Alcune settimane fa, dopo la pubblicazione sulla pagina rivista di "Amici di Piscinolablog", di due foto storiche, che riprendevano gli autobus delle linee "110 e "22", abbiamo registrato una piacevole mole di racconti e ricordi scritti dai lettori della pagina, che condividevano loro esperienze di viaggi a bordo dei due autobus. Abbiamo quindi deciso di raccoglierli in un post dedicato a loro, selezionando quelli contenenti i commenti più significativi, che permettono di realizzare un racconto. Sono stati inseriti i nomi degli autori dei commenti.
La gara iniziava alla rotonda e finiva davanti Porta
Piccola. Finestrini aperti anche d'inverno e tutti a sbeffeggiare se si
era fatto il sorpasso o a essere sbeffeggiati se si era stati
sorpassati. A Napoli questi innocenti passatempi erano abbastanza comuni
e servivano ad accantonare preoccupazioni vere o presunte. A volte mi
chiedo, riuscendo a "corrompere" due autisti dell'ATM per una gara a via
Torino o sui Navigli, cosa direbbero i passeggeri milanesi". Lo stesso destino toccò a tutte le linee che collegavano il centro con le zone collinari e le periferie. Per consentire agli utenti (migliaia nelle prime ore del mattino) di proseguire per raggiungere le scuole e i posti di lavoro furono istituite le cosiddette circolari CD, CS (destra e sinistra) che su poche fermate di via S. Teresa, via Foria e via Pessina, dovevano accogliere di persone.
Fu subito caos e, fortunatamente, si fece marcia
indietro riprolungando il percorso di alcune vecchie linee e istituendo
altre nuove (22, 23, 24, 25, 26, 27, 137 ecc.). Qualcuno si chiederà: perché non fu ripristinato il 110 rosso (e simili)? Secondo me fu una furbata dell'ATAN, così si chiamava allora l'azienda municipale dei trasporti.
Infatti gli abbonamenti feriali mensili consentivano ad operai e studenti, al modico prezzo di L. 800, di usufruire di entrambe le linee (per i primi dalle 5 alle 8.30 e dalle 16 alle 20, per i secondi dalle 5 alle 20 ininterrottamente). Le nuove linee portarono al gestore un significativo aumento degli introiti. Confermo la notazione di Roberto, sull'apprezzabile frequenza del 110. Penso però che pochi ricordino che tale caratteristica fu "certificata" dalle strofe di una canzone del noto cantante melodico napoletano Mario Abate, habitue' delle feste patronali piscinolesi del tempo che fu. Abate cantava di un innamorato che aveva dato appuntamento alla sua ragazza alla fermata dell'autobus, ma lei tardava di parecchio e lui contava le ore che passavano: "... arriv' e pass' nat' 110...".
Al
mattino nel giro di mezz'ora e dopo le 13 per un paio di ore quanti
ragazzi ci ritrovavamo per la maggior parte nel 110 nell'andare e nel
tornare da scuola. Io dal '60 al' 68 (sc. medie e liceo), poi
l'università fino al '73".
Vincenza Palladino: "Che
ricordi: il 22 per andare al Vittorio Emanuele, da piazza Dante, ma
spesso si scendeva al Garrittone per il traffico bloccato e ....a
piedi fino a scuola; era il 1975".![]() |
| Capolinea di Piscinola (in ricordo di Raffaele, Salvatore e Giovanni) |
Giuseppe Vitale: "Quante volte l'ho preso per andare all’istituto d’arte alle spalle di piazza Municipio dal 70 al 75".






