sabato 6 marzo 2021

Una strada un personaggio: il conte, avvocato e on. Marco Rocco di Torrepadula (IV^ parte)

Continuando la serie: "Una strada, un personaggio", ovvero la raccolta di post dedicati alla biografia di quei personaggi famosi della storia della Città di Napoli o della Nazione, ai quali sono stati dedicati delle strade importanti del territorio, ma dei quali, però, si conosce ben poco della loro vita e delle motivazioni che hanno indotto nel corso degli anni alla dedica toponomastica. 

E' la volta di un'altra strada importantissima per i quartieri di Miano, Piscinola, Marianella e di tutta l'Area Nord di Napoli, perchè collega la parte di pianura napoletana, alla collina del Vomero e alla cittadella ospedaliera, parliamo di Via Marco Rocco di Torrepadula. Un tempo la strada era chiamata "Strada dei Canapi Miano Agnano", della quale nel 2013 abbiamo dedicato un apposito post, per descrivere la storia dell'antica denominazione (Ecco il link: http://piscinola.blogspot.com/2013/08/via-miano-agnano-la-prima-tangenziale.html).
L'on. Marco Rocco, conte della nobile e antica famiglia dei Rocco di Torrepadula, nacque a Napoli, il 25 aprile 1859.
Questa
famiglia napoletana dei "Rocco" si impiantò fin da XVII secolo nella cittadina di Casoria; ricordiamo che Casoria fu, nell''800, il "Capocircondario" di una vasta area della Provincia di Napoli e che amministrava, tra gli altri, anche i comuni Mugnano, Piscinola e Secondigliano.
A Napoli, i "Rocco" avevano un consolidato potere e grande influenza nella vita politica e amministrativa della Città, i cui rampolli appartenevano per tradizione al Sedile di Montagna,
in quanto discendenti in linea diretta da Giovanni Rocco, fratello del monaco Carlo Rocco, che aveva ottenuto il titolo dal re Filippo II, nel lontano 1641.
Fu a Casoria, però, nel periodo a cavallo tra l'800 e il '900, che i "Rocco" vissero la loro massima stagione di potere e di successi, per essere stati prestigiosi esponenti dell'avvocatura e uomini impegnati nella vita politica cittadina, provinciale e nazionale, essendo stati eletti, come vedremo, nel Parlamento Italiano, proprio in questo Collegio, e per più legislature. 

Casa della famiglia dei Rocco a Casoria

Tra gli esponenti di rilievo della Casata, particolarmente interessanti sono i profili biografici di Giuseppe Rocco, che nel 1688 fu economo amministratore della chiesa parrocchiale di San Benedetto, mentre durante l'occupazione francese, Marco Rocco, trisavolo del nostro personaggio, anche lui avvocato, passò alla storia nell'"antigiacobina" Casoria, per aver difeso e ospitato due ufficiali filofrancesi! Altro Giovanni Rocco (1806-1864), fu il primo esponente a fregiarsi del titolo di "Principe di Torrepadula", nell'anno 1860; Egli fu ultimo Procuratore generale della Corte dei Conti borbonica e viene ricordato per la sua figura di giurista stimatissimo, che sostenne con forza l’indipendenza della magistratura, rifiutando incarichi politici, ricoprendo solo la carica di vicepresidente dell’Accademia di Archeologia Napoletana. Nicola Rocco (1811-1877), fratello del principe Giovanni, è ricordato, infine, come padre del diritto internazionale privato, per aver scritto, ad appena 25 anni, il famoso Trattato di diritto civile internazionale”, in tre volumi, pubblicato a Napoli nel 1858: prima opera nel suo genere, considerata una vera e propria pietra miliare della legislazione internazionale. Nicola Rocco venne celebrato all’Accademia di Francia, dall’ex ministro Portalis.

Lapide affissa sul palazzo in via dei Mille (Na)

Ritornando al nostro  avv. Marco Rocco, della sua infanzia e giovinezza si conosce pochissimo, sicuramente l'appartenenza a una famiglia facoltosa e benestante hanno consentito una solida e prestigiosa formazione culturale e l'agevole partecipazione scolastica e ai corsi universitari in giurisprudenza, raggiungendo il titolo accademico di avvocato, senza particolari difficoltà.  Mise su famiglia, sposando la nobile donna Adele, dei marchesi Andreassi.
Già nei primi anni della sua maturità prese a partecipare alla vita culturale e politica della società dell'epoca, entrando nelle file del partito cattolico popolare. La sua partecipazione alla vita amministrativa conta diversi incarichi di prestigio, basti pensare che fu eletto due volte sindaco di Casoria (dal 1882 al 1885 e dal 1901 al 1904). Ricoprì, inoltre, l’incarico di Presidente del Comizio Agrario del Circondario di Casoria e, per diversi anni, fu Assessore alle Finanze al Comune di Napoli (1890-97). Il salto della Sua carriera politica avvenne con le elezioni politiche al Parlamento Italiano dell'anno 1904, quando fu eletto deputato nel "Collegio II" di Casoria, strappando il posto al cugino omonimo, rivale elettorale di Seggio e Deputato uscente.
La partecipazione degli esponenti della famiglia "Rocco" al Parlamento Italiano risale al 1882, quando furono eletti deputati ben due "Rocco" contemporaneamente: il primo, fu Pietro Rocco, Procuratore del Re in l’Aquila e presidente della Banca “Pergolesi” di Casoria; il secondo, fu Marco Rocco, zio di Pietro, che fu deputato alla Camera, eletto ininterrottamente per oltre un ventennio (dal 1882, dalla XV alla XVII Legislatura) e poi dal 1892 (dalla XVIII alla XXI legislatura), fino appunto al 1904, quando fu sconfitto nel suo collegio di Casoria dal cugino omonimo, il citato avv. Marco Rocco, da cui prese nome l'omonima nostra strada.
Di questa singolare contesa elettorale, tra cugini, apprendiamo alcune cronache dal "Giornale di Casoria", ecco l'articolo preso in prestito: "Le cronache dell’epoca riferiscono di due settimane di manifestazioni, con la banda musicale in testa per le vie di Casoria e di Frattamaggiore, finite poi puntualmente a bastonate, con l’intervento della “truppa”. Sulla stampa nazionale non mancarono articoli satirici che facevano il verso alla curiosa competizione, con battute del tipo «chi avrà più Rocco farà più tela», e «fortuna che le donne non siano elettrici…».
La vittoria fu comunque schiacciante: nel collegio votarono in 2.212 sui 2.691 aventi diritto; e Marco Rocco “fu Giovanni” vinse con 1.513 voti contro gli appena 620 del cugino. Fondamentale fu l’appoggio dei frattesi, tanto che a dicembre troviamo il nuovo deputato Marco Rocco alla solenne “incoronazione” della statua dell’Immacolata venerata nell’omonimo santuario di Frattamaggiore, assieme al sindaco Sossio Russo e al consigliere provinciale Francesco Landolfi, il parroco Vincenzo Pezzullo e il vescovo di Aversa
."

Marco Rocco, insieme ad altri esponenti della storica famiglia di Casoria, si dedicò anche alle attività editoriali e giornalistiche. Collaborò sulle pagine di diverse testate giornalistiche,  che
in quegli anni venivano pubblicate a Casoria e dintorni, spesso di loro stessa fondazione (se ne contano ben sette di giornali!), tra queste riportiamo: "Il dovere: corriere politico amministrativo industriale del circondario di Casoria", "Il Cirillo: gazzettino settimanale del circondario di Casoria", "Il risveglio: giornale del circondario di Casoria", "Il piccolo: politico, settimanale, commerciale, letterario: organo del circondario di Casoria" (il primo numero porta la data del 14 ottobre 1906 e si stampava a Capodichino), "Giornale di Casoria", "Il Circondario di Casoria: giornale settimanale politico amministrativo", "La spina: giornale settimanale, politico, amministrativo del circondario di Casoria", quest'ultimo stampato a Napoli. Si trattavano in prevalenza di pubblicazioni periodiche (settimanali, quindicinali o mensili), edite in formato piccolo, tipo tabloid, che riportavano stralci di leggi e avvisi pubblici, ma anche comunicati ufficiali, interventi di attualità, recensioni e altri temi. Si rivolgevano alla classe dirigente di Casoria e dintorni, in particolare ai professionisti (avvocati, imprenditori, notai, medici, ecc.), che costituivano in pratica la parte cospicua dell'elettorato del Circondario.

Scorcio notturno della via Marco Rocco di Torrepadula (Na)

Quindi, dal 1904, l'avvocato Marco Rocco fu eletto deputato al Parlamento e fu riconfermato per quasi un decennio, fino alla XXIII legislatura (1909-13). Della sua partecipazione come deputato, si ricordano numerose istanze e interpellanze parlamentari, soprattutto sui temi sociali, come i licenziamenti ingiusti di lavoratori, gli scontri e le cariche di polizia avvenuti durante gli scioperi e le ataviche problematiche dei trasporti pubblici nel territorio dell'Area Nord di Napoli. Le elezioni politiche del 1913, però, non furono per l'on. Marco Rocco altrettanto fortunate, perché nel Collegio di appartenenza fu eletto, al suo posto, il medico frattese, dott. Angelo Pezzullo. 
L'avvocato Marco Rocco di Torrepadula visse il resto della sua vita a Napoli,
nella sua bella casa di via dei Mille, fino alla morte, sopraggiunta il 9 gennaio 1938.
Sulla facciata del palazzo dove abitava, in via dei Mille, è stata apposta una lapide commemorativa, con sopra riportata la seguente scritta:

IN QUESTA CASA CONCLUSE
LA SUA LABORIOSA GIORNATA TERRENA
IL CONTE DON MARCO ROCCO DI TORREPADULA
NOBILE FIGURA DI UOMO E DI CITTADINO
CHE COME DEPUTATO AL PARLAMENTO
E COME ASSESSORE ALLE FINANZE
NEL CULTO DELLA LIBERTÀ E DELLA PATRIA
CONTINUÒ CON LA SUA LUMINOSA AZIONE
LA TRADIZIONE A VITA
PER IL NOSTRO MERIDIONE
IL MUNICIPIO DI NAPOLI
POSE
A RICORDO DI TANTO RETAGGIO
DI ALTE VIRTÙ
1976

Dal libro "Le nuove strade di Napoli", di Gianni Infusino, apprendiamo che il tratto dell'antica strada, già "Strada dei Canapi Miano Agnano", fu intitolata, dall'ufficio toponomastica del Comune di Napoli, a Marco Rocco di Torrepadula, nel mese di dicembre dell'anno1964.

Salvatore Fioretto