E' questa la cronaca di un avvenimento storico accaduto nell'anno 1929, allorquando, in base alle disposizioni del governo fascista, tutte le compagnie di servizi straniere, che avevano investito e gestivano gli impianti e le reti di trasporto nelle città italiane, furono espropriate e gli stessi impianti passarono sotto la gestione delle amministrazioni comunali e provinciali locali. Anche gli impianti e la rete dei trasporti napoletani delle "Tranvie di Capodimonte", divenute "Tramvie del Nord" (gestite dalla società belga S.A.T.N.: Sociètè Anonyme des Tramways Napolitains), passarono sotto il controllo dell'Azienda Tranviaria del Comune di Napoli (A.T.C.N.). L'articolo contenuto nel periodico comunale dell'epoca descrive sinteticamente la giornata inaugurale della nuova gestione, festeggiata con una corsa speciale di un convoglio di tram imbandierato, che attraversò la tratta Dante-Garrittone-Miano-Piscinola, tra sventolii di bandiere, di applausi e con i vari discorsi tenuti dai responsabili e dagli amministratori nelle piazze di Miano, Piscinola e Marianella. La cronaca rispecchia un po' il clima dell'epoca, durante il quale la stampa era assoggettata dalla propaganda fascista, con slanci patriottici e di parte... Abbiamo a lungo temporeggiato sulla pubblicazione dell'articolo, purtuttavia è prevalsa la decisione di farlo, perchè l'evento appartiene, nonostante tutto, alla nostra storia, anche se non è stato quello un periodo edificante per la città e soprattutto per il nostro territorio.
Dal "Bollettino del Comune di Napoli di rassegna illustrata di storia, arte..." pubblicazione marzo 1929, Anno 55° n.3, pag. 40. - Tip. F. Giannini e F., via. Cisterna dell'Olio.
"Il 17 marzo (1929) si é inaugurato ufficialmente il servizio delle tranvie del Nord passate al Comune.
Nelle prime ore del mattino alla sede dell'Azienda è propriamente nel gabinetto del subcommissario si svolse una simpatica cerimonia a iniziativa degli impiegati e del personale delle tramvie di Capodimonte, che vollero rendere atto di omaggio al comm. Giove per l'opera attiva da lui svolta per il passaggio della rete tramviaria del Nord al Comune di Napoli.
Nel pomeriggio poi, alle ore 16, prendevano posto in un treno riservato composto di una motrice con rimorchio e partente da Piazza Dante, il R. Commissario Almansi, l'on. Sansanelli, il sub commissario Giove, il direttore dell' Azienda Tramviaria comm. Pernice, il segretario provinciale dei Sindacati ferrotramvieri avvocato Biancardi, l'ingegnere capo dell' Azienda Eller, il dott. Spiezia, fiduciario dei gruppi rionali, un gruppo di giornalisti e numerosi altri invitati. Il treno imbandierato giungeva dopo una ventina di minuti al deposito del Garittone dove numeroso personale dell'Azienda, con la musica dei tramvieri, fece alle autorità una caldissima manifestazione.
A Miano grande quantità di gente attendeva il trenino. II R. Commissario Almansi e l'on. Sansanelli visitarono la sede del Circolo rionale dove parlò il tenente Cassarà. Rispose l'on. Sansanelli, compiacendosi per la fusione degli spiriti e la disciplina dei fascisti della zona. Il viaggio proseguì quindi per Marianella. Quivi formatosi un magnifico corteo di migliaia di persone con musiche e bandiere, le autorità furono accompagnate a Piscinola, alla sede del Municipio. Da un balcone di questo, alla immensa folla di fascisti, cittadini, balilla e giovani italiani, riunita nella vasta piazza, parlarono vari oratori. Il dott. Ubaldo Spiezia, fiduciario dei gruppi rionali fascisti alla cui fervida attività si deve il successo del passaggio delle tramvie del Nord al Comune, parlò con molto slancio e con grande fede. Il R. Commissario Almansi rivolse quindi parole di grande lode al sub Commissario Giove, qualificandolo uno dei più valorosi suoi collaboratori, [...].Parlò poscia l'on. Sansanelli, rivolgendosi specialmente alle magnifiche centurie di balilla."
Le tramvie cittadine furono duramente colpite durante i bombardamenti del 1943, da parte delle incursioni aeree delle truppe alleate angloamericane, ma furono poi ricostruite pochi anni dopo. Anche il vastissimo parco dei convogli tramviari subirono la stessa sorte. Dobbiamo arrivare all'inizio degli anni '60, per vedere notevolmente ridimensionata la rete tramviaria cittadina e ridursi così al lumicino, per favorire una politica dei trasporti che incentivava l'utilizzo massiccio dei mezzi su gomma, e non solo nei trasporti pubblici.
Salvatore Fioretto