giovedì 9 luglio 2020

Analisi socio-demografica del Villaggio di Piscinola, nel primo decennio del secolo '900... (Prima parte)


Abbiamo narrato negli ultimi post, le vicende storiche che portarono alla soppressione del Comune di Piscinola e all’annessione del'ex territorio comunale nei confini del Comune di Napoli, come "Villaggio". Ovviamente, la conseguenza di questa importante variazione geo-amministrativa, fu quella che il territorio di Piscinola uscì dall'amministrazione del Circondario di Casoria, perché ormai rientrato in quello del Circondario di Napoli, a cui Napoli apparteneva e dirigeva.
In questo post eseguiremo una analisi socio-demografica, riportandoci a una distanza di circa 45 anni da quell’avvenimento storico per Piscinola, per capire quali furono le variazioni avvenute in ordine all’anagrafe, le statistiche riguardanti le tipologie di patologie presenti, le cause di mortalità, il grado di scolarizzazione, le occupazioni principali della popolazione; non ultimo, il sistema di agricoltura praticato. Per fare ciò abbiamo fatto riferimento a due importanti pubblicazioni che abbiamo rinvenute e che sono rispettivamente:
- “Annuario storico statistico topografico del Comune di Napoli, anno 1909-1910 (Anno secondo dell'annuario) Volume pubblicato nel 1913.
- “Relazione e memorie estratte dagli atti del comizio agrario del circondario di Napoli” letta nell’adunanza autunnale dell’anno 1869.
Per quest’ultima fonte, che risale a qualche decennio precedente al periodo di osservazione, abbiamo preferito comunque di prendere in esame, considerando che esso fotografa la situazione agricola del circondario di Napoli, e che, in mancanza di altre fonti, costituisce comunque un valido e attendibile riferimento storico. 
Il sistema agricolo tipico del nostro territorio, ad essere praticato in maniera intensiva, è il sistema b), ossia: "Coltivazione mista con predominio di Seminatorio", anche se non mancavano altri tipologie di coltivazioni, come "mista con viti", selve, giardini delle delizie e pascolo.  
Ricordiamo che i commenti del post sono scritti in carattere corsivo.
 
Ecco di dati statici anagrafici:

Popolazione presente a Piscinola, calcolata al 31 dicembre 1908 (esclusa la guarigione) 
-Maschi: 3460
-Femmine 3205 
Totale abitanti: 6665 

Nati nel 1909
-Maschi: 118
-Femmine: 107
Totale nati: 225 

Morti nel 1909
-Maschi: 79
-Femmine: 78
-Emigranti: 12 
Totale morti 1909: 169 
Differenza tra nati e morti: +56 persone 


Abitanti al 31 dicembre 1909 
-Maschi 3491
-Femmine: 3230 
Totale abitanti 1909: 6721;
quindi 56 abitanti in più rispetto all'anno 1908. 

Nati anno 1909:
Nati legittimi:
-Maschi: 111
-Femmine: 104 
Nati illegittimi  (sommati i "riconosciuti" con i "non riconosciuti"):
-Maschi: 7
-Femmine: 3 
Totali nati: 225, di cui:
-Maschi: 118
-Femmine: 107 

Nati morti: 
-Maschi: 6
-Femmine: 7
Totali nati morti: 13 (tutti legittimi)

Parti doppi:
-2 maschi: 1
-2 femmine: 1
--------------------------------------------- O ----------------------------------------------------

Matrimoni celebrati (1909): 48 
--------------------------------------------- O ----------------------------------------------------

Confronti:
Per un semplice confronto statistico, riportiamo:
- gli abitanti di Piscinola, al momento dell'integrazione nel Comune di Napoli, nel gennaio 1866, erano 2218 (quindi nel 1909 erano triplicati, da considerare che il periodo di fine ottocento è stato caratterizzato da imponenti epidemie di Colera e Tifo che avevano decimato la popolazione napoletana).
- gli abitanti di Napoli, nell'anno 1909, erano 612.191 (compresi i cinque Villaggi).
 


Seguono i dati statistici  per il solo villaggio di Piscinola o per i villaggi di Piscinola e di Marianella, riferiti all'anno 1909:
--------------------------------------------- O ----------------------------------------------------

Polizia Veterinaria (Villaggio di Piscinola): 
Vigilanza sullo stato sanitario degli animali specialmente lattiferi:
-Ispezioni eseguite:  1024
-Provvedimenti sanitari emessi: 48
-Animali lattiferi bollati: 74
-Vigilanza sull'igiene delle stalle e altre località:
-Ordini emessi per risanamenti: 27
-Vigilanza sui generi alimentari: 963
--------------------------------------------- O -------------------------------------------------------

Vigilanza scolastica (Villaggi di Piscinola e Marianella): 
Visita periodiche scuole:
-Municipali: 29
-Private: 17 
Totali visite: 46

---------------------------------------------- O ------------------------------------------------------ 
Denuncia per malattie infettive (Villaggi di Piscinola e Marianella) 
-Vaiolo:   2
-Febbre tifoidea: 3
-Difterite: 1,    di cui    decessi : 1 
-Totale: 6 

----------------------------------------------- O ----------------------------------------------------- 
Vaccinazioni anno 1909 (Villaggio di Piscinola): 
-Pubbliche: 170
-Rivaccinazioni:  752

----------------------------------------------- O ------------------------------------------------------ 

Profilassi delle malattie infettive, durante il 1909 
-Ispezioni per profilassi della malattie infettive:  206 
di cui:
Ordinanze emesse per isolamento degli infermi malattie infettive:  123
-Vaccinazione obbligatoria:              96
-Rivaccinazione obbligatoria:       2693
---------------------------------------------- O ----------------------------------------------------------

Assistenza pubblica, per anno 1909 
-ammalati visitati per malattie infettive:   118
-in sezione:  225
-a domicilio:  245 
Totale 588 
Visite fiscali a impiegati:  8
----------------------------------------------- O ----------------------------------------------------------
 

Causa morte, anno 1909 (Villaggio di Piscinola): 
Ipotosse (Tosse convulsiva)  1 f
-Dissenteria:  1 m
-Sifilide:  3 m + 1 f
-Setticemia: 2 m + 1 f
-Tubercolosi polmoni: 5 m + 7 f
-Tubercolosi intest. :  2 m
-Tubercolosi ossa artic.: 1 f
-Marasma senile:  7 m + 4 f
-Diabete: 1 f
-Sistema nervoso, Apoplessia/emor. celeb. 1 m + 1 f
-Meningite:   3 m + 3 f
-Eclampsia: 3 m + 4 f
-Bronchite: 8 m + 3 f
-Polmonite crupale:  13 m + 19 f
-Arterosclerosi: 1 f
-Endocardite, vizi valv. ecc.: 12 m + 21 f
-Peritoniti: 5 f
-Gastroenteriti: 11 m + 10 f
-Epatiti, cirrosi: 2  m
-Altre app. digerente: 2 f
-Nefriti: 3 m
-Cistiti; 1 f
-App. locomotore: 1 f
-Morti accidentali: 4 m
-Avvelenamenti: 1 m
-Suicidi: 1 f
-Omicidi: 1 f 
Totale morti: 157, di cui:
-Maschi: 79
-Femmine: 68.
Nota: m: maschi,  f: femmine

------------------------------------------------- O ------------------------------------------------

Confronto numero dei morti a Piscinola, con gli altri quartieri e villaggi di Napoli (anno 1909): 
-Piscinola: 157, morti su 6.721 abitanti (2,34%) 
-Miano: morti 147, su 6.129 abitanti  (2,4%); 
-S. Carlo all'Arena: morti 970,  su 38.551 abitanti (2,52%); 
-Fuorigrotta: morti 520, su 18.770 abitanti (2,77%); 
-Vomero: morti 505, su 21.783 abitanti (2,32%); 
-Posillipo: morti 144, su  7.233 abitanti (1.99%); 
-Montecalvario: morti 1.006, su 46330 abitanti (2.17%); 
-Vicaria: morti 2429, su 105.248 abitanti (2,3%); 
-Mercato: morti 1773, su 11.182 abitanti (15,85%); 
-Stella: morti 1273, su 47.714 abitanti (2,67%); 
-Pendino: morti 422, su 22.744 abitanti (1,86%); 
-Porto: morti 481, su 26.456 abitanti (1,82%).

                                                      ----------------- <O>----------------

Dalla “Relazione e memorie estratte dagli atti del comizio agrario del circondario di Napoli” letta nell’adunanza autunnale dell’anno 1869: 

Cenno sui Contadini (dati che comprendono i villaggi di Piscinola, Marianella, Miano Mianella e Capodimonte)
La statistica dei Contadini non c’è riuscita accapparla tutta. Ve ne diamo un saggio, che comprende i contadini del comune di Napoli e dei villaggi di Capodimonte, Miano, Pescinola, Marianella e Mianella. Speriamo l’anno venturo di presentare tutto il censimento dei contadini del circondario, se i sindaci dei comuni ci vorranno essere larghi del loro appoggio. 
Le notizie da noi raccolte, riguardano il numero dei coloni, le età, il sesso, lo stato, se celibi, se coniugati, con figli o senza, se vedovi con figli o senza, se sanno leggere e scrivere.
Per i lavoranti si è notato inoltre il salario giornalieri. Se fissi, o mobili, lavoranti a giornata.
Il quadro annesso segna partitamente i risultati. Dal medesimo di rileva che i coloni che hanno terre in fitto sono 885; maschi 841, donne che coltivano la terra a nome proprio 44. I celibi sono 71. Gli ammogliati con moglie vivente e vedovi con prole hanno 2407 figli, mentre eglino sono 741; e per conseguenza ricadono tre figli per ciascheduno. Vi sono 840 analfabeti sopra 885 agricoltori, ciò che dimostra quanto trascurata sia la istruzione pubblica negli anni scorsi.
L’età media dei coloni è di 47 anni; se ne riscontrano parecchi che hanno oltrepassato l’età di 60; sono appena 12, quelli che hanno raggiunto gli 80.
I lavoratori fissi, tra i quali sono i componenti di una istessa famiglia e propriamente i figli dei coloni, sono 552, dei quali 459 maschi e 113 femmine. Celibi se ne noverano 244. I figli sono 317. La classe dei lavoratori come quella dei coloni è quasi tutta analfabeta, numerandosi sopra 552 individui solamente 5 che sanno leggere e scrivere. La media dell’età è di anni 36, ve ne sono appena 8 che superano i 70 anni. La differenza della media dell’età tra i primi ed i secondi è da attribuirsi alla minore agiatezza e maggiore fatica dei lavoratori. La cifra degli analfabeti è scoraggiante. Solo rinfranca in parte il sapersi ciò che dal Municipio di Napoli, al quale appartengono, è stato fatto diminuire il numero. Nelle contrade di dette campagne vi sono installate per conto del Municipio N.14 Scuole divise in scuole Maschili, - 5 con 325 inscritti e 250 assidui, Femmine, - 4 con 202 iscritte e 170  assidue, ed in Infantili promiscue con 261 inscritti e 222 assidui: per guisa che si hanno 788 inscritti e 646 assidui. – Si potrebbe obiettare che il numero dei soli figli degli agricoltori è di 2866 e però che ne andrebbero a scuola meno del quarto, ma bisogna  tener conto che due quinti almeno sono adulti e già applicati a lavori della campagna: e però, quantunque sia deplorevole che si avviino alla vecchiaia analfabeti, bisogna non pertanto considerarli come morti all’istruzione e ad ogni specie di progresso, e si avrà per conseguenza che sugli altri tre quinti, cioè 1720 si trovano 788 inscritti, poco meno della metà. Non è certamente ciò che dovrebbe aversi, ma il Municipio ha dovuto fare come quei negozianti, che volendo introdurre una merce nuova su di una piazza, mandano prima i campioni, ed a misura che la merce incontra ne aumentano la spedizione; così il comune, sono pochi anni che ha impiantato le prime scuole, ed a misura che gli allievi aumentano, egli apre nuove scuole.
Timbro originale, "Villaggio di Piscinola e Marianella", 1870
E noi crediamo che fare differentemente sarebbe sciupio di denaro. Non sono le scuole, che mancano in Italia, solo gli allievi che non vi vogliono andare, sono i genitori che non curano la educazione dei propri figli. Per veder scomparire gli analfabeti non ci pare esservi altro rimedio che la istruzione obbligatoria.
Statistica degli agricoltori. 

PISCINOLA e MARIANELLA (anno 1869)
Numero dei coloni 195 
ETA’ 
-massina: 84
-media: 47,6
-minima: 17 
SESSO 
-Maschi: 185
-Femmine: 10 
STATO: 
-Celibi: 15
-Con figli:  558
-Senza figli: 5
-Vedovi
-Con figli: 35
-Senza figli:  0
-Sanno leggere e scrivere: 11
-Sono analfabeta: 184.


Dando un’occhiata alle vicine MIANO e MIANELLA, troviamo:
Numero dei coloni 108 
ETA’
- massina: 70
- media: 42
- minima: 19 
SESSO 
-Maschi: 97
-Femmine: 11 
STATO 
-Celibi: 14
-Con figli: 190
-Senza figli: 8
-Vedovi, con figli: 11
-Vedovi, senza figli: 29
-Sanno leggere e scrivere: 3
-Sono analfabeta: 105


Cenno sulla carta agronomica del circondario di Napoli.
La carta agronomica del circondario di Napoli a noi formata è ridotta a 1/50000 dalla topografica di Napoli e contorni eseguita dall’ufficio topografico al 1/25000.
Il circondario trovasi situato in parte nella regione dei campi flegrei; e propriamente nel lato orientale dei medesimi e per un’altra parte della Somma e del Vesuvio nei versanti nord-ovest, ovest, sud-ovest.
La posizione geografica è tra i gradi 40, 40’ e 40, 52’ latitudine boreale – e tra 11, 49’ e 12, 7’ longitudine orientale.
Annuario storico-statistico-topografico, anno 1909-1910
Circoscritto dal monte Spina, dal lago di Agnano, e dal monte dei Camaldoli all’ovest, dalle colline di Capodimonte e Capodichino al nord, dal Vesuvio all’est, e dal mare al sud, prende forma quasi di un semicerchio con la periferia contornata di monti che scendono verso il mare formando due vallate: una più grande tra il Vesuvio e Posillipo, e l’altra più piccola tra questo ed i Camaldoli. – Dal  livello del mare, l’inclinazione  del terreno sale a diverse altezze, con più o meno leggiero pendio da rendere coltivabili tutte le colline.
La più rimarcate altezze sono: il monte Somma metri 1138. Le piane sul Vesuvio metri 748. I Camaldoli metri 470. Posillipo metri 265,22. Capodimonte metri 146, 70.
Contiene 14 centri di popolazione. La città di Napoli con i villaggi annessi di Posillipo, Vomero, Fuori-Grotta, Miano, Mianella, Pescinola, Marianella formano la parte occidentale del circondario; al centro, nella parte più bassa ed alle estreme falde del Vesuvio, varie altezze dalla pendice della Somma e del Vesuvio messi in amenissima posizione sono: Barra, San Giorgio a Cremano, Portici, ed in ordine superiore Sant’Anastasia, Pollena, Massa di Somma, San Sebastiano: ed in fine sulle falde del Vesuvio al sud, trovansi Resina e Torre del Greco, che hanno messo  un piede sul vulcano ed un altro al mare, quasi che gli abitanti stessero pronti a fuggire i moti convulsi dell’ignivomo monte, che spesso ne’ suoi vortici li ha travolti e con le sue sabbie e lave infocate coverti.

Clima. 
Posto il circondario di Napoli nella parte meridionale della zona temperata gode una temperatura media annuale da C. 15° a 16°. Rare volte il termometro cent. Segna al sopra dei 30 gradi e rarissime volte scende al disotto del zero e solo nelle parti più elevate va meno di due gradi sotto zero. I freddi in esso sono poco intensi e non mai di lunga durata.
Le nevi rare volte e per pochi momenti imbiancano i siti più elevati ed appena qualche ora di più durano sul dorso del Vesuvio.
Molto raramente la congelazione delle acque in campagna avvenuta la notte dura per tutto il giorno seguente, ordinariamente con elevarsi del sole lo sgelarsi avviene.
Onde determinare il clima del circondario ci siamo serviti delle osservazioni meteorologiche fatte sull’osservatorio astronomico di Napoli che trovasi a metri 146 dal livello del mare. Abbiamo potuto avere tre serie d’osservazioni: la prima comprende 25 anni dal 21 al 45; la seconda 15 anni dal 46 al 63: la terza finalmente di 4 anni dal 66 al 69. Quest’ultima serie comprende le variazioni osservate sei volte al giorno, vi si rimarcano delle differenze; ma noi abbiamo ragione di credere che le ultime sieno molto più esatte ed essendo esse osservazioni praticate in maggior numero di volte i medii devono mostrare più logicamente il vero.

Terreno Agricolo.
Il circondario di Napoli è diviso amministrativamente in 13 comuni, cioè: Napoli, San Giovanni a Teduccio, Portici, Resina, Torre del Greco, Barra, Ponticelli, San Giorgio a Cremano, Pollena, Massa di Somma, Somma Vesuviana, S. Anastasia, S. Sebastiano al Vesuvio (I comuni a nord di Napoli, facevano ancora parte del circondario di Casoria).
La sua popolazione è  527579, secondo il censimento del 1861.
La superficie è di chilometri quadrati 346,61 di guisa che sono poco più di 1524 abitanti per ciascun chilometro quadrato.
Confronto dell'edificato storico di Piscinola (in nero) con le modifiche post-Guerra
Il terreno agricolo di tutto il circondario presenta la estensione di ettari 23830,33 are, che messa in relazione con la popolazione si ha poco più di 4 are e mezza per ciascun individuo. Tale meschina proporzione non ha nessuna influenza sulla condizione economica della popolazione; perché il circondario è commerciale ed industriale più che agricolo.
La coltivazione è intensiva, per quanto lo permetta un suolo in vari punti non molto agricolo. Sebbene, meno la coltivazione umida, tutte le altre specie di colture vi si riscontrino; pur tuttavia queste possono restringersi in sei gruppi che tutte le comprendano. 
a) Coltivazione mista con predominio di Vigneto;
b) Coltivazione mista con predominio di Seminatorio;
c) Orto irrigui;
d) Selva;
e) Giardino;
f) Pascolo incolto.

a) La coltivazione mista con predominio del Vigneto, occupa un’estensione di ettari 7423,44; si osserva nella collina di Posillipo, ed a mezza costa dei monti Somma e Vesuvio, dove termina la selva, in mezzo alla quale qualche volta s’introduce. L’abbiamo chiamata mista; perché mentre la vite è quella che dà il prodotto maggiore; vi si coltiva anche l’orto secco e specialmente fave, faggioli e grano d’india, e vi è spesso mischiato il frutteto con il fico quale principale rappresentante. 
b) Il misto con predominio di seminatorio si estende per ettari 9175,77, e segue immediatamente la regione del Vigneto, estendendosi per la pianura di Fuorigrotta, di Miano, Pescinola e Capodichino e le basi del mote Somma nelle pianure di S. Anastasia, S. Sebastiano e Ponticelli. La natura mista risulta dalla coltivazione principale delle graminacee grano e grano d’india, delle piante tessili canape e lino, delle rubbia e qualche volta del cotone, che danno il prodotto maggiore e la coltura della vite, che costantemente trovasi unita e quelle del frutteti e del gelso che vi compare in diversi punti. 
c) L’orto irriguo occupa un’estensione di ettari 1948,70 e trovasi situato nel centro del circondario in massina parte, dove trovasi disperse nel sottosuolo buona parte delle acque provenienti dai monti Somma e Vesuvio ed anche da altri più lontani. In altri punti del circondario s’incontrano dei terreni paludosi in piccole frazioni che sono stati prodotti dalla immensa irregolarità del sotto suolo delle falde del Vesuvio.
Mappa del Littorale di Napoli, di Antonio Rizzi Zannoni, 1793
Le continue convulsioni del vulcano e frequenti tremuoti producono spostamenti nei corsi naturali delle acque e per conseguenza degli alvei momentanei che formano tanti diversi centri di terreni paludosi là dove per la naturale inclinazione del suolo non dovrebbero esservi.
Se ne riscontrano di questi in Torre del Greco, Resina e Portici. 
d) Il terreno della Selva nelle sue varie forme è di ettari 1450,53. Occupa la parte superiore del monte Somma meno la cima che è nuda e parte del Vesuvio al di sotto del cono; ove oggi specialmente nei tenimenti di Torre del Greco va estendendosi una giovane e rigogliosa foresta di pini seminati sulla pura arena del Vesuvio riversata sovra un sottosuolo di lava dura. Altra parte di selva riscontrasi ai Camaldoli per quella porzione che entra nel nostro Circondario. 
e) In ultimo 365 ettari ed 81 are son tenute a giardino. Sono giardini di delizie e non di produzione, e però i prodotti della floricoltura sono frazioni incalcolabili. Tranne pochissimi giardini, che hanno una estensione calcolabile al di sopra di 100 are, gli altri sono tutti di piccole estensioni al di sotto delle 30 are disperse nelle vicinanze di tutt’i centri abitati dei Comuni. 
f) Finalmente sono da numerarsi 258 ettari e 81 are tenuti a pascolo naturale per la loro natura, niente affatto agricola, sia perché troppo in declivio, sia perché, essendo terreni provenienti d’alluvioni la crosta agricola è ancora in principio di formazione. 

La relazione continua, descrivendo in dettaglio i sistemi agricoli attuati dai contadini per la fertilizzazione dei campi, il tipo di colture praticate, le varietà di frutta prodotta, i vitigni e gli ortaggi prodotti, ma di questo argomento eseguiremo in futuro un post appropriato, altrimenti rischiamo di allungare sensibilmente le dimensioni di questa trattazione.

Nella seconda parte del post, esamineremo le problematiche del territorio, dal punto di vista infrastrutturale e organizzativo e i rimedi che l'amministrazione comunale aveva progettato o in corso di attuazione, sempre riferito al primo decennio del secolo '900. 
Salvatore Fioretto

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