lunedì 30 novembre 2015

Luigi Signore, un generoso artista dei presepi!


Ci avviciniamo al Natale e già si inizia a respirare l'aria delle festività e in questo clima di attesa ci piace qui ricordare un artista del nostro territorio, presto dimenticato, parliamo dello scultore nonché pittore Luigi Signore
Il maestro Signore nacque nel quartiere di Miano, ma divenne piscinolese di adozione, perché sposò una ragazza piscinolese e abitò per tanti anni nel quartiere di Piscinola; egli discendeva da una famiglia d'arte, perché anche suo padre fu un artista attivo ed apprezzato. 



Costretto ad abbandonare gli studi durante la seconda guerra mondiale, Luigi Signore maturò la propria professionalità e arte da autodidatta, iniziando a dipingere e ad esporre le proprie opere in numerose mostre cittadine, che puntualmente riscuotevano un apprezzato successo. Ma con gli anni che seguirono, pian piano, subentrò nel suo animo la passione per i presepi e fu quello un amore a prima vista, che lo ha accompagnato fino alla fine dei suoi giorni...
Suo padre diceva che se avesse fatto il Presepe per almeno 50 anni, sarebbe poi andato in Paradiso, e in effetti di Presepi il maestro Signore ne ha realizzati moltissimi nella sua vita...!
Iniziò il suo percorso di presepista, negli anni '50, esponendo le sue creazioni in diverse chiese cittadine napoletane, come nella chiesa dello Spirito Santo, di Santa Maria la Nova, di San Nicola alla Carità  e in tante altre ancora. 
Restano famosi e molto ammirati gli allestimenti che puntualmente Egli e la sua famiglia ogni anno realizzavano gratuitamente al centro dell'emiciclo della Galleria Umberto I di Napoli, proprio sotto la bellissima volta di vetro e acciaio. Era quello un bel colpo d'occhio, soprattutto per i tanti turisti che si trovavano a visitare la città nel periodo natalizio. Purtroppo nessuno ha mai pensato di rendere permanente quell'opera, che manca da quel luogo ormai diversi decenni.
Altra opera famosa di Luigi Signore fu il presepe donato al museo etnico-internazionale, allestito nel Santuario di Montevergine (AV). 
Le realizzazioni presepiali, curate nel suo studio in via Lazio a Miano, rispecchiavano in maniera certosina l'antica tradizione settecentesca napoletana, infatti nelle splendide scenografie si poteva ammirare un percorso di narrazione scenica suddiviso in cinque quadri: il Tempio con la Grotta, l'Oriente, il Mercato, la Taverna, l'Annunciazione. 
L'opera allestita nella Galleria Umberto I si componeva di numerosi "pezzi", arrivando a contare fino a 500 figure, tra pastori ed animali vari; moltissime erano le miniature, le architetture e tantissimi gli oggetti curati e cesellati, con passione, nei materiali più disparati: porcellana, acciaio, legno, cera, terracotta, argento, seta, lino e altri materiali ancora. 
I pastori di Luigi Signore erano realizzati completamente a mano, secondo la tradizione settecentesca napoletana, vale a dire: la testa, le mani e i piedi in terracotta policroma, gli occhi in vetro, il manichino in stoppa, l'anima interna in ferro e i paramenti in tessuto originale d'epoca. Le figure di primo piano erano alte intorno a 40 centimetri, mentre le altre, in retrovia, diminuivano di altezza, in proporzione alla prospettiva della scena.
Nella realizzazione delle sue opere il maestro si avvaleva anche dell'aiuto della famiglia e sopratutto dei figli: Giuseppe curava la parte scenografica del plastico, Anna la composizione dei vestiti, Salvatore le miniature, mentre Rosario era specializzato nelle riproduzioni d'epoca.
Luigi è stato tra i primi artigiani napoletani del dopoguerra a realizzare i pastori con occhi in vetro.
I soggetti realizzati dal maestro non erano mai copiati e nessuno era uguale all'altro, ma ciascuno era creato direttamente dalla sua "sconfinata" fantasia... Curiosi erano i volti di molti personaggi che venivano rappresentati con lineamenti somatici fortemente accentuati e goffi, come vecchi con profonde rughe e grossi nevi sui volti, giovani con esagerate gobbe oppure donne con vistosi gozzi. 
Luigi Signore è stato apprezzato anche come pittore, infatti altra sua passione era dipingere con olio su tela.  
A diversi anni dalla sua scomparsa le opere del maestro Luigi Signore sono conosciute in Italia e diffuse in tutto il mondo.
Salvatore Fioretto