giovedì 23 novembre 2023

Un atteso ritorno a Piscinola, ...nella terra del Salvatore…!

Fino a un decennio fa, oltre Piscinola, non esisteva nell'Archidiocesi di Napoli nessuna altra parrocchia dedicata al SS. Salvatore. Erano invece per antichità di nomina la vecchia Cattedrale (Ecclesia Sancti Salvatoris), che poi fu rinominata Santa Restituta e l'altro tempio dedicato al Salvatore che è la chiesa facente parte dell’insula monastica dei Camaldoli, tuttavia questa chiesa non è mai stata una parrocchia. La dedicazione della nostra Ecclesia piscinolese al SS. Salvatore è un fatto veramente singolare, innanzitutto per l'antichità del tempio, ma soprattutto per la conseguente elezione del Santo titolare della Chiesa a protettore principale della nascente comunità religiosa piscinolese. Il SS. Salvatore è divenuto, poi nei secoli, anche patrono civico del Casale, prima, e dell'Università dopo, fino a quanto è perdurata l’autonomia amministrativa del Comune di Piscinola (1865).
Singolare è ancor di più il fatto che questa comunità non ha scelto un santo o una santa qualsiasi come protettore o protettrice del luogo, ma il figlio di Dio, cioè Gesù in persona. Non crediamo che fu per il solo e semplice desiderio degli antichi abitanti di avere una protezione esclusiva e privilegiata del proprio Borgo, ma sono state invece le condizioni storiche ad essere determinanti per avere questo privilegio. Probabilmente sono stati i monaci del monastero del Salvatore, sorto sull'isola di Megaride (Castel dell'Ovo), ad aver portato qui da noi il culto nel periodo medioevale.
Le ricerche in merito a questo aspetto sono tuttora in corso... ma è utile evidenziare come la comunità piscinolese, seppur diventata amministrativamente quartiere di Napoli, dal lontano 1866, conservi ancora uno spiccato carattere identitario,  con la conservazione dell'antico toponimo di "Piscinola" e del Santo patrono, il Salvatore.
Anche il sito di ubicazione della Chiesa è particolare e unico... La pianta urbana del centro storico di Piscinola presenta una forma "trilobata", che osservandola appare come una croce stilizzata, avente i tre bracci di diverse dimensioni, due praticamente uguali, mentre uno è diverso ed è più grande: al centro si questa croce simbolica si erge, superbo, il tempio parrocchiale dedicato al SS. Salvatore. Molto probabilmente il primo nucleo del centro abitato di Piscinola è nato proprio attorno alla primitiva chiesa edificata nel luogo, sicuramente più piccola e contenuta di quella che ci appare oggi; tuttavia è storicamente accertato che essa esisteva nei tempi più remoti, prima che avvenisse in maniera lenta e graduale l'urbanizzazione del territorio circostante. La Chiesa, poi, è diventata il baricentro geometrico del Borgo antico, e possiamo dire anche "il suo cuore spirituale"...
Il SS. Salvatore (con il Suo culto e con la Chiesa  dedicata), infatti, è considerato da questa comunità il baricentro della propria vita; la Sua immagine è come se racchiudesse la storia di migliaia e migliaia di persone, che hanno considerato la Sua presenza il punto di riferimento della propria vita: essa rappresenta un valore comunitario, un bene caro e prezioso per tutti...!
Ricordiamo che in questa Chiesa, al cospetto di questa sacra immagine, si sono svolte le fasi più importanti e decisive della vita comunitaria, con il ciclo della vita di ogni abitante: il Battesimo, la prima Comunione, la Cresima, il Matrimonio, fino al saluto dalla vita dei propri cari. Sulle mura di questo tempio sono virtualmente segnati i passaggi più importanti della vita di ciascun piscinolese e a questo luogo sono legati i tanti ricordi di ciascuno di essi, di eventi e soprattutto il ricordo delle persone care oggi non più presenti.
Il culto del SS. Salvatore qui a Piscinola ha una doppia valenza, perché da un lato Gesù Salvatore viene onorato e adorato (nei Sacramenti), in quanto Persona divina della Trinità, mentre dall’altro lato lo si venera e lo si ama come protettore della comunità locale. Se andiamo indietro nel tempo, per far riscontro alle fonti storiche, osserviamo che in diversi atti di vendita del periodo medioevale viene menzionata la "Terra del Salvatore" e poi, a seguire, la chiesa dedicata al SS. Salvatore (Staurita Plevis Ecclesiae Salvatoris Nostri Ihesu Christi
), stiamo parliamo di un periodo prima dell’anno mille. In un documento del 1223, poi,  l’autore anonimo scrive una testimonianza che esalta questo rapporto antico tra i piscinolesi e il SS. Salvatore, scrivendo di pugno “... i paesani di esso villaggio avuto avessero un culto speciale verso il SS. Salvatore”.
Per i piscinolesi dei decenni passati, il SS. Salvatore rappresentava gli affetti più sentiti e profondi della propria vita, perché racchiudeva nella Sua immagine i ricordi delle generazioni precedenti, i ricordi di famiglia, i ricordi della propria terra…, l'amore per la propria terra!
Quando nel 2010 ho terminato di scrivere il mio libro storico-antropologico su Piscinola, dal titolo: "Piscinola, la terra del Salvatore - Una terra, la sua gente, le sue tradizioni", non ho avuto esitazione a dedicarlo al nostro Protettore. Nel titolo, infatti, si concentrano i nostri valori, che sono a loro volta tra loro legati, ovvero: Piscinola (la comunità),  il Salvatore (il protettore) e la terra, vale a dire l'abitato, assieme alle nostre belle campagne che furono.
Ecco, quando noi diciamo: “Piscinola, è la terra del Salvatore”,  presentiamo la nostra carta d’identità storica, dichiariamo i nostri valori comunitari, i nostri affetti, che sono tutti concentrati in queste tre parole...
Il ricordo più bello che conservo, a distanza di oltre 12 anni da quell'evento letterario del mio libro, è quello che l'avvenuta sua pubblicazione (per espresso desiderio di Padre F. Bianco), fu da me annunciata sull'altare della chiesa del SS. Salvatore, il giorno 6 gennaio 2011, mentre si concludeva la celebrazione liturgica della festività, e ricordo le parole che pronunciai davanti ai presenti, non senza commozione: "Ho il piacere di annunciarvi che è stato pubblicato il mio libro: "Piscinola, la terra del Salvatore"; e la mia gioia è ancor più grande, perché lo comunico oggi, qui, ai piedi del Santissimo Salvatore, protettore storico di Piscinola".
Ricordo quando alla messa pomeridiana del giorno della festa del Salvatore, il 6 agosto, don Francesco Bianco (Padre Bianco), prima di impartire la benedizione, rivolgendo ai presenti, a quanti portavano il nome del Salvatore, gli auguri suoi personali, aggiungeva: “...Voi che portate il Suo nome, onoratelo sempre nella vostra vita, con le vostre opere e azioni...!”; come pure invogliava le giovani coppie in attesa di pargoli, di continuare la tradizione di dare a loro il nome di "Salvatore".

Fuochi pirotecnici del 6 agosto 2023, foto di D. Buonpane

E ricordo anche le celebrazioni del giorno della festa, sempre del 6 agosto, presiedute nel mattino dall’altro grande sacerdote piscinolese, don Salvatore Nappa, il quale nell'omelia, a margine del breve commento alla pagina del Vangelo del giorno, che narrava l’episodio della Trasfigurazione, prendeva a raccontare diversi episodi della sua vita, che erano legati alla storia di Piscinola e menzionava anche diversi abitanti che già avevano lasciato il loro cammino di vita.

Oggi, che la bellissima immagine settecentesca del SS. Salvatore ritorna a risplendere, dopo l'avvenuto suo restauro, più bella di prima, radiosa e benedicente dall'alto della Chiesa parrocchiale di Piscinola, questi ricordi che ho cercato di rinverdire si fanno più belli e commoventi e sono sicuro che sarà cosi anche per i futuri piscinolesi che ci seguiranno nel tempo, i quali ricorderanno a loro volta questi momenti forti della vita comunitaria, nelle loro rimembranze dei prossimi decenni.

Evviva sempre il Santissimo Salvatore, protettore secolare di Piscinola!!

Salvatore Fioretto

Fuochi pirotecnici al termine dei festeggiamenti del SS. Salvatore del 6 agosto 2023, foto di T. Silvestri