nappa e don Domenico Severino, come fecero per il basket, colpiti ed incuriositi da questo nuovo gioco, vollero riprodurlo nella sede dell'azione cattolica, tra i ragazzi dell'oratorio. E i risultati furono eccellenti. 
Realizzarono presto, in maniera artigianale, il tavolo, le racchette e la rete; ma per la palline, che erano di difficile riproduzione, ricorsero al benefattore americano, che subito esaudì il loro desiderio e il gioco si poté finalmente praticare, ancora una volta grazie al tenente americano...
Gli americani lasciarono Piscinola e l'Area Nord, della tarda primavera del 1945. Le campagna furono consegnate ai contadini solo dopo alcuni anni, anche se in un pietoso stato e con la ingombrante presenza dei residui dell'occupazione. Fu necessario tanto duro lavoro, faticosi colpi di picconi e di pale per poter demolire i piazzali di cemento assieme alle massicciate delle strade e ripristinare i terreni alle antiche coltivazioni. 
La scuola elementare riprese pian piano a funzionare di nuovo. Purtroppo moltissimi "ragazzi della guerra" non ritornarono più a scuola. Anni dopo, molti di questi non più giovani studenti, riuscirono con tanti sacrifici a ottenere la licenza elementare; furono infatti ammessi come privatisti agli esami statali, dopo aver frequentato degli appositi corsi serali a loro dedicati. La curiosità volle che molti genitori fecero gli esami nello stesso anno dei loro figli studenti ordinari...
Salvatore Fioretto

Si ringraziano Loredana Barbero, Pasquale Di Fenzo, e i sigg. Luigi, Pasquale, Luigi e tanti altri anziani, piscinolesi e non, che hanno voluto contribuire con la loro preziosissima testimonianza alla scrittura di questo post. Un grazie a tutti di cuore.


Edificio Tasso al momento della demolizione della cortina di recinzione, realizzata negli anni '40, al posto della cancellata

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Eruzione del Vesuvio del 1944