Ritratto di Sant'Alfonso trentenne |
Alfonso fu davvero una personalità forte, dotata di un accentuato spirito poliedrico, grazie anche al sostenuto indirizzo formativo ricevuto dai suoi cari genitori. Egli si dedicava con dedizione e successo a tutte le arti e le discipline praticate, attività consone al suo rango di cavaliere e di nobile napoletano. Vedremo che di questo periodo e di tutti questi insegnamenti ricevuti, nulla fu vano e tutto fu utile per Lui, perché una volta abbandonato il mondo e lo stato secolare, Alfonso de Liguori da sacerdote utilizzò tutte queste conoscenze per raggiungere i suoi fini e le aspirazioni più nobili: essere un operaio del Suo Signore!
Forse non tutti sanno che Giuseppe de Liguori, padre del Santo, aveva una particolare predisposizione e passione per la pittura, probabilmente si dedicava a quest'arte durante i lunghi periodi di attesa, quando a comando della nave Capitana egli era in giro a navigare per mari e per oceani lontani. Alcuni dipinti li abbozzò timidamente, facendoli poi colorare da altri pittori; ma nel tempo egli si specializzò a dipingere delle caratteristiche miniature, passione che continuò a coltivare nella sua residenza di Marianella, dove si ritirò a trascorrere la sua vecchiaia.
Francesco Solimena, autoritratto |
Decise poi di iscrivervi anche il suo primogenito, Alfonso, allora poco più che giovinetto. E Alfonso, come negli altri insegnamenti che gli venivano impartiti, assoldando i migliori precettori disponibili in città, non deluse il caro genitore, ed ebbe modo di distinguersi nella bottega del gran maestro, con opere che sono tutt'oggi conservate nei luoghi e nei musei alfonsiani.
Presso la bottega del Solimena, Alfonso conobbe e divenne amico di altri giovani allievi, come il celebre Francesco De Mura, suo coetaneo e il non meno conosciuto pittore, Paolo di Maio.
In quel periodo, quando era ancora giovane cavaliere e
studente di Giurisprudenza, Alfonso dipinse il celebre crocifisso piagato e diversi
ritratti della Madonna.
Alfonso capì, col tempo, quando divenne sacerdote, l'importanza delle immagini, oggetti capaci di trasmettere, con immediatezza, emozioni e passioni; strumenti questi di gran lunga superiori alla musica e alla scrittura. Il dipinto era un mezzo molto utile all'epoca per raggiungere gli ultimi, i poveri, che erano in gran massa analfabeti e non sapevano né leggere e né scrivere.
Alfonso capì, col tempo, quando divenne sacerdote, l'importanza delle immagini, oggetti capaci di trasmettere, con immediatezza, emozioni e passioni; strumenti questi di gran lunga superiori alla musica e alla scrittura. Il dipinto era un mezzo molto utile all'epoca per raggiungere gli ultimi, i poveri, che erano in gran massa analfabeti e non sapevano né leggere e né scrivere.
Quindi, con gli anni della maturità, non smise di
dipingere immaginette della Madonna, di Crocifissi, di Bambinelli e farli distribuire ai poveri.
Disegno che introduce il libro "Le glorie di Maria" |
E i soggetti delle sue tele sono naturalmente tutti
soggetti religiosi, con immagini di Gesù Crocifisso, di Gesù Bambino e della
Madonna.
Quest'usanza l'adottò, ancora e con maggior frequenza, quando Egli iniziò la pubblicazione delle sue
opere letterarie, e sono più di 110!
Per ogni libro, infatti, Alfonso dipinse e fece inserire nelle prime pagine, un'incisione, che in chiave metaforica riassumeva, con simboli, personaggi e paesaggi, il contenuto del libro e il messaggio che intendeva trasmettere al suoi lettori.
Analizziamo ora i dipinti di Sant'Alfonso de Liguori.
Per ogni libro, infatti, Alfonso dipinse e fece inserire nelle prime pagine, un'incisione, che in chiave metaforica riassumeva, con simboli, personaggi e paesaggi, il contenuto del libro e il messaggio che intendeva trasmettere al suoi lettori.
Analizziamo ora i dipinti di Sant'Alfonso de Liguori.
Crocifisso dipinto da S. Alfonso, conservato a Ciorani |
Ancora oggi questa immagine non passa inosservata nemmeno agli animi più duri e insensibili...
Ritratto di Sant'Alfonso, vescovo di Sant'Agata dei Goti |
Un’altra immagine che è stata dipinta intorno al 1719, cioè quando S.
Alfonso era un benestante avvocato, ma non ancora sacerdote, è un piccolo dipinto, posto in una cornice ovale dorata, che riproduce l’immagine della Madonna dal volto dolcissimo, il cui capo è contornato delle simboliche dodici stelle dell’Apocalisse.
Questo dipinto è stato inserito anche nell'introduzione delle opere: le Glorie
di Maria e le Massime Eterne.
Singolare e bello è il quadro della Madonna che viene detto "Della Divina Pastora".
Rappresenta una bella signora seduta, col cappello in testa, con il
bambino seduto sulle braccia e intorno delle pecorelle, alle quali Ella distribuisce rose. Anche questo è un dipinto metaforico: le pecorelle simboleggiano i fedeli, mentre le rose rappresentano le "grazie" e le benedizioni dispensate dalla Vergine ai fedeli che La invocano.
Altra opera significativa e abbastanza insolita, è la Madonna dello Spirito Santo. Questo dipinto fu disegnato da Alfonso e completato dal suo amico Francesco De Mura.
Altra opera significativa e abbastanza insolita, è la Madonna dello Spirito Santo. Questo dipinto fu disegnato da Alfonso e completato dal suo amico Francesco De Mura.
Bozzetto della "Madonna della Spirito Santo" |
Ritornando ora alle incisioni che Alfonso faceva inserire nell'antiporta dei suoi libri, c'è da sapere che Egli stesso preparava questi disegni oppure li suggeriva agli incisori che poi li riportavano su lastre di rame per la stampa. Queste illustrazioni, come abbiamo detto, sono oltre 100... Ci piace ricordare qui nel seguito alcune opere, quelle che riteniamo più significative.
"Visite al SS. Sacramento e a Maria SS." |
Dal libro: "Riflessioni utili ai vescovi..." |
Incisione del libro "Novena di Natale" |
Forse questa è l’incisione più ricca di particolari coreografici, anche perché qui lo scrittore Alfonso presenta Gesù Bambino che pesca i cuori in un mare molto aperto, che sicuramente vuole rappresentare il golfo di Napoli.
Introduzione al libro: "Apparecchio alla morte" |
Anche quest'anno, come ormai da due anni a questa parte, ricordando il grande concittadino Alfonso Maria de Liguori, vescovo, fondatore, santo e dottore della Chiesa, auguriamo, per sabato prossimo, una felice giornata a tutti i lettori che portano il Suo nome e alla comunità di Marianella, Sua patria natale.
Auguri!
Salvatore Fioretto
Sfera armillare posseduta da Alfonso de Liguori |
Incisione dell'opera "Il trionfo della Chiesa", 1772 |
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