Sabato 14
maggio 2022 al Centro Hurtado di Scampia si è tenuto il primo Caffè Letterario
post Covid, dopo la lunga sospensione dovuta alle restrizioni antipandemia. Il
Centro Hurtado per me è un luogo dell’anima, come lo è la sede del Gridas.
In queste
due realtà ho conosciuto tante persone, che poi sono diventate mie amiche. Cosa
non facile, quando si ha una certa età. In genere, le amicizie con l’iniziale
maiuscola nascono durante la preadolescenza. A Scampia invece accade, non è
un’eccezione.
La conformazione del territorio, l’assenza di luoghi di aggregazione e/o di passeggio, la voglia di fare qualcosa per migliorare questo quartiere, che percepisci come abbandonato dalle istituzioni, fanno sì che lo stare insieme diventi una relazione pregna di valori affettivi e coinvolgenti.
Creatore, inventore e conduttore del caffè letterario è Franco Maiello, oggi anziano professore in pensione dall’aspetto aristocratico e cordiale, coadiuvato da qualche tempo dal dott. Giuseppe Finaldi.
Si presentava “MAMMA DRAGA”, il mio ultimo libro, edito dalla LFA Publisher.
All’ora convenuta si è aperta la sala e il pubblico, una ventina e più di persone ha preso posto.
Grande emozione vedere tra i presenti Mirella La Magna, cofondatrice con Felice Pignataro e Franco Vicario del Gridas, un vero Mito, la cui immagine per me è strettamente legata al gigantesco tamburo che trascina allegramente alla testa del corteo del tradizionale carnevale di Scampia. Come grande emozione mi ha dato la presenza di Salvatore Fioretto, il noto storico e attento osservatore di quanto di buono accade sul territorio.
Non mi dilungo sull’elenco delle persone intervenute, alle quali sono legato da lungo affetto e da tante iniziative per contrastare lo stigma, che anche se molto meno ancora ferisce questo martoriato quartiere. Penso ad esempio ad Aldo Bifulco e Gennaro Sanges, a Franca Nicolò venuta appositamente dal Vomero dove ora abita, ad Angela Vittorio e Luisa Fedele.
Il conduttore ha fatto sedere accanto a sé le due lettrici: Annamaria Lido e Silvana Casertano e con loro la relatrice Elena De Rosa; l’autore, ovvero il sottoscritto, si è seduto tra il pubblico come da tradizione.
Carmine Salzano, un giovanissimo e assai bravo musicista, si è posizionato al pianoforte.
L’evento è iniziato con l’esecuzione di un brano di musica classica, premiato da una marea di applausi. È seguita la lettura di stralci di brani tratti dal testo. Le due reader si sono alternate l’un l’altra con grande bravura, interrotte di tanto in tanto dal prof. Maiello per permettere l’ascolto di altri momenti musicali. La scelta degli stralci operata con sagacia dal conduttore ha permesso agli astanti di entrare nel vivo della storia narrata, di percepirne le atmosfere e assaporare la psicologia dei personaggi principali.
Ascoltare quelle parole, che avevo scritto io e che ben conoscevo, da voci che non erano la mia, me le ha restituite come nuove: le ho riconosciute sì, ma nello stesso tempo mi sono tornate come se le avesse scritte un altro, come se quella storia che avevo creato non fosse stata elaborata da me.
È stato una piacevole sensazione di sdoppiamento e insieme di accoglimento, che mi faceva sentire come dilatato, come se io e le due lettrici fossimo improvvisamente e per la durata dell’evento diventati un tutt’uno.
Alla fine della lettura le due reader sono tornate al loro posto tra il pubblico e il Maiello mi ha fatto accomodato alla sua destra.
“Devo confessare – mi ha detto – che il finale per me è stato una sorpresa. Non me lo aspettavo. Una vera e propria evoluzione della vecchia strega.”
Ho pensato, convenendo, che quindi il libro poteva anche essere letto come un giallo, di quelli classici con il finale che ti spiazza. Stupendo! E’ proprio vero che una storia la scrivi tu, ma poi diventa di chi la legge.
La dottoressa De Rosa, psicologa e dirigente della ASL Napoli 1, ha sottolineato che l’autore aveva saputo scavare con acume nella psicologia della protagonista. Cosa non facile, considerando che lui era maschio e la protagonista donna. Ha detto che si era molto divertita nel seguire il plot, chiedendosi da dove avessi tratto tanta fantasia. Poi si è dilungata su alcuni particolari, che le avevano suscitato riflessioni sul momento attuale che stiamo vivendo; ad esempio, lo straniamento che ci ha accompagnato e ci accompagna dopo il lungo “lockdown”. Il pubblico è intervenuto con alcune domande e qualche riflessione sulle tematiche del libro.
Qualcuno, incuriosito, ha chiesto della casa editrice. All’uscita dalla sala sorpresa: caffè e dolcetti per tutti.
La conformazione del territorio, l’assenza di luoghi di aggregazione e/o di passeggio, la voglia di fare qualcosa per migliorare questo quartiere, che percepisci come abbandonato dalle istituzioni, fanno sì che lo stare insieme diventi una relazione pregna di valori affettivi e coinvolgenti.
Creatore, inventore e conduttore del caffè letterario è Franco Maiello, oggi anziano professore in pensione dall’aspetto aristocratico e cordiale, coadiuvato da qualche tempo dal dott. Giuseppe Finaldi.
Si presentava “MAMMA DRAGA”, il mio ultimo libro, edito dalla LFA Publisher.
All’ora convenuta si è aperta la sala e il pubblico, una ventina e più di persone ha preso posto.
Grande emozione vedere tra i presenti Mirella La Magna, cofondatrice con Felice Pignataro e Franco Vicario del Gridas, un vero Mito, la cui immagine per me è strettamente legata al gigantesco tamburo che trascina allegramente alla testa del corteo del tradizionale carnevale di Scampia. Come grande emozione mi ha dato la presenza di Salvatore Fioretto, il noto storico e attento osservatore di quanto di buono accade sul territorio.
Non mi dilungo sull’elenco delle persone intervenute, alle quali sono legato da lungo affetto e da tante iniziative per contrastare lo stigma, che anche se molto meno ancora ferisce questo martoriato quartiere. Penso ad esempio ad Aldo Bifulco e Gennaro Sanges, a Franca Nicolò venuta appositamente dal Vomero dove ora abita, ad Angela Vittorio e Luisa Fedele.
Il conduttore ha fatto sedere accanto a sé le due lettrici: Annamaria Lido e Silvana Casertano e con loro la relatrice Elena De Rosa; l’autore, ovvero il sottoscritto, si è seduto tra il pubblico come da tradizione.
Carmine Salzano, un giovanissimo e assai bravo musicista, si è posizionato al pianoforte.
L’evento è iniziato con l’esecuzione di un brano di musica classica, premiato da una marea di applausi. È seguita la lettura di stralci di brani tratti dal testo. Le due reader si sono alternate l’un l’altra con grande bravura, interrotte di tanto in tanto dal prof. Maiello per permettere l’ascolto di altri momenti musicali. La scelta degli stralci operata con sagacia dal conduttore ha permesso agli astanti di entrare nel vivo della storia narrata, di percepirne le atmosfere e assaporare la psicologia dei personaggi principali.
Ascoltare quelle parole, che avevo scritto io e che ben conoscevo, da voci che non erano la mia, me le ha restituite come nuove: le ho riconosciute sì, ma nello stesso tempo mi sono tornate come se le avesse scritte un altro, come se quella storia che avevo creato non fosse stata elaborata da me.
È stato una piacevole sensazione di sdoppiamento e insieme di accoglimento, che mi faceva sentire come dilatato, come se io e le due lettrici fossimo improvvisamente e per la durata dell’evento diventati un tutt’uno.
Alla fine della lettura le due reader sono tornate al loro posto tra il pubblico e il Maiello mi ha fatto accomodato alla sua destra.
“Devo confessare – mi ha detto – che il finale per me è stato una sorpresa. Non me lo aspettavo. Una vera e propria evoluzione della vecchia strega.”
Ho pensato, convenendo, che quindi il libro poteva anche essere letto come un giallo, di quelli classici con il finale che ti spiazza. Stupendo! E’ proprio vero che una storia la scrivi tu, ma poi diventa di chi la legge.
La dottoressa De Rosa, psicologa e dirigente della ASL Napoli 1, ha sottolineato che l’autore aveva saputo scavare con acume nella psicologia della protagonista. Cosa non facile, considerando che lui era maschio e la protagonista donna. Ha detto che si era molto divertita nel seguire il plot, chiedendosi da dove avessi tratto tanta fantasia. Poi si è dilungata su alcuni particolari, che le avevano suscitato riflessioni sul momento attuale che stiamo vivendo; ad esempio, lo straniamento che ci ha accompagnato e ci accompagna dopo il lungo “lockdown”. Il pubblico è intervenuto con alcune domande e qualche riflessione sulle tematiche del libro.
Qualcuno, incuriosito, ha chiesto della casa editrice. All’uscita dalla sala sorpresa: caffè e dolcetti per tutti.
Salvatore Tofano
Ringrazio lo scrittore e amico Salvatore Tofano, per questa bella recensione scritta per ricordare il piacevole pomeriggio, trascorso sabato presso lo storico "Caffè Letterario" del Centro Hurtado di Scampia, condotto dal bravissimo e insuperabile prof. Maiello. Complimenti per il suo bel libro; oltre all'augurio personale di un successo, porgo l'auspicio che sia il continuo di nuovi suoi impegni letterari!
Grazie per avermi citato nell'articolo.
S. Fioretto
Grazie per avermi citato nell'articolo.
S. Fioretto
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