In questo
post intendiamo ricordare un servitore dello Stato, abitante del quartiere di Piscinola
che, per il suo sacrificio, è stato riconosciuto "Vittima del
Dovere": il brigadiere Antimo Graziano, caduto per mano della criminalità, a Piscinola, nell'anno
1982.
Antimo Graziano
nacque a Bellona (CE), il 4 giugno del 1937. Si arruolò nel Corpo degli Agenti
di Custodia (oggi Polizia Penitenziaria), e dopo un corso di formazione
professionale fu assegnato con il grado di Brigadiere al servizio
amministrativo - Ufficio Matricola - del Carcere di Poggioreale di Napoli. Fu
lavoratore, padre e marito esemplare. Dal suo matrimonio ebbe due figlie.
Fu ucciso in un attentato criminale, da parte di sconosciuti, il 14 settembre
1982, sotto casa, in via del Salvatore a Piscinola, mentre rientrava dal
servizio in auto. Nel corso delle indagini emerse il chiaro stampo malavitoso
dell'omicidio.
Per
descrivere la dinamica dell'accaduto, riportiamo quanto scritto dallo scrittore
Raffaele Sardo nel suo libro, dal titolo: "Al di là della notte. Storie di vittime innocenti della
criminalità" Edizione Tullio Pironti:
"[...] 29 anni fa veniva ucciso Antimo Graziano
Brigadiere Agenti di Custodia. Era martedì 14 settembre 1982, quando il
Brigadiere degli Agenti di Custodia Antimo Graziano fu ucciso sotto casa a
Piscinola, un quartiere alla periferia di Napoli nord.
Da sei anni dirigeva l'ufficio matricola nel
carcere di Poggioreale.
Un ufficio importante dove erano decisi i trasferimenti,
i permessi e la destinazione di ogni singolo detenuto quindi particolarmente
sotto le attenzioni della malavita. Graziano una persona per bene, ligio al
proprio dovere, era già stato minacciato.
Gli arrivavano molti "consigli"
interessati, ma lui non ha mai ceduto alle pressioni ed alle minacce. Il clima
nel carcere era diventato pesante ed egli aveva deciso di ritirarsi in
pensione. Non voleva rischiare la vita, come era accaduto ad altri suoi
colleghi. Quel giorno il Sottufficiale terminò il turno di lavoro alle
quattordici. Il tempo di riordinare l'ufficio, dare le consegne al suo collega
e via, verso casa.
Ma non sapeva che, proprio sotto casa, in via
del Salvatore, nel popoloso quartiere di Piscinola, un sicario lo aspettava.
Antimo arrivò una quarantina di minuti dopo aver ultimato il turno di lavoro.
Il "killer" lo aspettò in un punto strategico in modo che la visuale
fosse sempre la migliore. Il quartiere di Piscinola, circondato dagli
affollatissimi quartieri di Scampia, Miano e Marianella, è un dedalo di vicoli.
Quando il Brigadiere Graziano esce dal carcere di Poggioreale non ci sono molte
auto per strada poiché il traffico è ridotto. Le staffette avvisano di averlo
visto partire dal carcere a bordo della sua berlina, una FIAT 127.
Imboccata via del Salvatore una strada in
discesa che conduceva alla piazza principale di Piscinola, il Brigadiere
Graziano, percorre qualche decina di metri e poi rallenta per svoltare nel
portone della propria abitazione. Un sicario, a volto scoperto, si avvicina
all'automobile, non gli dà il tempo di scendere. Spara ripetutamente contro
Antimo Graziano con una pistola a tamburo. Il Sottufficiale colpito al viso, al
collo ed al braccio si accascia sul volante. L'automobile, ormai senza guida,
continua la marcia sulla strada in discesa finendo contro il muro di una
chiesa. L'assassino si allontana velocemente, a piedi, lungo via del Salvatore,
raggiungendo la piazza, dov'era ad attenderlo il complice. Subito dopo fuggono.
Antimo Graziano, quarantacinque anni, in meno di un minuto muore davanti casa
sua…".
Il
Brigadiere Antimo Graziano è stato riconosciuto dal Ministero dell'Interno:
"Vittima del Dovere", ai sensi della Legge 466 del 13-08-1980. Il Comune di Bellona gli ha intitolato una strada comunale.
Nel
corridoio della Casa Circondariale di Poggioreale è affissa una lapide di marmo
in memoria dei caduti dell'arma, sotto la quale si legge il suo nome nell'elenco di tutti i
componenti delle guardie penitenziarie che sono morti per adempiere al proprio
dovere:
“Ai Caduti
della casa circondariale di Poggioreale
che, offrendo in olocausto la propria vita
al servizio della legge e contro la violenza,
sopravvivono nel nostro perenne ricordo
come fulgido esempio di coraggio
e dedizione al dovere.
Napoli 20.10.1986".
Un'altra lapide di dedica è stata apposta all'ingresso del carcere di Avellino.
La vicenda
di Antimo Graziano è riportata anche nel "Dizionario Enciclopedico delle
Mafie in Italia" edito da Castelvecchi, nel 2013.
Purtroppo
l'episodio di Antimo Graziano è stato presto dimenticato nel nostro quartiere.
A distanza di 36 anni dall'omicidio del brig. Graziano, all'inizio di quest'anno, un altro lavoratore, addetto alla sorveglianza e alla sicurezza della stazione della metropolitana di "Piscinola Scampia", la guardia giurata Francesco Della Corte, è caduto anche lui per adempiere al proprio dovere, vittima della microcriminalità minorile, fuori al piazzale della stazione.
Salvatore
Fioretto
Grazie per questa puntuale e precisa ricostruzione della dinamica del barbaro assassinio. Antimo era una persona straordinariamente buona ed umana,oltre ad essere un esempio massimo di etica nel lavoro e nella vita
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