domenica 25 gennaio 2015

A Piscinola, il cotone o un acquedotto...!? I Meuricoffre


La Villa Fiorita costruita dai Meuricoffre ai Colli Aminei, in un ventaglio d'epoca (Da http://www.svizzeri.ch (§))
Fotoritratto di Tell Meuricoffre (§)
A partire dall’anno 1760, la famiglia svizzera dei Meuricoffre si era impianta nel Regno delle Due Sicilie, fondando a Napoli una propria banca, promuovendo soprattutto investimenti ed affari nel campo della finanza, dell’agricoltura e della navigazione (*). Dopo alcuni decenni e dopo la gestione di George Meuricoffre, fu la volta del rampollo Oscar, che era nato nel 1824. 
Ancora giovanissimo, Omar Meuricoffre prese nelle proprie mani la conduzione dell’eredità paterna, introducendo miglioramenti e trasformazioni nella Banca e nelle società possedute o controllate dalla ricca famiglia. I Meuricoffre elessero la loro dimora a Capodimonte, nella celebre Villa Fiorita (oggi Villa Domi), nella quale ospitarono celebri scrittori, musicisti e pittori europei in visita a Napoli, tra i quali Mozart, Goethe, Schliemann (archeologo che scoprì Troia), Huxley e Cottrau.
Il celebre scultore Francesco Jerace eseguì, su commissione dei Meuricoffre, diverse sculture che abbellirono le sale della prestigiosa residenza di Capodimonte.
Fotoritratto di Oscar Meuricoffre (§)
A seguito della Rivoluzione Americana (1780), le importazioni in Europa del cotone si erano drasticamente ridotte e Oscar pensò bene di attrezzare il suo terreno situato a Piscinola, con piantagioni di cotone. Tale progetto però richiedeva la costruzione di due capienti cisterne per l’irrigazione delle piantine di cotone, oltre che di un sistema di condotte per l’adduzione dell’acqua piovana.
L’investimento si presentava già al suo nascere assai costoso, perché era necessario assoldare maestranze specializzate e importare macchinari provenienti da fuori Napoli. 
Ritratto della famiglia Meuricoffre (disegno di A.J. Gros) (§)
A chi gli faceva notare l’enormità della spesa da affrontare in relazione al guadagno atteso, Oscar rispondeva che... l’acqua poteva essere utile anche ai contadini piscinolesi...

Dopo l’approvazione da parte del Comune di Piscinola, il progetto passò alla Deputazione Provinciale di Napoli.

Ecco il testo della delibera di approvazione: 
Tornata del 12 marzo 1864 (Ordine X - Atto 198)
Raccolta degli Atti della Dep. Provinciale di Napoli, 1863
“Il signor Meuricoffre, proprietario di un fondo adiacente la strada pubblica di Piscinola, domandò di aprire due fori nel muro che cinge il detto fondo, per farvi passare le acque piovane che scorrono per la strada medesima, e così andare in due cisternoni costruiti nel suo fondo senza alterare però il livello della strada. Il Consiglio comunale a maggioranza, nella tornata del 14 passato mese (14 febbraio 1864) ineriva alla domanda senza l’obbligo di pagamento da parte del Signor Meuricoffree, benvero con le dichiarazioni fatte dal Sindaco, e con le condizioni da lui proposte, e segnatamente:
- che i lavori da farsi saranno diretti dall’architetto del Comune e con l’assistenza dell’Appaltatore della strada;
- che il Municipio potrà in ogni tempo ritirare la concessione, sia per destinare quelle acque a vantaggio del Comune, sia per farne la concessione mediante compenso, senza obbligo d’indennizzare in modo alcuno il sig. Meuricoffre delle spese fatte.
La Deputazione - A proposizione del Deputato Barone Nolli:

Stralcio dell'art. 198, con la disposizione a favore dei Meuricoffre
Approva detta deliberazione con le dichiarazioni e le condizioni proposte dal Sindaco presidente del Consiglio comunale”.
Non sappiamo se l’investimento ebbe un buon rendimento, sappiamo solo che l’opera idraulica fu realizzata, come pensata da Oscar.

Le cronache registrano che, alla sua morte, il Comune di Piscinola si trovò in possesso di un piccolo acquedotto, per soddisfare i bisogni idrici e di sete della popolazione locale.
Portale d'ingresso Villa Fiorita (part. da riv. L'Illustrazione Italiana)
Omar Meuricoffre, oltre a distinguersi nel campo della finanza, fu sempre presente in tutte le sottoscrizioni o eventi sociali che pullulavano nella Napoli di fine Ottocento, specialmente nel capo scientifico, artistico e letterario. Finanziò la costruzione di diversi asili infantili, scuole serali, scuole elementari, ospizi e altre opere filantropiche. 
Oscar e la sua famiglia furono anche promotori di opere assistenziali e di aiuti materiali offerti in occasione delle calamità naturali, come durante l’eruzione del Vesuvio, che nell’8 dicembre 1861 colpì duramente la città di Torre del Greco e in occasione dell'altrettanto disastroso terremoto di Casamicciola.
Sala da pranzo della villa Fiorita (da una stampa ottocentesca)

Oscar Meuricoffre morì a Napoli il 4 gennaio 1880, a soli 56 anni. Ai suoi funerali parteciparono migliaia di napoletani, dai più umili ai più altolocati.
Dopo la morte di Oscar, il fratello Tell rilevò tutti gli affari di famiglia e la gestione della Banca, ma non riuscì ad arrestare l’inesorabile declino del patrimonio dei Meuricoffre. La Banca fu rilevata nel 1905, dal "Credito Italiano" e la ex sede dei Meuricoffre diventò la prima filiale di questa banca nella città di Napoli.
Via Capodimonte, in fondo  la primitiva Villa dei Meuricoffre, poi demolita
Tell Meuricoffre fu anche fondatore dell'Ospedale Internazionale in Via Tasso e ne fu il suo primo presidente; all'interno della struttura è ancora presente un busto in marmo a lui dedicato. 
Sotto la spinta dei Meuricoffre fu aperta a Napoli la Scuola Svizzera, ideata, in un primo tempo nel 1811, nella forma di centro educativo. La sede più prestigiosa era ubicata nella centrale Piazza Amedeo a Chiaia, dal 1933 fino al 1967 e poi trasferita a via Manzoni. La Scuola, purtroppo, è stata chiusa nel 1984. 
P.zza Amedeo-Villa Maria, sede della Scuola Svizzera, fondata dai Meuricoffre
La residenza dei Meuricoffre, la Villa Fiorita, è diventata un'importante struttura per ricevimenti, con il nome di Villa Domi.
C’è da aggiungere, a margine di questo curioso racconto storico, che l’idea di coltivare il cotone non era poi tanto una novità nelle nostre zone in quell’epoca. 
Coltivazioni di cotone erano diffuse nei primi decenni dell’800 in diverse provincie del Regno e oltre a Piscinola, soprattutto in alcune zone circostanti la città di Napoli, come a Torre del Greco. Infatti:
Articolo tratto dall'Annuario scientifico ed industriale, del 1863
Nell'Annuario scientifico ed industriale, scritto nel 1863, da F. Grispigni, G. Celoria, F. Denza, A. Usigli, A. Righi, viene riportato un prezioso riferimento sulla Esposizione di Cotoni Indigeni, tenutasi in quell'anno a Napoli, con l'appezzamento del cotone prodotto a Piscinola, a cura di Giovanni Stainer.
Busto in marmo di Tell Meuricoffre
Nel notiziario “Atti del Regio Istituto d’incoraggiamento alle scienze naturali”, si riporta una sostanziosa descrizione delle piantagioni di cotone e dei ricavi industriali attendibili, oltre ad uno studio del clima e della geomorfologia del territorio esistente attorno alla città di Napoli ed in altre terre del Regno delle Due Sicilie. 
In quest’opera si dimostrava, in effetti, la fattibilità tecnico-agraria della coltura del cotone anche nel nostro territorio, come poi sperimentata da Oscar.

Nel Cimitero degli Inglesi in Napoli (Piazza Santa Maria della Fede), oggi giardino pubblico, si trovano i sepolcri di Tell ed Oscar Meuricoffre, con delle belle decorazioni in marmo bianco, anche se purtroppo dimenticati troppo presto dai napoletani... 

Salvatore Fioretto
 
Mappa ottocentesca dei dintorni di Napoli, con evidenziato il tratto di acquedotto realizzato nel territorrio

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(*) Racconto tratto dal Libro "Piscinola, la terra del Salvatore" di S. Fioretto, ed. Boopen, anno 2010.
  
N.B.: Le foto riportate in questo post sono state liberamente ricavate da alcuni siti web, (tra cui http://www.svizzeri.ch), ove erano pubblicate. Esse sono state inserite in questa pagina di storia della città, unicamente per la libera divulgazione della cultura, senza alcun secondo fine o scopo di lucro.
 
 
 
Villa Meuricoffre a Capodimonte (poi demolita)

 
Busti celebrativi in marmo di Oscar e Tell Meuricoffre
 

Villa Fiorita, oggi Villa Domi



L'Illustrazione Italiana, copertina con il particolare della villa Fiorita dei Meuricoffre