
Inutile sottolineare che "Padre Bianco" (così tutti lo chiamavano affettuosamente), ha lasciato un grande vuoto, non solo nella comunità ecclesiale di Piscinola,
ma anche in quella civile, perché elevate sono state le sue doti umane e
spirituali e soprattutto le opere lasciate per il bene collettivo.
Per le sue particolari caratteristiche di essere stato un sacerdote
moderno, anticipando di diversi decenni la cosiddetta modernità della Chiesa, è stato uno dei primi sacerdoti ad applicare con
gran efficacia i dettati del Concilio Vaticano Secondo, aprendo la
parrocchia di un quartiere periferico alla intera comunità civile, chiamando per la prima volta i
laici a impegnarsi assiduamente nella gestione delle strutture
parrocchiali e nei vari ministeri presbiterali, coltivando poi con assiduità i vari gruppi catecumenali, che egli organizzava invitando giovani e meno giovani del territorio.
Egli ha esercitato la
sua missione sacerdotale dedicandola interamente ai giovani, che amava
smisuratamente, al di sopra di ogni cosa. La sua vita e le sue forze le
ha dedicate per raccogliere, redimere e indirizzare sulla strada della
rettitudine centinaia di ragazzi e ragazze del quartiere, ma anche tanti adulti. Amore che è
stato ricambiato dai tantissimi che l'hanno conosciuto e frequentato, tanto da considerarlo come un padre, come un
fratello, chiamandolo affettuosamente e semplicemente "Padre Bianco"...
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Anni giovanili, con l'abito dei Redentoristi di S. Alfonso |
Per
illustrare brevemente la sua vita, riscriviamo la biografia essenziale del presule, già da noi pubblicata nel precedente post che gli dedicammo dieci anni or sono.
"Francesco Bianco nacque a Napoli, il 9 maggio 1937 (da una famiglia di contadini, abitanti in una masseria di Piscinola, situata al confine con il comune di Mugnano, chiamata "Masseria Grande").
Ha completato gli studi umanistici e teologici in preparazione al sacerdozio presso la Congregazione dei padri Redentoristi.
Ordinato sacerdote in data 14 marzo 1964.
Ha conseguito la laurea in Sociologia presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli il 4 maggio 1981.
Ha assunto
l'incarico di professore presso la scuola statale "V. Irolli" di Napoli
e, dal 1981, presso l'XI liceo scientifico di Napoli a Piscinola.
Dal 1969
ha ricoperto l'incarico di vice parroco presso la parrocchia di "Cristo
Re" di Secondigliano Napoli e, dal 1973, per oltre un quarantennio fino
alla morte avvenuta il 17 gennaio 2014, quello di vice parroco e parroco
della millenaria chiesa del Santissimo Salvatore in Napoli a Piscinola.
Profondendo
tutti i suoi personali guadagni e risparmi derivatigli
dall'insegnamento e dall'esercizio del sacerdozio e con l'aiuto
pecuniario e lavorativo di molti laici fortemente impegnati, ha
realizzato in questi anni e lasciate alla chiesa parrocchiale, per
l'intera comunità piscinolese, importanti e significative opere."
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S. Messa del Bicentenario dell'Arciconf. del SS. Sacramento, 1977 |
Il compianto sacerdote don Francesco Bianco si spense, serenamente, nell'abitazione canonica della Chiesa del SS. Salvatore, il 17 gennaio del 2014.
Tra le opere realizzate da don Francesco ricordiamo:
-la casa di
accoglienza per ritiri spirituali presso il comune di Campoli (BN) alle
pendici del Monte Taburno, struttura complessa, su tre livelli, completa
di cappella, cucina comunitaria, salone, refettorio, molte stanze
singole e multiple.
- la
costruzione dell'oratorio parrocchiale, realizzato con l'acquisto della
"proprietà Chiarolanza". L'oratorio comprende: un campo di calcetto, un
campo di pallavolo/pallacanestro, un campo di bocce, un bar, i giardini,
un ampio teatro,
i locali per la Caritas Parrocchiale e, al piano superiore, una casa
canonica per sacerdoti ed ospiti e altri immobili adiacenti.
- la
ristrutturazione statica e decorativa dell'edificio parrocchiale e della
sacrestia, con l'acquisto di tutti gli arredi sacri in legno.
-
l'assistenza dei poveri e dei bisognosi del quartiere, realizzando, con
l'associazione "Banco Alimentare", la distribuzione continua e per molti
anni, di pacchi viveri.

-moltissimi raduni ecclesiali "Dei gruppi Cursillos", raduni spirituali comunitari nella Casa del Taburno, a Rimini e in altri centri di accoglienza.
Appariva di carattere riservato,
schivo, e soprattutto fuggiva dall'apparire. Egli detestava il protagonismo, specie quando
c'era da raccogliere riconoscimenti; infatti, pur gioendo in cuor suo, preferiva seguire a distanza
l'efficacia delle sue opere!
Pochi mesi dopo la sua scomparsa, il 25 ottobre 2014, fu ricordato in un convegno tenutosi nella chiesa parrocchiale di Piscinola, dal titolo "Sulla personalità e le opere realizzate da Rev. Francesco P. Bianco", che registrò significativa partecipazione popolare, con numerosi interventi di coloro che vollero dare una testimonianza. Nella domenica seguente, dopo la celebrazione della messa in sua memoria, alla presenza del vescovo ausiliario di Napoli, S. E. mons. Lucio Lemmo, del Parroco, del Presidente della VIII Municipalità e dal rappresentante del Sindaco di Napoli, fu apposta la targa commemorativa in piazza B. Tafuri, sulla facciata dell'ex municipio di Piscinola; la targa fu realizzata a spese della VIII Municipalità (approvata con delibera n.9 del 20/6/2014), riportante questa iscrizione:
La comunità piscinolese, grata, ricorda il Rev. Sacerdote Don Francesco Bianco testimone di Cristo e pastore irreprensibile nell'arco di un quarantennio, per le sue preziose doti umane e le tante opere realizzate per la millenaria chiesa del Salvatore.
VIII Municipalità di Napoli, 26 ottobre 2014.
VIII Municipalità di Napoli, 26 ottobre 2014.

Al margine dei due brani, riportiamo anche una delle tante testimonianze scritte poco dopo la morte del sacerdote, che abbiamo scelto perché ritenuta bella e commovente, soprattutto per l'eredità lasciato dal Padre Bianco, scritta da Alfonso Aspromonte e riportata nell'edizione straordinaria del giornalino "L'Amico", numero speciale, nel XXVII anno di pubblicazione.
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L’Amico n.135
ottobre 2004
"Carissimi,
la nostra comunità ha sempre dimostrato un amore particolare per le missioni e i missionari.
Chi non si ricorda i lebbrosi di P. Frascogna? Le tante cappelle fatte costruire dal defunto parroco in India?
A tutt’oggi c’è ancora chi è in contatto con il P.I.M.E. e raccoglie fondi per le missioni in India. Qualcuno è in contatto con dei missionari in Brasile.
"Carissimi,
la nostra comunità ha sempre dimostrato un amore particolare per le missioni e i missionari.
Chi non si ricorda i lebbrosi di P. Frascogna? Le tante cappelle fatte costruire dal defunto parroco in India?
A tutt’oggi c’è ancora chi è in contatto con il P.I.M.E. e raccoglie fondi per le missioni in India. Qualcuno è in contatto con dei missionari in Brasile.
trovandoci sul punto di iniziare e chiudere i
lavori della Chiesa, penso sia giunto il momento, come comunità, di
riprendere un cammino missionario, sposando lo spirito e le iniziative
di un istituto missionario. A tale scopo ho invitato un missionario dei
S.P.T.M. (Servi dei Poveri del terzo Mondo).
Egli ci illustrerà le finalità del suo istituto missionario e le opere missionarie a favore dell’infanzia abbandonata nella città di Cuzco (Perù).
E’ già da tempo che sto in contatto con questi missionari e mi risulta che stanno operando molto bene con grande entusiasmo e chiedono collaborazione sposando il loro spirito e le loro iniziative missionarie.
Il missionario che verrà alla fine di ottobre si chiama P. Vincenzo Miro e resterà con noi sabato 30 e domenica 31.
Il 24 sempre di questo mese ci sarà la giornata missionaria mondiale.
Rendo noto che si è formato un gruppo missionario che manterrà vivi lo spirito missionario nella nostra comunità.
A loro facciamo gli auguri di buon lavoro e di santità.
Chissà se un giorno non avremo la gioia di una vocazione missionaria nella nostra comunità.
P. Bianco"
Egli ci illustrerà le finalità del suo istituto missionario e le opere missionarie a favore dell’infanzia abbandonata nella città di Cuzco (Perù).
E’ già da tempo che sto in contatto con questi missionari e mi risulta che stanno operando molto bene con grande entusiasmo e chiedono collaborazione sposando il loro spirito e le loro iniziative missionarie.
Il missionario che verrà alla fine di ottobre si chiama P. Vincenzo Miro e resterà con noi sabato 30 e domenica 31.
Il 24 sempre di questo mese ci sarà la giornata missionaria mondiale.
Rendo noto che si è formato un gruppo missionario che manterrà vivi lo spirito missionario nella nostra comunità.
A loro facciamo gli auguri di buon lavoro e di santità.
Chissà se un giorno non avremo la gioia di una vocazione missionaria nella nostra comunità.
P. Bianco"
Foto del convegno celebrativo tenutosi nella chiesa del SS. Salvatore. Foto di Fabio Sasso |
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L’Amico n.137
novembre 2004
"Carissimi,
la fine di quest’anno liturgico è stato ricca di benedizioni da parte di Dio, nei confronti della nostra comunità. Siamo perciò chiamati a rendere grazie al Signore per tutto quanto ha fatto per noi.
Il gruppo dei catechisti è cresciuto di numero e sta operando bene. Si è formato il gruppetto missionario, che è chiamato a mantenere vivo lo spirito missionario nella nostra comunità.
A conclusione del mese missionario abbiamo conosciuto P. Vincenzo Miro dei S.P.T.M. che operano a Cuzco a 3500 metri di altezza sulle Ande Peruviane. E’ stata una bella esperienza, che ci ha fatto vivere la vita dei missionari tra i bambini poveri. Ci siamo impegnati a sostenere la loro missione con la preghiera e con le opere, nella speranza di condividere con la loro ricompensa che il Signore ha promesso agli operai del Vangelo.
Si è
formato anche il gruppo animatore ACR. Hanno preso contatto con il
centro Diocesano e con grande entusiasmo, si stanno preparando per
animatori qualificati.
Un grazie e un incoraggiamento a tutti gli altri gruppi che operano in comunità come responsabili dell’oratorio, del bar, dell’ingresso, delle pulizie, della S. Vincenzo, e dell’evangelizzazione. Infine ultimo dono che il Signore ci ha fatto è stato l’inizio dei lavori in Chiesa.
Siamo certi che il Signore non ci farà mancare il suo aiuto perché questi lavori possano essere portati a termine. Nel chiedervi collaborazione e tanta preghiera, vi benedico e vi ringrazio.
P. Bianco".
novembre 2004
"Carissimi,
la fine di quest’anno liturgico è stato ricca di benedizioni da parte di Dio, nei confronti della nostra comunità. Siamo perciò chiamati a rendere grazie al Signore per tutto quanto ha fatto per noi.
Il gruppo dei catechisti è cresciuto di numero e sta operando bene. Si è formato il gruppetto missionario, che è chiamato a mantenere vivo lo spirito missionario nella nostra comunità.
A conclusione del mese missionario abbiamo conosciuto P. Vincenzo Miro dei S.P.T.M. che operano a Cuzco a 3500 metri di altezza sulle Ande Peruviane. E’ stata una bella esperienza, che ci ha fatto vivere la vita dei missionari tra i bambini poveri. Ci siamo impegnati a sostenere la loro missione con la preghiera e con le opere, nella speranza di condividere con la loro ricompensa che il Signore ha promesso agli operai del Vangelo.

Un grazie e un incoraggiamento a tutti gli altri gruppi che operano in comunità come responsabili dell’oratorio, del bar, dell’ingresso, delle pulizie, della S. Vincenzo, e dell’evangelizzazione. Infine ultimo dono che il Signore ci ha fatto è stato l’inizio dei lavori in Chiesa.
Siamo certi che il Signore non ci farà mancare il suo aiuto perché questi lavori possano essere portati a termine. Nel chiedervi collaborazione e tanta preghiera, vi benedico e vi ringrazio.
P. Bianco".
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Dall'edizione straordinaria de "L'Amico", pubblicato alla morte di don Francesco Bianco (Numero speciale an. XXVII):
"La vita di noi tutti è fatta anche e soprattutto di incontri più o meno fortuiti e casuali con persone che lasciano un segno, una traccia indelebile nei nostri ricordi, nel nostro vissuto.
Per me una di queste persone è stata sen'altro Padre Bianco.
Lo conobbi da bambino, quando arrivò nella nostra Parrocchia e subito noi "piccoli" fummo attratti ed affascinati dal suo modo di fare sbrigativo, dalla ventata di "modernità" che portava nella nostra comunità. Fu, per esempio, grazie a lui che i giovani iniziarono a partecipare attivamente all'animazione della liturgia eucaristica con canti nuovi e con l'utilizzo di vari strumenti musicali, cosa che gli fece guadagnare subito la simpatia dei tanti ragazzi che armeggiavano con chitarre, tastiere quant'altro.

Padre Bianco seppe trasformare questi ideali e propositi in opere tangibili e concrete, che sono tutt'oggi sotto gli occhi di tutti!
Grazie Padre Bianco!
Salvatore Fioretto