mercoledì 25 maggio 2016

Notizie storiche sulla “Real Arciconfraternita del SS. Sacramento nel Casale di Piscinola”



Timbro della Congrega, in un documento del 1880
In occasione della ricorrenza di questo fine settimana che il calendario civile e liturgico attribuisce alla festa del "Corpus Domini" (un tempo la festa era anche civile e si celebrava 60 giorni dopo Pasqua, il giovedì), dedichiamo questo post alla Real Arciconfraternita del SS. Sacramento in Piscinola (chiamata anche "Congrega"), sodalizio che conta ben oltre quattro secoli di vita, tutti dediti all'assistenza materiale e spirituale del popolo di Piscinola.
Da fonti storiche attendibili rileviamo che nel 1598 si costituì nel Casale di Piscinola una Congregazione, denominata del SS. Sacramento e retta da padri Gesuiti.
Nel 1609 sorse, sul suolo dell’Università (amministrazione del Casale), un piccolo oratorio del SS. Sacramento. Pochi anni dopo il sodalizio si trasformò in "Estaurita", vale a dire in organismo laico retto da un governo di Maestri, il cui compito principale era quello di fornire l'assistenza ai bisognosi del Casale, sia materiale che spirituale.
Nel 1751 la Congregazione fu chiusa con Real dispaccio del re Ferdinando IV.
Le cause che determinarono la chiusura della Congrega e dell’annessa Estaurita forse scaturirono da alcune incomprensioni sorte tra il Parroco dell’epoca ed i Maestri dell’Estaurita, ma alcune fonti parlano di scontri derivanti dal diritto di scegliere e di nominare i Cappellani officianti la chiesa annessa. Forse anche i Gesuiti ebbero un ruolo determinante in questa vicenda. 
Altare maggiore con tela del XVIII sec.
Nel 1777 (23 luglio) la Congregazione fu rifondata con nuove regole, che ricevettero il Real assenso da parte del re Ferdinando IV (18 agosto) e svolse la sua opera nel Casale di Piscinola, con i privilegi della corona reale.
Nei secoli che seguirono, la Congregazione fu dichiarata “Real Arciconfraternita, sotto il titolo del SS. Sacramento”, le cui attività si svolsero immutate nel tempo, rinnovandosi periodicamente attraverso il governo eletto dai confratelli.
Nel 1950 i solerti amministratori del tempo, nell’ambito delle attività dell’Arciconfraternita, idearono la costruzione di una cappella funeraria nel cimitero di Miano, che fu terminata nel 1957. In questa Cappella sono da allora custoditi i resti dei Confratelli che aderirono nei decenni scorsi all’Istituzione secolare e di moltissimi piscinolesi.
Nel 1977, in occasione del secondo centenario della rifondazione dell’Arciconfraternita, furono fatti alcuni lavori di ristrutturazione ed ampliamento: sia nella cappella funeraria di Miano e sia nella Chiesa della Congrega di Piscinola.
La Real Arciconfraternita del SS. Sacramento di Piscinola oggi è un Ente Morale di diritto Ecclesiastico e conta quasi 100 iscritti; essa è governata da un’assemblea eletta ogni due anni, composta dal Superiore, dal Tesoriere, dal Fiscale e da due Consiglieri.
La chiesa della Congrega si presenta con una sola navata, con affreschi alle pareti laterali originari del ‘700, purtroppo rimaneggiati nella metà del XX secolo.
Sull’altare maggiore è collocata una tela del XVIII secolo rappresentante la Madonna che ha in visione il Cristo risorto, con alla base delle figure di “Paputi”.
Di notevole interesse è l’organo ligneo del XVIII secolo, in ottimo stato di conservazione. Sul ballatoio dell’organo è presente un quadretto in olio su rame, di autore ignoto, ma di fattura molto antica, raffigurante due angeli che adorano l’Eucarestia.
"Pietà" del XVIII secolo, altorilievo in gesso sulla facciata della Chiesa
L’altare è realizzato in marmi policromi del XVIII secolo. Le pareti interne e la facciata sono decorate con stucchi bianchi del XVIII secolo. Il soffitto, che era anch’esso realizzato in stucchi decorati, è purtroppo crollato pochi mesi dopo il terremoto del 1980.
La facciata è realizzata su due ordini, con lesene e timpano in stucco. Sull’arcosolio che sormonta l’ingresso è collocato un altorilievo in stucco, risalente al XVIII secolo, raffigurante una “Pietà”, mentre nel timpano è collocato un orologio stilizzato in bronzo.
Nella sacrestia sono conservate le due campane in bronzo dell’antico orologio che sormontava un tempo la facciata. L’orologio fu eliminato poco prima della seconda guerra mondiale. Sulla prima campana è stato impresso l’anno “MCCCCCXX”, ossia 1520, mentre, sull’altra campana si trova scritto su due ordini: “Congrega del SS. Sacramento - Domenico Muscetto – Anno 1874”. Sono, inoltre, presenti nella sacrestia: una guardarobiera in legno del ‘700, i vestiti storici dei “Paputi “ e una piccola acquasantiera in marmo coeva.

Nella chiesa della Congrega del SS. Sacramento è apposta una lapide marmorea che riassume la storia del Sodalizio. Riportiamo nel seguito la prima parte:
IL GIORNO 23 DEL MESE DI LUGLIO DEL 1777 NEL CASAL DI PISCINOLA DAVANTI AL NOTAR FILIPPO CANGIANO DI NAPOLI
FRANCESCO GUIDA SAC.        ANTONIO MOSCOTELLA
BARTOLOMEO DI TIPALDI       ANIELLO MELE
GIUSEPPE MORRA                    DOMENICO RUSSO
LEONARDO DI VAJA                   GIOVANNI FIORETTI
ROGATO RUSSO                        BIASE IMBRIANO
DOMENICO CUOZZO                 LEONARDO PALLADINO
ANIELLO CASCELLA                  DOMENICO BARBATO
PASQUALE CUOZZO                  GENNARO DI GUIDA
DOMENICO SALZANO                DONATO DI LISA
PIETRO MELE                             BIASE CASCELLA
DEFINISCONO E SOTTOSCRIVONO LE NUOVE REGOLE DELLA VENERABILE CONGREGAZIONE SOTTO IL TITOLO DEL SS. SACRAMENTO DEL CASALE DI PISCINOLA GIÀ CHIUSA CON REAL DISPACCIO NEL 1751 E INOLTRANO PETIZIONE AL RE PER LA RIAPERTURA.
IL GIORNO 18 DEL MESE DI AGOSTO DEL 1777
FERDINANDO IV DI BORBONE RE DI NAPOLI
AVUTO IL PARERE FAVOREVOLE DEL CAPPELLANO MAGGIORE MATTEO GENNARO ARCIVESCOVO DI CARTAGINE,
CONCEDE IL SUO REAL ASSENSO ALLA VENERABILE CONGREGAZIONE SOTTO IL TITOLO DEL SS.MO SACRAMENTO DEL CASALE DI PISCINOLA

“IN FORMA REGALIS CAMERAE SANCTAE CLARAE” […]

MEMORIALE DI PRESENTAZIONE DELLA NUOVA CONGREGAZIONE AL RE FERDINANDO IV 
Ecco un breve passo del memoriale che fu presentato al Re Ferdinando IV, nel Luglio 1777, dai soci fondatori della nuova “Congregazione del SS. Sacramento nel Casale di Piscinola”:

“…Per parte degli infrascritti supplicanti mi è stato presentato l’introscritto memoriale del tenore seguente: Videlicet – Sacra Maestà.
Signore, con dispaccio per Segreteria di Stato degli Affari Ecclesiastici de’ cinque del cadente mese di luglio si è degnata Vostra Maestà prevenire questa Curia, che sin dall’anno mille settecentocinquantuno con Suo Real Dispaccio fu chiusa questa Congregazione, e che presentandosi per la moderna le regole s’impartisca su stessa il Regio assenso in seguela di ciò essendosi dalla medesima presentate le Regole, con ricorso de’ Fratelli della Venerabile Congregazione del Santissimo Sacramento, ed è come segue, cioè:
Croce-Stendardo con i simboli della Arciconfraternita
Sacra Maestà – Signore – I Fratelli della Venerabile Congregazione sotto il Titolo del Santissimo Sacramento del Casale di Piscinola prostatasi a’ Reali Piedi di Vostra Maestà con suppliche le rappresentano come sebbene per ripieghi del Parroco si fosse fatta chiudere la suddetta Congregazione, e vietare di darsi assenso su le sue Regole, si è Vostra Maestà degnata per Sua Reale Munificenza comandare, che tale assenso le fosse impartito.
Quindi umiliando a Vostra Maestà le suddette Regole sottoscritte dalla maggiore parte dei Fratelli la supplicano degnarsi dispensare tanto su di esse, quanto sulla fondazione di detta Congregazione il Vostro reale assenso, e l’avranno ut Deus – Il tenore delle sopraccennate regole, è come segue – “Videlicet Jesus Maria Joseph.
Le regole che si hanno da osservare pel sussidio spirituale e temporale dei Fratelli e Sorelle della Congregazione, e confraternita del Santissimo Sacramento, eretta su suolo dell’Università del Casale di Piscinola."

Seguono le regole stipulate in trentuno articoli e firmate dai confratelli piscinolesi dell’epoca.

Le Regole furono formalmente approvate dal Re, in data 18 agosto 1777: data che sancisce ufficialmente la rifondazione della “Congregazione del SS. Sacramento del Casale di Piscinola”.
Ecco la traduzione della disposizione Reale:
“V. M. concede il Suo Real Assenso alla preinserta Capitolazione fatta dai Fratelli della Venerabile Congregazione sotto il titolo del SS.mo Sacramento del casale di Piscinola circa il buon governo della medesima il modo di eligere gli Ufficiali, la Recizione dei Fratelli, e godimento dei suffragi in tempo di morte dei loro coll-inserta forma della relazione del reverendo Cappellano Maggiore, e servata la forma di quella.
In forma Regalis Camerae Sanctae Clarae.
Pro Magnifico Mastellone
Martius Pisanus”.

La processione del “Corpus Domini”
"Paputi" per la processione del Corpus Domini, anno 2013
Merita una menzione particolare l’annuale processione del “Corpus Domini”, organizzata dalla Arciconfraternita del SS. Sacramento. 
Nei tempi trascorsi la ricorrenza era molto più sentita di oggi e registrava una maggiore partecipazione da parte degli abitanti, per la quale dedicavano molta attenzione nell'organizzazione, come un evento comunitario annuale, associato ai colori e ai profumi della stagione primaverile, nel corso del quale si celebrava anche la "Prima Comunione" ai fanciulli.
Alla processione partecipava il Parroco, che portava sotto ad un pallio l’ostensorio d’argento, contenente un’ostia consacrata (il “Santissimo”). Partecipavano alla processione la banda musicale di Piscinola, tutte le Associazioni Cattoliche, i bambini della prima comunione, i ragazzi dell’oratorio e tutta la comunità ecclesiale.
Processione del Corpus Domini, anno 2013
La processione seguiva lo stesso percorso dei festeggiamenti in onore del SS. Salvatore, con la particolarità che essa durava non meno di cinque ore, perché percorreva anche tutte le stradine ed i viottoli del paese. 
C’era poi l’usanza, tramandata dagli antichi devoti, che in ogni cortile e in ogni masseria venisse realizzato una sorta di altarino, detto “Altare di accoglienza al SS. Sacramento”.
Questi altari erano addobbati con fiori e candele ed erano eretti in segno di omaggio alla processione, ma anche per invocare delle grazie particolari. Si faceva a gara tra gli abitanti delle varie strade per realizzare gli altari più sontuosi e belli. Spesso si eseguivano delle vere e proprie “macchine da festa”. Quando la processione giungeva in prossimità di questi simulacri, il sacerdote abbandonava momentaneamente il pallio e si recava nel cortile per benedire l’altare eretto. 
Il presule recitava poi in quel luogo una breve preghiera e impartiva la benedizione ai presenti. Per riparare il sacerdote in quel breve tragitto, si utilizzava un ombrello circolare, realizzato con tessuto di seta finissima (di colore giallo e bianco) e orlato con ricami e finiture in oro.
Un altare della festa di Marano, 1912
Anche durante questa processione le donne esponevano dai balconi le più belle coperte ricamate. Ogni donna di Piscinola sceglieva dal corredo di sposa la coperta che conservata gelosamente per la circostanza, a volte anche con una certa vanità, che oltrepassava i valori religiosi. Poi venivano lanciati dalle finestre e dai balconi petali di fiori e foglie profumate di stagione. Gli abitanti dei piani bassi, invece, si avvicinavano al sacerdote e lanciavano con riverenza e adorazione i petali dei fiori verso l’ostensorio. 
Durante lo svolgimento della processione si facevano esplodere anche mortaletti e fuochi pirotecnici. Quando la processione arrivava in piazza, il “comitato dei festeggiamenti” issava la “bandiera”, tra gli applausi dei partecipanti. La “bandiera” era un grosso quadro con l’immagine del SS. Salvatore. Simboleggiava l’impegno assunto dal “comitato” di preparare i festeggiamenti nel corso di quell’anno. Il quadro, circondato da lampadine, rimaneva esposto fino al giorno di inizio della festa.
La ricorrenza del "Corpus Domini" era celebrata, come lo è ancora nei nostri giorni, in molti altri centri del circondario, e si svolgeva più meno con le stesse caratteristiche di quella piscinolese; purtuttavia una menzione particolare merita la festa che si celebrava nella vicina cittadina di Marano di Napoli, dove fino ai primi decenni del secolo scorso veniva chiamata la "Festa dei Quattro Altari", questo perché in quattro posti prestabiliti del centro cittadino venivano eretti dei maestosi catafalchi di cartapesta, per consentire l'esposizione del "Santissimo" durante la processione, un po' come avviene ancor oggi nella città di Torre Del Greco.
Approfondiremo più avanti in un apposito post la storia e la tradizione dei "Paputi" della Congrega.
Salvatore Fioretto 

La maggior parte delle notizie e delle foto riportate in questo post sono state tratte dal libro "Piscinola, la terra del Salvatore, una terra, la sua gente, le sue tradizioni", di S. Fioretto, ed. The Boopen, anno 2010.

Facciata della Congrega di Piscinola, foto fine anni '80

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