venerdì 12 aprile 2024

"Piscinola, la terra della musica", ecco Antonio Sarnacchiaro... di G. Sarnacchiaro

"Piscinola è la Terra della Musica...!" Abbiamo sempre più motivi per sostenere che questo non è un semplice slogan scelto a caso, ma è una definizione acclarata, nella quale si concentrano tantissimi ricordi e molte testimonianze riguardanti le storie e le biografie di tanti personaggi: di direttori di musica, di musicisti, di compositori, di cantanti, e di cantautori... Infatti questa pagina divulgativa di "Piscinolablog" ha raccolto in questi anni tante testimonianze di storie, di eventi e di aneddoti a tal riguardo; alcuni di questi artisti, purtroppo, sono stati letteralmente dimenticati nel tempo e altri non sufficientemente divulgati.
Siamo convinti che la fonte di questa dedizione per la musica scaturisca da un retaggio culturale ereditato dalle generazioni precedenti, che hanno trasmesso alle nuove leve questa passione, tanto da favorirne il pullulare di maestri e di cantanti, nati o vissuti in questo piccolo borgo di periferia a settentrione della città di Napoli. Sicuramente avrà contribuito tantissimo la tradizione contadina con i suoi canti 'a figliola, 'a fronna, le tammurriate e le nenie e, ancor di più e certamente, la passione per la musica di insieme, come quella bandistica, che qui grande successo e molta attenzione ebbe nei decenni passati! 
Siamo quindi convinti che sono stati questi retaggi trasmessi dagli antichi piscinolesi, che si sono poi contaminati con altri generi musicali, come il Bughi bughi e  il Blues introdotti da parte dei soldati angloamericani, durante l'occupazione di liberazione nell'ultimo conflitto bellico, che hanno dato seguito a tutto questo attecchimento e a questa dedizione per la musica tra le generazione degli anni del dopoguerra, passando per il "boom economico", fino ai nostri tempi. Infatti tanti sono stati i complessi musicali e i singoli artisti che hanno saputo raccogliere il testimone ereditato dagli antichi, di coltivare l'arte della musica e del bel canto,  adattando la tradizione musicale e sperimentando nuovi generi e ritmi musicali, come il Rock & Roll.
Quella che si racconterà in questo post è la storia di un'altro cantautore piscinolese, il quale, oltre ad affermarsi nel panorama musicale cittadino, ha saputo varcare anche i confini regionali e farsi apprezzare nel mondo dello spettacolo, partecipando ai festivals canori e ai programmi televisivi; parliamo del cantautore Antonio Sarnacchiaro, noto anche con il suo pseudonimo d'arte di "Tony Sarno".
Svolgendo le nostre ricerche, siamo riusciti a conoscere la sua storia e quindi a contattare il suo caro fratello, Gaspare, il quale
ci ha generosamente scritto una biografia del maestro, che pubblichiamo, oggi, integralmente.
Ecco la storia di Antonio Sarnacchiaro, purtroppo ha un epilogo un po' triste.

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"Antonio Sarnacchiaro nacque a Piscinola il 12 gennaio 1947, da Sarnacchiaro Eugenio e Musella Angela. Mentre la mamma era casalinga, il suo papà lavorava di mattina come impiegato presso il ministero della difesa, dopo lavoro andava a dare un aiuto ai fratelli nel loro locale situato in piazza Bernardino Tafuri a Piscinola, noto come la cantina dei fratelli Sarnacchiaro.
Antonio fin dall'infanzia, essendo il primo di quattro figli, (Maria, Flora e Gaspare) ebbe una responsabilità che lo avvicinò ancor di più ai suoi genitori e lo dotò di un senso precoce di dovere e protezione verso i suoi fratelli. Crescendo in una famiglia che valorizzava l'unione e il sostegno reciproco imparò presto l'importanza dei legami familiari e comunitari.
Antonio per il suo carattere un po' troppo vivace fu mandato dai genitori nel collegio dei frati teatini, vicino Morlupo (Roma) con il cugino Gaspare Musella. Grazie all'insegnamento dei frati e la ferrea vita religiosa all'interno del collegio, ebbe un radicale cambiamento, però finite le scuole medie decise di non seguire più la vita monastica e andò via dal collegio.
Dai frati fu notato per le sue doti canore e fu inserito nel coro come solista e da lì nacque il suo amore per il canto. Proseguì gli studi fino alla laurea in economia e commercio presso l'ateneo Federico II di Napoli. Crebbe in quegli anni la passione smisurata per il suo idolo: "Elvis PRESLEY "di cui la voce era molto simile. Conosceva a memoria tutte le sue canzoni e le cantava in un inglese perfetto, infatti peculiare è un episodio che era solito raccontare, di una sua esibizione in un locale di Napoli frequentato da soldati americani, che si congratularono con lui credendolo Elvis, visto il suo perfetto accento, americano.
Fece diversi passaggi in tv private dell’epoca, e diverse incisioni tutte sempre seguendo lo stile e la musicalità di Presley (rock e blues).  
In seguito fu notato dall’ingegnere GUZZO, che aveva la distribuzione alla FONIT cetra. Questi lo fece presentare nel 1981 al festival di Napoli, diviso in tre serate dall' 8 al  10 maggio, trasmesso anche in televisione.
Antonio presentò il brano in napoletano intitolato: "E CE 'A STA'" scritto e musicato da Sarnacchiaro, Liberato, Barassi, Sica. Il festival fu presentato da Franco Solfiti, coadiuvato da Maria Laura Soldano e l'orchestra era diretta dal maestro Gianni Aterrano e trasmesso a colori dal teatro Metropolitan da "Rai 3". Il coro era quello dei "2 più 2" di Nora Orlandi e ospiti famosi furono: Gino Bramieri, Gianfranco D'angelo, Ugo Pagliai, Paola Gasmann, Franco Rosi, Ida Di Benedetto, Lina Sastri, Lilli Carati, Franco Franchi, I sergenti a sonagli, e infine Ambra e Nando Orfei.
Poco dopo la partecipazione al festival Antonio incise anche un LP cantando sulle basi di canzoni di Presley. Questo album rappresentava una produzione molto particolare e all'avanguardia in quanto non si trattava di semplici cover, ma di basi di Presley riarrangiate con testi in lingua napoletana (cosa molto rara per l'epoca), scritti da Antonio e Renato Rutigliano.
Antonio quindi si stava pian piano affermando come nascente talento musicale, tanto che iniziò a ricevere svariate proposte per partecipare a tournée in giro per l'Italia.
Dopo aver vinto un concorso in Pretura come cancelliere però scelse il sicuro al probabile, mettendo da parte la carriera artistica.
Nonostante ciò, continuò a nutrire la passione per il canto, in particolare per Presley, di cui era riuscito a reperire dischi introvabili in Italia come quelli della casa discografica americana "CAMDEM".
La sua passione ed il suo talento furono molto apprezzate anche dai colleghi, i quali lo invitarono occasionalmente alle feste in locali, organizzate da giudici della pretura di Napoli.
Inoltre incise diversi C.D. in studi di registrazione di suoi amici avvocati, dischi che conservo gelosamente fra i miei ricordi più cari. Dopo aver tracciato il sentiero per i suoi fratelli minori, Antonio proseguì il suo viaggio nella vita con gioia e determinazione.
Nel corso degli anni, si avvicinò a un nuovo capitolo emozionante: il matrimonio e la paternità dalla quale ebbe due splendidi figli, Laura ed Eugenio, che rappresentavano la ragione della sua vita, amati più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Antonio inoltre non era solo un padre amorevole, ma anche uno zio eccezionale. Tra i suoi nipoti c’è anche Nicola Nardella, attuale presidente della Municipalità Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia.
Ma purtroppo questa storia non ha un lieto fine, in quanto il triste mattino del 3 febbraio 2010, mentre attraversava le strisce pedonali facendo il solito tragitto per andare al lavoro, Antonio fu travolto da un’auto che viaggiava a
folle velocità."

Gaspare Sarnacchiaro

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Ecco alcune sue incisioni:

1) Ce 'a sta'

2) Ma che guaje ch'amme passato

3) 'O miezz blues

4) M'abboffo 'e sciù

5) Freve

 

Quando abbiamo letto questa storia ci siamo commossi, perché, oltre ad aver scoperto un altro artista di questa terra, forse ingiustamente e molto presto dimenticato, abbiamo conosciuto la sua breve ma intensa vita artistica e siamo rammaricati per la sua ingenerosa e triste fine. Abbiamo chiesto di avere notizie più approfondite su questo artista di Piscinola, e trascriverle nella nostra pagina culturale, al fine di farlo conoscere soprattutto ai giovani lettori ma anche ai veterani, che forse non hanno ancora conosciuto Antonio.
La sua storia inserita in questo blog rimarrà, da oggi in avanti, un indelebile ricordo nella bella storia di Piscinola!
Ringraziamo calorosamente il caro fratello di Antonio, Gaspare, che ha scritto per noi questo bel ricordo; ringraziamo anche il dott. Giuseppe Lanzuise, per averci aiutato a conoscere questa storia. 

Grazie! Viva la musica di Piscinola!

S.F.