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Locomotiva a vapore Breda, denominata "Tifata", foto anni '50 |
Già pensata e progettata nel lontano 1880, la ferrovia "Napoli-Piedimonte d’Alife", dopo alterne vicende storiche, viene finalmente inaugurata il 30 marzo 1913, poco più di cent'anni fa..., nella tratta "Napoli-Santa Maria Capua Vetere - Capua (CE)"
e completata nell’anno seguente nella tratta "Biforcazione - Piedimonte
d’Alife (CE)".
La società costruttrice e gerente della ferrovia è una compagnia
francese, appositamente costituita a Parigi, denominata: “Chemins de Fer du Midi et Italie” (CFMI).
La ferrovia viene suddivisa fin dalle sue origini in due tratte per
ragioni costruttive e di esercizio: la tratta cosiddetta “Tratta Bassa”, a
scartamento ridotto italiano (950
mm) a trazione elettrica (11000 V e 25 Hz), con partenza
da Napoli centro (Piazza Carlo III) e terminale a Capua, passando per i centri
popolosi di Secondigliano, Piscinola, Marano, Mugnano, Giugliano, Aversa e
Santa Maria Capua Vetere (in quest'ultima con 4 stazioni); mentre, la “Tratta Alta”, anch’essa a scartamento
ridotto, ma con trazione a vapore, con partenza da Santa Maria Capua Vetere
(Stazione di Biforcazione) e terminale a Piedimonte d’Alife, attraversando i
centri rinomati dal punto di vista paesaggistico e culturale, come: S. Angelo
in Formis, Caiazzo, Pontelatone, Piana e Alife.
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La "Piedimonte" in un dipinto dal maestro L. Russo |
Nell'anno 1923 la ferrovia “passa” sotto la “Gestione Commissariale
Governativa, con il titolo di FNP
(Ferrovia Napoli-Piedimonte) e costituisce, fino alla seconda guerra
mondiale, un volano di sviluppo socio-economico che favorirà l’accrescimento
economico della popolazione e gli scambi commerciali tra i centri
manifatturieri di Piedimonte e Capua con la provincia napoletana, allora piana
fertilissima, con abbondante produzione di frutta prelibata e colture d’ogni
genere.
La seconda guerra mondiale determinerà ingenti danni alla “tratta
alta”, tanto che la ferrovia sarà sospesa all’esercizio per quasi venti anni.
Solo a partire dal 1963 la “Tratta Alta” viene ricostruita su un nuovo
tracciato a scartamento ordinario e collegata alla rete delle Ferrovie dello
Stato, nella stazione di Santa Maria Capua Vetere.
La nuova ferrovia viene
esercita con automotrici diesel di costruzione OM (Aln 880, Aln 668, Aln 773).
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Copertina del nuovo libro "Comm'era bella 'a Piedimonte!" |
Dal 1969 la ferrovia “passa” sotto la gestione “TPN” (Tranvie
Provinciali Napoletane), che dopo qualche decennio diventerà “CTP”. Dal 1986 la
ferrovia ripassa di nuovo sotto la Gestione Commissariale
Governativa, ridiventando FNP, ma chiamandosi di fatto “Ferrovia Alifana”.
Nel frattempo (anni '70), la cittadina di Piedimonte ha mutata la sua denominazione in "Piedimonte Matese". La “Tratta Bassa” sarà esercita notevolmente ridotta nel percorso
originario, fino al mese di febbraio 1976, quando per mancanza di manutenzione e per
l’accresciuto fabbisogno di utenza dei centri napoletani, che iniziarono a
espandersi in maniera vertiginosa, verrà chiusa all’esercizio in attesa della
sua riqualificazione generale.
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Elettromotrice da manovra, AEG - Thomson Houston |
A distanza di 33 anni, nel mese di aprile 2009 è stata inaugurata
la prima tratta di questa opera: la "Piscinola-Scampia (Napoli) - Aversa Centro", lunga 10,5 km, con
caratteristiche metropolitane, che e’ stata battezzata per le sue
caratteristiche “La prima metropolitana interprovinciale d’Italia”.
Gli altri
rami di connessione sono in costruzione, in particolare quello per collegare la
ferrovia alla costruenda rete di metropolitana regionale: con la linea 1 del
metrò di Napoli, fino a Capodichino, (da un lato) e con la stazione di Santa
Maria Capua Vetere, (dall’altro lato).
Oggi la ferrovia si chiama "Metrocampania NordEst" e viene cogestita
interamente da una società partecipata, insieme alla ferrovia: "Napoli - Benevento - Cancello".