domenica 19 ottobre 2014

Un prete fratello... Don Francesco Bianco

Quando si descrive un territorio e si cerca di elogiare gli uomini che l'hanno reso grande, si è portati sempre a guardare indietro a un passato remoto, perché è convinzione comune a tutti, che gli uomini che hanno fatto grandi cose siamo vissuti secoli distanti, mentre ciò rappresenta un luogo comune quanto mai errato e infondato, così come dimostrerò adesso, apprestandomi in questo post a ricordare la figura di un nostro contemporaneo, che abbiamo conosciuto ed ammirato tutti...
Sono trascorsi solo alcuni mesi dalla sua scomparsa, è ci accingiamo nella prossima settimana a ricordarlo, sia come comunità civile che religiosa, mi riferisco al compianto sacerdote Don Francesco Bianco, parroco emerito della chiesa parrocchiale del SS. Salvatore in Piscinola. Infatti nei giorni 24 e 25 ottobre prossimi gli saranno dedicati un convegno e lo scoprimento di una targa ricordo nella piazza principale di Piscinola.
Don Francesco ha lasciato un vuoto non solo nella comunità ecclesiale di Piscinola, ma anche in quella civile, perché elevate sono state le sue doti umane e spirituali.
Prete moderno per il suo tempo, forse è stato uno dei primi ad applicare con gran efficacia i dettati del Concilio Vaticano Secondo, aprendo la parrocchia di un quartiere periferico alla comunità civile, chiamando i laici a impegnarsi assiduamente nella gestione delle strutture parrocchiali e nei vari ministeri presbiteriali. Egli ha esercitato la sua missione sacerdotale dedicandola interamente ai giovani, che amava smisuratamente, al di sopra di ogni cosa. La sua vita e le sue forze le ha dedicate per raccogliere, redimere e indirizzare sulla strada della rettitudine centinaia di ragazzi e ragazze del quartiere. Amore che è stato ricambiato dai giovani, tanto da considerarlo oltre un padre, un fratello, chiamandolo affettuosamente e semplicemente "Padre Bianco".
Per illustrare la sua vita, prendo in prestito la biografia che è stata recentemente letta in consiglio municipale della VIII Municipalità,  in occasione dell'approvazione della coniazione della targa memoriale nella piazza B. Tafuri a Piscinola.

"Francesco Bianco nacque a Napoli, il 9 maggio 1937.
Ha completato gli studi umanistici e teologici in preparazione al sacerdozio presso la Congregazione dei padri Redentoristi.
Ordinato sacerdote in data 14 marzo 1964.
Ha conseguito la laurea in Sociologia presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli il 4 maggio 1981.
Ha assunto l'incarico di professore presso la scuola statale "V. Irolli" di Napoli e, dal 1981, presso l'XI liceo scientifico di Napoli a Piscinola.
Dal 1969 ha ricoperto l'incarico di vice parroco presso la parrocchia di "Cristo Re" di Secondigliano Napoli e, dal 1973, per oltre un quarantennio fino alla morte avvenuta il 17 gennaio 2014, quello di vice parroco e parroco della millenaria chiesa del Santissimo Salvatore in Napoli a Piscinola.
Profondendo tutti i suoi personali guadagni e risparmi derivatigli dall'insegnamento e dall'esercizio del sacerdozio e con l'aiuto pecuniario e lavorativo di molti laici fortemente impegnati, ha realizzato in questi anni e lasciate alla chiesa parrocchiale, per l'intera comunità piscinolese, importanti e significative opere."
Tra le opere realizzate da don Francesco ricordiamo: 
-la casa di accoglienza per ritiri spirituali presso il comune di Campoli (BN) alle pendici del Monte Taburno, struttura complessa, su tre livelli, completa di cappella, cucina comunitaria, salone, refettorio, molte stanze singole e multiple. 
- la costruzione dell'oratorio parrocchiale, realizzato con l'acquisto della "proprietà Chiarolanza". L'oratorio comprende: un campo di calcetto, un campo di pallavolo/pallacanestro, un campo di bocce, un bar, i giardini, un ampio teatro, i locali per la Caritas Parrocchiale e, al piano superiore, una casa canonica per sacerdoti ed ospiti.
- la ristrutturazione statica e decorativa dell'edificio parrocchiale e della sacrestia, con l'acquisto di tutti gli arredi sacri in legno.
- l'assistenza dei poveri e dei bisognosi del quartiere, realizzando, con l'associazione "Banco Alimentare", la distribuzione continua e per molti anni, di pacchi viveri.
-un significativo sostegno alle opere missionarie per la realizzazione di un centro di recupero della gioventù in Perù e presso il centro missionario di Visciano.
Riservato, schivo, fuggiva dall'apparire, detestava il protagonismo specie quando c'era da raccogliere riconoscimenti, ma preferiva seguire a distanza l'efficacia delle sue opere. 
Salvatore Fioretto
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