domenica 1 novembre 2015

Un insegnante benefattore..., il professor Mastropaolo

La scuola elementare di Piscinola, intitolata a Torquato Tasso, ha registrato fin dalla sua inaugurazione, che ricordiamo avvenne nel 1929, un corpo docenti all'avanguardia per l’epoca, per  competenza e professionalità, provenienti da ogni angolo della città e anche dalla Provincia di Napoli. Alcuni di essi sono stati già menzionati in questo blog, per il loro impegno nelle attività sociali, nella politica e anche nella letteratura, come l'insegnante Giovanna Altamura. Ma l'elenco è nutrito, e altri personaggi dobbiamo menzionare per ricordare questi "missionari" del secolo scorso, che hanno con il loro operato di docenti reso un alto contributo sociale per elevare il livello culturale e di conoscenza dei ragazzi del territorio; tanti uomini di ieri e di oggi, impegnati nel mondo accademico, nel vasto campo delle scienze, della medicina e della tecnica, devono un grazie a questi uomini e donne di altri tempi...!  
Descriveremo in questo post l’opera del professore Monsignor Giovanni Mastropaolo, sacerdote e insegnante dei fanciulli di Piscinola.
Monsignor Giovanni Mastropaolo svolse per molti anni la professione di insegnante a Piscinola, e diverse generazioni di ragazzi furono da lui istruite, tra gli scanni di legno della scuola "Torquato Tasso", ma Egli è ricordato soprattutto per la fondazione di un orfanotrofio a Capodimonte, nel quale trovarono inizialmente rifugio tante bimbe rimaste orfane durante la guerra e, in seguito, tante altre abbandonate per vari motivi.
L’Istituto fu inaugurato nel maggio del 1946, alla presenza del Cardinale di Napoli Alessio Ascalesi e di un folta rappresentanza delle istituzioni civili cittadine. La struttura, con annesso convento di suore dell’ordine francescano, oltre che di palestra, di refettorio e di spazi ludico formativi, era dotata anche di una scuola elementare, con diverse classi di ragazzi. La scuola era aperta anche ai fanciulli dell’antico borgo di Porta Piccola e dei suoi dintorni. Gli scolari pranzavano insieme alle suore nel grande refettorio esistente.

Mons. Mastropaolo in un foto ricordo con i suoi alunni della scuola T. Tasso di Piscinola (foto famiglia Rosiello)

L'orfanotrofio accoglieva anche bambine di colore, numerose all’epoca, curate con affetto dalle suore e ben integrate nella piccola comunità di bambini, mai emarginate e considerate “diverse”, come invece accadeva all’esterno di questo contesto.
Spesso Monsignore Mastropaolo passava tra i tavoli scherzando, sorridendo e benedicendo tutti. Dopo la morte del Monsignore Mastropaolo, forse per mancanza di fondi, l'orfanotrofio attraversò dei periodi di difficoltà e in seguito fu definitivamente chiuso.
Oggi rimane una piccola chiesa dell’Immacolata, che si affaccia sulla via Bosco di Capodimonte; in questa chiesetta Monsignore Giovanni Mastropaolo ebbe l’onore di essere sepolto su richiesta della gente del posto, che lo amava tanto. Nel convento sono oggi rimaste poche suore francescane, l'umile ordine che aiutò il fondatore nel suo progetto caricatevole.
Ecco quanto riportava il giornale “il Risorgimento”, anno III, n. 114, di sabato 18 maggio 1946, alla pagina 4 della "Cronaca di Napoli", descrivendo la cerimonia di inaugurazione dell’orfanotrofio:

"Il Cardinale Ascalesi all’inaugurazione dell’orfanotrofio a Capodimonte
In un atmosfera di vibrante commozione il cardinale Ascalesi e le autorità cittadine hanno inaugurato a Capodimonte l’orfanotrofio di Maria SS. Immacolata, sorto in poco più di un anno sui diroccati locali dell’Istituto delle Suore Adoratrici della Croce. 
Il rito si è svolto nell’ampia palestra, presenti un folto gruppo di signore ed una schiera di benefattori, i quali hanno voluto manifestare a Monsignore Giovanni Mastropaolo, fondatore dell’opera, la loro riconoscenza e la loro ammirazione. Ha per primo presa la parola Mons. Mastropaolo illustrando il lavoro da Lui compiuto e ringraziando quanti gli sono stati di valido aiuto nella realizzazione della pia istituzione nella quale hanno trovato finora posto trenta orfanelle. Una di queste, margherita Paoli, di 9 anni, ha, tra la commozione dei presenti rivolto un indirizzo al Cardinale e ai benefattori e, quindi hanno parlato il Comm. Stendardo ed il padre francescano Giacomo Jovine, Provinciale del Sacro Cuore. A tutti ha risposto S. E. Ascalesi il quale ha chiuso il suo discorso impartendo ai presenti la pastorale benedizione. In ultimo l’assessore Gatta ha parlato in nome del Sindaco dichiarandosi ammirato alla geniale opera tenacemente voluta e realizzata da Mons. Mastropaolo. Gli invitati hanno quindi visitati i locali dell’Orfanotrofio".

La Testimonianza è stata tratta dal libretto: Famiglie d’Italia - “Magister Paulus Signor d’Acireale (1230 -1326)”, Edizioni Amici del Libro, 1993, scritto da Pasquale Mastropaolo, parente del monsignore Giovanni.
Nel libro è contenuta anche una prosa, nella quale tre strofe menzionano l’illustre avo, che qui ci piace riportare:

Evocazione:
[…]
Né da meno sono due dottori:
Giacomo e Giovanni, carichi d’onori!
Cui segue un terzo, non meno Signore: 
Giovanni si chiamò: Fu Monsignore!

Di Sacra Romana Chiesa fu Dottore,
Di pace e carità fu fautore…
E d’un Orfanotrofio fu fondatore!
A cui prodigò averi e amore!

Nella chiesa dell’Orfanotrofio ora riposa
In un sacello di colore rosa!
L’anima stanca di Lui si raccomanda,
Per trovar conforto in questa landa!
[…].


Appassionato di storia antica, il prof. Giovanni Mastropaolo fu nominato,
nel 1935, ispettore per le antichità, per le frazioni di Napoli Nord di Marianella, Piscinola, San Rocco e Secondigliano.

Anche Monsignor Giovanni Mastropaolo è stato presto dimenticato dalla società di oggi, non è stata dedicata una lapide o una via in Sua memoria, nemmeno un attestato per ricordare quello che fu il suo grande operato, soprattutto sociale, prestando aiuto ai ceti più bisognosi in quello che fu un momento difficile per la città di Napoli,  nel periodo dell’immediato dopoguerra. Ma c’è sempre tempo per rimediare…!

Saremo grati a quei lettori che vorranno integrare questo ricordo dedicato a Mastropaolo, con altre testimonianze, ricordi, documenti cartacei e foto, in loro possesso. Saranno menzionati in questa pagina per il loro prezioso contributo. 
Salvatore Fioretto