Un tempo, il ciclo delle stagioni e il lento scorrere del tempo consentivano a questo borgo e ai suoi abitanti il continuo susseguirsi di riti e di usanze, spesso concomitanti con i momenti culminanti delle pratiche agricole nei campi o degli allevamenti del bestiame nelle masserie, ma anche con la caccia e con gli eventi della vita comune. La saggezza popolare aveva nei secoli coniato detti e cantilene che si tramandavano di generazione in generazione, associando alle ricorrenze del calendario (quasi sempre con le festività dei santi più importanti e quelli venerati nel borgo), i periodi della semina o di raccolta delle derrate agricole.
Foto di repertorio |
Il lettore noterà che un gran numero di questi detti sono originari del territorio di Piscinola, oppure del circondario appartenente all'area Nord di Napoli, altri detti, invece, sono diffusi, oltre che in questo territorio, anche in tutta la provincia di Napoli...
Siamo consapevoli che i detti fino ad oggi raccolti sono solo una piccola parte di quelli che un tempo erano presenti e venivano tramandati nel territorio; purtroppo molti di essi sono andati perduti per l'assenza di tutela e di spirito di conservazione da parte del mondo culturale che, contrariamente a oggi e fino a qualche anno fa, era restio a questo tipo di riscoperta e di rivalutazione della civiltà contadina e del mondo agreste...
Con la loro divulgazione nel blog, speriamo vivamente di poter recuperare molti altri detti che sono a conoscenza soprattutto delle persone anziane, perché da essi associati ai ricordi più belli della loro gioventù ed infanzia. In tal modo sarà possibile continuare l'opera di salvataggio di questo "scrigno" di saggezza popolare della nostra gente!
Contiamo come sempre nella collaborazione dei lettori!
Siamo consapevoli che i detti fino ad oggi raccolti sono solo una piccola parte di quelli che un tempo erano presenti e venivano tramandati nel territorio; purtroppo molti di essi sono andati perduti per l'assenza di tutela e di spirito di conservazione da parte del mondo culturale che, contrariamente a oggi e fino a qualche anno fa, era restio a questo tipo di riscoperta e di rivalutazione della civiltà contadina e del mondo agreste...
Con la loro divulgazione nel blog, speriamo vivamente di poter recuperare molti altri detti che sono a conoscenza soprattutto delle persone anziane, perché da essi associati ai ricordi più belli della loro gioventù ed infanzia. In tal modo sarà possibile continuare l'opera di salvataggio di questo "scrigno" di saggezza popolare della nostra gente!
Contiamo come sempre nella collaborazione dei lettori!
-A Sant’Anduono, ogni pullanchella te fa’
l’uovo! (17 gennaio)
(A gennaio le galline iniziano a produrre le uova).
(A gennaio le galline iniziano a produrre le uova).
-A ll‘Annunziata, liév''o ppuorco ‘a mmiez’‘o pprato! (25 marzo) (*)
(I maiali erano allevati, fino a primavera, allo stato libero, e potevano cibarsi anche nei prati adiacenti alle masserie, dopo il 25 aprile era necessario chiuderli nei porcili, altrimenti avrebbero distrutto tutto il raccolto).
(I maiali erano allevati, fino a primavera, allo stato libero, e potevano cibarsi anche nei prati adiacenti alle masserie, dopo il 25 aprile era necessario chiuderli nei porcili, altrimenti avrebbero distrutto tutto il raccolto).
-A ll'Annnunziata, 'a foglia 'e fica è comm''a n'alicia salata... (25 marzo)
Un riscontro alla bella stagione che incombe, alla primavera che inizia a manifestarsi lentamente con il germoglio delle piante...
A Quaraesema, va 'o scerocco dint' 'e
vruoccole (Quaresima)
(All'avvicinarsi della primavera lo scirocco fa la sua comparsa).
(All'avvicinarsi della primavera lo scirocco fa la sua comparsa).
-A ll’Ascensione se 'ngera ‘o
ggrano! (*) (Ascensione)
(A maggio le spighe del grano si apprestano a diventare mature).
-Vene maggie cu bell'entrata: l'uorgio è sicco e 'o ggrano 'ngerato (mese di maggio - uorgio=orzo)
(Gli elementi che contraddistinguono il paesaggio nel periodo di maggio sono: i campi coltivati ad orzo e quelli a grano).
(A maggio le spighe del grano si apprestano a diventare mature).
-Vene maggie cu bell'entrata: l'uorgio è sicco e 'o ggrano 'ngerato (mese di maggio - uorgio=orzo)
(Gli elementi che contraddistinguono il paesaggio nel periodo di maggio sono: i campi coltivati ad orzo e quelli a grano).
-Venì ‘a trumbea d’’e ccerase! (mese di maggio) (*)
(Periodo meteorologico particolarmente difficile nel microclima del nostro territorio, con abbondanti piogge e temporali che possono minacciare la regolare maturazione delle ciliege).
-A sant’Antuono ména ’o zurfo cu ‘o rummonio(13 giugno) (*)
(Periodo meteorologico particolarmente difficile nel microclima del nostro territorio, con abbondanti piogge e temporali che possono minacciare la regolare maturazione delle ciliege).
-A sant’Antuono ména ’o zurfo cu ‘o rummonio(13 giugno) (*)
(A metà del mese di giugno l'umidità favorisce lo svilupparsi delle muffe e del "mal di oidio", patologie che minacciano gravemente i vigneti e quindi, come recita il detto, occorre abbondare con il trattamento di zolfo in polvere. Due erano le date ordinarie fissate dai contadini come riferimento per "inzolfare" le
viti: ricorrenza di Sant’Antonio di Padova, il 13 giugno, e la festività della Madonna delle
Grazie, il 2 luglio).
-A san Giuvanne, 'a sarrecchia 'nganno! (24 giugno) (*)
(Il 24 giugno s'inizia con determinazione la mietitura del grano).
-A santu Pietre, ‘o verde, ‘o sicco, miete! (29 giugno) (*)
(Alla fine di giugno la mietitura diventa tardiva, occorre accelerare, qualunque sia lo stato di maturazione delle spighe).
(Il 24 giugno s'inizia con determinazione la mietitura del grano).
-A santu Pietre, ‘o verde, ‘o sicco, miete! (29 giugno) (*)
(Alla fine di giugno la mietitura diventa tardiva, occorre accelerare, qualunque sia lo stato di maturazione delle spighe).
-Mo' se màgnano 'e ffiche, mo' che ha
chiuoppeto! (settembre) (*)
(Il periodo migliore per raccogliere i fichi è quello dopo una pioggia).
(Il periodo migliore per raccogliere i fichi è quello dopo una pioggia).
-A Pererotta, miett’’a macennula
sott’’a rotta (8 settembre) (*)
(Con l'arrivo di settembre si avvicina la stagione delle piogge, occorre quindi riparare gli attrezzi agricoli di legno in cantina).
(Con l'arrivo di settembre si avvicina la stagione delle piogge, occorre quindi riparare gli attrezzi agricoli di legno in cantina).
-A San Michele, ‘a quaglia va’ e ‘o marvizzo
véne! (29 settembre)
(Con il cambio delle stagioni iniziano anche le migrazioni degli uccelli).
-A santa Teresa, ‘a capa ‘e puorco appesa! (1 ottobre)
(A ottobre inizia il periodo di macellazione del maiale).
(Con il cambio delle stagioni iniziano anche le migrazioni degli uccelli).
-A santa Teresa, ‘a capa ‘e puorco appesa! (1 ottobre)
(A ottobre inizia il periodo di macellazione del maiale).
-A santa Teresa, lòdola a distesa! (1 ottobre - lòdola=allodola)
(A ottobre le allodole popolano il cielo).
(A ottobre le allodole popolano il cielo).
-A San Francisco, cuoglie 'e miett''o ffrisco! (4 ottobre)
(Agli inizi di ottobre l'uva è già da un bel pezzo matura, occorre affrettarsi a vendemmiare) (*)
-A Santu Martino, ogni fusto addivente vino (11 novembre)
(A novembre termina la fermentazione del mosto e il processo di vinificazione si può dire completato).
(A novembre termina la fermentazione del mosto e il processo di vinificazione si può dire completato).
-A Santa Carterina fernesce ‘o traseto d’’e
galline (25 novembre)
(A novembre termina il popolamento dei pollai).
-A sant’Andrea ‘nvece ‘e n’acene, miettecene ttre! (30 novembre) (*)
(A fine novembre la semina del grano è ormai tardiva, per avere la stessa resa di raccolto, occorre triplicare il numero di chicchi seminati).
(A novembre termina il popolamento dei pollai).
-A sant’Andrea ‘nvece ‘e n’acene, miettecene ttre! (30 novembre) (*)
(A fine novembre la semina del grano è ormai tardiva, per avere la stessa resa di raccolto, occorre triplicare il numero di chicchi seminati).
-A Maronna 'o Rrito (De Loreto), 'o grano è quanno 'a 'nu rito (10 dicembre) (*)
(Alla festa della Madonna de Loreto, i germogli di grano sono già alti quanto a un dito). -'E ssòvere 'e Natale: s' arrappano, ma nun
se magneno (25 dicembre)
(A Natale la maturazione delle sorbe non è più ottimale).
(A Natale la maturazione delle sorbe non è più ottimale).
-Gennaio ‘e scutuleja e febbraie s’’e carreje…(Gennaio) (*)
-A san Biase, ‘o sole p’’e ccase (2 febbraio)
-Quanno siet''o mmaglio, miette ll'aglio (a novembre, quando senti il rumore dei colpi di maglio per spaccare la legna è giunto il tempo di seminare l'aglio.
-Quanne trase ‘a Cannelora, estate dinto ’e vierno fora; rispunnette San Biase: “Vierne mo' trase...!” (2 febbraio) (*)
-Quattro aprilante, giorni quaranta…! (4 aprile - deriv. dall'Italiano)
-Vale tanto 'n'acque 'e maggio 'e d'abbrile, quanto vale nu carro d'oro e chi 'o tira... (aprile e maggio)
-‘A vecchia ‘e 30 maggie vuttaje ‘o trapanaturo ô ffuoco (30 maggio)
-Vale tanto 'n'acque 'e maggio 'e d'abbrile, quanto vale nu carro d'oro e chi 'o tira... (aprile e maggio)
-‘A vecchia ‘e 30 maggie vuttaje ‘o trapanaturo ô ffuoco (30 maggio)
-Austo, cape 'e vierno... (agosto)
-Si San Michele se ‘nfonne ‘e scelle, chiove fino a Natale (29 settembre)
-Santa Teresa ‘a “pisciasotta”…! (1 ottobre)
-Si San Michele se ‘nfonne ‘e scelle, chiove fino a Natale (29 settembre)
-Santa Teresa ‘a “pisciasotta”…! (1 ottobre)
-Comme Barbarea accussì Catarenea, comme
Catarenea accussì Natalea! (4
dicembre)
-Tuone e lampe fatte a rassa/chesta è ‘a casa e santu Iasse/santu Iasse e santu Salvatore (o santu Simone) chesta è ‘a casa ‘e nostro Signore/nostro Signore ieva pe' lli campi/Padre, Figliuolo e Spiritu Santu. (giaculatoria recitata durante i temporali violenti, con scariche di fulmini. "S. Iasse" è San Biagio).(*)
-Tuone e lampe fatte a rassa/chesta è ‘a casa e santu Iasse/santu Iasse e santu Salvatore (o santu Simone) chesta è ‘a casa ‘e nostro Signore/nostro Signore ieva pe' lli campi/Padre, Figliuolo e Spiritu Santu. (giaculatoria recitata durante i temporali violenti, con scariche di fulmini. "S. Iasse" è San Biagio).(*)
-Sole ghianco, fujetenne da ‘o campo…! (*) (detto in occasione dei temporali estivi).
-Doppo Natale, friddo ‘e famma!
-Mo' vene vierno pe’ male vestute: povero a mme ca so’ capitate… (*)
-Mo' vene vierno pe’ male vestute: povero a mme ca so’ capitate… (*)
-Aria netta, nun ave' paura 'e truono...
-Chiove dint' 'a terra toia!
-Cielo a pucurelle acqua a carraffelle (deriv. dall'Italiano)
-Chiove dint' 'a terra toia!
-Cielo a pucurelle acqua a carraffelle (deriv. dall'Italiano)
-Rosso di sera bel tempo si spera (deriv. dall'Italiano)
-L'acqua ncopp''â ggregne, 'o graurinio cu 'a tenda! (gregne =covoni del mais)
Con riferimento alle festività, ai riti o alle ricorrenze dell'anno:
-Carnevale mio è mmuorto… ah, si
sapevo ca mureve ll’accereva 'na vallina cennerina, gioia soja…! (giaculatoria recitata davanti al cippo di Sant’Antonio Abate -17
gennaio) (*)
-Sant’Anduono, sant’Anduono, teccate ‘o
viecchio e damme ‘o nuovo…! (17
gennaio)(*)
-A nnomme 'e San Biase, 'o primmo (boccone) ca ttrase! (detto nei campi dai contadini a inizio di un pasto: si invocava San Biagio protettore della gola e di tutti i mali correlati, per scongiurare eventuali soffocamenti (*)
-Doppo Pasca vièneme pèsca (dopo Pasqua) -Pasca ‘e Giugliano, Pasca d’’e sciure… (Pentescoste, 50 giorni dopo Pasqua) (*)
-Pasca
d''e sciure, se 'ngegnano 'e signure; Pasca d''e casatièlle, se 'ngegnano 'e
puverielle (Pasqua e Pentecoste)
-'A sant'Aniello,
nun tuccà nè forbice e nè curtiello (14
dicembre)
-Mo' vene Natale, nun tengo ‘e renare, me fumo ‘na pippa e me vaco a cucca! (25 dicembre)
-Mo' vene Natale, nun tengo ‘e renare, me fumo ‘na pippa e me vaco a cucca! (25 dicembre)
-Natale e Befania tutt’’e feste porta via,
risponne ‘a Cannelora: ‘nce stongo ‘j ancora! (*)
-Passato
‘o santo, fernute ’a festa…! (valevole per le ricorrenze di tutto l’anno).
-Cu ‘o tiempo e cu a paglia s’ammaturano ‘e
sovere...
-Dicette 'o pappice vicin' 'a noce, damme 'o tiempo ca te spurtose!
-Dicette 'o pappice vicin' 'a noce, damme 'o tiempo ca te spurtose!
-Febbraie è curto e amaro...
-A santa Lucia, ‘a jurnata fa nu passo ’e
gallina (13 dicembre)
-A sant’Aniello, ‘a jurnata fa nu passo de
pucuriello… (14 dicembre).
-Addò stanno tanti galle 'a cantà, nun schiare mai ghiurno!
Ringrazio Luigi Fioretto (mio padre) per la sua preziosissima collaborazione a "Piscinolablog".
-Addò stanno tanti galle 'a cantà, nun schiare mai ghiurno!
Ringrazio Luigi Fioretto (mio padre) per la sua preziosissima collaborazione a "Piscinolablog".
Salvatore Fioretto
Legenda: (*) = "detti" tipicamente piscinolesi oppure ricordati in una versione particolare e locale.
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