sabato 1 febbraio 2020

Una terra di santi... poeti, giuristi e navigatori.: il barone avv. Giambattista Gallotti (V parte)

Continuando la serie delle biografie riguardanti i personaggi che sono nati o hanno trascorso una parte della loro esistenza nell'antico Casale di Piscinola, ricordiamo in questo post la figura del Barone Giambattista Gallotti, che fu celebre giureconsulto del Regno e nominato dal Re Ferdinando I, Soprintendente della Chiesa Parrocchiale del SS. Salvatore in Piscinola.
Il tribunale della Vicaria a Napoli
Del barone Gallotti già avemmo modo di accennare alla sua presenza e alla sua attività a Piscinola, quando descrivemmo la vita del pittore Francesco De Mura e del notaio Michele Valenzia.
Giambattista Gallotti ebbe i natali nel comune di Battaglia, in provincia di Salerno, nell'anno 1718. Suo padre, Carlo, che fu barone dei feudi di Battaglia e di Casaletto, si mostrò sempre un uomo integerrimo e di nobili costumi. 
Dotato fin dalla tenerissima età di grande ingegno, Giambattista si mostrò precocemente sveglio e arguto nell'apprendimento, oltre a essere dotato di carità religiosa nel far del bene; tali doti precoci fecero subito accendere nei genitori la speranza di un fulgido futuro, a lui riservato. 
All'età di venti anni, i genitori concordarono nel trasferire Giambattista nella capitale del Regno e di affidarlo alle cure del cugino, Tommaso Benevento, che era affermato avvocato del foro di Napoli. Anche l'avvocato Tommaso, si distingueva per la sobrietà dello stile di vita e la rigida condotta: cose che destarono forte emulazione nel giovane e contribuirono a plasmare il suo carattere. Dall'avvocato Benevento, Giambattista apprese i primi rudimenti del diritto. Oltre allo studio delle opere più famose degli scrittori greci e latini, il suo interesse si estese, poi, alle opere degli scrittori e poeti della letteratura italiana antica. 
Ritratto del barone Giambattista Gallotti in età senile
Studiò la filosofia, le scienze naturali conosciute nella sua epoca e, quindi, le materie di giurisprudenza. Il diritto naturale, con le istituzioni di Eineccio, gli scritti di Burlemachio, i doveri dell'uomo e del cittadino trattati da Pussendorfio, il diritto della guerra e della pace di Ugon Grozio, il diritto delle genti del Wattel, nonché i trattati giuritici di Seldeni, di Coccei e di Tomasii. Seguirono gli studi del diritto romano, ovvero dello spirito di legislazione di quelli che furono i conquistatori del mondo. Dopo le istituzioni di Giustiniano, affrontò la lettura dei commenti del Vinnio, del Cujaceo, del Perezio, del Goveano, di Noodt, di Brunemanno, di Duareno, di Fabron, di Domat, di Giaconzo e di Dionisio Gotofredi. Continuò con le opere dei giuristi del diritto patrio antico: di Matteo d'Afflitto, di Andrea d'Isernia, Andrea di Capua, di Carlo Tapia, di Rovito, di Marinis e del De Franchis. Studiò il diritto criminale.
Studiò le opere di Anton Mattei, di Beon, di Beccheria e di Romagnosi.
Studiò diritto canonico, immergendosi nello studio e nell'apprendimento attraverso le opere di  Vanespen, Florente, Barbosa, Aluiso, Boemero e Tomasio.
Passò quindi a sperimentare il terreno pratico dell'attività forense, per mettere in pratica l'erudizione appresa nello studio.
"Ed eccolo nell'arido terreno sparso di bronchi e di spine, in cui non di rado l'impostura il cavillo e la mediocrità rapiscono il premio al vero merito e i buoni talenti non possono fare a meno di vedersi trasandati e avviliti ....". (cit.)
Piscinola, Piazza Municipio (oggi piazza B, Tafuri), part. da cartolina d'epoca
Il nostro Gallotti, entrato, per così dire, in quel mare immisurabile dell'attività del Foro, pieno di nobili idee e di coraggio, non si smarrì, ben sapeva che la conquista della fama di "Principe del Foro" dipendeva dalle capacità dell'intelletto e da altri nobili qualità, che non appartengono al resto degli uomini, sapendo che la più essenziale delle cognizioni dell'avvocato doveva essere la conoscenza dello spirito e del cuore umano.
Era convinto, infatti, che il primo dovere dell'avvocato era quello di saper conoscere gli uomini, essere istruito delle loro virtù, dei loro vizi, delle loro debolezze;  essere dotato della più vasta intelligenza, del più facile discernimento e della capacità di conoscere e saper applicare le regole e i principi legali ai casi particolari. Per quanto concerne le virtù del cuore, l'avvocato, per il Gallotti, doveva essere pronto a sacrificare con generosità la propria libertà, essere disposto a sormontare gli ostacoli che possono presentarsi, avere uno zelo ardente nel difendere l'infelice e l'innocente e, ancora, avere una nobile franchezza, saper coltivare il linguaggio della verità e, non ultimo, avere un disinteresse a tutta prova: tutto questo doveva contribuire a non alterare la grandezza di animo che deve caratterizzare il giureconsulto.
La Sua vasta conoscenza e l'intelligenza gli avvalsero la stima dei più ragguardevoli magistrati del Foro, dei colleghi e di quanti lo conobbero e lo frequentarono. Tale statura mantenne negli anni, sempre privo di lusinghe, d'ipocrisia, di sfrenato orgoglio, anche quando gli affidarono importati cause per controversie di natura feudali, ecclesiastiche, "fedecommessarie" e "consuetudinarie".
Nell'intendo di servire con umiltà la sua Patria, egli, privatamente, nella sua casa, offriva lezioni di diritto, con amore e passione, a una schiera di giovani allievi, bramosi di apprendere la nobile materia del diritto, della quale, Gallotti, ne era depositario e cultore.
A tutti destava ammirazione vedere il precettore essere attorniato da giovani studenti, che seguivano il maestro con interesse e questo li ripagava di limpidissima e chiara esposizione, li illuminava, li arricchiva e li temprava... Dai sui studenti uscirono giureconsulti di grande fama, tra cui: Vincenzo Aloi e Giuseppe Cappelli, quest'ultimo già consigliere della Suprema Corte di Giustizia.
La Sua notorietà talmente che si diffuse e fu apprezzata che il sovrano Ferdinando I, lo nominò, a giusto vedere, giudice della Gran Camera della Vicaria. Ma egli, sempre di animo modesto, ringraziò il monarca per l'onore concesso e rinunciò alla carica, preferendo dedicare tutto il suo tempo alla difesa dei diritti sacri dell'uomo, a difendere i suoi clienti e a guidare i suoi studenti.
Chiesa del SS. Salvatore parte absidale
Ciononostante, lo stesso re, Ferdinando I, lo assegnò al governo del Banco di San Giacomo e, poco dopo, lo nominò soprintendente della Chiesa Parrocchiale del SS. Salvatore in Piscinola. E per quest'ultimo tempio, il Gallotti si prodigò non poco, e ci riuscì, a condurre a termine il suo restauro, dato che al momento della sua investitura la chiesa si presentava praticamente nello stato cadente. C'è da aggiungere che, contrariamente ai tanti, che pur prodigandosi per risolvere i problemi, chiedono in cambio compensi o favori, il Gallotti non solo rifiutò i compensi spettanti, ma addirittura ci rimise anche del denaro dalla propria tasca...!
Fu amico del notaio Michele Valenzia di Piscinola e del celebre pittore Francesco de Mura. Fu, quindi, nominato dal De Mura esecutore del legato che egli concesse, con testamento, alla chiesa del SS. SalvatoreNel testo estrapolato dal testamento, che qui riportiamo in parte, si noti la ricorrente menzione dell’avvocato Giambattista Gallotti, dichiarato dal De Mura, suo "carissimo amico e compadre”... ecco il testo:
…Ogni dubbio si debba sciogliere e, dichiarare dal suddetto Sig.r Avvocato D. Gio: Battista Gallotti a chi ho comunicata tutta la mia volontà, e che mi ha consigliato nel presente mio Testamento, e la dichiarazione facienda dal medesimo, si abbia come parte del presente mio Testamento, e si debba ad unguem osservare ed eseguire dal detto mio Erede, atteso così è mia volontà. 
Piscinola Lì undici Ottobre millesettecento ottanta. Io Francesco di Mura ho disposto come sopra.
Il barone Salvatore Gallotti
Il pittore Francesco De Mura tanto apprezzava le qualità umane e spirituali del barone Gallotti, che gli volle regalare il crocifisso conservato nella sua casa, con questa disposizione: “Ed oltre a ciò Lego a beneficio dello stesso avvocato Sig.r Gio: Battista Gallotti il mio Crocifisso, che conservo in uno Scarabatto nella stanza del mio Letto, unito collo stesso Scarabatto ed altro di suo ornamento, acciò si ricordi dell’Anima mia”. Risultano aggiunti poi altri codicilli al testamento, il 16 luglio 1782. 
Le ultime volontà del pittore, sempre menzionando Gallotti, concludono, dicendo: “Lascio Esecutori di questo mio ultimo testamento L’ill.re Marchese Presidente della regia Camera della Sommaria, Sig.r Don Angelo Granito, L’Ill.re Marchesino D. Giovanni Granito e L’Avv. Sig.re D. Gio: Battista Gallotti.
Non sappiamo quanti figli ebbe Giambattista e nemmeno il nome della consorte, sappiamo però che il più celebre dei suoi figli fu Salvatore, che seguì le orme paterne di giureconsulto e di filosofo. Salvatore Gallotti nacque a Napoli nell'anno 1775, fu subito affidato al precettore Vincenzo De Verio, seguirono gli insegnamenti del padre, Giambattista, svolti tra le mura domestiche, poi del domenicano Minasi e di Marino Guarano. Fu dal Sovrano nominato giudice, prima del tribunale civile di Cosenza e, poi, di quello di Napoli. Fu nominato anche presidente dell'Accademia di Giurisprudenza a Napoli. Viene ricordato per essere stato uno dei primi commentatori delle opere di Giambattista Vico.
Ritornando a Giambattista Gallotti, sappiamo che fu un fervidissimo credente cattolico. Egli mise, sopra ogni cosa della vita, la religione, considerando che ogni verità è emanata da Dio, che è la verità infinita... Suo il nobile pensiero secondo il quale: ...laddove non vi è Dio, non vi è verità...! Le dottrine filosofiche ammortiscono e disseccano la vita, esse tutto tolgono all'uomo, eccetto la miseria... e lo conducono alla tomba assieme all'inquietudine e ai rimorsi. Da tali principi trasse una pietà solida e illuminata, che fu esempio per tutti.
Fu semplice come la verità, saggio come la legge, disinteressato come la giustizia; non si macchiò mai di alcuna onta di scandalo e non inseguì desideri di una falsa gloria.
Opera scritta da Giambattista Gallotti
Quando si avvicinarono gli ultimi momenti della sua vita, seppe attendere il giorno estremo con serenità, con confidenza e con attesa del giusto. Ripeteva spesso: "Paventi colui, che spandendo un velo sulla ragione, fabbricossi un sistema mostruoso, non ravvisò che un circolo eterno di cose, si atterrò sul sostegno delle sue infelicità, e fu così stolto, che assoggettandosi all'impero del capriccio e della forza, rendette assolute e sovrane tutte le voglie della natura peccatrice. Questo uomo tradì sé stesso, dissimulò e compresse i moti benefici del suo cuore, e gittandosi in una notte eterna e dubbiosa, ricusò sin nel sepolcro il conforto de' miseri, la speranza". (cit.)
Con queste frasi volle ricevere l'estrema unzione nella chiesa e, dopo aver dato l'ultimo saluto e benedizione ai suoi amati figlioli, carico di meriti e consumato dagli acciacchi e dagli anni, morì nel mese di giugno del 1799.
Non ci sono prervenute molte opere di Gallotti, ma coloro che hanno potuto leggere i suoi scritti di natura legale, si sono resi conto dello spessore del sommo giureconsulto. 
Coltivò in vita sua tantissime amicizie, perlopiù di persone che vivevano al di fuori dei confini del Regno. Alla sua dipartita furono in tantissimi a ricordarlo e a rimpiangerlo.
Gran parte di questa biografia sul barone Giambattista Gallotti è stata tratta dal discorso funebre, scritto dall'amico Nicola Morelli di Gregorio.
Salvatore Fioretto

venerdì 24 gennaio 2020

A Scampia un Caffè Speciale... di Salvatore Tofano


L’11 gennaio u. s. al Centro Hurtado in viale della Resistenza a Scampia si è tenuto un caffè letterario “molto speciale”. Apparentemente si era lì come sempre per assistere alla presentazione di un libro. Ma il libro “Quasi un diario” era l’ultima “fatica” di Franco Maiello e Franco Maiello è il “creatore” di quel caffè letterario.
Si era nel 2004, in piena “guerra di camorra”, e una piccola parte di noi residenti stava programmando attività nell’ambito della ULTEN di Scampia. L’intenzione era quella di creare aggregazione e attività che ci facessero sentire almeno un poco più “normali”, più vicini a una città di cui pure facevamo parte, che un po’ ci ignorava, che a tratti sembrava vergognarsi di noi. Come se il degrado e l’abbrutimento fosse colpa del quartiere e non di chi lo aveva creato così, senza strutture, senza piazze né strade con vetrine: una sorta di deserto dove era difficile persino spostarsi da un abitato all’altro, con un addensamento umano percentualmente alto di disagi socioeconomici e di situazioni al limite della legalità.
Chi come noi era garantito da un buon lavoro e da un sia pur piccolo bagaglio culturale, per le statistiche e l’immaginario mediatico, era come se non esistesse. Ci sentivamo dei fantasmi, privi di voce e visibilità. Per gli altri eravamo tutti o tossici o ladri o spacciatori; e, ovviamente, ne soffrivamo.
“Perché non mettiamo su un caffè letterario?” disse Franco.
Lo guardammo interdetti.
“Un caffè letterario qui a Scampia?” chiedemmo.
“Perché no?” fece lui.
Il primo incontro lo tenemmo nella saletta del bar “Le terrazze” del parco urbano di Scampia. In tutto eravamo pochissime persone, meno di dieci. A “piazza telematica”, dove ci furono gli incontri successivi, il pubblico cominciò ad aumentare, forse attratto anche dalla curiosità di vedere l’ospitante struttura informatica, di cui si diceva un gran bene.
Causa la sopraggiunta indisponibilità della “piazza telematica”, il “caffè” si trasferì nella storica sede del Gridas.
Successivamente si fecero avanti il Teatro Area Nord di Piscinola e il centro culturale “Alberto Hurtado”, che insieme al Gridas andarono a costituire le tre sedi, nelle quali periodicamente ebbero e hanno tuttora luogo gli incontri.
Se notevole fu il gradimento del pubblico, e tale fu, lo si dovette al carisma del conduttore, alla sua capacità di creare “atmosfera” e aggregare; e, anche, alla paziente e fattiva collaborazione della moglie Ester con le sue torte e biscottini preparati in casa e i termos col caffè. Tutto si reggeva sulla spontaneità e la voglia di vivere situazioni di “società civile”, su disinteressato volontariato.
Giuseppe Montesano, uno dei più noti scrittori napoletani, dopo l’incontro nel quale era stato ospite, redasse un bellissimo resoconto, apparso sia su “Il Mattino” che sul foglio locale “Fuga di notizie”, nel quale confessò di aver scoperto  “un’altra Scampia (…) che ha difficoltà a farsi vedere, ma c’è, e resiste, e vuole vivere”.
Al di là del non irrilevante numero dei partecipanti e dell’apparente tediosità e innocuità di un’attività di lettura e di ascolto di musica classica, il Caffè Letterario, assunse una pregnanza simbolica per il quartiere, che restrinse di fatto “il solco di separazione dal resto della città”, funzionando involontariamente da volano per un cambio di immagine di Scampia.
Al caffè letterario in onore di Franco Maiello è intervenuto il sindaco Luigi de Magistris, che gli ha consegnato la “medaglia della città”, quale riconoscimento della sua meritoria azione in favore del quartiere. Altro riconoscimento una targa onorifica da parte del responsabile del Centro Hurtado. 
Il Majello, anni 86, come ha affermato il dirigente scolastico Rino Malinconico nel suo intervento, è “una persona mite, garbata e intelligente, capace di disarmare il male con un sorriso”; e, aggiungerei, “ferma e decisa, capace di tenere il timone a dispetto di qualsiasi vento contrario”.
Auguriamo al caro Maiello di continuare ancora per anni il “suo” e “nostro” caffè letterario perché Scampia ne ha bisogno; e con lui ringraziamo l’altrettanto valido Giuseppe Finaldi, che da qualche anno si alterna con lui nella conduzione dello stesso.
                                                                           Salvatore Tofano  


Ringraziamo il carissimo scrittore, Salvatore Tofano, che è anche un riconosciuto e bravo vignettista, per aver onorato "Piscinolablog" con questo bel ricordo letterario dedicato al carissimo prof. Franco Maiello e al suo "Caffè Letterario di Scampia". 
Al caro professor Maiello esprimiamo le nostre felicitazioni per i prestigiosi riconoscimenti ottenuti.                                                                                             La Redazione (S.F.)


mercoledì 25 dicembre 2019

I commenti dei lettori ai post di Piscinola blog (II^ parte)



II^ PARTE

Il sassofonista in primo piano dell’ultima foto si chiamava Montesano, ma non ricordo il nome. Era mio amico e suonava anche nella banda di Piscinola fin da bambino. (su "Anni ’60: ricordi di scuola" di Anna Maria Montesano)
P. di Fenzo                                                                        il giorno 07/12/13
  

Il 110 rosso quasi non se lo ricorda più nessuno, perché poi fu sostituito dal 22. A giudicare dalle persone citate, avrò fatto la stessa “trafila”; solo pochi anni prima. Ma ti assicuro che gli episodi erano identici. Brava! Pasquale Di Fenzo. (su "Anni ’60: ricordi di scuola" di Anna Maria Montesano)
P. di Fenzo                                                                        il giorno 07/12/13


Grandioso questo scritto di vita vissuta, con un tuffo nel passato che fu, e solo nei ricordi di fanciulli di allora, oggi uomini possono essere un volano di spinta per la conoscenza dei luoghi a molti di noi assai cari, Non ti nascondo Pasquale che si e' rabbrividita la pelle complimenti saluti Massimo De Stefano (su I miei ricordi, tra i personaggi di un tempo...! Di P. di Fenzo)
Massimo De Stefano                                                        il giorno 01/12/13


Caro Pasquale, ho trovato veramente piacevolissimo il tuo racconto che propone ricordi di prima mano, non riscritture di vecchie cronache, e, perciò, commuove e coinvolge. AnnaMaria Montesano. (su I miei ricordi, tra i personaggi di un tempo...! Di P. di Fenzo)
AnnaMaria Montesano                                                     il giorno 01/12/13


Caro Pasquale, grazie principalmente a te e agli amici come te; senza di voi non avremmo mai potuto scrivere e far niente..., siete voi la nostra memoria storica! (su I miei ricordi, tra i personaggi di un tempo...! Di P. di Fenzo)
Salvatore Fioretto                                                             il giorno 01/12/13
  

Ringrazio ancora Salvatore Fioretto, bravissimo a tirare fuori i migliori ricordi da ognuno di noi. (su I miei ricordi, tra i personaggi di un tempo...! Di P. di Fenzo)
Pasquale Di Fenzo                                                            il giorno 01/12/13
   

Pasquale in verità Salvatore si è dimenticato di “‘O Luffaiuolo”! (su Soprannomi e contranomi... una tradizione della civiltà contadina!)
In risposta a: complimenti per la completezza dell’elenco dei contranomi. Faccio fatica a farmi venire in mente qualcuno che ti è sfuggito. Conosco quasi almeno una persona appartenente alle famiglie citate, anche se qualcuno mi è venuto in mente solo dopo aver letto la lista.
Pasquale di Fenzo                                                               il giorno 26/11/13
  
Complimenti per la completezza dell’elenco dei contranomi. Faccio fatica a farmi venire in mente qualcuno che ti è sfuggito. Conosco quasi almeno una persona appartenente alle famiglie citate, anche se qualcuno mi è venuto in mente solo dopo aver letto la lista. (su Soprannomi e contranomi... una tradizione della civiltà contadina!)
Pasquale di Fenzo                                                              il giorno 26/11/13
  

Ma che simpatico! Ci sono anche le mie due famiglie d’origine! (su Soprannomi e contranomi... una tradizione della civiltà contadina!)
AnnaMaria Montesano                                                      il giorno 25/11/13
 

Carissimo Salvatore, c’è una gravissima mancanza :-) nell’elenco dei soprannomi: quelli affibbiati a mio suocero Gaetano, detto 'O Galione (perché, quando giocava a pallacanestro in attacco, “apriva le acque”; per far poi passare il compagno di squadra che andava a canestro e sembrava quindi un grande galeone spagnolo) o anche “‘O Lavorator”; (oppure si scrive: “‘o lavuratore”? non so...), perché era sempre pronto fra i fratelli Biancardi a sgattaloiare via dal forno e dalla salumeria per andar in giro a giocare, a far marachelle innocenti, o magari a far un po’ di musica. Grazie ancora Salvatore per il tuo preziosissimo lavoro. (su Soprannomi e contranomi... una tradizione della civiltà contadina!)
Maurizio                                                                            il giorno 25/11/13
                 
Così vicini e così sconosciuti! Grazie per la preziosa testimonianza. (su Buon appetito... dai fratelli Sarnacchiaro...!! Di Luigi Sica)
Aurora Giglio                                                                    il giorno 23/11/13
  

Le persone raffigurate nella foto piccola sono, da sinistra: Salvatore Silvestri detto Papaccella, Zi chibago e Urzulella (Orsola) Sarnacchiaro. Seduto Aniello ‘o cuzzaro. (su Buon appetito... dai fratelli Sarnacchiaro...!! Di Luigi Sica)
Pasquale di Fenzo                                                             il giorno 23/11/13
  

Grande Giggino tabbaccaro. Ci hai fatto riassaporare gusti ormai perduti. (su Buon appetito... dai fratelli Sarnacchiaro...!! Di Luigi Sica)
Pasquale di Fenzo                                                             il giorno 23/11/13

‘O capachianche (su Buon appetito... dai fratelli Sarnacchiaro...!! Di Luigi Sica)
il guerriero                                                                        il giorno 23/11/13


Caro Luigi, un racconto davvero “gustoso e succulento”. Ricordo bene la cantina dei Sarnacchiaro e la celebrità della sua minestra maritata e tu hai saputo riprodurre odori e sapori di un mondo quasi scomparso con vera maestria. Con affetto. (su Buon appetito... dai fratelli Sarnacchiaro...!! Di Luigi Sica)
AnnaMaria Montesano                                                     il giorno 23/11/13


Faccio mio l’appello dell’autore per sollecitare gli amici piscinolesi che abbiano ricordi e/o testimonianze dirette degli episodi descritti, onde arricchire il già encomiabile lavoro svolto da Salvatore Fioretto. (su I gigli di Piscinola... una gioventù calpestata dalla guerra!)
P. Di Fenzo                                                                       il giorno 12/11/13

Ricordo quando c’era il bigliettaio che tutti chiamavano semplicemente ‘o fatturino, forse una reminescenza dell’antico tram, perché oltre a svolgere le funzioni di bigliettaio doveva, ogni, tanto manovrare gli scambi dei binari, riposizionare il trolley quando si sganciava dal filo aereo e altro ancora, insomma una specie di Factotum... (da cui forse l’origine del nome). La cosa più bella e divertente era quando la vettura dell’autobus era strapiena di viaggiatori, appesi anche alle portiere, e il fattorino continuava a dire, imperterrito, come per abitudine, “andate avanti, che c’è posto...!”, lo ripeteva meccanicamente fino alla noia, tra un biglietto staccato e l’altro..., a me questa cosa mi faceva ridere molto...! Sono dell’opinione che il declino dei mezzi pubblici su gomma è iniziato proprio con l’abolizione di questa figura a bordo degli autobus, facendo accentuare i lamentati problemi odierni, che sono soprattutto di sicurezza ed economici per la proliferazione dei portoghesi. (su Angolo poetico del venerdì... ..110: "Piscinola P.zza Tafuri - P.zza Garibaldi"...)
Salvatore Fioretto                                                             il giorno 09/11/13


Poi, puntualmente, il 110 si fermava per il traffico al tondo di Capodimonte e tutti gli studenti scendevano e, fra chiacchiere e risate, raggiungevano a piedi le rispettive scuole. (su Angolo poetico del venerdì... ..110: "Piscinola P.zza Tafuri - P.zza Garibaldi"...)
AnnaMaria                                                                       il giorno 07/11/13


E che dire del mitico 22 piazza Plebiscito... forse era l’autobus del ceto medio (su Angolo poetico del venerdì... ..110: "Piscinola P.zza Tafuri  - P.zza Garibaldi"...)
Anonimo                                                                           il giorno 07/11/13


Grazie a te, Rosa, per la tua attenzione.  (su Una vita qualunque, al Cape ‘e Coppe!)
AnnaMaria                                                                        il giorno 03/11/13


Io ringrazio te per le belle parole, caro Luigi. (su Angolo poetico del venerdì: Un ricordo della festa del SS. Salvatore a Piscinola, di A.M. Montesano.)
In risposta a i ricordi di Anna Maria Montesano, sono bellissimi ed aggiungo pieni di un poesia che viene da una splendida malinconia che mi riporta agli inizi delle belle favole. C’era una volta. Grazie di cuore Annamaria, dovresti scrivere più spesso di queste memorie. Luigi Sica (‘o tabbaccaro)
Luigi Sica                                                                         il giorno 03/11/13


Grazie, Rosa, le radici non si dimenticano. (su Angolo poetico del venerdì: Un ricordo della festa del SS. Salvatore a Piscinola, di A.M. Montesano.)
in risposta a .... Mi viene da dire, ricordando i bei tempi andati e le loro ricorrenze, così amabilmente descritte da Anna Maria Montesano: ... E il naufragar mi è dolce in questo mar di ricordi..... , di Rosa di Piscinola.
AnnaMaria                                                                       il giorno 03/11/13


Molto bella e complimenti ad Annarella. Anche a me, persone come tuo padre hanno insegnato molte cose. Ne ho un ricordo caro e bellissimo. Non potevi fare omaggio migliore ad una persona stimata e fedele ai suoi ideali. (su Angolo poetico del venerdì: Don Carlucciello... mio padre! - scritto da A. Cascella)
Anonimo                                                                          il giorno 31/10/13


I ricordi di Anna Maria Montesano, sono bellissimi ed aggiungo pieni di un poesia che viene da una splendida malinconia che mi riporta agli inizi delle belle favole. C’era una volta. Grazie di cuore Annamaria, dovresti scrivere più spesso di queste memorie. Luigi Sica (‘o tabbaccaro) (su Angolo poetico del venerdì: Un ricordo della festa del SS. Salvatore a Piscinola, di A.M. Montesano)
Luigi Sica                                                                        il giorno 30/10/13


Grazie Rosa per le belle parole. Le stesse tue sensazioni le ho recepite leggendo il libro dell’amico Gigi Sica (‘o tabbaccaro) nel suo “Il borgo perduto”, dove puoi trovare decine di piccoli racconti narranti la “piscinolese” (su ... ma il "Mare Verde" di Marotta potrebbe essere piscinolese...!? Di P. Di Fenzo)
P,le di Fenzo                                                                    il giorno 30/10/13

Sono incantata da questi post... Passerei ore a leggere! Che belle che dovevano essere le nostre terre! Saluti dalla Svizzera da Imma di Secondigliano (su Scampia nelle narrazioni storiche...)
Ymaraph                                                                         il giorno 29/10/13


Secondo me, il materiale pubblicato su questo blog dovrebbe essere utilizzato per delle lezioni informative nelle scuole di ogni ordine e grado di Piscinola e zone limitrofe.  (su La storia di Piscinola..., un racconto per tutti...!)
Maurizio DerSuchende                                                   il giorno 28/10/13


.... ma ci astrae da un presente, fatto di altri (dis-) valori, restituendoci, anche se per pochi felici momenti la bellezza delle nostre origini! (su ... ma il "Mare Verde" di Marotta potrebbe essere piscinolese...!? Di P. Di Fenzo)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 27/10/13

L’amenità dei tuoi racconti, Pasquale, non solo ci conduce dolcemente a rivivere il passato (su ... ma il "Mare Verde" di Marotta potrebbe essere piscinolese...!? Di P. Di Fenzo)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 27/10/13

.... Mi viene da dire, ricordando i bei tempi andati e le loro ricorrenze, così amabilmente descritte da Anna Maria Montesano: ... E il naufragar mi è dolce in questo mar di ricordi..... (su Angolo poetico del venerdì: Un ricordo della festa del SS. Salvatore a Piscinola, di A.M. Montesano)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 27/10/13

Chi viene ricordato, non morirà mai! (su Eroi non dimenticati... Una lapide ricordo per i caduti di Miano...!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 27/10/13


Grazie Anna Maria (su Una vita qualunque, al Cape ‘e Coppe!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 27/10/13


Un grande esempio dell’alto SENSO CIVICO dei PISCINOLESI, ieri a PISCINOLA al Tan-off! Nell’ambito della manifestazione TAN-OFF, indetta dal Teatro Area Nord, grazie alla disponibilità di Lello Serao, l’associazione “NOi e Piscinola”; ieri 19/10/2013 ha organizzato, a Piscinola, una giornata di memoria per il pacifista Gabriele Moreno Locatelli. Alle ore 17:00 vi è stato un momento di preghiera con la messa nella cappellina “De Luna”; in Via Vittorio Emanuele, per poi passare al Teatro Area Nord, dove si è tenuto un incontro con il regista Giancarlo Bocchi e la visione del film Morte di un pacifista - un film di Giancarlo Bocchi. Moreno è legato al nostro territorio in quanto, circa 25 anni fa, era un Francescano scalzo, di Via Raffaele Marfella. Ieri sera anche quelli, come me, che non hanno conosciuto Moreno Locatelli in vita, lo hanno riconosciuto e amato come uno di noi, uno che è in mezzo a noi, con l’esempio del sacrificio della sua vita per La PACE! Le intense emozioni (su Un vita per la pace... Gabriele Moreno Locatelli (edizione straordinaria))
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 27/10/13


Cosa dire quando sei al cospetto del sublime?.... Le sollecitazioni che ricevono i sensi quando si ascolta la musica di Enzo sono poco narrabili... Sanno di ricordi di ancestrali vite del passato... Di una bellezza selvaggia e insieme mistica .... Di profumo di rosa e di fuoco che arde nella legna.... È un ritorno alla grande madre Terra! Questa è la musica di Enzo per me.... (su Angolo poetico del Venerdi: L'omaggio di Avitabile a Marianella e a S. Alfonso)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 27/10/13


C’è ancora molto da imparare. Ancora un nuovo tassello di storia Piscinola se grazie all’amico Pasquale (su ... ma il "Mare Verde" di Marotta potrebbe essere piscinolese...!? Di P. Di Fenzo)
Massimo De Stefano                                                      il giorno 27/10/13


Grazie a Salvatore Fioretto che ha riordinato questi mie ricordi. (su ... ma il "Mare Verde" di Marotta potrebbe essere piscinolese...!? Di P. Di Fenzo)

Pasquale di Fenzo                                                          il giorno 26/10/13
               

Particolareggiata e suggestiva la tua testimonianza storica, caro Pasquale. (su ... ma il "Mare Verde" di Marotta potrebbe essere piscinolese...!? Di P. Di Fenzo)
AnnaMaria                                                                     il giorno 26/10/13


Ora ho 49 anni mi chiamo Salvatore quando sono entrato nella famiglia granieri avevo appena 9 anni nonno mario e nonna carmela per loro ero l’ultimo figlio ho passato l’infanzia con questa meravigliosa famiglia come già; si sa; quando cera una discussione chi vinceva ero io perché ero il più; piccolo dei granieri e cosi via perciò; per quello che mi riguarda ne sono fiero di essere un granieri acquisito. (su Un postino generoso... don Mario 'o portalettere!!)
Salvatore                                                                        il giorno 25/10/13


E adesso ci vuole un racconto sulla bottega delle ”Scarparelle”; (su Una vita qualunque, al Cape ‘e Coppe!)
Anonimo                                                                        il giorno 20/10/13


Bellissimo ricordo di persone semplici, umili e affettuose. AnnaMaria. (su La storia di 'Ntuono e Cuncetta... di Abbascio Miano...!)
AnnaMaria                                                                     il giorno 20/10/13


Si diceva in giro al tempo del ritrovamento che alcune manovalanze Piscinolesi fecero una fortuna in ritrovamenti di monili antichi, jo posso dire che ho testimonianza visiva di come era grande la struttura tufacea, con un bel mosaico, chi sa che fine abbia fatto ora e ridotto al nocciolo (su La villa romana di Scampia: tra storia, aneddoti, cunti e leggende…!)
Massimo De Stefano                                                      il giorno 15/10/13 


Me lo ricordo, ero piccolo ma me lo ricordo, il caro don mario.....grande persona che al giorno d’oggi è difficile trovare (su Un postino generoso... don Mario 'o portalettere!!)
Anonimo                                                                        il giorno 13/10/13

Che grand’uomo che era mio nonno era troppo buono, vorrei proprio vedere la squadra di calcio. ciao nonno saluti da mario in mariano (su Un postino generoso... don Mario 'o portalettere!!)
Mario                                                                              il giorno 13/10/13

Ciao Annamaria ti sarei molto grato, anche a nome di Salvatore Fioretto se puoi postare la foto sul gruppo “noi e Piscinola”; Grazie Massimo De Stefano (su Un postino generoso... don Mario 'o portalettere!!)
Massimo De Stefano                                                      il giorno 13/10/13

Molto bello. Ho la foto di quella squadra di calcio. (su Un postino generoso... don Mario 'o portalettere!!)
AnnaMara                                                                       il giorno 12/10/13 


Mio nonno io non ho avuto la gioia di conoscerlo ma l’ho vissuto attraverso i racconti della mia famiglia e non posso che essere fiera e orgogliosa di appartenere alle sue “radici”. (su Un postino generoso... don Mario 'o portalettere!!)
Antonella                                                                        il giorno 12/10/13


Bella integrazione alla storia di don Mario, grazie al nostro carissimo Pasquale. (su Un postino generoso... don Mario 'o portalettere!!)
Salvatore Fioretto                                                           il giorno 12/10/13


lo ricordo perfettamente. Una vecchia piscinolese mi raccontava che una volta don Mario le recapitò una lettera che veniva dall’Argentina. Lei non sapeva chi fosse il mittente, e si vergognava di dover accettare posta da uno sconosciuto, e così rifiutò la lettera. Ma don Mario la consegnò a Don Salvatore ‘o putecaro al capo a chianca, che con calma riuscì a convincere ad accettare la missiva. La lettera proveniva da un piscinolese che aveva lasciato anni prima l’Italia, e che non aveva mai osato rivolgere la parola alla giovane fanciulla. I due si sposarono, e la ragazza, ormai bisnonna, gode ancora di buona salute. (su Un postino generoso... don Mario 'o portalettere!!)
P.le di Fenzo                                                                   il giorno 12/10/13


Bellissimo articolo (su Un postino generoso... don Mario 'o portalettere!!)
Linuccio                                                                         il giorno 12/10/13

La maestria e la potenza comunicativo-espressiva del suo messaggio musicale si coniuga con la sua straordinaria personalità: persona umile, dolce, determinata, generosa, leale ... e spesso le due cose non sono così coniugate negli artisti... per me alcune volte fastidiosamente egocentrici... (su Angolo poetico del Venerdì: La dedica di un bravo musicista...Sasà Priore!)

Maurizio                                                                         il giorno 12/10/13

Via Vittorio Veneto, detta 'a via nova, dove abito io dalla nascita. Considerata strada residenziale della “nuova” parte quartiere, rispetto ai vichi e vicoletti storici, molto più antichi. (su Via Vittorio Veneto.....'A via nova...!) 
Rosa di Piscinola                                                           il giorno 11/10/13
 

Tanta gioia, unita a colori e musica con stile! (su Angolo poetico del venerdi: i colori della musica...!)
Rosa di Piscinola                                                           il giorno 11/10/13


Come a dire ..... Musica con stile, a PISCINOLA ! (su Angolo poetico del Venerdì: La dedica di un bravo musicista...Sasà Priore!)
Rosa di Piscinola                                                           il giorno 11/10/13

Al cospetto di tale bellezza, semplicità e umiltà mi sovviene il dolcissimo canto di Francesco: 1 Dolce è sentire come nel mio cuore ora umilmente sta nascendo amore. Dolce è capire che non son più solo ma che son parte di una immensa vita che generosa risplende intorno a me, Dono di Lui, del suo immenso amore. 2 Ci ha dato il cielo e le chiare stelle, fratello sole e sorella luna, la madre terra con frutti, prati e fiori, il fuoco e il vento l’aria e l’acqua pura, fonte di vita per le sue creature. Dono di Lui, del suo immenso amore. 3 Sia laudato, nostro Signore che ha creato l’universo intero; sia laudato, nostro Signore, noi tutti siamo sue creature. Dono di lui, del suo immenso amor. Beato chi lo serve in umiltà. (su Una stazione per convento....al Frullone!)
Rosa di Piscinola                                                           il giorno 01/10/13

Questa la motivazione per il dodicenne Gennaro Capuozzo: «Appena dodicenne durante le giornate insurrezionali di Napoli partecipò agli scontri sostenuti contro i tedeschi, dapprima rifornendo di munizioni i patrioti e poi impugnando egli stesso le armi. In uno scontro con carri armati tedeschi, in piedi, sprezzante della morte, tra due insorti che facevano fuoco, con indomito coraggio lanciava bombe a mano fino a che lo scoppio di una granata lo sfracellava sul posto di combattimento insieme al mitragliere che gli era al fianco. Prodigioso ragazzo che fu mirabile esempio di precoce ardimento e sublime eroismo. Napoli, 28-29 settembre 1943. (su Gli insorti del '43... le quattro giornate del popolo di Napoli!)
Salvatore Fioretto                                                          il giorno 28/09/13


C’era una volta il verde a Piscinola.... (su Angolo poetico del venerdì... "Fiori e palme...")
Rosa di Piscinola                                                           il giorno 28/09/13


La motivazione della medaglia d’oro al valore militare conferita alla città di Napoli fu la seguente: “CON UN SUPERBO SLANCIO PATRIOTTICO SAPEVA RITROVARE, IN MEZZO AL LUTTO E ALLE ROVINE, LA FORZA PER CACCIARE DAL SUOLO PARTENOPEO LE SOLDATESCHE GERMANICHE SFIDANDONE LA FEROCE DISUMANA RAPPRESAGLIA. IMPEGNATA UN’IMPARI LOTTA COL SECOLARE NEMICO OFFRIVA ALLA PATRIA NELLE QUATTRO GIORNATE DI FINE SETTEMBRE 1943, NUMEROSI ELETTI FIGLI. COL SUO GLORIOSO ESEMPIO ADDITAVA A TUTTI GLI ITALIANI LA VIA VERSO LA LIBERTÀ, LA GIUSTIZIA, LA SALVEZZA DELLA PATRIA”. Anche la ns amata terra non mancò di partecipare alle Quattro giornate di Napoli, con il sacrificio estremo della vita dei suoi figli, come appunto Raffaele Marfella e tanti altri.... (su Gli insorti del '43... le quattro giornate del popolo di Napoli!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 28/09/13


I miei genitori, entrambi originari di Marianella, mi raccontano che molti di loro venivano a prendere il 38 a PISCINOLA, come pure la Piedimonte. Come si può facilmente dedurre Piscinola era capolinea di trasporti per tutto il circondario sia per andare in città che in provincia!! (su "Fore 'o trentotto" e... un tram per il Casale...!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 28/09/13


Era un atto dovuto, seguici nella lettura del blog. Ciao (su "Luisella 'a pisciavinnela..." (Luisa la pescivendola))
Salvatore Fioretto                                                           il giorno 27/09/13

Luisella era mia nonna una grande donna che ha fatto bel bene a tante persone a Mugnano la chiamavano la Giogliana grazie a voi che l’avete onorata così tanto (su "Luisella 'a pisciavinnela..." (Luisa la pescivendola))
Nipote di Luisella                                                           il giorno 27/09/13

Anche se con ritardo, anche se non sono un ‘”operante” nel Quartiere di Piscinola, gli argomenti trattati sono veramente interessanti sia dal punto di vista storico che culturale! Bravi! (su Benvenuti!) 
Maxgreen                                                                       il giorno 26/09/13
 

...io invece ero completamente all’oscuro di tutto! Bei tempi... e per fortuna ci sei tu Salva che me li fai rivivere ;-) (su "Fore 'o trentotto" e... un tram per il Casale...!)
Maxgreen                                                                       il giorno 26/09/13


Mio padre mi ha ricordato che al capolinea del tram di Via Vittorio Veneto, il manovratore dello scambio di binari si chiamava don Giovanni. (su "Fore 'o trentotto" e... un tram per il Casale...!)

Salvatore Fioretto                                                          il giorno 25/09/13


Grazie Pasquale, preciso e accorto come sempre... su "Fore 'o trentotto" e... un tram per il Casale...!
Salvatore Fioretto                                                          il giorno 24/09/13

Ricordo pure ‘o tram ‘e l’acqua, che periodicamente provvedeva a rinfrescare e ripulire la strada lungo i binari. Bei tempi...altri tempi... P.le Di Fenzo (su "Fore 'o trentotto" e... un tram per il Casale...!) 
P.le di Fenzo                                                                   il giorno 24/09/13

Splendida descrizione della nostra “bucolica” terra! Ho particolarmente apprezzato il dipinto della contadina con gli animali “abbeverata”; di Filippo Palizzi, pittore napoletano, capostipite della pittura verista napoletana, che rende in una piacevolissima maniera, ”l‘amenità” della vita del nostro “ scampagnato” in un tempo lontano, ormai perso, del quale avremo sempre nostalgia!! (su Scampia nelle narrazioni storiche...)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 18/09/13


Della serie: quelli che hanno il culto del “genius loci”! (su "Li Cunti" di Basile, tra Miano e Piscinola...!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 13/09/13


Al tempo del Basile la letteratura ”seria”; era allora strettamente controllata, mentre il genere fiabesco, grazie alla sua mancanza di serietà e quindi di importanza, era destinato a circolare, vivere e modificarsi senza controlli e ostacoli formali. I racconti de Il Pentamerone, dedicati al trattenimento burlesco nell’ambito della corte, circolarono dunque liberamente ben oltre ambiente, ed altrettanto liberamente furono tradotti, rielaborati, trasformati. In questo modo, grazie all’etichetta di futilità posta dall’indicazione del titolo ...Lo Trattenimiento de’; Peccerille, quest’opera eterogenea e originalissima ha potuto avere una diffusione grande e disomogenea. Leggere, perciò, dei “cunti” ambientati nelle ns zone di Miano e di Piscinola risalenti al '600 ci fa capire che la ns storia con le sue tradizioni millenarie deve essere custodita, valorizzata e amata!! (su "Li Cunti" di Basile, tra Miano e Piscinola...!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 13/09/13


Bravo (su Angolo poetico di Piscinola.... II)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 13/09/13


Chiedo ai miei che sono di Marianella ... (su Un festival di Canzoni a Marianella...?)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 13/09/13

Humanitas Piscinolese.... (su La storia di 'Ntuono e Cuncetta... di Abbascio Miano...!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 13/09/13


E la proposta fondatissima di Fioretto (su La piazza contesa e quella senza nome...!!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 13/09/13

Un caso di toponomastica infelice (su La piazza contesa e quella senza nome...!!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 13/09/13

Molto interessante. Grazie (su La piazza contesa e quella senza nome...!!)
Linuccio                                                                          il giorno 07/09/13


Incredibile cosa nasconde il nome di una piazza, una via, ecc. e come al solito l’attento e scrupoloso Salvatore ci rende edotti... Bravo Totore! (su La piazza contesa e quella senza nome...!!)
Antonio Sannino                                                             il giorno 06/09/13 
  

Affascinante ipotesi (su Miseno nelle tradizioni della mia terra....!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 02/09/13


Un contadino dalla scarpa grande e cervello fino: Alesio (su I fieri contadini di un tempo: Alesio 'a canella!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 02/09/13


La forza delle donne del sud..... (su "Luisella 'a pisciavinnela..." (Luisa la pescivendola))
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 02/09/13


Che amenità! (su Quando in collina si andava in tram...!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 02/09/13

Grazie Alfredo e Pasquale, i vostri incoraggiamenti sono per me preziosissimi... (su Miseno nelle tradizioni della mia terra....!)
Salvatore Fioretto                                                           il giorno 02/09/13


Molto interessanti come sempre le ricerche di Salvatore. (su Miseno nelle tradizioni della mia terra....!)
p. di fenzo                                                                       il giorno 02/09/13

Se qualche storico sa dire di più che ben venga, ricerche e approfondimenti sulle nostre origini saranno sempre un enorme bagaglio di cultura e d’interesse per noi. Complimenti Salvatore e continua così! Alfredo (su Miseno nelle tradizioni della mia terra....!)
Francesca pANICO                                                        il giorno 01/09/13


Grazie Maurizio. (su Miseno nelle tradizioni della mia terra....!)
Salvatore Fioretto                                                           il giorno 01/09/13


Un’ipotesi suggestiva che andrebbe approfondita. Complimenti. (su Miseno nelle tradizioni della mia terra....!)
Maurizio                                                                         il giorno 01/09/13
  

Bel esempio di una Napoli di altri tempi. Bravo Salvo. su "Luisella 'a pisciavinnela..." (Luisa la pescivendola)
Antonio Sannino                                                             il giorno 31/08/13


Salvatore sei sempre sensibile... Amico di altri tempi :-) (su I fieri contadini di un tempo: Alesio 'a canella!) 
Antonio Sannino                                                             il giorno 25/08/13
               

Grande Salvatore, sei sempre puntuale nelle descrizioni... (su E un uomo vestito di bianco venne tra noi....)
Antonio Sannino                                                             il giorno 23/08/13


A proposito della vocazione fortemente agricola e vinicola della nostra terra, oggi tavola ho bevuto un ottimo vino una Falanghina del Sannio dell’azienda vinicola De Liso, di proprietà di un Piscinolese DOC. Vi consiglio vivamente di gustarlo. Qui il sito: http://www.vinideliso.it/index.html (su Piedirosso? No, meglio " 'O Pere 'e palummo"....!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 21/08/13


Congratulazioni vivissime ! (su Piedirosso? No, meglio " 'O Pere 'e palummo"....!)
Rosa di Piscinola                                                            il giorno 21/08/13

Di nuovo complimenti, (su Piedirosso? No, meglio " 'O Pere 'e palummo"....!)
Michele Arcopinto Chiaiano                                            il giorno 20/08/13


La redazione di “Piscinolablog”; al primo mese di vita, esprime i ringraziamenti a quei lettori che assiduamente in queste settimane inziali stanno leggendo le pagine e i post pubblicati. Un rigraziamento particolare ai numerosi amici lettori che si collegano dagli Stati Uniti, dalla Serbia, dalla Germania e dalla Repubblica Russa. Un ringraziamento anche agli amici italiani che sono ovviamente i più numerosi. (su Piedirosso? No, meglio " 'O Pere 'e palummo"....!)
Salvatore Fioretto                                                             il giorno 20/08/13


Eccellente lavoro. Grazie! (su Piedirosso? No, meglio " 'O Pere 'e palummo"....!)
Rosa di Piscinola                                                              il giorno 20/08/13

Grazie (su La contrada di San Rocco)
Michele Arcopinto                                                            il giorno 16/08/13
Per chi ama l’antropologia del territorio questo piccolo pamphlet sulla via Miano-Agnano, la prima tangenziale di Napoli, opera della dotta conoscenza della nostra terra del ricercatore qui blogger Salvatore Fioretto, si può considerare un vero e proprio gioiello di geografia antropica. La passione del ricercatore, unita all’indole del narratore, si ritrova tutta in questo studio analitico della prima tangenziale di Napoli, sconosciuta ai più e obliata dagli addetti ai lavori. Come si sa le vie di comunicazioni sono anche vie di scambio commerciale e culturale, generando trasformazioni nell’assetto antropico e urbanistico delle zone attraversate. Tutta questa evoluzione la si può evincere in maniera molto agevole in questo piccolo saggio per internauti appassionati di storia locale! (su Via Miano Agnano: la prima tangenziale di Napoli...)
Rosa di Piscinola                                                             il giorno 12/08/13

Bellissima ricostruzione, grazie! (su Via Miano Agnano: la prima tangenziale di Napoli...)
Michele Arcopinto                                                          il giorno 11/08/13


Eh già ! (su Navi in collina!)
Rosa di Piscinola                                                           il giorno 11/08/13

A tal proposito al link allegato qui sotto il libro di Salvatore Fioretto dedicato al patrono di Piscinola!! http://www.unilibro.it/libro/fioretto-salvatore/piscinola-la-terra-del-salvatore-una-terra-la-sua-gente-le-sue-tradizioni-/9788865811252?ref=profile (su Piscinola e il "suo" Salvatore: Una comunità civile che ricorda...!)
Rosa di Piscinola                                                           il giorno 06/08/13

Grazie Pasquale Di Fenzo. (su Alfonso di Marianella: Il santo degli ultimi...un santo delle periferie!)

Salvatore Fioretto                                                          il giorno 02/08/13


Durante la causa di beatificazione, l’avvocato che si opponeva (oggi si chiamerebbe PM), sosteneva che Alfonso, fin dalla giovane età avesse il vizio del fumo, perché furono trovate alcune borse contenente tabacco nella sua abitazione. L’avvocato difensore, che perorava la beatificazione, riuscì a provare che Alfonso non fumava il tabacco, ma si limitava a sentirne l’odore mettendosene piccole quantità sotto le narici, la qual cosa gli fu prescritta dal suo medico curante per facilitare la respirazione.  (su Alfonso di Marianella: Il santo degli ultimi...un santo delle periferie!)
Pasquale Di Fenzo                                                        il giorno 02/08/13


Ciao salvatore ti ringrazio per il lavoro storico che hai fatto e stai facendo sulle tradizioni della “Nostra” terra.... su sant’Alfonso so alcune cose che nessuno ne parla... (ti daro’ notizie....) a presto. (su Alfonso di Marianella: Il santo degli ultimi...un santo delle periferie!)
Pasquale Di Fenzo                                                       il giorno 02/08/13
 

Ottima biografia! (su Alfonso di Marianella: Il santo degli ultimi...un santo delle periferie!)
Rosa di Piscinola                                                         il giorno 02/08/13


Per il secondo murales potremmo ancora salvarlo, prima che lo coprano definitivamente con un altro murales. I colori sono sbiaditi ed è appena percettibile, basterebbe ricalcarlo con vernice nuova, dato che abbiamo anche le foto a colori. (su I murales di Felice Pignataro)
Salvatore Fioretto                                                        il giorno 29/07/13


Se ti piacciono, fai le foto e le inseriamo in una pagina ad hoc. Ciao Anna, e tieniti pronta per l’autunno, per l’evento....che poi ti dirò... (su I murales di Felice Pignataro)
Salvatore Fioretto                                                        il giorno 29/07/13

Peccato per il primo murales... Un abbraccio, Antonio. (su I murales di Felice Pignataro)
Antonio                                                                       il giorno 29/07/13


Non vedo quelli che fanno sul muro di recinzione del campo sportivo vicino casa mia. (su I murales di Felice Pignataro)
Anna Cascella                                                             il giorno 29/07/13


Un pregevole erede di questa tradizione da sostenere: PINO CICCARELLI, autore del libro MAGARI IN UN’ALTRA VITA, che si può acquistare on line al seguente link: http://www.produzionidalbasso.com/pdb_2653.html#c (su Le bande musicali di Piscinola e di Marianella)
Rosa di Piscinola                                                        il giorno 18/07/13


Questo commento è stato eliminato dall’autore. (su La mia postfazione al libro "La Terra del Salvatore" di Salvatore Fioretto)
Rosa di Piscinola                                                       il giorno 18/07/13


‘o tabbacar piscinola! his history (su IL BORGO PERDUTO di Luigi Sica - Marotta&Cafiero edizioni)
Giuseppe DiVaio                                                       il giorno 18/07/13


L’ultimo libro, in ordine di tempo, che riguarda la storia di Piscinola del carissimo amico Luigi Sica. Gli altri due sono: La Terra del Salvatore di Salvatore Fioretto e Viaggio nella mia terra di Franco Biagio Sica. (su IL BORGO PERDUTO di Luigi Sica - Marotta&Cafiero edizioni)
Rosa di Piscinola                                                       il giorno 17/07/13


Che tempi ameni! (su Scampagnate e trattorie)
Rosa di Piscinola                                                       il giorno 16/07/13


In bocca al lupo! Vi seguirò con molto interesse! (su Benvenuti!)
Rosario Serafino                                                        il giorno 14/07/13
    

Grazie a Serena e all’amico scrittore Luigi. (su Scampia Osca...)
Salvatore Fioretto                                                      il giorno 14/07/13

Plaudo molto a questa iniziativa dell’amico Sal Fioretto insigne ed appassionato ricercatore della storia piscinolese. Spero che la sua incessante opera di ricerca, sia coronata da successo e soprattutto facciano conoscere al mondo intero il nome dell’antica Piscinola e, soprattutto, che la ricerca storica appassioni tantissimi curiosi che nel visitare Piscinola ne facciano mettere in luce le monumentalità storico religiose esistenti e ne promulghino una costante ricerca di modo che i nostri miti o leggende diventino storia certa a disposizione di curiosi e ricercatori che in uno incrementi un turismo culturale e religioso che la illustri contribuendo così ad un rilancio economico e sociale. Auguri di vero cuore. (su Scampia Osca...)
Luigi Sica                                                                    il giorno 14/07/13

….notizia di uno scavo eseguito a Secondigliano, dove sono state messe in luce 5 tombe a cassa di tufo, di cui una bìsoma, l tomba alla cappuccina, 3 tombe a fossa, per la maggior parte orientate in senso Est-Ovest, che costituivano una necropoli, probabilmente connessa ad un piccolo agglomerato. I corredi sono, in genere, caratterizzati dall’esiguità e dalla modestia degli oggetti (ceramica àcroma) e dalla loro deperibilità (oggetti in ferro o in bronzo). Soltanto uno di essi, restituito da una delle tombe a cassa di tufo, è formato da un «servizio da mensa» di 10 vasi di piccole dimensioni per lo più a vernice nera, ed è caratterizzato dalla presenza dello skfphos, della kjlix, dell’ask6s, dell’olletta stamnoide, della brocchetta, della lékythos e di coppe di varie dimensioni, cui è associata l’olia acroma, che costituisce un tipico elemento di questi corredi, come contenitore di offerte funebri. Il corredo, per la presenza anche di una moneta di bronzo di Neapolis, ancora in (su Scampia Osca...)
Serenella                                                                    Il giorno 14/07/13

Ancora grazie a tutti! 
Salvatore Fioretto