Via Nuova dietro la Vigna, in un progetto degli anni '80 |
Le arterie stradali principali e secondarie del quartiere di Piscinola hanno avuto caratteristiche morfologiche e sviluppo che hanno seguito di pari passo l'evoluzione storica ed antropica del territorio, ma sono state anche caratterizzate dallo status amministrativo dell'odierno Quartiere, che è cambiato diverse volte nel corso degli ultimi due secoli: come avvenuto negli anni '80, con l'accorpamento delle frazioni di Piscinola e di Marianella in unica Circoscrizione amministrativa, oppure con l'enucleazione di gran parte del territorio e la creazione della Circoscrizione di Scampia (poi divenuto anch'esso Quartiere).
Per capire lo stato della viabilità a Piscinola alla fine dell’’800, riportiamo la relazione redatta nel 1863, dalla
Commissione incaricata dal Comune di Napoli per studiare la topografia dei
Villaggi di Miano e di Marianella e del Comune di Piscinola (G. ROSSI,
“Memorietta riguardante la domanda del Municipio di Piscinola di divenire
Villaggio di Napoli”). In questo documento, infatti, si riferisce sullo stato della viabilità in essere e sulle modifiche che eventualmente necessitavano per la trasformazione di Piscinola a Villaggio di Napoli.
Cantiere per la costruzione di Via G. A. Campano, fine anni '60 |
La Commissione così si espresse: ”Piscinola che vanta una popolazione al di là di 2300 abitanti confina a mezzo giorno a Occidente con Marianella, ad Oriente con Miano, ed a Settentrione con Melito. In modo, che i due Villaggi ed il Comune di Piscinola trovansi sul lembo della stessa zona agraria circuente la città di Napoli, ed in linea tra di loro, avendo Piscinola ad un fianco Miano, e all’altro Marianella. Lo stesso dista da Miano circa un quarto di miglio, e vi si accede per due strade, l’una in linea retta, ch’è una breve cupa, e l’altra a brecciame, detta strada di Agnano meno breve, perché fa un gomito; alla parte orientale di Piscinola vi è una massaria degli eredi del sig. de Angelis, che fa parte del Villaggio di Miano, mentre è in continuazione dell’abitato di Piscinola, locchè da luogo a frequenti quistioni per i dazi del Comune, e consumi della città di Napoli: un eguale inconveniente si osserva per la masseria denominata Macedonio che essendo prossima all’abitato di Miano fa parte sconciamente del Comune di Piscinola. Dista poi da Marianella pochi passi, anzi i fabbricati possono dirsi quasi congiunti, e vi si accese per due diverse cupe. Le strade interne dello stesso trovansi in buono stato, essendo nella massima parte basolate, e scardonate; possiede inoltre una strada a brecciame che sta fuori l’abitato del Comune, s’innesta con quella di Agnano, che immette su quella di Miano, S. Rocco e Marano”. La commissione aggiunse, infine, che: “Nell’ipotesi che Piscinola fosse divenuta Villaggio nessuna modifica si dovrebbe apportare alle strade di comunicazione tra Piscinola, Miano e Marianella, né tampoco a quella che mena al Camposanto, che la Città di Napoli tiene per i Villaggi, poiché tutte le mentovate strade rattrovansi in istato tale da non far soggiacere il Comune di Napoli a niuna grave spesa né per ripararle, né per mantenerle: d’altra parte non hanno quei villaggi bisogno urgente di nuove strade da doversi fare dal comune di Napoli".
Via Plebiscito a Piscinola, largo davanti all'edificio scolastico |
Queste vie di comunicazioni del territorio sono
state corredate di servizi solo verso i primi anni del secolo
scorso. In passato esistevano anche delle vie sterrate per raggiungere i vari poderi
e le masserie. Esse erano però stradine molto impervie e polverose,
percorribili unicamente da carri agricoli.
Le strade principali furono
inizialmente pavimentate in terreno battuto, misto a lapilli e pozzolana e solo
qualcuna lastricata con pietre. Con il trascorrere del tempo, queste strade
furono poi tutte lastricate con pietre di basalto (vasule o vasulato) di
origine vesuviana. Solo all’inizio del XX secolo le strade furono dotate di impianti fognari e di altri servizi pubblici,
come le condutture di distribuzione dell’acqua, con fontanine pubbliche ed i
lampioni di illuminazione stradale (L'illuminazione è stata realizzata prima a gas e poi elettrica).
Cerimonia inaugurale della linea tramviaria, in via V. Veneto, 1926 |
La Via Vecchia Miano, un tempo suddivisa in Via Rovigliano e Via Figuretta, era invece una cupa utilizzata per raggiungere il cimitero di Miano (realizzato intorno al 1880), Secondigliano e, da lì, Caserta ed i paesi limitrofi (come i Regi Lagni). Per raggiungere i comuni a nord di Napoli (Marano, Giugliano, Melito, ecc.), l’area Aversana e Capua, dove si svolgevano i famosi mercati ortofrutticoli, si percorreva Via Plebiscito e poi le strade che portavano a Melito o Marano. Discorso a parte meriterebbe la via E. Scaglione, sebbene storicamente sia appartenuta all'antico territorio di Marianella, solo recentemente è stata inserita nei confini amministrativi del Quartiere, assieme alle località di San Rocco e del Frullone.
Via G. A. Campano |
Della costruzione di Via V. Veneto si hanno notizie fin dalla metà dell’800; infatti, dagli atti del Consiglio Provinciale di Napoli del 1861, risulta che fu discusso e approvato dall’assemblea il progetto presentato dal Comune di Piscinola, richiedente la costruzione di una strada che collegasse la periferia dell’abitato con la via diretta ad Agnano (un tempo denominata “Strada comunale dei canapi da Miano a Agnano” e oggi Via Vincenzo Janfolla). Il Consiglio elargì per questo progetto un finanziamento di 1000 ducati. Per arrivare al cantiere e al completamento della strada di dovette attendere addirittura l'anno 1913! L'arteria fu ritenuta all'epoca necessaria per permettere ai contadini di Piscinola di raggiungere il lago di Agnano e di eseguire, come da consuetudine, la macerazione della canapa e del lino (Il primo toponimo della strada descriveva infatti tale utilizzo).
Inizialmente la nuova strada di Piscinola fu denominata “Via Nuova di Miano”, per distinguerla dalla strada antica preesistente, quella che oggi è denominata Via Vecchia Miano. Via Vittorio Veneto è tutt’oggi indicata dai Piscinolesi col toponimo di “‘A via nova”, proprio per questo motivo. Fu programmato anche un suo collegamento diretto alla "Piazza di Piscinola", anche per consentire l'accesso al tram al luogo centrale, ma tale opera è stata solo in parte realizzata, con l'attuale strada senza uscita (sempre denominata via V. Veneto), che viene chiamata nell'idioma locale con: "'o Prolungamento".
Capolinea del Tram in via V. Venero, foto anni '50 |
Nel periodo del “Ventennio” risale la
costruzione dell’attuale slargo antistante al superbo
edificio scolastico “Torquato Tasso”, per la cui realizzazione si dovette eseguire
un poderoso sbancamento di terreno, eseguito naturalmente “a mano”... L'inaugurazione della struttura e il completamento dello spazio pubblico esterno, avvennero nell'anno 1929. C'è da precisare, però, che il largo davanti all'edificio non è mai stato definito come una "piazza", sebbene avesse tutte le caratteristiche per esserlo e tutt'oggi esso prende la denominazione di via Plebiscito a Piscinola, come la strada ad esso collegata.
Sul finire degli anni ‘50 è stato
realizzato il nuovo rione di case popolari IACP, con le strade a contorno e con allargamento
della carreggiata stradale confinante (tratto superiore della Via Vecchia Miano). Questo tratto
stradale un tempo era delimitato da un poderoso muraglione di tufo, alto quattro metri; il muro è stato poi demolito con l'avvio del cantiere.
Negli anni ‘70 è stata realizzata la grande arteria di Via G. Antonio Campano
(‘a Via nova ‘e Chiajano), anche se in passato era già presente un tracciato in terra battuta, forse realizzato durante l'occupazione Angloamericana.
Solo verso la fine degli anni
‘80 è stata realizzata Via Nuova Dietro La Vigna, quale strada di completamento
del “Programma di ricostruzione post-terremoto”. Essa costituisce una vera e
propria circonvallazione di Piscinola, collegante questa con Miano, Marianella e Chiaiano.
Per raggiungere i campi di “Scampia”
esistevano un tempo diversi viottoli sterrati, assieme a diversi accessi interpoderali, tra cui Via Cupa Acquarola, Via
Vicinale Piscinola e Via Ferrovia Piedimonte d’Alife; molte di queste stradine
sono state interrotte verso la fine degli anni ’70 del secolo scorso, per la realizzazione
della bretella stradale di collegamento all'"Asse Mediano” e, successivamente, negli anni ‘80-’90 per
la realizzazione della nuova metropolitana collinare e della linea ferroviaria
di M.C.N.E. (Ammodernamento della ferrovia Napoli Piedimonte d'Alife).
Nell'anno 1971 iniziarono i lavori per la costruzione dell'imponente asse di collegamento del nuovo rione di Scampia (all'epoca chiamato "Rione 167 di Secondigliano") con la Tangenziale cittadina e la rete viaria regionale e provinciale. L'Asse fu poi denominato "Perimetrale di Scampia".
La realizzazione della nuova arteria ebbe vita travagliata, tra sospensioni, varianti e fermi di cantiere, tanto che si è dovuto attendere per il suo completamento ed inaugurazione i primi anni del decennio di questo millennio (inaugurazione dell'ultimo tratto di Capodichino avvenuto a maggio 2011). A tutt'oggi, nonostante che il Quartiere abbia subito pesanti perdite in termini di campagne e di spazi di verde, non esiste uno svincolo che permetta di accedere da questa superstrada direttamente a Piscinola e viceversa, ma solo attraversando gran parte del vicino quartiere di Scampia. Permane quindi lo sbarramento fisico creato, grazie a questa opera, tra gli odierni due quartieri confinanti.
Salvatore Fioretto
Gran parte del contenuto di questo post è stato tratto dal libro "Piscinola, la terra del Salvatore. Una terra, la sua gente, le sue tradizioni", di S. Fioretto, ed. The Boopen, anno 2010.
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