venerdì 17 giugno 2022

Palazzi ed edifici antichi (e anche moderni) di Piscinola... Un ricordo per la memoria!

Corte interna palazzo dello "Staviano"

L'antico edificato del Casale di Piscinola ha subito delle stratificazioni urbanistiche nel corso dei secoli, anche se avvenute in maniera lenta e graduale. Per secoli la pianta urbana del Borgo è stata conservata praticamente intatta, segnando ampliamenti molto limitati e solo in occasione di un sensibile aumento demografico, come quella verificato a partire dall'inizio del XX secolo. Fino alla fine dell'800 gli abitanti di Piscinola a malapena raggiungevano le 2500 unità...! (Nel 1866 erano 1985 ab.).
Come in ogni realtà antica e circoscritta, il centro urbano di Piscinola era caratterizzato dalla presenza di edifici e di palazzi significativi ed emergenti, che costituivano le residenze nobiliari, civili o ecclesiastiche tipiche del luogo, ma anche tante residenze popolari, semplici e di modeste dimensioni, addensate in zone circoscritte. I palazzi nobili o aristrocratici possedevano anche dei giardini, detti "delle delizie", delimitati, come essi, da alte mura.
Gran parte degli edifici notabili erano utilizzati dal popolo come elementi di identificazione urbana e per tale motivo erano contraddistinti con una denominazione, spesso legata al nome del casato della famiglia possidente, oppure a quello del proprietario che l'aveva fatto costruire o semplicemente al nome personaggio famoso che vi abitava. Ma era anche in uso tra il popolino indicare i nomi dei palazzi, soprattutto quelli più semplici e poveri, con i "soprannomi" delle famiglie abitanti oppure per una loro caratteristica estetica o semplicemente per un aneddoto ad esso legato.

Palazzo e cappella De Luna d'Aragona

Elenchiamo i nome dei palazzi di Piscinola che ci sono pervenuti dalle testimonianze degli anziani assieme a quelli ancora esistenti, con l'indicazione della strada sulla quale hanno o avevano l'accesso.

Palazzi nobili:

Palazzo del Principino (o "de Luna"), con cappella stradale annessa, appartenuto alla nobile famiglia De Luna d'Aragona e poi dei Piscicelli. (via V. Emanuele). La cappella porta la targa marmorea della sua inaugurazione, avvenuta nell'anno 1640.

Palazzo don Carlos (o don Carlo),

Cappella gentilizia palazzo Fioretto

non si conosce il nome della famiglia proprietaria, probabilmente "Carlos" era un nobile o un condottiero spagnolo (piazza V. Emanuele)

Palazzo Fioretto (detto d''a Marescialla), con scalea esterna e cappella stradale annessa, fu proprietaria la famiglia de Luna prima e Giordano Falangola poi (via del Plebiscito). Marescialla era il soprannome di uno degli ultimi proprietari.

Palazzi aristocratici/borghesi:

Palazzo Grammatico (o Villa Vittoria), con annesso giardino.

Interno palazzo Grammatico (villa Vittoria)

E' stato la residenza degli eredi della famiglia Cocle, imparentata col celebre cardinale Celestino Cocle, confessore del re. Vittoria fu una degli ultimi proprietari del palazzo.  Considerato il toponimo "Grammatico", è probabile, ma non ancora dimostrato, che fosse stata la residenza di qualche componente della nobile famiglia aversana di Giureconsulti, dei Grammatico, dei quali Tommaso Grammatico fu suo insigne rappresentante. Il giardino è diventato nei tempi recenti la villa comunale "Mario Musella", in ricordo del celebre cantante di Piscinola (via del Salvatore).

Palazzo Chiarolanza,

Palazzo e giardino Chiarolanza

con scalea esterna, dai nomi dei proprietari della famiglia Chiarolanza, famosa per il suo insigne rappresentante, il professore, medico/scienziato e deputato, prof. Raffaele Chiarolanza.  Ultimamente una parte del palazzo/giardino è diventato l'oratorio parrocchiale (ingresso da Piazza B. Tafuri).

Palazzi ecclesiastici o di enti di culto:

Palazzo d''o Prevete

Palazzo Don Carlos

(antica sede dell'Azione Cattolica, oratorio e campetto sportivo), di proprietà della chiesa Parrocchiale del SS. Salvatore (Un tempo esistente in Via V. Emanuele - abbattuto con la ricostruzione dopo-sisma). 

Palazzo d''o Sagramento (del SS. Sacramento), con annessa cappellina stradale (Cristo risorto, con "paputi"), di proprietà dell'Arciconfraternita del SS. Sacramento in Piscinola (Un tempo esistente in Via V. Emanuele - abbattuto con la ricostruzione dopo-sisma). 

Palazzi pubblici o fondazioni: 

Palazzo d''a Scola (o dei Biancardi)

Palazzo Grammatico (parte laterale)

Antica proprietà dei conti Rossi. E' stato adibito all'inizio '900 a sede della scuola primaria comunale, forse riservata alle sole fanciulle (1° piano). Non abbiamo conferma, ma diversi indizi conducono a supporre che la sua storia sia legata alla vita di San Ludovico da Casoria, per le attività assistenziali da lui riservate alla gioventù piscinolese (via del Plebiscito).

Palazzo d''o Municipio (antica sede del Comune di Piscinola), oggi trasformato in uffici comunali e sede di associazioni locali (piazza B. Tafuri)

Palazzo d''a Maternità

Palazzo Fioretto

(Centro maternità e dell'infanzia abbandonata), il toponimo deriva dalla struttura realizzata durante il ventennio fascista per ospitare un centro di assistenza per le donne in maternità e per i fanciulli abbandonati. L'edificio tutt'oggi esistente in via Vittorio Veneto, accoglie delle abitazioni civili.

Fondazione Raffaele Ruggiero,

Edificio scolastico T. Tasso

con accesso, un tempo, dalla strade del Cancello, già via Ferrovia Napoli Piedimonte d'Alife. L'edificio che fu sede dell'omonima fondazione Ruggero, è tutt'oggi esistente ed espleta ancora le attività di assistenza medico-sociale (Accesso attuale da via Gobetti/via Zuccarini).

Edificio scolastico "Torquato Tasso" (anno 1929), costruito durante il ventennio fascista, prima a tre piani e successivamente, dopo la guerra, sopraelevato di un quarto piano. Allo stato attuale l'edificio è stato adibito a sede di uffici amministrativi comunali e a succursale scolastica (Via del Plebiscito)

Stazione della Ferrovia "Napoli Piedimonte d'Alife", anno 1909-1913,

Stazione della Piedimonte d'Alife (particolare plastico)

un tempo sede di ufficio, biglietteria, sala di attesa viaggiatori e residenza del capostazione, con giardino annesso. L'edificio fu demolito alla fine degli anni '80, per far posto all'attuale stazione ferroviaria ("Linea 1" e "Linea Arcobaleno"/Eav) (Via Ferrovia Napoli Piedimonte).

Palazzi, residenze popolari e fondi

La denominazione dei palazzi si riferisce quasi sempre al soprannome di una delle famiglie abitanti, a cui il popolino aveva attribuito il toponimo. Gran parte di questi palazzi sono stati abbattuti o trasformati nel corso della ricostruzione post-sisma degli anni '80, altri resistono, anche se radicalmente trasformati.

Palazzo 'e Cristallo, non si conosce l'origine del toponimo (via V. Emanuele)

Palazzo d''e Muolaforbici (detto anche de ll'Indiane) (via V. Emanuele),

Portale di ingresso del Palazzo De Luna

il toponimo deriva dalla presenza di una famiglia originaria di Campobasso (Boiano), i cui rampolli che vi abitavano si erano specializzati nella professione di arrotino.

Palazzo 'e Liso (vico I Risorgimento). Liso era riferito alla famiglia De Lise o De Liso che un tempo vi abitava.

Palazzo d''a Mezacapa (o Di Febbraro), il palazzo era contraddistinto dalla presenza di un grosso mascherone in terracotta (simile a quello di fattura romana), che sormontava l'arco del portone d'ingresso (via Vecchia Miano)

Palazzo d''o Pataterno (via del Plebiscito).

Proprietà Mimì Del Forno

Ingresso proprietà Mimì del Forno

(fondo con masseria di proprietà del latifondista Domenico del Forno).

Palazzo Staviano (o "Palazzo d''e Malamente"). Non si conosce l'origine del toponimo Staviano (via del Plebiscito).

Palazzo 'e Filuccella (via del Plebiscito).

Palazzo 'e onna Francischina...  (vico I del Plebiscito).

Palazzo d''o Popolo. Il Popolo era il soprannome di Vincenzo detto 'o Popolo; in passato abbiamo descritto il personaggio in un post apposito (vico II del Plebiscito).

Palazzo Grammatico (facciata)
Palazzo 'e Spicularaglio (via del Plebiscito).

Palazzo 'e Francischella (via del Salvatore).

Palazzo 'a Spaccalegna (via del Salvatore).

Palazzo d''a Fiurella, per la presenza di un altarino della Madonna realizzato su una facciata del palazzo (via Vecchia Miano)

Palazzo 'o Pinto (o "'e Senz'ossa"). Non si conosce l'origine del toponimo Pinto, forse deriverebbe dalla presenza di un allevamento di tacchini... (via V. Emanuele).

Palazzi: d''a Lavannarella - 'e Alessio 'a Canella - 'e Portafoglio, 'e Picciuttielli, tutti in Via Vecchia Miano. 

Proprietà Altamura, con fondo e masseria della famiglia napoletana degli Altamura (divenuto poi d''e Marotta), via Vecchia Miano.

Palazzi moderni

Palazzo Masiero (via Napoli a Piscinola). 

Polifunzionale "Lotto 14B",

Polifunzionale "Lotto14B"

Il polifunzionale è stato realizzato con il "piano delle periferie", tra gli anni '80-'90. E' una struttura complessa e articolata, dotata di: teatro, auditorium, piscina, biblioteca, palestre, due campi di basket, campi sportivi all'aperto di tennis, basket, calcio, ludoteche e molte aule per attività associative.
Oltre ai palazzi e agli edifici citati, il centro storico di Piscinola era un tempo denso di cortili e di vicoletti, sui quali si affacciavano moltissimi edifici. Molti vicoli erano indicati con il toponimo popolare di "Venella": termine che deriva dall'italiano medioevale "Vanella", e significa "strada stretta" (come 'a Venella 'o Sacramento e 'a Venella 'e sotto 'a Chiesa). Altro toponimo qui in uso era: 'A Carrara" (che significherebbe "vico senza uscita"). La "Carrara" un tempo era esistente in via Vecchia Miano anch'essa con delle corti e con modeste abitazioni. Altra stradina densa di abitazioni "a corte" era il celebre "Vico Operai", vicolo esistente tutt'oggi, anche se in gran parte trasformato o riedificato con altre caratteristiche abitative.

Plastico della Stazione della Piedimonte a Piscinola

Il toponimo di "vico Operai" forse è un rarissimo caso nella toponomastica di quartiere, di una via dedicata esclusivamente agli operai: la denominazione qui è riferita alla gran parte degli abitanti del luogo, che un tempo erano gli operai dediti ai lavori nelle campagne piscinolesi dello "Scampia" (da Scampagnato), oppure i muratori e i cavatori di pietre di tufo, che pure erano numerosi a Piscinola.

Salvatore Fioretto 

Per la realizzazione di questo post si ringraziano per il loro contributo gli amici: Pasquale di Fenzo e Giovan Battista Mele.

Ribadiamo l'invito ai cari lettori di comunicarci i nomi di altri palazzi antichi di Piscinola, che sono a loro conoscenza, dai ricordi dei loro anziani.

4 commenti:

  1. Leggere le ricerche di Salvatore è come passeggiare nel tempo, è un treno che ci trasporta alla riscoperta delle nostre radici. Grazie da Carmine Cecere.

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  2. Palazzo di via Plebiscito 26 ''Biancardi'' nel passato proprieta' dei conti Rossi e nei primi anni del '900 al primo piano scuola elementare.

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  3. Il palazzo era stato già inserito con il toponimo di Palazzo d''a scola. Grazie per le nuove notizie e approfondimenti, che abbiamo provveduto ad aggiungere.

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  4. Nel Polifunzionale "Lotto 14B, giravano la fiction "La Squadra" trasmessa su Rai3 se non sbaglio.

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