domenica 7 settembre 2014

Un "bipiano" per San Rocco...!

Autobus della linea "133" fotografato in piazza del Plebiscito
Abbiamo visto nei precedenti post pubblicati su questo blog come i trasporti pubblici nell'Area Nord di Napoli abbiano avuto uno sviluppo importante, già a partire dalla fine dell''800, con la costruzione delle "Tramvie di Capodimonte", delle "Tramvie Provinciali" e della ferrovia "Napoli Piedimonte d'Alife",  per interessamento soprattutto di compagnie di trasporto straniere. Questi progetti erano anche incoraggiati e sostenuti economicamente dalle autorità dell'epoca, per garantire un servizio di trasporto collettivo efficiente ad un territorio che si apprestava ad essere urbanizzato, passando dallo stato di "contado" della civiltà contadina, a "suburbio" della metropoli industrializzata e dedita al terziario. I tanti progetti attuati erano ovviamente anche delle occasione da sfruttare economicamente per lo sviluppo e per il profitto delle società investitrici, molte come detto di origini straniere.
Autobus della linea "133" proveniente da S. Rocco, ripreso al museo
Anche nel campo dei mezzi di trasporto "su gomma" gli investimenti non furono meno importanti, infatti con la soppressione dei "Tram di Capodimonte", già divenuti comunali, (dell'azienda "ATAN"), della Ferrovia "Napoli Piedimonte d'Alife" e delle "Tramvie Provinciali" (passate entrambe alla società "TPN"), una rete di autolinee sostitutive furono messe in campo da queste due società (ATAN e TPN) per garantire il trasporto cittadino ed extraurbano. Siamo nel periodo di transizione importante della storia dei trasporti campani, quando tutte le compagnie e società di trasporti, per una politica allora tanto in voga, concentravano i loro investimenti prevalentemente sui mezzi di trasporto "su gomma", ritenuti più flessibili e affidabili di quelli "su ferro" (sic!).
In sostituzione delle linee tranviarie dirette nei paesi dell'Hinterland napoletano, parliamo delle linee "60" e "61"  (dirette a Giugliano, Marano, Calvizzano e Mugnano), furono istituite le linee di autobus "160", "161" (Sia di color nero, che rosso e alcune anche crociate e barrate), che avevano il loro "capolinea" cittadino nella centrale piazza Dante, ormai liberata dall'anello dei binari. Il terminal per queste linee è stato per tantissimi anni l'angolo destro della piazza, delimitata dalla chiesetta barocca-roccocò di San Michele Arcangelo. Per un breve periodo furono istituite anche le linee "162" e "163" per gli ospedali.
Autobus della linea "133" in Via Verdi
Non tutti però sanno che una di queste linee, che fu denominata "133", istituita dall'ATAN con servizio "Piazza Vittoria-San Rocco", rappresentò addirittura una grande novità per i trasporti napoletani dell'epoca, per il tipo di autobus impiegato: novità sia dal punto di vista tecnico-progettuale dell'autobus e sia anche per il suo aspetto esteriore, in particolare per l'avveneristica sagoma a "bipiano", .... e stiamo parlando dei primissimi anni '60!!
Autobus della linea "133", alla fermata del Museo
Il tipo di autobus in parola, denominato "Metropol", era costruito dalla società "AERFER" interamente in lega di alluminio. La prima linea sperimentale di questo autobus singolare fu la tratta "Mergellina-Posillipo" (identificata con il numero "1 rosso"). Negli anni a seguire, la società ATAN ne acquistò ben 20 esemplari, che furono messi in circolazione sulle linee "106" e "140" (dirette a Mergellina e al Capo di Posillipo") e, appunto, sulla linea "133" diretta nella vicina San Rocco. Non sappiamo, purtroppo, il posto preciso di San Rocco dove questi autobus facevano stazionamento e nemmeno il luogo dove invertivano la loro direzione di marcia per ritornare al centro. 
Alcune testimonianze ci portano a pensare all'area dell'attuale Parco Soleado, allora ancora libero dalle palazzine. All'epoca il deposito del Garrittone era in fase di ricostruzione per la dismissione di quello tranviario. Purtroppo questi particolari autobus non ebbero vita lunga e intorno al 1970-73 furono tutti ceduti ad alcune società private, perché giudicati dai vertici dell'ATAN tecnicamente poco adatti alla conformazione della pavimentazione stradale (strade lastricate con pietre di basalto e porfido) e dell'orografia cittadina, con strade strette e in forte pendenza. Ironia della sorte vuole che le società acquirenti rivendettero a loro volta questi autobus ad alcune società di trasporti pubblici e privati di alcune città l'Italia, dove questi mezzi svolsero egregiamente il loro servizio, ininterrottamente, per moltissimi anni ancora, contraddicendo le previsione catastrofiche dei tecnici napoletani. 
Autobus della linea "106"
C'è anche da dire che questi autobus non risultavano "simpatici" ai conducenti, a causa della ristrettezza dell'abitacolo di guida e, soprattutto, per il senso d'oppressione trasmesso dalla presenza di un livello sovrastante, che era appunto una novità dell'epoca e mai più adottato in città per i trasporti pubblici cittadini ed extraurbani!
Un ricordo indelebile che conservo della mia infanzia e dei miei primi viaggi in centro, è appunto la visione di uno di questi strani autobus, che intravidi ad una fermata degli autobus, al Corso Umberto; credo che allora avessi 6-7 anni.
Salvatore Fioretto
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Fonte delle notizie e di molte delle foto: "Storia dei trasporti urbani di Napoli" vol.2, di Cozzolino, Bevere, Chiaro. Ed. Calosci.

ps1: Ringraziamo per la preziosa consulenza l'amico Augusto Cracco, "moderatore" del sito "Mondotram".

ps2: Se qualche lettore possiede foto o anche vuole raccontare un ricordo legato a questo autobus, lo potrà fare, ci farà piacere pubblicarlo. Potrà scrivere un commento a questo post.

Foto dell'autobus utilizzato per la prima linea sperimentale "1 Rossa", tratta "Mergellina Posillipo"










1 commento:

  1. Davvero molto interessante. Ero a conoscenza del fatto che questi autobus furono utilizzati sulla Linea 1 Rossa e su 106, ma non sapevo affatto dell'esistenza di questa Linea 133 che faceva capolinea a San Rocco.
    Grazie mille!

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