venerdì 13 maggio 2022

55... La musica di Piscinola! Storia di una bella esperienza musicale di periferia... (2^ parte)

Musicista Gerardo Zazzaro, foto concessa dalla figlia

Dopo la descrizione storica della rinascita e dell'evoluzione del complesso musicale di Piscinola, passiamo ora a descrivere la sua principale ricchezza, di umanità e di bellezza, che furono tutti i suoi musicisti componenti. Ci riferiremo innanzitutto al periodo d'oro della Banda musicale; periodo che possiamo considerare compreso nell'intero decennio degli anni '50 del secolo scorso. Iniziamo ad elencare i nomi dei musicisti che conosciamo, con indicazione del tipo di strumento che suonavano e di eventuali rapporti di parentela. Indicheremo la provenienza solo per coloro che non risultano nati a Piscinola.

Elenco dei musicisti di ruolo nella banda musicale di Piscinola (del periodo d'oro, anni '50):

-Pietro Adamo (flicorno contralto-flicornino);
-Luigi Avitabile (clarinetto e piatti);
-Francesco Avolio (tromba solista) - capobanda;
-Pasquale Avolio
(basso mi b),
-Domenico Baiano (sassofono);
-Gerardo Barone
(clarinetto);
-Antonio Cascella
(ottavino e flicorno contralto);
-Nicola Cascella
(grancassa);
-Salvatore Cascella
(basso);                
-Gaetano Ciccarelli
(I^ tromba) - di Marianella - fratello di Natale - Si trasferì a Milano;
-Natale Ciccarelli
(I° clarinetto) - di Marianella - capobanda;
-D'Angiò (grancassa),  proveniva dalla banda di Gioia del Colle (era soprannom. Gioia del Colle);
-Felice De Chiara
(I° clarinetto e amministratore) - capobanda;
-Salvatore De Rosa
(flauto), figlio di Luigi;
-Luigi De Rosa (
I° clarinetto mib) - capobanda;
-Francesco Della Corte (trombone);
-Mario Della Corte
(flicorno contralto)
-Pasquale Della Corte
(piatti), padre di Francesco e Mario;
-Francesco Di Chiara (trombone);
-Vincenzo Di Maio
(clarinetto);
-Antonio Faro
(corno - tromba);
-Luigi Fioretto
(sax baritono);

-Francesco Iovine (clarinetto), emigrò in Germania;
-Salvatore Ippolito
(clarinetto);

-Vincenzo Lamberti (tamburo),  di Miano, (soprann. "Sarchiapone", per il suo ruolo nella Cantata dei Pastori);
Antonio Riccio, durante la leva
-Giuseppe Licciardi (clarinetto);
-Liccardo
(o Liccardi) (I° clarinetto banda del maestro Piccolo);
-Felice Marfella (flicorno baritono - bombardino); 
-Francesco Napolitano, detto Ciccio (flicorno soprano - solista)
-Salvatore Palladino (basso);
-Giuseppe Cristofaro (tromba);
-Vincenzo Palladino
(tromba), fratello di Salvatore;
-Lorenzo Piccolo (sax tenore), nipote del maestro Piccolo, emigrò negli USA;
-Raffaele Porcellana (clarinetto); 
-Antonio Riccio
(clarinetto), vedi foto;
-Orazio Russo
(I° sassofono tenore);
-Ciro Salzano
(grancassa e tamburello);
-Francesco Salzano
(detto Ciccio) (tamburo);   
-Belisario Sarnelli (clarinetto);
-Donato Zazzaro 
(trombone), figlio di Salvatore;
-Gennaro Zazzaro (detto Gennarino) (clarinetto), figlio di Salvatore;
-Gerardo Zazzaro (flicorno contralto);
-Salvatore Zazzaro (bombardino), fratello di Gerardo; 
-Giuseppe Varriale
(clarinetto - ottavino), (soprann:"Don Peppino 'o sacrestano", per il suo impiego nella parrocchia);
-Giuseppe Verde
(sax tenore);
-
Luigi Russo (flicorno baritono Sib - I° bombardino), suonò anche in diversi complessi musicali pugliesi.

Musicisti della banda per breve periodo:

-Pietro Fioretto (sassofono contralto), nella banda per pochi anni, fratello di Luigi
-Aniello Di Vaio (corno), 2 anni
-Nicola Mormone (corno), 1 anno.


Bidelli (si conoscono solo i nomi):
-Francesco
-Domenico
-Don Peppino 

 

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La banda di Piscinola... gli aneddoti sulla storica rivalità...

Iniziamo con due ricordi, che ci furono raccontanti dal compianto mons. Salvatore Nappa, durante un evento pubblico a Piscinola, dedicato alla storia del quartiere, nella primavera del 2004. Eccoli:

Il primo aneddoto risale ai festeggiamenti del SS. Salvatore svolti nell’immediato dopoguerra. In quella occasione si accese una tenzone tra le due bande, che fu ufficializzata attraverso una disputa pubblica da effettuare in occasione del concertino, dopo la processione della festa. Doveva essere quella l’occasione per stabilire, una volta e per tutte, quale delle due bande era la migliore.
La disputa ebbe luogo, ma al termine dell’esibizione nessuno ebbe il coraggio di incoronare la banda vincitrice, perché entrambe diedero il meglio del proprio repertorio, così tutto finì, come si dice oggi, con un pareggio…!
Il secondo aneddoto è sempre di quel periodo. Sempre durante le feste patronali di Piscinola e Marianella, qualcuno degli organizzatori dei festeggiamenti, per placare gli animi turbolenti e un po’ di nascente presunzione dovuta alla bravura di entrambe le bande, ebbe la brillante idea di scambiare le bande dei rispettivi paesi; così, alla festa del SS. Salvatore partecipò la banda di Marianella e ai festeggiamenti di Marianella, la banda di Piscinola.
Per fortuna, in quegli anni genuini e semplici queste rivalità finivano sempre, come si dice, “‘A taralluccio ‘e vvino…”, senza odi o rancori. Eppoi, non c’era tempo per le schermaglie si doveva ricostruire un paese distrutto dalla guerra...

Il sacrificio di alcuni musicisti e degli addetti...
Luigi Fioretto. Mio padre fu un bravo sassofonista, ha suonato nella banda il sax baritono, fin dal 1946. Iniziò la scuola musicale con il maestro Santoro, quando non aveva compiuto ancora sedici anni. Dai suoi ricordi ho raccolto gran parte degli aneddoti riguardanti la Banda, che ho provveduto a trascrivere e a conservare. Appena entrato a far parte della scuola, il maestro Santoro lo accompagnò a via San Sebastiano e gli fece comprare il sax baritono, trovandolo solo tra gli strumenti usati. Poi, sempre grazie al maestro, che lo assisteva sempre in tutti i passaggi, dalla scelta della divisa, fino allo studio del solfeggio, provvide a farlo “ricromare” e a revisionare presso una ditta specializzata di Napoli.
Tra i tanti ricordi, papà mi raccontava spesso, con non poca nostalgia, del periodo nel quale suonava stabilmente nella Banda e di tutte le feste patronali a cui partecipava. Quando aveva ormai acquisito buona pratica e tecnica musicale, un anno fu contattato da alcuni rappresentanti della banda musicale di Squinzano (Lecce). Questi, venuti a Napoli in cerca di validi e giovani musicisti da selezionare, lo videro suonare con una buona tecnica; forse fu anche sponsorizzato dal maestro Santoro.  Gli manifestarono, quindi, le loro intenzioni di assumerlo come musicista professionista nella storica banda pugliese. Purtroppo, pur restando entusiasta della prestigiosa proposta di assunzione ricevuta, papà non poté accettare l'offerta di lavoro perché non ebbe il consenso da suo padre, cioè dal nonno Salvatore. Le motivazioni furono che papà era indispensabile per sostenere la numerosa famiglia e quindi doveva dare il suo contributo, in forza di braccia, per le attività che la famiglia conduceva nella estesa campagna a Piscinola. Purtroppo gli stessi problemi si ripresentarono ancora negli anni seguenti, a causa dell'aumento del carico dei lavori registrato nei campi e della conseguente sua scarsa resa giornaliera, specie quando faceva tardi la notte, come capitava quando le prove e i concerti perduravano fino a tarda ora.

A un certo punto il nonno Salvatore decise di non autorizzare più papà a partecipare alle prove serali della Banda, che all'epoca si tenevano presso la sede del palazzo Grammatico. Ovviamente mio padre obbedì, pur sempre a malincuore, perché allora così si usava fare nelle famiglie dell'epoca..., specie quando non si aveva raggiunto la maggiore età (21 anni).
Un giorno, notando l'assenza continuata del musicista alle prove, il capobanda Luigi De Rosa e il musicista veterano, Pasquale della Corte, decisero di recarsi presso la masseria, dove abitava la famiglia di papà, per parlare con il nonno Salvatore, cercando di convincerlo ad autorizzare papà a partecipare alle prove. Gli dissero, senza esitazioni, che papà era ritenuto da tutti un bravo sassofonista e di quanto la banda avesse bisogno di lui. Così il nonno, che nonostante tutto era un appassionato della banda, acconsentì, a patto che papà attendesse con profitto di giorno ai lavori nei campi e agli altri compiti affidatogli; la sera, poi, poteva partecipare alle prove e ai concerti.
E così, quando c'erano le prove, terminata la giornata di duro lavoro, mio padre si lavava, si vestiva velocemente e correva per raggiungere la sala di musica, per partecipare al raduno. Insomma fu necessario un diplomatico compromesso tra padre, figlio e banda.., per salvare, come si dice, le capre e i cavoli...! Ma la passione per la banda musicale in questi giovani dell'epoca, tra cui mio padre, fu enorme, e tale da superare, con sacrificio, ogni ostacolo che si presentava nel corso della non facile vita di allora!! Purtroppo, a causa di un grave incidente che gli capitò nell'anno 1960, con diversi giorni di prognosi riservata, papà non riuscì più a riprendere il ritmo pregresso, di partecipare alle attività della banda di Piscinola. Ma l'amore per la banda è rimasto immutato nel suo cuore per tutta la vita, fino alla fine...!
Il ricordo più bello e commuovente di questa storia, un po' familiare, è quello che, quando il nonno Salvatore morì (ottobre 1956), la banda di Piscinola, partecipando al momento di lutto di papà e dei suoi familiari, rese il suo commosso tributo, suonando la marcia funebre in testa al funerale, per tutto il percorso, che si svolse lungo le strade di Piscinola (Come si può osservare nella foto pubblicata).

Don Peppino, il Bidello. Uno dei custodi della banda, che in gergo era chiamato "Bidello",  è stato per diversi anni "don Peppino". Don Peppino era un uomo, non più giovane che, per il ruolo svolto, oltre a sistemare le partiture sui leggii dei musicisti e a tenere aggiornato il cartellone ai piedi del palco, con il nome dell'opera esibita dalla banda, doveva attendere anche agli altri aspetti organizzativi. Nei giorni in cui erano fissati i raduni dei componenti della banda per le prove (considerato che nessuno disponeva di un telefono a casa), don Peppino si recava a piedi, presso le abitazioni dei vari musicisti, che erano poste anche molto distanti dal centro di Piscinola, per avvisare a tutti che quella sera si sarebbero tenute le prove nella Sala di Musica. Spesso doveva assolvere a questo curioso compito di "banditore", anche in giornate con freddo, vento e pioggia...!

Quei ragazzi musicisti che ci lasciarono prematuramente...
Come in tutte le famiglie, ci furono negli anni anche incidenti e perdite premature tra i musicisti della banda:
Nicola Cascella, morì purtroppo in un incidente stradale, nel periodo in cui suonava ancora nella banda. Una mattina, mentre si recava lavorare con la sua bicicletta, fu investito mortalmente da un motorino che sopraggiungeva nella zona del Frullone.

Altra grave perdita per la banda di Piscinola fu la scomparsa prematura di Luigi De Rosa, che era il suo capobanda. Luigi, che suonava il clarinetto, lavorava come tramviere nell'azienda di trasporti comunale di Napoli, purtroppo morì nell'anno 1959, a soli 54 anni, a causa di un infarto. Al suo funerale furono in tantissimi i piscinolesi a rendergli omaggio, perché Luigi si faceva voler bene da tutti e in tanti lo stimavano. La banda di Piscinola, al completo, accompagnò il corteo funebre del suo musicista, per tutto il tempo, e gli suonò le marce funebri.
Orazio Russo, che suonava abilmente il sax tenore, era infatti il primo sax della banda, fu notato e subito ingaggiato dai responsabili della Radio Televisione Italiana dell'epoca, a suonare nella formazione maggiore dell'orchestra stabile dell'Ente. Purtroppo Russo non fece in tempo a raccogliere il successo professionale meritato,  perché a causa di una fulminante leucemia, morì pochi anni dopo, ancora in giovane età. Orazio, oltre il sax tenore, suonava con profitto anche in clarinetto e il sax sopranino.
Tromba in sib appartenuta a Francesco Avolio
Ricordiamo anche Salvatore Montesano, musicista della Banda durante la direzione del maestro Piccolo e suonava il Basso; perse la vita nel 28 marzo 1943, in occasione dell'esplosione della nave Caterina Costa; fu colpito dalle schegge mentre stava attraversando a piedi la centrale Piazza Garibaldi.

I musicisti emigrati all'estero...
Francesco Iovine era un bravo clarinettista della banda, a un certo punto della sua vita, come avvenne per tanti ragazzi dell'epoca, per trovare un lavoro dovette  emigrare in Germania, dove, poi, a distanza di anni, morì intorno all'anno 1979.
Abbiamo saputo che anche lui, come tutti i musicisti della banda, ha conservato per tutta la sua vita un ricordo indelebile della sua passione per la banda; conservava infatti con cura il suo clarinetto, anche una volta trasferito in Germania, in ricordo del suo paese e di quando suonava nella banda musicale di Piscinola. Francesco aveva un carattere molto aperto e giocherellone ed era solito organizzare degli scherzi ingenui ai compagni musicisti, ma tutti gli volevano un gran bene!
Giuseppe Verde, sassofonista, si trasferì in America, dove partecipò con successo alla formazione di alcuni gruppi musicali jazz, diventando conosciuto professionista del genere.
Anche Lorenzo, il nipote del maestro Piccolo, lasciò la banda di Piscinola, per trasferirsi in America. 
 

I viaggi a bordo della Piedimonte!
Quando a metà degli anni '50, il direttore musicale del complesso di Piscinola divenne il maestro Gaetano Azan, che era originario di Frignano Maggiore, la nostra banda iniziò ad assumere i connotati di "Banda di giro": ossia veniva chiamata a suonare in diversi paesi e città al di fuori del suo Circondario. Tra questi centri non poteva ovviamente mancare la cittadina di Frignano Maggiore, città d'origine del Maestro Azan, nella quale il maestro certamente non voleva sfigurare...
Oltre a Frignano, si organizzarono concerti anche nelle cittadine di Casaluce e di Dugenta.
Per raggiungere questi paesi serviti dalla ferrovia,  i musicisti utilizzarono come mezzo di trasporto il treno della Napoli-Piedimonte; viaggiarono tutti insieme in terza classe, con gli strumenti al seguito e tutti indossando la divisa della banda. I costi dei biglietti del viaggio li dovettero sostenere i musicisti di tasca propria...
Per affrontare queste trasferte musicali, dopo il viaggio e una prima esibizione serale nel corso della festa patronale, si doveva poi pernottare una notte in alloggi di fortuna; mentre il secondo giorno, dopo l'ennesima esibizione durante la processione delle festa, si faceva ritorno a casa.
Immaginare oggi questo viaggio, con i due convogli del treno pieno di musicisti: tutti con le stesse divise e tutti con gli strumenti luccicanti portati a mano, doveva essere stato all'epoca qualcosa di meraviglioso...!  Ci piace immaginare che i musicisti, approfittando del tempo morto, che si creava durante il viaggio, ripetevano qualche passaggio musicale con i loro strumenti oppure organizzavano tra loro qualche mini concerto musicale…!
Il treno della Piedimonte viaggiava per delle c
ampagne che in quegli anni apparivano verdi e sterminate, ma con un andamento alquanto lento, e per percorrere il tragitto che distanziava Piscinola dai citati paesi, occorrevano non meno di quarantacinque minuti di orologio...
Sembra di rivedere quel treno, con a bordo tanti giovani allegri e entusiasti, e sentire quelle note musicali che, partendo dagli strumenti, uscivano dai finestrini aperti e si diffondevano per le verdi campagne, per i passaggi a livello e per le stazioni attraversate... Oggi appare un sogno! Dovrà essere stato sicuramente qualcosa di magico...!

(Segue nella terza parte)

Questa seconda parte del Post della storia della Banda di Piscinola è dedicata alla memoria di tutti i musicisti che hanno fatto parte della banda di Piscinola, in ogni formazione e in ogni tempo. E' dedicata anche a tutti i direttori musicali, ai capobanda, ai solisti, e a tutti coloro che organizzavano e gestivano le sue attività. 

Salvatore Fioretto 

Si ringraziano pe la preziosa collaborazione: Salvatore Santoro (figlio del maestro), Francesco e Mario della Corte (musicisti), Maria Rosaria Zazzaro (figlia del musicista), Antonio Cascella (musicista), Gerardo Ciccarelli (figlio del maestro), Giuseppe De Rosa (figlio del capobanda), Vincenzo Capuozzo, Gennaro Silvestri (musicista), Nicola Mormone (musicista).

Nota: E' probabile che siano stati commessi alcuni errori nel riportare i nomi dei musicisti della banda, specialmente di quelli più anziani o di quelli che hanno partecipato per breve tempo. A tal proposito chiediamo gentilmente ai gentili lettori si informarci, senza esitazioni, di tali possibili incongruenze o mancanze, al fine di consentici di eseguire le immediate correzioni. Come pure, saremmo grati a quei lettori che fossero depositari di altre informazioni storiche sulla Banda di Piscinola, come: foto, nomi di musicisti e aneddoti, di fornirceli in copia o trascriverli, così da poter arricchire questo bagaglio storico, a futura memoria. Grazie! 

(Tutti i diritti per la pubblicazione dei testi del blog sono riservati all'autore, ai sensi della legislazione vigente sui diritti d'autore).

Ricostruzione storica della divisa e del berretto della banda musicale di Piscinola, a cura di Salvatore Fioretto, anno 2018.




 



 

domenica 8 maggio 2022

"55... La musica di Piscinola...!!" Storia di una bella esperienza musicale di periferia... (1^ parte)

 Foto della banda sul sagrato della chiesa del SS. Salvatore a Piscinola, 1953

Più volte nei racconti di questo Blog abbiamo fatto cenno al corpo musicale di Piscinola, vale a dire a quell'organismo musicale che per tanti decenni del secolo scorso e per diverse generazioni, fu vanto e onore del quartiere di Piscinola, che fu chiamata semplicemente "Banda Musicale di Piscinola", adesso è giunto il momento di descrivere in maniera più completa e, per quanto possibile dettagliata, tutte le notizie storiche riguardo l'attività, i direttori musicali, i musicisti componenti e gli aneddoti raccolti in questi anni di ricerca, il tutto per ricordare questa bellissima esperienza artistica dei giovani dell'epoca, che a distanza di più lustri, ancora oggi ci inorgoglisce, per grande merito, per audacia e dedizione!
Iniziamo con dire che della vocazione musicale radicata nel nostro territorio si trovano diverse tracce antiche, come ad esempio nel poemetto in vernacolo, scritto nel 1787 da Nunziante Pagano, dal titolo: “Mortella D’Orzolone, Poemma Arrojeco”. Nel canto II, troviamo la seguente strofa, nella quale è citata Piscinola e la sua vocazione musicale:

[…] A Ppasca, e ffuorze fuorze a Carnevale,
Chella respose, e nce vo fa no nvito
De quanta nce nne stanno a sto Casale,
Pe fa fa annore a mmene, ed a lo Zito:
E ppe nce fa na festa prencepale,
Nce vo chiammà li suone de Melito,
De Pescinola, Polleca, e Cchiajano,
e dde Marianella e dde Mugnano.
Mmperzò, Petrillo mio, conto le juorne
Pe nzi che non se fa sta parentezza;
Uh se navimmo d’allommare forne!
Uh se nce perzo moro d’alleggrezza! […]

La frase “Nce vo chiammà li suone…” sembra riferirsi all’esistenza in loco di complessi musicali importanti che, come traspare nel testo, già allora avevano l’arte di stupire la gente con la loro musica; tuttavia, non abbiamo la certezza che si trattassero di complessi bandistici veri e propri, così come li intendiamo oggi, oppure di piccoli gruppi di suonatori o di solisti, ma è molto probabile che esse debbano essere state organizzazioni più semplici e con ridotti numero di musicisti, che allietavano con le loro esibizioni i matrimoni e i festini, e sicuramente anche le feste comunitarie, come processioni e feste patronali. 
Sappiamo che a fine Ottocento la banda musicale di Piscinola era attiva e ben formata di tanti componenti. Con il trascorrere degli anni, il gruppo bandistico si arricchì di numerosi altri componenti, fino a quando si formarono addirittura due corpi musicali diversi, che furono denominati: “‘A Surgità vecchia” e “‘A Surgità nova” (ovvero Società Vecchia e Società Nuova); in quest'ultima aggregazione c'erano molti giovani provenienti dalla vicina Marianella, ma c'erano anche dei musicisti provenienti dalle diverse parti del Circondario.
Sappiano che poi, con il passare degli anni, uno dei due “corpi” si distaccò dal complesso di Piscinola (la "Surgità Nova"), composta prevalentemente da giovani e s’insediò a Marianella, fondando una banda autonoma, che divenne la Banda musicale di Marianella. A Piscinola rimasero i componenti più anziani (della "Surgità Vecchia"), ma anche con più esperienza. Il capobanda era Francesco Della Corte (senior) e suonava il basso. Della Corte è stato il capostipite di una generazione di musicisti della banda. Dai suoi ricordi abbiamo raccolto questa testimonianza.
Per avere una testimonianza storica successiva, dobbiamo arrivare all'anno 1902, quando in una recensione giornalistica, sulla testata napoletana: "La Propaganda", dell'anno 1902, si fa riferimento a un certo Natale Bonaurio (o Bonagurio), che aveva rivestito il ruolo di capobanda nel disciolto complesso musicale di Piscinola, e che costui si fosse adoperato anche alla sua rifondazione.  Questa notizia, molto significativa, è la dimostrazione storica che la banda di Piscinola era già presente nel decennio precedente, ovvero alla fine dell''800, e che dopo avere avuto un suo ciclo di attività più o meno florido, sarebbe giunta al declino e al suo scioglimento. In un'altra notizia, ricavata sempre dal giornale "La Propaganda", vengono menzionati anche alcuni dei componenti della banda di Piscinola, tra questi, oltre al citato capobanda musicale Bonaurio, anche Montesano B., Esposito e Filippo Palladino. Di questi componenti, Montesano, è sicuramente il maestro don Beniamino, personaggio eclettico piscinolese, a cui abbiamo già dedicato un post negli anni trascorsi, descrivendo le sue composizioni e le attività musicali, oltre che dell'insegnamento musicale ai giovani di Piscinola. Deduciamo che potrebbe essere stata la sua partecipazione, fin da giovanissimo al complesso bandistico ad aver stimolato e aiutato a scoprire il suo estro musicale.
Di sicuro sappiamo che il complesso musicale di Piscinola era di nuovo completo e attivo agli inizi degli anni ‘20 (1921 ca.), e operava sotto la direzione musicale del maestro Onofrio Piccolo.
Onofrio Piccolo, nato a Piscinola, era stato maresciallo e musicista in carriera nella banda della Regia Marina Italiana (suonava la tromba). Una volta congedato e ritornato a Piscinola, aveva dedicato il suo tempo libero alla formazione di giovani aspiranti musicisti e alla direzione del complesso bandistico locale. All’epoca era motivo d’orgoglio per una comunità o un paese avere una propria banda musicale e Piscinola, che conservava ancora i caratteri originari di borgo agricolo, era uno di questi.
La banda posa sulla banchina della stazione di Piscinola della Piedimonte d'Alife, anno 1929
Continuando la ricerca delle notizie più antiche della banda, dobbiamo passare all'anno 1925 ca., mostrando l'antica e bella foto della banda di Piscinola, che posa al completo sulla banchina prospiciente ai binari della stazione di Piscinola, della ferrovia Napoli-Piedimonte d'Alife. Al centro della foto si può osservare il maestro Onofrio Piccolo, che è seduto assieme ad un altro componente, crediamo socio dell'Associazione,  con giacca, panciotto e cappello. Da notare il numero consistente di musicisti componenti, tutti giovanissimi: si contano ben trentotto musicisti! Discorso a parte merita la figura del cosiddetto "Bidello", personaggio che si vede in piedi, a destra della foto. Era questo un impiegato non musicista, assoldato dall'associazione, che aveva il compito di portare la "gran cassa" durante la processione e di assistere la banda durante le esibizioni sul palco. Provvedeva, tra l'altro, anche a cambiare gli spartiti sui leggii dei musicisti e del maestro e di aggiornare il cartello mostrato al pubblico, con il nome del brano e dell'opera esibita.
Sempre osservando questa foto, si può notare la presenza di alcuni strumenti musicali particolari che erano in dotazione della banda, come i due timpani in rame, le campane e il triangolo, sono questi degli strumenti specialistici, la cui presenza dimostrano il particolare livello artistico musicale raggiunto dal complesso musicale, e che consentivano a questo di poter eseguire sinfonie e brani scelti di opere liriche anche complesse. 
Colpisce, infine, anche l'ordine con cui i componenti posano nella foto, indossando i berretti e le divise, tutte ben fornite e arricchite con mostrine e fregi (supponiamo dorati), che imitano le divise militari indossate dai Fanti della prima guerra mondiale.
Sappiamo che questa formazione della banda di Piscinola, diretta dal maestro Piccolo, prese il nome di “Concerto Musicale Giuseppe Martucci”, in onore del famoso compositore di musica e direttore d'orchestra, nato a Capua.
Durante la gestione del maestro Onofrio Piccolo iniziò a formarsi, e fu allievo prediletto,  il maestro Natale Ciccarelli che era originario di Marianella, fino a diventare, nei decenni seguenti, il capobanda del complesso musicale. Del maestro Ciccarelli descriveremo nel seguito del racconto altri aspetti della sua vita legati al complesso bandistico musicale.
Scuola "Torquato Tasso" nell'anno 1929, foto cartolina
La banda musicale, che raccoglieva i ragazzi piscinolesi dell’epoca con la vocazione per la musica, era amministrata e gestita da una vera e propria Associazione. L'Associazione era retta da uno statuto, con un numero di soci che eleggevano un proprio direttivo, ovvero: un presidente, un segretario e un tesoriere, oltre ovviamente ad alcuni consiglieri. Sovente, alcuni dei componenti del sodalizio erano i musicisti che suonavano nel complesso. L'Associazione regolava la vita della banda, come l'incarico o la revoca del Direttore musicale, l'accoglimento dei nuovi musicisti, la distribuzione di proventi ai componenti, gli stipendi dei dipendenti (bidello, direttore, solisti, ecc.), le spese di gestione della sala di musica, e poi il procacciamento di contratti per le feste patronali a cui la banda era chiamata a suonare e altro ancora.
Trascorsero altri anni di esercizio musicale della nostra banda e sopraggiunse il triste periodo della seconda Guerra Mondiale e dell'occupazione Aglo-americana; durante questi anni l'attività della banda musicale fu sospesa, così come avvenne per ogni attività cittadina, in attesa di tempi favorevoli.
La Banda musicale fu ripresa e ampliata nel Dopoguerra dal maestro Pasquale Santoro e fu intitolata “Concerto Musicale Onofrio Piccolo”, in onore del maestro Piccolo, ormai scomparso.
La banda di Piscinola a Secondigliano, anno 1946. Al centro della foto il maestro Pasquale Santoro
Il maestro Santoro, giovane, colto e brillante, si era diplomato giovanissimo al Foro Italico, a Roma. Nato nel comune di Calvanico, in provincia di Salerno, si era specializzato in strumenti a fiato, già prima dello scoppio della guerra. Negli anni '40 fu militare a Piscinola, dove dirigeva la fanfara militare del "Gruppo Autocentro", che era di stanza nella scuola "Torquato Tasso", a quei tempi trasformata in caserma militare dell'esercito italiano.
Il maestro Santono, oltre alla banda di Piscinola, diresse altri complessi da lui formati, tra i quali ricordiamo: la
Banda di Pianura (Napoli), "Città del Vesuvio", "Città di Vietri sul Mare", "Città del Mediterraneo" e tante altre. E' stato un abile organizzatore anche di tanti concerti lirici e di concorsi di "voci nuove".
Il Maestro, frequentando da militare il quartiere di Piscinola, finì per stabilizzarsi anche dopo la guerra, mettendo su famiglia e sposando una ragazza di Piscinola. Egli prese a cuore le sorti della banda musicale e si adoperò con molto impegno al suo rilancio, dopo il declino subito durante la guerra.
Il maestro Santoro creò per essa una ricca e nuova divisa, unica per tutti i componenti del “corpo”, costituita da un abito completo nero, con giacca a doppio petto, bottoni dorati e berretto nero, con effigie dorata rappresentante una "medusa" sopra a una lira musicale (che appare come fiamma mossa dal vento), simile a quella degli ufficiali dei Bersaglieri. Altre mostrine dorate a forma di ramo d’ulivo erano poste ai due lati del bavero, mentre sul braccio sinistro era applicata una lira dorata. Sotto la giacca doveva era indossata una camicia bianca con cravatta nera. L’ordine nel vestire e nello sfilare era d’obbligo. Pare che Santoro usasse infliggere addirittura delle multe per gli inadempienti!
Il Maestro si adoperò soprattutto nella formazione dei giovani musicisti, fornendo a questi lezioni serali gratuite, utili per far apprendere la teoria musicale e lo studio strumentale. Le sue capacità didattiche furono sbalorditive, considerando che riusciva proficuamente a formare giovani che lavoravano tutto il giorno, che esercitavano in gran parte mestieri faticosi, come contadini o muratori.
Dopo il 1948, la direzione della banda musicale fu assunta dal maestro Gaetano Azan, originario del comune di Frignano Maggiore, in provincia di Caserta. Azan rese un salto di qualità al complesso, aggiungendo ai progressi compiuti da Santoro, il contributo di "solisti scelti", per le rappresentazioni operistiche di maggior rilievo. A quei tempi la banda superò i 50 elementi e per tal motivo prese il nome di “Gran Concerto Musicale Onofrio Piccolo”. Nei concerti di piazza la banda eseguiva musiche di Verdi, Bellini, Donizetti, Rossini ed altri compositori.
La gestione del maestro Azan durò fino al 1950, quando passò a dirigere la Banda musicale del suo paese, a Frignano Maggiore.
Dopo Azan, ci fu una brevissima parentesi di due anni con la conduzione del maestro Romanelli e, poi, la direzione della banda fu di nuovo affidata all’ormai veterano maestro Santoro, che la diresse fino al 1957.
Con il ritorno del maestro Santoro la banda fu intitolata semplicemente: “Corpo Musicale di Piscinola” e divenne a tutti gli effetti una "banda di giro", infatti partecipava, oltre ai festeggiamenti annuali del SS. Salvatore di Piscinola ed alle feste patronali delle varie Associazioni (“SS. Sacramento”, "Crocifisso", “Madonna delle Grazie”, ecc.), anche ad altre feste patronali del circondario, tra le quali Miano, Secondigliano, Monte di Procida, Casaluce, Frignano, S. Marcellino, Trentola, Ducenta e in alte località, anche fuori Regione, come nel comune di Pico (provincia di Frosinone) oppure in Puglia e in Abruzzo.
A metà degli anni '50 la Banda fu scelta dal comitato di festeggiamenti di Procida per sfilare durante l'annuale e celebre processione dei “Misteri”, che si svolge ancora oggi del periodo pasquale. La banda di Piscinola partecipò, poi, al raduno bandistico interegionale tenutosi a Salerno, sempre in quel periodo (intorno al 1952), concorrendo con le più prestigiose bande campane e di fuori Regione.
Il maestro Santoro non usava mai camminare in “testa” alla banda, ma si limitava a seguirla a distanza. Solo a Salerno, egli sfilò subito dopo il cartello “Corpo Musicale di Piscinola”. Al termine del raduno, la città di Salerno consegnò al maestro e alla Banda una targa ricordo.
Di questo periodo segnaliamo il bravissimo e compianto capobanda, che fu il maestro Luigi De Rosa, il quale spesso sostituiva il maestro Santoro nella direzione temporanea del complesso, quando questi era impegnato nell'organizzazione dei concerti e nell'insegnamento.
Dopo la seconda gestione “Santoro”, la “bacchetta” di direttore fu consegnata al maestro Salvatore Longo, che fu attivo nel quinquennio 1957-61; tuttavia, già si delineava l’inesorabile declino della storica banda musicale, che avvenne alla fine degli anni ‘60. Nell'ultimo periodo ci risulta la partecipazione, seppur molto limitata nel tempo, di altri direttori musicali (maestri Colella e Lamberti), a dimostrazione che l'Associazione che gestiva la banda musicale, tentò ad ogni modo di riprendere i fasti del passato musicale, ma furono tentativi che non portarono a risultati concreti.
C’è da sottolineare che la dedizione e la passione dei ragazzi di allora per la musica fu davvero grande, considerate anche le magre mance che questi percepivano durante le esibizioni, come compenso alla dispendiosa fatica impiegata per marciare e suonare giornate intere, contro le super parcelle percepite dai “solisti” di turno, che erano chiamati a suonare solo durante le esibizioni sinfoniche.
La sala di prova, sede anche della banda, subì nel tempo diversi spostamenti; dapprima, fu utilizzato un locale in Via V. Emanuele, successivamente, un locale in Via Vecchia Miano (oggi scuola automobilistica), poi un bilocale posto alle spalle della chiesa del SS. Salvatore, condiviso assieme al “Circolo dei Cacciatori”, con accesso dal palazzo “Chiarolanza” e, infine, un locale al piano terra del Palazzo “Grammatico”. Il locale nel palazzo “Chiarolanza” oggi è diventato il teatrino dell’oratorio della chiesa del SS. Salvatore. Ci sono pervenute altre testimonianze di locali adibiti alle prove della Banda, come in via del Plebiscito.
Spesso si organizzavano le prove all’aperto, sul sagrato della chiesa o nei cortili dei palazzi “Grammatico” e “Chiarolanza”. Le prove generali si tenevano, oltre che sul sagrato della chiesa, anche nel cortile della scuola "T. Tasso"; la banda in queste circostanze era sempre attorniata da molti Piscinolesi, che accorrevano ad ascoltare della “buona musica”.
Tra gli strumenti musicali, che la banda disponeva c'era una nuova coppia di timpani in rame, riacquistati durante il periodo più fulgido dell’attività artistica degli anni '50, con i risparmi di tutti i componenti. Possedere questi particolari strumenti era allora indice di alta qualità dell’attività eseguita dal corpo musicale.
Foto della banda che sfila durante una processione per le strade di Piscinola, anno 1956
Il repertorio classico esibito dalla banda, con i celebri cavalli di battaglia, sono alcuni qui ricordati:

-Cuore Abruzzese;
-Ernani;
-Gigliona;
-Mosè;
-Sant'Eliana (Sarappo);
-La campana di S. Giusto;

-La Leggenda del Piave;
-Cuore Siciliano;
-Vogliamo a Dio;
-Capricciosa;
-Sfilata.

Mentre i "pezzi scelti", eseguiti durante il concerto serale sul palco, erano le Ouverture e i brani (arie) celebri delle opere liriche:

-Nabucco,
-Trovatore,
-Rigoletto,
-Norma,
-Pagliacci,
-La forza del Destino,
-Boheme,
-Traviata,
-Madame Butterfly,
-Vespri Siciliani,
-Barbiere di Siviglia, 
-Carmen, di Bizet,
-Cavalleria Rusticana.

Cassa Armonica ed esibizione di una banda (foto repertorio)

Alla conclusione di ogni concerto, svolto sul palco, veniva sempre esibita la celeberrima "Rapsodia Partenopea", arrangiamento composto dal maestro Raffaele Caravaglios, chiamato comunemente "Canzoniere napoletano". Il "Canzoniere" è un riassunto in musica di brani e ritornelli celebri, scelti dalle canzoni classiche napoletane e adattate per essere suonati dalla banda.
La banda di Piscinola fu sempre amata e apprezzata dai Piscinolesi e dal suo circondario, tantissimi sono coloro che la ricordano ancora oggi con immutabile affetto, tanto che durante le tombolate natalizie, al numero “55”, che nella smorfia napoletana simboleggia “la musica”, si suole qui usare l’espressione di: “‘A musica ‘e Piscinola!”.

(segue nella seconda parte)

Si ringraziano per la preziosa collaborazione: Salvatore Santoro (figlio del maestro), Francesco e Mario della Corte (musicisti), Maria Rosaria Zazzaro (figlia del musicista), Cascella Antonio (musicista), Gerardo Ciccarelli (figlio del maestro), Giuseppe de Rosa (figlio del capobanda), Vincenzo Capuozzo, Gennaro Silvestri (musicista), Nicola Mormone (musicista).

Salvatore Fioretto

Questo post è dedicato alla memoria di mio padre, Luigi Fioretto, appassionato e bravo sassofonista della banda di Piscinola, dal 1946 al 1960, che ha conservato per tutta la vita, nel cuore e nella mente, la sua esperienza musicale nella banda di Piscinola. Questa dedica vuole essere un personale riconoscimento per avermi trasmesso quei preziosissimi valori che sono l'umanità e la passione per le nostre tradizioni, un complesso di emozioni che arricchiscono il mio animo e mi conducono a perpetuare la comune passione per la banda musicale!

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