Abbiamo sempre detto che Piscinola assieme a Marianella sono da considerarsi la "Terra della musica" e come è logico immaginare questa affermazione si basa su dati oggettivi e storici certi e irrefutabili. Quello che stiamo per raccontare è un'altra testimonianza di questa storica vocazione del territorio e riguarda un altro celebre personaggio, che è stato un artista poliedrico, che qui è nato e ha vissuto la sua giovinezza, attingendo dalle fonti di questa terra, ovvero la sua passione per la musica e per le arti espressive. Il personaggio del quale decriveremo la vita artistica e non solo, si è formato partendo da questo quartiere ed è cresciuto negli anni, fino a raggiungere le alte vette del successo nelle varie manifestazioni artistiche, sia nella canzone, che nella recitazione, parliamo del cantante e attore Antonio Buonomo.
Nacque a
Piscinola nell'anno 1950, e come ci risulta vi abitò, dapprima, nel popolarissimo vico Operai e poi in vico II Plebiscito. Fu avviato fin da piccolo dai suoi premurosi genitori all'apprendimento del canto, frequentando le lezioni impartite da un insegnate del territorio. Crescendo, come tanti giovani dell'epoca, esercitò anche l'attività d'apprendistato. Come ricorda l'amico Pasquale di Fenzo, nel simpatico post del 2013 a lui dedicato, fu aiutante barbiere, nella bottega di don "Mimi 'o Barbiere", che si trovava all'epoca nel palazzo detto "dello Staviano", ma fu anche aiutante pasticciere nello storico bar piscinolese "De Rosa" (come appreso dal sito di "Calvizzanoweb").
Tuttavia la sua passione rimaneva sempre e solo il canto. Iniziò giovanissimo il suo
percorso artistico e musicale. Fu già apprezzato per le sue doti vocali dal prof. Luigi Solla, insegnante della scuola elementare "Torquato Tasso" di Piscinola. Nel 1959, a soli 9 anni, partecipò al "Pinocchio d'Oro", una trasmissione presentata da Marisa del Frate e Raffaele Pisù.
Pochi anni dopo si
cimentò con successo alla ribalta dello spettacolo, partecipando e vincendo un concorso di "voci nuove",
organizzato a Piscinola in occasione dei solenni festeggiamenti
del SS. Salvatore. Vinse con la canzone “’Sti mmane”: un brano di successo lanciata dal cantante Nunzio.
Ecco la Lettera di Pasquale di Fenzo pubblicata il 5 ottobre del 2013, nella quale si raccontano alcuni passaggi della sua carriera.
Ma il grande debuttò avvenne a 17 anni, al Festival di Napoli nell’anno 1967, con la canzone, "Nun spezza 'sta catena", canzone
cantata in abbinamento con la cantante Mirna Doris e poi anche con la canzone "Sincerità",
con Gino da Procida (il regolamento del Festival prevedeva che ogni canzone dovesse essere cantata da due artisti diversi).
Nel Festival di
Napoli dell’anno 1968 cantò "Guappetella", in abbinamento con Giacomo Rondinella, classificandosi
al terzo posto. Nel Festival di Napoli dell’anno 1969, invece, presentò la canzone "di giacca" intitolata: "'O masto", in abbinamento con Mario Merola, e fu un altro stepitoso successo...
Ancora nel Festival di Napoli 1970, presentò
"'Nnammurata 'e Marchiaro", cantata
in abbinamento con Mario Abbate, e ancora la canzone "Casanova '70",
in abbinamento con Oreste Lionello, famoso comico di tanti
programmi della TV.
Nell’ultimo e
sfortunato Festival di Napoli, dell’anno 1971 (edizione sospesa e non più
ripresa), presentò la canzone "‘Na Bruna", in abbinamento con il celebre cantante
Sergio Bruni. La canzone fu un grande successo e sarà uno dei "cavalli di battaglia" del maestro Sergio Bruni.
Nel 1973 vinse nella trasmissione televisiva "Sette Voci", condotta da Pippo Baudo.
Intanto, nei
primi anni ’70, ritornò in auge la "Sceneggiata napoletana", rilanciata da alcuni cantanti
popolari napoletani, come Mario Merola, Mario Trevi, Mario da Vinci e altri. Nel 1972, Antonio ebbe
un ruolo nella sceneggiata "'O carabiniere", scritta da Gaetano di Maio e rappresentata dalla compagnia di Mario Trevi. Altre partecipazioni furono nelle sceneggiate "Zappatore", con la compagnia di Mario Merola, in "Lacrime Napulitane", con la compagnia di Gloriana e Crispo, in "Sposalizio" (R. Viviani) e in "L'imbroglione onesto" (R. Viviani), con la compagnia del grande Nino Taranto.
Nel 1973
partecipò alla Piedigrotta, con la copilation: "Le Nuove Canzoni di Napoli".
Nel campo della canzone napoletana e italiana ha inciso diversi LP, tra questi: "Pistola contralto, pistola tenore”, "Vasame", "Divinità".
Se nel campo musicale e canoro Antonio Buonomo è stato un cantante di successo e conosciuto dalla platea napoletana e anche nazionale, possiamo dire ugualmente anche nelle sue vesti di attore, sia di teatro che del cinema.
Nell’anno 2008 ha recitato nel film "Il mattino ha l'oro in bocca", di Francesco Patierno. Nel 2009 nel film "Fortàpasc", di Marco Risi.
Bella anche la sua partecipazione nella "Cantata dei pastori", andata in onda su Rai5.
Nell’anno 2008 ha ricevuto il "Premio Carosone" alla carriera.
Bella da leggere anche la particolare biografia pubblicata sul blog di Calvizzano: CalvizzanoWeb.blogspot.com - Antonio Buonomo, scritta da Mi.Ro, dalla quale abbiano condiviso la foto della scolaresca V^ C anno 1963-64, della scuola "Torquato Tasso" di Piscinola, con l'insegnante Luigi Solla.
Oggi, dopo quasi sessant'anni di intensa attività artistica, Antonio Buonomo continua ancora a svolgere la sua professione con dedizione e passione, in tanti progetti e con diverse partecipazioni in ambito teatrale e cinematografico. Antonio non ha mai dimenticato le sue origini piscinolesi e, come ebbe modo di dire alcuni anni fa dal palcoscenico del "Teatro TAN" di Piscinola, si è sempre mostrato orgoglioso di appartenere a questa terra.
Si ringraziano per il contributo ricevuto per la scrittura di questo post gli amici: Donato Marano, Pasquale di Fenzo, e la redazione di "Calvizzanoweb e dintorni" - Mi.Ro.
Salvatore Fioretto
Napoli nord è stata un fervida fucina di talenti canori. Da Pino Mauro, a Trevi, a Buonomo che, del grande Sergio Bruni alias Guglielmo Chianese, portò al successo una struggente canzone come quella de " 'Na Bruna". Una melodia d'altri tempi e un testo di cui non è possibile trovare nella musica attuale. I post di Salvatore sono sempre emozionanti e ci trasportano in un mondo che il tempo e la confusione odierna li allontana sempre più. E noi tutti siamo come il personaggio del testo: "Se 'ncantaje 'e dduje uocchie curvine
RispondiElimina'E 'na bruna
'E vint'anne d'età".