giovedì 14 settembre 2023

Le testimonianze storiche più antiche sul sangue di San Gennaro e sul prodigio della sua Liquefazione...

S. Gennaro in abiti pontificali, mosaico di Lello da Orvieto, 1322 (part.)

Sappiamo che la notizia più antica, fino ad oggi mostrata ufficialmente dagli studiosi della vita di San Gennaro e di "cose sangennariane", è la cronaca contenuta in un  diario anonimo (perché non si conosce il nome dello scrittore), scritto nella fine del XIV secolo, ovvero quello che viene denominato come: "Chronicon Siculum". Questo "Chronicon" è un diario che raccoglie testimonianze di eventi avvenuti nel Regno tra il 1340 e il 1395. Per quanto ci riguarda, in corrispondenza dei fatti avvenuti nell'anno 1389 e in particolare nel giorno 17 agosto, si legge: "Sequenti die XVII augusti (anno 1389) facta fuit maxima processio propter miraculum quod ostendidit Dominus noster Jesus Christus de sanguine beati Januarii, quod erat in pulla et tune erat liquefactum tampuam si eo die exisset de corpore beati Januarii..." (la traduzione letterale è la seguente: "Nel giorno seguente 17 agosto (1389) fu fatta grandissima processione per il miracolo che mostrò nostro Signore Gesù Cristo nel sangue del beato Gennaro, che era in un'ampolla, e che allora fu visto liquefatto come se in quel giorno fosse uscito dal corpo del beato Gennaro...").

Arcosolio affrescato nelle Catacombe di S. Gennaro, con l'immagine del Santo (V sec.)

Gli autorevoli storici, studiosi della vita e del culto di San Gennaro: il professore "G. B. Alfano" e il Dott. Antonio Amitrano, così commentano questa prima testimonianza, nella loro opera monumentale: "Il Miracolo di San Gennaro in Napoli", ed. 1950: "Questo antico documento è importantissimo. Innanzi tutto ci conferma la testimonianza storica e tradizionale dell'autenticità del sangue di S. Gennaro.
Inoltre, occorre notare che la processione fu fatta propter miraculum, a cagione del miracolo che avvenne. Il cronista ne parla con molto entusiasmo da far quasi supporre che questo sia stato il primo miracolo osservato nella reliquia del sangue. Avvenuto il miracolo si credette esprimere la gioia e la gratitudine con una solenne processione (maxima processio). Forse erano state esposte le reliquie del capo e del sangue perchè si ottenne un po' di pace a Napoli dopo molti anni di guerra  e perché arrivò del grano dopo molti mesi di carestia. Esposte le reliquie, inaspettatamente avvenne il miracolo".
Si noterà che i due studiosi utilizzano sempre il termine di "Miracolo" e mai quello di "Prodigio"...!

Particolare dell'immagine più antica di S. Gennaro, risalente al V secolo


Questa notizia viene quindi ritenuta la notizia storica più antica nella quale si fa cenno alla liquefazione del sangue, anche se avvenuta durante una data straordinaria, ovvero al di fuori delle esposizioni tradizionali nel corso dell'anno. Si ricorda che nel XIV secolo la Chiesa napoletana già celebrava la memoria di San Gennaro in due ricorrenze: ovvero il 19 settembre, che ricorda il Dies Natalis del Martire Patrono (la data del martirio di San Gennaro) e la data della prima traslazione delle sue reliquie, da Marcianum (antica località esistente presso Fuorigrotta) alle Catacombe di Capodimonte (denominate poi Catacombe di San Gennaro), compiuta nel giorno 13 aprile di un anno compreso tra il 413 e il 431.  Concordiamo con quanto sostenuto dagli Studiosi, che è proprio questo "segno" straordinario della liquefazione, avvenuta in una data non ordinaria, nel pieno di una grande calamità pubblica (guerra e carestia), a suscitare lo stupore e l'enfasi nella descrizione da parte del cronista, e ci lascia immaginare che esso non sia stato il primo prodigio... Tuttavia, possiamo sostenere che poca importanza è stata riservata dagli studiosi della materia e dai ricercatori storici, ad almeno altre tre antiche testimonianze scritte, che descriverebbero la presenza della reliquia del sangue e la fenomenologia della sua liquefazione, documenti che risalirebbero al VII e al XII secolo, che sono stati scritti dai cronisti di nome: Fabio Giordano, Lupo de Speis e il monaco Maraldo.

Nel seguito descriviamo il contenuto di ciascuno di questi documenti:

Vestibolo Basilica di S. Gennaro Extra Moenia,
affresco con San Gennaro che benedice il Vesuvio, di A. Tesauro XVI sec.

1) Fabio Giordano, in un suo lavoro intitolato "De Vesuvio monte..." riporterebbe la seguente frase: "Adeoque (Vesuvius) pernicibus  ignium caucta adussit, ut nonnisi , solemni pompa sacerdotum. Beati Januarii caput er durum sanguinem profetarum accurrente sisti, avvertique posturit...". Tale testo si riferisce all'eruzione vesuviana dell'anno 685, durante la quale si sarebbe sperimentata la protezione di San Gennaro. La specificazione di "durum", dimostrerebbe che altre volte il sangue sia stato trovato liquefatto... Tuttavia alcuni storici hanno mostrato alcune riserve sulla veridicità di tale documento, come per'altro gli stessi autori del testo "Il miracolo di San Gennaro". Occorrerebbe a nostro avviso risalire alla fonte del manoscritto ed esaminarlo nel dettaglio. Comunque la testimonianza di Fabio Giordano fornisce alcuni elementi per condurre un'indagine storica in un periodo molto lontano rispetto alla primitiva testimonianza, per ora certa, che è risalente al 1389...
2) La seconda testimonianza storica che dimostrerebbe l'esistenza del sangue di S. Gennaro e il fenomeno della liquefazione risale al 1120, intitolata "Vita S. Peregrini" ed è stata scritta da Lupo de Speis. Nel testo, che racconta episodi della vita e della morte di San Pellegrino avvenuta a Napoli, si dice, tra l'altro: "Venit (S. Peregrinus) Neapolim, quam veteres Parthenopen appelarunt, ad S. Januarii Martyris quotidianum er insigne miraculum; ubi geminae phiale vitreae purvulae habent intra se ipsius martyris durum sanguinem sicut saxum; quae  cun ad caput eiusdem Martyris appropinquantur, subito liquscit sanguis in illis, cum aliqua spumanti ebullitione. Qui Martyr a mille annis citra jam migravit ad Dominum et phialae intactae persistunt...".
Questa testimonianza presenterebbe un solo dubbio, ovvero che è stata scritta nell'anno 1468, cioè in un'epoca molto lontana dal 1120, ma dopo pochi decenni dalla testimonianza del 1389. Alcuni storici  ritengono che il racconto scritto dal cronista sia stato condizionato da quello che egli vedesse ai suoi tempi, in relazione al prodigio del sangue.
Tuttavia, a nostro parere, questa considerazione, con la quale si dichiara inattendibile il documento, non è esaustiva, perchè potrebbe essere capitato che lo scrittore abbia trovato una fonte testimoniale, oggi perduta, che invece avvalorerebbe questa prima notizia sul "miracolo".
3) La terza testimonianza antica è data da un "Chronicon", risalente all'anno 1140 che sarebbe stata scritta dal "monaco cartusiano" di nome "Maraldo" e s'intitola: "Breve Chronicon monasterii S. Stephani de nemore..."; nel suo contenuto si legge: "Hoc annuo (1140) Rogerius  rex, post coronationem suam Neapolim venit , et cives obviam illi occurrerunt contra portam Capuanam, et Archiepiscopus urbis Neapolitanae processionaliter cum recepit, una cum Sancto rum reliquiis et sanguine S. Januarii, quas reverenter adoravit; quae postmodum ad ecclesiam rediere... Rogerius citius  venit ut adoraret istum sanguinem redivum". Questo testo è stato ritenuto apocrifo da alcuni studiosi autorevoli, perchè la notizia dell'ingresso trionfale a Napoli di re Ruggiero non viene riportata nelle altre "cronache" dell'epoca. Tuttavia anche per essa occorrerebbe ritornare alla ricerca delle fonti del testo, sempre se è ancora possibile, oppure sperare nella scoperta di altre testimonianze dell'evento narrato.

Le fiere si accovacciano ai piedi di S. Gennaro, nell'anfiteatro di Pozzuoli,
dipinto di Artemisia Gentileschi 1636-37, Duomo di Pozzuoli

Dopo il Chronicon Siculum del 1389, la prima testimonianza storica che ci è giunta del sangue di San Gennaro risale al 1452 ed è stata scritta da Luigi De Rosa: questa risulta essere a nostro parere molto bella e poetica e ci piace riportarne qui il testo: "Et più ve dico che ave Napole la più bella reliquia che sia per tutto lo mundo: ave la testa del Santo Gennaro, che fu arcepiscopo de Napole (sic!, Gennaro fu vescovo di Benevento) et ave una carafella de lo sango suo, et sta come una preta, et come vede la testa se fa liquido, come se fosse isciuto de la testa, er fa et ave fatte più miracole. Ora che ve ne pare delle cose stupende de Napole?".
La testimonianza di Luigi De Rosa, a parte il linguaggio colorito e passionale, fornisce due importantissime notizie: la prima è quella che nell'anno anno 1452 già avveniva con frequenza nella reliquia il passaggio di stato del sangue, da solido a liquido e viceversa, ovvero che la "liquefazione" era un evento atteso e invocato ogni anno; la seconda notizia è quella che la liquefazione avveniva solo nel corso dell'incontro della reliquia del sangue con l'altra reliquia della testa del Santo. Questa deduzione ha fatto poi scaturire, nel periodo Barocco, tutta una ritualità e con essa un allestimento scenografico all'aperto, da seguire per la ricorrenza del 13 aprile (trasferita poi al "sabato precedente la prima domenica di maggio") che simulava, con due processioni distinte, l'incontro della testa del Santo con il suo sangue, per poter constatare l'avvenuta liquefazione. Si riteneva, infatti, che solo in tal modo potesse ripetersi il prodigio, perchè così era avvenuto la prima volta sulla collina di Antignano...

Imbusto reliquiario di S. Gennaro in oro e argento, opera di argentieri francesi (XIV sec.)

Resta ancora irrisolto il mistero legato alla sistemazione e alla conservazione delle ampolline contenenti il sangue di San Gennaro, dalla data del martirio alle date delle prime testimonianze storiche (certe o da verificare), escludendo i fatti leggendari. Diverse ipotesi sono state avanzate in questi anni, ma nessuna risulta ancora suffragata da riscontri archeologici o con testimonianze scritte. L'ultima ipotesi avanzata è quella della conservazione (inamovibile) nell'altare della antica cattedrale di Napoli, chiamata Stefania (situata in corrispondenza del transetto dell'attuale Duomo di Napoli), dove si sa per certo che furono conservate anche le ossa del capo del Santo, quando già il resto del suo corpo era stato trafugato per mano degli invasori longobardi, capeggiati da Sicone I e trasportati a Benevento (anno 831). D'altronde la secolare disputa tra i napoletani e i beneventani sull'attribuzione dei resti del Vescovo Gennaro poteva esporre le reliquie conservate a Napoli ad altre dolorose effrazioni, specialmente come un prezioso bottino durante scorribande belliche... e i napoletani avranno a quei tempi preso sicuramente delle opportune precauzioni... Ma questo è un argomento che merita un approfondimento in questo blog nel prossimo futuro, assieme alla scoperta della vera Patria di San Gennaro...

La Madonna del Principio con S. Gennaro in abiti pontificali e santa Restituta -
Mosaico di Lello da Orvieto, 1322 (Basilica di S. Restituta nel Duomo di Napoli)

In occasione della solennità civile e liturgica di San Gennaro, vescovo e martire, patrono principale dell'Archidiocesi di Napoli e della "Regione Conciliare Campana", esprimiamo i nostri più affettuosi auguri a tutti i lettori che si chiamano "Gennaro", a tutti i cittadini di Napoli e della Campania e a tutti i napoletani e campani che si trovano fuori Napoli, sparsi per il Mondo. Evviva San Gennaro!

Salvatore Fioretto 

La fonte utilizzata per la scrittura di questo post è l'opera monumentale scritta dal prof. GiovanBattista Alfano e dal Dott. Antonio Amitrano (con la nutrita bibliografia curata dal prof. Antonio Bellucci), dal titolo "Il Miracolo di San Gennaro in Napoli". Seconda Edizione, notevolmente ampliata. Ed. Arti Grafiche Vincenzo Scarpati.  Napoli - Anno 1950. 

Dipinto olio su tela di Francesco Solimena, San Gennaro benedicente - Museo del Tesoro di San Gennaro, 1702

domenica 10 settembre 2023

A Gesù Salvatore...!

(Dedica poetica scritta a conclusione dei festeggiamenti patronali dell'anno 2023)

In questi Tuoi occhi splendenti rivedo tutta la bellezza della nostra terra, sia quella antica e scomparsa e sia quella che riesce a sopravvivere, nonostante tutto... Rivedo gli anziani, le donne di famiglia così amorevoli e materne, i cortili pieni di bambini festanti attorno ai dolci e alle pizze appena sfornate dai forni delle masserie; risento il profumo di quell'aria leggera, inebriante, delle nostre campagne appena dopo i temporali estivi, l'odore delle erbe selvatiche delle "separelle", che delimitavano le "cupe": l'origano, la menta selvatica, i fiori spontanei... risento quel clima di festa che permeava per giorni in tutte le case e accendeva un desiderio di fare comunità, di solidarizzare, di unirsi per le strade, per le viuzze, nella piazza... e poi l'odore penetrante dello zucchero filato, delle mandorle tostate e zuccherate, del torrone, l'odore dello zolfo che scaturiva dai fuochi pirotecnici... e affetti di tanta e tanta devozione e fraternità....
Così ti ricordo caro "nostro" Salvatore...!
Tu eri e sarai sempre simbolo della nostra terra, sei l'emblema più caro del nostro essere piscinolesi: gente di terra, aperti al nuovo, ma sempre legati alla propria autonomia identitaria..., perchè essere piscinolesi è un concetto molto profondo, difficile da spiegare, ma semplicemente autentico e carnale...
Ti voglio un gran bene!

Salvatore Fioretto 

sabato 9 settembre 2023

Luciano Gargiulo musicista e pittore piscinolese...

Tra i tanti personaggi del mondo dell'arte che sono nati o che hanno vissuto la loro vita nel quartiere di Piscinola, ci piace in questo post ricordare un grande artista, che ha mostrato il suo talento non solo nella musica, ma anche nella pittura e nelle arti grafiche espressive, parliamo del maestro Luciano Gargiulo.
Gargiulo si trasferì fin dalla giovane età a Piscinola, andando ad abitare con la sua famiglia poco distante dalla piazza principale del quartiere. Si iscrisse e frequentò il liceo artistico di Napoli, i suoi riferimenti didattici furono, tra gli altri, i maestri Guido Tatafiore, Goffredo Godi e Raffaele Lippi.
Dopo aver conseguito la licenza, si iscrisse e frequentò la Facoltà di Architettura dell'Università Federico II. In questi anni della sua gioventù risale il suo primo approccio nel mondo dell'arte, nel campo sia musicale che pittorico. Iniziò presto a frequentare lo studio del pittore A. De Stefano. La passione per la musica iniziò ancor prima, quando aveva meno di dieci anni e iniziò a suonare,
con il fratello Renato, i primi strumenti rudimentali; spesso erano strumenti per giochi di bambini. Luciano si dilettava a suonare una rudimentale batteria, mentre il fratello Renato ebbe in dono dai genitori una piccola fisarmonica...
Considerando la dedizione e la passione che Luciano mostrava per la conoscenza musicale, il papà lo iscrisse alla scuola privata impartita da un noto insegnante della zona, allorquando il bambino non aveva ancora compiuto otto anni. Ebbe la sfortuna di perdere in giovane età il proprio genitore e con il fratello Renato si strinse con molto affetto e dedizione alla cara madre.
Conobbe e frequentò gli artisti che erano originari della zona, particolarmente i cantanti Mario Musella, James Senese ed Enzo Avitabile, con i quali, oltre a stringere una bella e sincera amicizia, ebbe anche modo di scambiare importanti esperienze musicali. Partecipò ai primi complessi musicali della zona, con il compless
o "I Fauni", organizzato dal maestro Gennaro Silvestri, poi con "The Bordy Brothers", assieme a Pasquale Santoro, e con il complesso di Lello Caravaglios, dal titolo omonimo.
Ben presto, soprattutto per le sue doti artistiche musicali, si trovò inserito nel giro del grande circuito degli artisti più conosciuti di Napoli e di fuori città, fino a diventare per diversi anni il batterista del complesso musicale del cantante Peppino di Capri. Nella sua abitazione di Piscinola ha impartito lezioni di musica, soprattutto l'insegnamento della batteria, a tanti giovani del territorio. Anche Renato Gargiulo seguì le orme artistiche musicali del fratello Luciano e si diplomò al Conservatorio di Napoli, in pianoforte.
Dal lato pittorico Luciano Gargiulo non è stato da meno. Nell'anno 2000 ha partecipato alla mostra espositiva tenuta al Vittoriano di Roma; successivamente espose le sue opera alla Mostra Biennale di Venezia, su invito dell'allora direttore artistico Vittorio Sgarbi. E nello stesso periodo, sempre su invito di Vittorio Sgarbi, ha partecipato al festival di "Spoleto Arte".
In una intervista rilasciata sul magazine "Informare", dal titolo "Luciano Gargiulo: L’arte tra musica e pittura", ecco come il Maestro rispondeva a una serie di domande del cronista: "Quali posizioni attribuisce alla pittura ed alla musica all’interno della sua vita?
“Esse sono senz’altro delle cose vitali. Potrei quasi definirle come degli elementi naturali che caratterizzano la mia vita. Non un lavoro, o un mestiere che porta ad essere assatanato ed a non cogliere l’essenza e la spiritualità di noi come essere viventi”.
A quale quadro risulta essere più legato?
“Io amo i miei quadri così come amo i miei figli. Nessuno di essi mi è più caro, e viceversa. Questo perché ho sempre fatto della pittura una passione e non un lavoro. Probabilmente il quadro che presenterò a Spoleto Arte è un lavoro a cui tengo moltissimo, forse perché mostra il mio carattere napoletano, e in quanto tale sono legato alla cultura napoletana ed i suoi eterni personaggi, quali Eduardo De Filippo.”
Per concludere, un consiglio per i ragazzi che si avvicinano all’arte, alla pittura ed alla musica.
“Premettendo che io apprendo molto di più dai giovani che dai miei coetanei, dico ai miei alunni, ai ragazzi che si avvicinano al mondo dell’arte, ma in generale al mondo adulto, di non perderei mai il sorriso, dovranno essere sempre sorridenti verso la vita. E nelle avversità. Bisogna sempre cercare di esaltare il lato migliore delle cose”. 
Il maestro Luciano Gargiulo nei tempi recenti si era trasferito con la sua famiglia a Caserta, dove si è spento nell'anno 2021.
Dalle tante persone che lo hanno conosciuto viene ricordato soprattutto per essere stato un vero gentelmen e una persona molto umile, nonostante la sua grandezza artistica.
Nel giornale web "CalvizzanoWeb", diretto da Dino Rosiello, apprendiamo che il maestro Luciano Gargiulo ha partecipato, esponendo le sue opere, anche alla Mostra Internazionale di pittura di Gradara e alla 3^ Triennale dell'Esasperatismo; nel 1975 tenne una prestigiosa personale ad Avellino. Tra il 1976 e il 1977 lavorò come grafico di animazione in Rai. Dal 1973 al 1991 è stato autore di diverse copertine discografiche per la casa editrice "Bideri Splash" e per la "B.b.b.". Si sono occupati della sua produzione le testate giornalistiche di: “Il Mattino”, "la Repubblica”, “Corriere della Sera” e "Roma".

Con questo post, dedicato al maestro Luciano Gargiulo, abbiamo inserito a pieno e meritato titolo il Maestro nella storia di Piscinola, nel lungo elenco di artisti e di uomini di cultura che vi sono nati o vi hanno abitato nei secoli. Unico rammarico è quello di non aver potuto esporre la sua biografia nella recente mostra allestita per la festa del SS. Salvatore: "Piscinola, è la terra del Salvatore", nella sezione dei musicisti del territorio e crediamo che questo post possa aver compensato la nostra lacuna.
Si ringraziano per le informazioni e le notizie storiche: "CalvizzanoWeb" di D. Rosiello, le pagine del magazine "Informare", gli amici e maestri: Mario Cristofaro e Gennaro Silvestri.

Salvatore Fioretto

sabato 19 agosto 2023

I video della visita guidata alla Mostra: Piscinola, ... è la terra del Salvatore, a cura di Salvatore Fioretto, ripresa di Salvatore Avolio. I commenti alla mostra.

A conclusione della Mostra "Piscinola, è la terra del Salvatore", pubblichiamo i link's dei video realizzati che mi vedono voce narrante e descrittiva durante la visita guidata della mostra, destinata agli amici che sono stati impossibilitati a visitarla e per coloro che sono all'estero per motivi di lavoro o di vita. Riprese eseguite da Salvatore Avolio, partecipazione alla visita dello scrittore Daniele Buonpane. Pubblichiamo anche i commenti trascritti dai visitatori nel registro della mostra.
Seguirà in un altro post un cortometraggio con le inquadrature e i primi piani salienti del materiale esposto.

Video 1 di 11: Le origini storiche di Piscinola...

https://www.youtube.com/watch?v=2lVQcQ_1nSA

Video 2 di 11: Il vedutismo e la fotografia...

https://www.youtube.com/watch?v=5n_m1-npp5k

Video 3 di 11: Scorci e momenti di vita di un quartiere sempre vivo e frequentato...

https://www.youtube.com/watch?v=mxWKLvbZRG0 

Video 4 di 11: Le vie di comunicazioni, le tramvie e la ferrovia...

https://www.youtube.com/watch?v=mxWKLvbZRG0 

Video 5 di 11: La ferrovia Piedimonte d'Alife... La stazione di Piscinola...

https://www.youtube.com/watch?v=oYtnYfmG8GU

Video 6 di 11: La festa del SS. Salvatore...!

https://www.youtube.com/watch?v=iA5zHcTfR90 

Video 7 di 11: Lo svolgersi della festa: i fuochi, la processione, i banchetti, la cucina, il concertino...

https://www.youtube.com/watch?v=zLAPGaHPyCc&t=74s 

Video 8 di 11: La storia della banda musicale di Piscinola...

https://www.youtube.com/watch?v=Lh4VlDv-3oM 

Video  9 di 11: L'evoluzione della tradizione musicale: Piscinola diventa la terra della Musica...!

https://www.youtube.com/watch?v=yhFwxJTNo6Q&t=5s

Video 10 di 11: Gli sport con la Virtus, l'Atletica, il Pugilato, il Ciclismo...
Le conclusioni.

https://www.youtube.com/watch?v=cVJCFExZYmc

Video 11 di 11: L'intervento finale dello scrittore e poeta Daniele Buonpane, in rappresentanza delle giovani generazioni...

https://www.youtube.com/watch?v=VGRaneaRlZI 

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Inserisco anche i commenti che i visitatori hanno voluto rilasciare scritto sulle pagine del registro dedicato, senza però riportate i nomi:

- "Questa mostra fa bene al cuore! ".

- "Emozioni a 1000, grazie per avermi fatto rivedere momenti magici della mia infanzia. Grazie".

- "Complimenti vivissimi".

- "Con gioia Piscinola può vantarsi di avere una grande passato, fatto da tante splendide persone. Mi auguro che anche il futuro di questo luogo sia altrettanto florido di eccellenze. Questa mostra è un viaggio di sole nel buio e nella stasi che vive oggi il quartiere".

- "Complimenti vivissimi!".

-  "6-8-23. Che meraviglia, osservare il vecchio e il nuovo in unico grande amore per il nostro quartiere, orgogliosa di essere parte viva di questa grande comunità religiosa e civile".

- "Una persona come Salvatore è un onore per la comunità piscinolese".

-"Ciao Mario (Musella), siamo venuti a trovarti! Ti pensiamo sempre".

- "Si ritorna sempre a casa".

- "Caro Salvatore, complimenti di questo bel regalo. E' dal passato che si costruisce il futuro".

- "Un grazie di vero cuore, mi sono emozionata".

- "Le mie radici rimangono qua. Grande Piscinola!"

- "Bellissima mostra, grazie a chi si prende a cuore i ricordi di questo Villaggio di Piscinola".

- "Onorata di essere nata nel quartiere Piscinola, orgogliosa delle mie radici e della mia famiglia".

- " Sono A., ho 78 anni, frequento la chiesa da piccola, stavo sempre nella chiesa perché vicino abitava la mia nonna paterna".

- "Bravo Salvatore, riesci sempre a emozionarmi".

- "Sabato 12/08/23: visito per la prima volta la mostra, ringrazio per l'opportunità di averla vista".

- "Stupendo lavoro, caro Salvatore, che tu possa incentivarlo sempre di più, con il tuo cuore, auguri, uno dei tanti piscinolesi che apprezza tantissimo il tuo operato".

- "12/08/23: Complimenti a Salvatore, caro piscinolese o meglio piscinolese "doc", per questa bellissima mostra che ci hai resi fieri di essere nativi di questo quartiere, emozionandoci con racconti di cui si era allo oscuro! Grazie e ad Maiora!"

- "Domenica 13 agosto 2023: Una grande emozione, caro Mario (Musella) mi hai voluto qui, per me un grande onore, tua (nome). Complimenti a Salvatore Fioretto".

- "Domenica 13 agosto 2023: Grazie Salvatore, per aver realizzato questa bella mostra per  valorizzare il nostro bel quartiere!! Ciao Mario (Musella) che ci hai voluto ad onorarti!"

- "Complimenti al curatore ed ideatore della mostra, Salvatore Fioretto".

- "Un grazie per non perdere la tradizione e ricordarci del nostro passato". 

Commenti ricevuti dal WEB (facebook, blogger di google, ecc.):

- "Complimenti per la straordinaria raccolta frutto della passione che ti lega al nostro villaggio che anche se martoriato nel corso degli ultimi 50 anni conserva i profumi di una terra abitata da famiglie come le nostre con un grande legame al territorio. Grazie di cuore per aver offerto generosamente questo splendido lavoro ai piscinolesi".

- "Complimenti vivissimi amico mio... sei davvero il top: passione, cultura e appartenenza... un esempio !!".

- "In ritardo.... ma un commento che parte dal 💓, mi sono emozionata tanto e anche pianto con le mie sorelle, le mie nipote e anche i figli di mia nipote, tutto ciò significa che se non si conosce il nostro passato... non si puo' trasmettere alle nuove generazioni AMORE E VALORE DELLE NOSTRE RADICI. Un grazie di cuore a voi tutti".


Aggiungiamo, infine, il videoclip realizzato con una rappresentanza di foto scelte, scattate durante la cerimonia di inaugurazione della mostra e poi gli scorci liberi degli ambienti espositivi. Foto realizzate da A. Di Febbraro, M. Barone, V. Calabrese e S. Fioretto.

https://www.youtube.com/watch?v=bozcFQWBUbo&feature=youtu.be&fbclid=IwAR3uWD1PdxV6leyTyANjRpeU3AAQ3Q_fntvpUzVQ5fUWWGdEfKpcRnKlZo8 


Ringrazio tutti i visitatori della mostra che hanno trascritto i loro commenti e anche a coloro che me li hanno trasmessi a voce. Siete stati tutti calorosi e molto carini. Mi avete commosso, anche ora, nel momento di trascrivere queste frasi, non riesco a trattenere le lacrime..., mi rendo conto e ancor di più ora, che tutta l'energia da me spesa in questi anni, per organizzare questi eventi, non è stata inutile, ma ho ricevuto in cambio mille e mille volte tanto in termini di crescita culturale, di stima, di affetti e di riconoscimenti, e sempre a maggior gloria del nostro amato quartiere, di Piscinola...!
Ad Maiora Semper!

Salvatore Fioretto

Foto realizzate dall'amico Antonio Di Febbraio, che ringrazio con molta stima e affetto.

sabato 5 agosto 2023

Piscinola è sempre la Terra del Salvatore, una mostra in dedica...

Anche quest'anno ho allestito la mostra, ed è la quarta volta, che è dedicata a Piscinola e alla festa del Salvatore, suo protettore storico (le precedenti sono quelle del 2016, 2017 e 2018).
Quest'anno la mostra si intitola: "Piscinola..., è la terra del Salvatore" ed è stata allestita negli ambienti dell'oratorio della Parrocchia del SS. Salvatore in Piscinola, è precisamente nella sala teatrale. La mostra è imponente, con oltre 300 foto storiche esposte, in formato prevalentemente A3 e A4, con aggiunta di mappe, cartine, cimeli, dipinti, il plastico della Stazione di Piscinola della Ferrovia Napoli Piedimonte d'Alife, la divisa della banda musicale di Piscinola, gli strumenti musicali, gli spartiti musicali d'epoca, i diplomi originali dei premi conferiti durante la gara pirotecnica, e perfino una coppia di sedie in legno d'epoca per gli avventori della famosa zuppa di cozze... Insomma ne abbiamo per tutti i gusti e per gli estimatori delle tradizioni.
Ecco i due scritti: di introduzione alla mostra e quello delle conclusioni con i ringraziamenti, che si leggono all'inizio e alla fine del percorso espositivo.
Buona lettura e vi aspettiamo a visitare la mostra, che resterà aperta fino a domani, ore 21:00.

"Introduzione alla MostraPiscinola… è la terra del Salvatore!


Il titolo della mostra, "Piscinola... è la terra del Salvatore", non è uno slogan scelto a caso, ma una frase pregna di significati e di valori, che concentra in se i tre cardini che contraddistinguono da sempre la Comunità di Piscinola; esso è un concentrato di valori che ciascun piscinolese porta nel proprio DNA e che sono,

- Piscinola: un Borgo di origine medioevale, i cui abitanti hanno sempre considerato alla base della vita comunitaria la propria indipendenza identitaria;

- la Terra: per ciascun piscinolese l'essenza della propria vita e del proprio essere è stata sempre legata alla terra, considerata come una madre, una sposa, una figlia…, che fornisce sostentamento e benessere;

- del Salvatore: il SS. Salvatore rappresenta il "cuore della comunità", che risiede nel Suo Tempio, ovvero nella "Casa comune” cara a tutti, che è la Chiesa parrocchiale. Gli antichi piscinolesi non hanno scelto come santo Patrono un santo o una santa qualsiasi, ma Gesù in persona, nella manifestazione della Sua mirabile Trasfigurazione: questa caratteristica di Piscinola rappresenta un fatto straordinario nella Chiesa napoletana. Il titolo del SS. Salvatore, infatti, era considerato fino a pochi anni fa un titolo esclusivo riservato solo per Piscinola, ovvero alla sede parrocchiale più antica di tutta l'Archidiocesi di Napoli, nella parte fuori le mura.

Le considerazioni sopraesposte indicano, quindi, quanto siano radicate e profonde le nostre radici e quanto sono preziosi i valori comunitari di questo antico Borgo, posto a settentrione di Napoli.

Il percorso espositivo della mostra rievocherà questi caratteri, esplicitando oltre i valori storico religiosi anche quelli antropologici e di folclore.
                                    Il curatore della mostra

 

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Conclusioni e ringraziamenti

Abbiamo cercato di racchiudere in questo percorso espositivo i caratteri storici e antropologici del quartiere di Piscinola, che vedono al centro della sua vita comunitaria l’evento più importante dell’anno, legato alla ricorrenza della festa patronale del SS. Salvatore.

Le tante foto esposte, come si nota, mostrano una comunità sempre vivace, partecipativa, a cui piaceva divertirsi e stare insieme, non trascurando la cura del corpo e dell’anima: praticando i vari sport, seguendo le funzioni religiose e militando in diversi complessi musicali, strutturati o amatoriali. Poi c’era la “madre terra”, benigna e feconda che questi abitanti portavano sempre cara nel proprio cuore.
Piscinola è stata sempre una comunità viva, i cui abitanti hanno contribuito alla crescita culturale del territorio e gli effetti di questa crescita perdurano anche a distanza di tanto tempo, nelle generazioni che si sono succedute fino ad oggi. 

Lo scopo principale della mostra, aldilà del semplice ricordo nostalgico di un passato sereno e fecondo, è quello di divulgare la storia del Quartiere e rinsaldare le proprie radici comunitarie. Il messaggio è rivolto principalmente alle nuove generazioni, affinché possano riappropriarsi delle proprie origini, riscoprendole e cercando di rievocare nel futuro alcune di queste tradizioni, anche se con forme nuove e moderne... Ci speriamo vivamente!
Ringraziamo: la Chiesa Parrocchiale del SS. Salvatore, per aver collaborato all’esposizione, l’Associazione del SS. Salvatore e l’Associazione “Virtus Piscinola”, per i cimeli e le foto storiche gentilmente fornite; ringraziamo, infine, tutte le persone che hanno contribuito con le loro donazioni a rendere corposa e significativa questa raccolta fotografica.  

Salvatore Fioretto