giovedì 7 novembre 2013

Angolo poetico del venerdì... ..110: "Piscinola P.zza Tafuri - P.zza Garibaldi"...

Lo spazio di questa settimana è dedicato a un dolce ricordo: a quello che ha rappresentato, per decenni, la più frequentata ribalta..., la scena di tante storie ed episodi, "recitati" da una umanità ricca e variegata, che viaggiava a bordo del nostro mitico autobus di linea  "110"...!
Storie di uomini semplici, storie di normale quotidianetà... 
Quante liti, quante battute e risate collettive, ma anche la rabbia, la gioia, i comizi politici improvvisati e le proteste sociali, quanti incontri amorosi e anche di scontri furiosi, abbiamo assistito un po' tutti a bordo delle sue vetture, spesso sgangherate e rumorose... che procedevano lente, in mezzo a un fiume di lamiere...!
Questo oggetto rappresenta, simbolicamente, la gioventù di almeno tre generazioni..., che, per recarsi a scuola o a lavoro, ha trascorso ore e ore della propria vita seduti in scomodi sedili o stando in piedi, appesi a freddi sostegni di alluminio; spesso anche sospinti dal suo andamento traballante e dalla calca...
L'autobus della linea "110" rappresenta ormai, per tutti, un pezzo della nostra vita...!



3 commenti:

  1. E che dire del mitico 22 piazza plebiscito..forse era l'autobus del ceto medio

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  2. Poi, puntualmente, il 110 si fermava per il traffico al tondo di Capodimonte e tutti gli studenti scendevano e, fra chiacchiere e risate, raggiungevano a piedi le rispettive scuole. AnnaMaria.

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  3. Ricordo quando c'era il bigliettaio che tutti chiamavano semplicemente 'o fatturino, forse una reminescenza dell'antico tram, perchè oltre a svolgere le funzioni di bigliettaio doveva, ogni, tanto manovrare gli scambi dei binari, riposizionare il trolley quando si sganciava dal filo aereo e altro ancora, insomma una specie di Factotum...(da cui forse l'origine del nome). La cosa più bella e divertente era quando la vettura dell'autobus era strapiena di viaggiatori, appesi anche alle portiere, e il fattorino continuava a dire, imperterrito, come per abitudine, "andate avanti, che c'è posto...!", lo ripeteva meccanicamente fino alla noia, tra un biglietto staccato e l'altro..., a me questa cosa mi faceva ridere molto..! Sono dell'opinione che il declino dei mezzi pubbblici su gomma è iniziato proprio con l'abolizione di questa figura a bordo degli autobus, facendo accentuare i lamentati problemi odierni, che sono soprattuto di sicurezza ed economici per la proliferazione dei portoghesi....!

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