Via Vecchia Miano e la sua antica Masseria, foto aprile 2001 |
C'era una volta, fino a trent'anni fa.... Abbascio Miano, ossia l’antico abitato di Piscinola, attraversato dalla Via Vecchia Miano, con ai lati, la
Carrara (un piccolo vicolo cieco) e una vecchia masseria, dal portale con il grande arco..., chiamata "Torre Galdieri".... Qui si svolge questa storia, bella e anche un po’
triste, che sto ora per raccontarvi: storia di uomini semplici, poveri, ma non
privi di quella grande ricchezza, direi incalcolabile, che oggi tutti chiamano:
"Umanità"!
'Ntuono, ovvero Antonio (in napoletano si chiama
'Ntuono una persona che ha il nome dedicato a sant’Antonio Abate),
aveva all'incirca cinquant’anni e abitava in un monolocale, situato al piano
basso, nell’antica masseria di Abbascio Miano, che in lingua napoletana si dice semplicemente “'o vascio”
(Basso). Il suo amore di sempre, genuino e schietto, si chiamava Cuncetta
(Concetta, ovvero Immacolata).
Concetta era una donna gracile e minuta,
originaria di un paese del Salernitano, se non erro era del Comune di Buccino.
Particolare del portale ad arco, ridotto in rudere (foto aprile 2001) |
'Ntuono e Cuncetta stavano insieme da molto tempo, in
quella vecchia masseria di Piscinola, erano poveri e vivevano alla giornata, ma
vivevano in maniera dignitosa: non erano esigenti dalla vita e si
accontentavano di quel poco che essa gli offriva…. Spesso, come si dice da noi, si
arrangiavano per sbarcare il lunario… Erano sempre allegri e fiduciosi nella
vita, perché la loro vita consisteva soprattutto nello stare insieme ed
affrontare giorno per giorno i vari problemi che si presentavano; non si
ponevano tante domande e tanti perché…. quella era lo loro vita e basta…! Per 'Ntuono e Cuncetta gli unici beni posseduti erano
una carretta con un “ciucciariello” (asino) ed era già possedere molto, per una coppia indigente
dell'epoca, parliamo degli anni '70... 'Ntuono si era organizzato a lavorare in proprio e
vendeva sedie sdraio, sedie di paglia, girelli e tanti altri oggetti di legno, tanto
in uso in quegli anni. Svolgeva il suo umile lavoro recandosi su e giù per i
quartieri popolari di Napoli e tra i paesi della Provincia, soprattutto quelli confinanti con
Piscinola.
La masseria di "Abbascio Miano" vista dalla "Carrara": Nella foto i luoghi sono già trasformati come si vedono oggi |
'Ntuono non si lamentava mai e spesso diceva "'a
nnomme 'e Ddio!" (in nome di Dio), anche se a volte gli affari non erano proprio brillanti e
a stento riusciva a rimediare per quel minimo che occorreva per poter
sopravvivere. La coppia non aveva figli e la loro vita la trascorrevano in
simbiosi con gli altri abitanti della masseria: allora “la masseria” era come
una sola famiglia, tutti si aiutavano e si sostenevano vicendevolmente. Spesso
'Ntuono era chiamato anche dai vari contadini del posto per dare una mano nei campi o per
dare un aiuto nella masseria stessa, ricevendo ricompense in natura (ortaggi,
frutta, latte, vino..). Per 'Ntuono e Cuncetta la loro famiglia era composta da
loro due, insieme al loro asino. Il “ciucciariello” era la loro vita, era il
piccolo bene che permetteva loro di poter vivere e sostenersi e, quindi, lo
trattavano come un figlio…!
Ogni mattina 'Ntuono tirava fuori l'asino dalla
stalla e lo puliva accuratamente con le spazzole, dette la “brusca” e la “striglia”: l'una metallica e rettangolare, denterellata, come tante piccole seghe accostate e l'altra di legno, ovale, dalle setole molto dure.
Spesso, quando l’animale era poco docile al lavoro, l’uomo sapeva come ammansire la bestia: afferrando un orecchio dell'asino con le mani, gli sussurrava alcune parole... che lui riteneva essere efficacee e così, l'asino, come se
fosse addomesticato, capiva subito il messaggio di ‘Ntuono, ubbidiva, eseguendo quello che gli veniva comandato di fare...
‘Ntuono mi voleva molto bene e una volta ricordo volle
portarmi con sé sulla carretta (carro da traino), per fare una commissione; non potrò mai descrivere con le parole la
sensazione e l’emozione che provai durante quel viaggio e soprattutto nel vedere
le strade di Piscinola da questo mezzo per me inconsueto... Non mi era mai
capitato una cosa del genere ed avevo appena 8-9 anni!
Quell’evento,
purtroppo irripetibile, lo ricordo con piacere ancora oggi e lo conservo tra i ricordi più
belli della mia gioventù…! Quando c’era da caricare o scaricare la
merce dalla carretta, composta da tante sedie e tavolini, spesso si formava una piccola folla di ragazzini e di
bambini abitanti nella masseria e nei dintorni, che prestavano volentieri una mano, per
alleggerire la fatica del povero ‘Ntuono... La coppia osservava compiacente e
commossa l’aiuto de bimbi, ringraziando tutti e offrendo loro caramelle e altri dolciumi:
ormai quei ragazzi erano diventati tutti come dei figli adottivi…. Un giorno, purtroppo, l'asino ebbe una brutta colica e si
ammalò gravemente, ricordo che restò steso, agonizzante in mezzo alla masseria
per due giorni e 'Ntuono e Concetta lo vegliarono per tutto il tempo, piangendo
a dirotto, come per un loro parente: una tenerezza senza eguali... Purtroppo non ci fu
verso di salvarlo…!
Rudere della masseria in fase di demolizione (foto Aprile 2001) |
Gli anni passarono, venne poi il terremoto del 1980 e tanti
legami esistenti in quel Abbascio Miano si spezzarono e finirono a causa dello sgombero delle case; molti abitanti furono
trasferiti nelle case popolari e nei rioni di Scampia. La masseria di Abbascio Miano, cosi come mezza Piscinola, fu
dichiarata terremotata e sgomberata... Seppi poco dopo che la cara Cuncetta, dopo una breve
malattia, lasciò 'Ntuono solo... perchè era volata per una …“Masseria” più bella e
più comoda di quella dove aveva vissuto...!
'Ntuono, ormai solo, senza lavoro e senza più la sua
amata compagna, si era trasferito presso una sorella cieca, che abitava a Secondigliano.
Negli anni che seguirono, ogni tanto lo incontravo per
le strade di Piscinola, alla guida di una vecchia bicicletta; mi diceva che
veniva ancora nel quartiere per fare compere e per incontrare i suoi vecchi amici. Quando lo incontravo mi faceva sempre una grande festa e io ero contento, in
fondo io ero uno dei suoi cari figliocci della cara masseria, uno di quelli che lo
aiutava spesso e gli voleva bene... Poi, per molto tempo non lo vidi più... Un giorno seppi
che era morto ed era andato a congiungersi con la sua cara Cuncetta, in
Paradiso...!
La Masseria e il "Tenimento Marchesa di Rutigliano", foto aprile 2001 (trasformato in parcheggio auto nel 2008) |
Ciao cari 'Ntuono e Cuncetta di Abbascio Miano, vi ho voluto un gran bene...!
Humanitas Piscinolese....
RispondiEliminaBellissimo ricordo di persone semplici, umili e affettuose. AnnaMaria.
RispondiEliminabellissimo
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