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Via del Salvatore, facciata del palazza Grammatico |

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Stemma nobiliare un tempo esistente sul portale d'ingresso (disegno S. Fioretto) |
Ancora oggi ammiriamo il bel portale esistente, arricchito da un elegante ed alto cancello in ferro battuto, che porta inserito alla sommità le sigle iniziali "CM" (forse le iniziali della famiglia Cocle), mentre il battente a terra in ghisa porta inciso l'anno "1894". Il portale, realizzato ad arco a sesto ribassato, un tempo era contraddistinto dalla presenza, in corrispondenza della chiave di volta, di un bellissimo stemma in marmo bianco, sormontato da una corona, sul quale erano rappresentati, in bassorilievo, le figure di due cavalieri con armature, in atto di sfidarsi a duello, con le lance impugnate. I cavalieri erano situati sopra a un piccolo ponte, sotto cui scorreva un fiumiciattolo. In mancanza di foto antiche, che mostrassero oggi questa bella testimonianza storica piscinolese, abbiamo provveduto a disegnare le fattezze a matita, anche se in maniera grossolana, basandoci sui nostri ricordi. Purtroppo è tutto quello che ci resta per ricordare questo gioiello...! Lo stemma fu miseramente sottratto al palazzo, intorno all'anno 2003, proprio nel periodo in cui la facciata dell'edificio era coperta da un alto ponteggio, eretto per i lavori di ristrutturazione.
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Il cancello d'ingresso in ferro battuto, con le iniziali "C M" |
Non è assurdo infatti ipotizzare che uno dei rampolli di questa famiglia, se non proprio Tommaso, abbia scelto la propria dimora nel Casale di Piscinola, luogo all'epoca ameno, prossimo alla città, per rendere agevoli i continui viaggi, necessari per il raggiungimento della sede di lavoro al tribunale di Napoli o in altri uffici. Ma questa nostra ipotesi, seppur affascinante e verosimile, non ha comportato finora alla scoperta di indizi e di prove testimoniali che ne potessero avvalorare la nostra ipotesi; tuttavia abbiamo sempre la speranza che prima o poi scopriremo la chiave di lettura di quello che cerchiamo...!
E... qualcuno scrisse sul muro: “Viva i garibaldini”…!
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L'esedra di accesso al giardino, vista dalla villa Mario Musella |
Il palazzo risulta ben evidente nelle mappe antiche ottocentesche, tuttavia erano presenti solo i due corpi di fabbrica, distinti e separati, uno situato lungo via del Salvatore e l'altro su via V. Emanuele, mentre il cortile interno si apriva alla piazza di Piscinola, che aveva per scenografia l'architettura di ingresso della villa, con l'attuale esedra. Lo "zoccolo" che lega i due corpi di fabbrica (ci riferiamo alla parte che si erge su piazza B. Tafuri), è stato realizzato nei primi anni del secolo scorso.

Il corpo di fabbrica che si affaccia sulla via Vittorio Emanuele presentava il tetto a capriata, delimitato da una "coronazione" realizzata con una specie di merlatura in piperno. Questo elmento architettonico, assieme al bugnato presente nella parte bassa dell'edificio, rappresentano altri indizi che fanno risalire alle origine antiche e nobiliari dell'edificio descritto. Questi particolari architettonici del palazzo sono ben evidenziati nelle prime foto cartoline di Piscinola, intorno agli anni '20, nelle quali è raffigurata la piazza B. Tafuri, all'epoca denominata Piazza del Municipio, con ai lati i due edifici emergenti, che sono, appunto, il Municipio e il Palazzo Grammatico.

Altro elemento caratteristico è costituito dalla cosiddetta "Colombaia", ovvero una struttura in muratura completamente suddivisa con finestrelle ad arco acuto; le cui fattezze architettoniche e i fregi richiamano le forme di un tempietto cinese in miniatura.
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Colombaia, foto elaborata digitalmente (S. Fioretto) |
Il giardino era chiamato "delle delizie", perché in esso venivano coltivate varietà di frutta ricercate e prelibate, apprezzate soprattutto durante il periodo estivo, quando i proprietari solevano trascorrere lunghi periodi di vacanza. In esso si producevano principalmente agrumi, fichi, uva da tavola, cachi, gelsi, pesche e prugne. Nel giardino era presente anche un'area adibita ad orto, nella quale si seminavano ortaggi e cereali, destinati all'utilizzo familiare.
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La colombaia |
Nel lato del palazzo prospiciente alla sacrestia della chiesa del SS. Salvatore è stato posto un pilastrino di marmo di granito, a forma cilindrica, le cui fattezze richiamerebbero alla sua antica provenienza.
L'elemento, che serviva a proteggere lo spigolo del palazzo dal logorio dei carri trainati da equini (le carrette), p

L'edificio nel secolo scorso è stato anche sede dell’istruzione pubblica, infatti alcuni locali furono adibiti ad accogliere la sezione maschile della scuola elementare di Piscinola (la sede della sezione femminile ci risulta che sia stata realizzata in via del Plebiscito).
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Foto ricordo di una classe della scuola elementare "Guglielmo Pepe" |
Bisognerà attendere l’anno 1929, ossia in pieno periodo fascista, per vedere inaugurata l’imponente mole dell’edificio scolastico intitolato a Torquato Tasso, edificata in un’area prospiciente l’antica Via Plebiscito.
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Cortile interno del palazzo (2010) |
All'interno del palazzo Grammatico fu installato anche un laboratorio di analisi cliniche, dal compianto dottore Giuseppe Lapenna, che qui ebbe anche il suo primo studio medico e la sua abitazione.
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Piazza B. Tafuri, cantina e lato del palazzo grammatico, angolo via V. Emanuele, 1971 |
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Facciata e portale del palazzo Grammatico (foto tratta da Google maps) |

La Villa municipale di Piscinola, dopo diversi anni dalla sua inaugurazione, nel 2002, è stata intitolata al cantante piscinolese Mario Musella, che ebbe i natali in un'abitazione adiacente proprio al palazzo Grammatico, nell'anno 1945. La dedica marmorea si trova affissa ai lati dell'ingresso su via V. Emanuele.
Salvatore Fioretto
Ecco un breve video della visita guidata eseguita all'interno del palazzo Grammatico, realizzata nell'anno 2019.
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Villa Mario Musella, palmeto andato poi distrutto a causa del Punteruolo rosso, foto risalente all'anno 2003 |