(segue dalla prima parte)
Come abbiamo indicato nella prima parte del post dedicato alla masseria dello Scampia, il lato sinistro del corpo di fabbrica risulta disarticolato e non omogeneo rispetto all'ampia facciata, ma appare come un contraltare, simmetrico in volumetria (forse in antico tempo anche per forma), alla cappella che si trova sul lato opposto.
Questa parte dell'edificio sembra essere stata realizzata come ambiente adibito per essere abitato in maniera straordinaria oppure per ospitare una persona speciale, come se riservata a dei familiari ospiti oppure ad una persona cara, che poteva essere un genitore, un figlio o un parente bisognevole di riposo, di aria salubre, di un ambiente soleggiato e, quindi, arricchita di finiture, diciamo di pregio, che donano un aspetto più riposante all'abitazione e ai suoi abitanti.
Con tale ipotesi si può spiegare la presenza dell'unico balconcino nell'edificio, assieme agli alberi ed essenze piantumati alla sua base, che immaginiamo possano essere stati preesistenti, fin dalle origini, oppure integrati.
Questo lato della struttura (come già detto nella prima parte del post), è privo del tetto a capriata, ma ha un lastrico di copertura solare piano, mentre il bugnato, disegnato con intonaco in leggero rilievo sullo spigolo della facciata principale, è delimitato al suo margine destro. Tutti questi particolari architettonici lascerebbero pensare che esso sia stato un volume aggiunto, realizzato a diversi decenni di distanza dalla primitiva fondazione, forse per una necessità contingente, capitata a uno dei proprietari dell'epoca, ma sicuramente prima del XX secolo.
Questa parte dell'edificio sembra essere stata realizzata come ambiente adibito per essere abitato in maniera straordinaria oppure per ospitare una persona speciale, come se riservata a dei familiari ospiti oppure ad una persona cara, che poteva essere un genitore, un figlio o un parente bisognevole di riposo, di aria salubre, di un ambiente soleggiato e, quindi, arricchita di finiture, diciamo di pregio, che donano un aspetto più riposante all'abitazione e ai suoi abitanti.
Con tale ipotesi si può spiegare la presenza dell'unico balconcino nell'edificio, assieme agli alberi ed essenze piantumati alla sua base, che immaginiamo possano essere stati preesistenti, fin dalle origini, oppure integrati.
Questo lato della struttura (come già detto nella prima parte del post), è privo del tetto a capriata, ma ha un lastrico di copertura solare piano, mentre il bugnato, disegnato con intonaco in leggero rilievo sullo spigolo della facciata principale, è delimitato al suo margine destro. Tutti questi particolari architettonici lascerebbero pensare che esso sia stato un volume aggiunto, realizzato a diversi decenni di distanza dalla primitiva fondazione, forse per una necessità contingente, capitata a uno dei proprietari dell'epoca, ma sicuramente prima del XX secolo.
Curioso, poi, è la presenza di un particolare disegno realizzato a rilievo, in
stucco, che si vede ben delineato sull'intonaco della parte alta della facciata, nella parte sovrastante la finestra balconata. In pratica esso consiste in una grossa cornice, con
all'interno l'effigie di un fiore incrociato con un oggetto a forma tubolare.
Osservando con attenzione il particolare architettonico, possiamo dedurre che:
-La grande cornice: La particolare forma della cornice, con dei fiori ai
quattro vertici, che imitano i suoi punti di inghisaggio, vuole essere una
riproduzione di una "Tabula ansata", molto usata in antichità. Essa è
costituita da una parte rettangolare, adibita a contenere al suo interno il
testo di un'epigrafe, mentre alle due estremità presenta due "anse"
(triangoli): una nell'ala destra e una in quella di sinistra. Questo
tipo di cornice aiutava a sottolineare il contenuto dell'iscrizione, un
po' come se le due frecce (anse), poste ai lati, lo evidenziassero. I quattro punti di inghisaggio simbolici sono stati inseriti come a significare l'intenzione di rendere perenne il suo messaggio (a futura memoria).
- Non è uno stemma: I due elementi simbolici, raffigurati all'interno della cornice, sicuramente non rappresentano l'emblema di uno stemma nobiliare (perché manca del consueto scudo di contorno e soprattutto del blasone), né un logo di un ente o di un'azienda e nemmeno vuole rappresentare un simbolo di un'attività o un messaggio pubblicitario. Propendiamo, invece, che esso intende racchiudere il significato di un messaggio oppure una dedica espressa in maniera figurata e simbolica...
- Non è uno stemma: I due elementi simbolici, raffigurati all'interno della cornice, sicuramente non rappresentano l'emblema di uno stemma nobiliare (perché manca del consueto scudo di contorno e soprattutto del blasone), né un logo di un ente o di un'azienda e nemmeno vuole rappresentare un simbolo di un'attività o un messaggio pubblicitario. Propendiamo, invece, che esso intende racchiudere il significato di un messaggio oppure una dedica espressa in maniera figurata e simbolica...
Analizziamo gli elementi:
- Il fiore: La forma del fiore, raffigurato ancora chiuso, come un
bocciolo, all'estremità di un ramo con le foglie filiformi, che si piegano in parte a metà, lasciano
intuire che si tratti di un fiore di garofano, ancora chiuso o
in fase di iniziale fioritura.
- L'oggetto cilindrico: L'altro oggetto raffigurato, a forma tubolare, con una cerchiatura verso il bordo superiore, ci rimanderebbe alle fattezze di una "faretra", ossia al contenitore usato dai cacciatori o dai guerrieri antichi per contenere le frecce dell'arco. La vetustà dell'intonaco e l'interferenza di un "porta isolatori elettrico", installato in epoca recente (che nel particolare della foto imprime un'ombra spuria), non lascia inquadrare limpidamente, a distanza, i particolari del bordo dell'oggetto, ma la sua forma terminale, rastremata a gradino, lascia intuire che risulterebbe pieno del contenuto di frecce.
-Analisi su un possibile significato: Analizzando
tutti gli elementi raccolti, interpretiamo il simbolismo usato, che appare impresso come una sorta di un messaggio cifrato, come una specie di
dedica fatta realizzare dal proprietario (forse dopo il suo restauro o dell'ampliamento o dell'acquisto)
e sarebbe rivolta a una persona a lui cara, come poteva essere il primogenito della casata, appena nato, per mostrare il proprio affetto e l'auspicio di una futura vita vittoriosa e con prosperità... A spiegazione di questa interpretazione: il fiore di
garofano è per tradizione usato per esprimere l'amore, l'affetto, la riconoscenza, mentre
la faretra "impersonifichebbe" il significato della speranza di una vittoria. Esso intenderebbe essere un augurio a centrare tutti gli obiettivi mirati, che potevano essere: il coronamento del successo economico, l'acquisto di altri titoli nobiliari, l'amore, altri progetti di vita, progenie... Il simbolo si adatterebbe, per analogia, a un
guerriero che, disponendo di molte frecce, ha speranza di mirare e colpire più traguardi importanti, per lungo tempo e con diversi tentativi...
- L'oggetto cilindrico: L'altro oggetto raffigurato, a forma tubolare, con una cerchiatura verso il bordo superiore, ci rimanderebbe alle fattezze di una "faretra", ossia al contenitore usato dai cacciatori o dai guerrieri antichi per contenere le frecce dell'arco. La vetustà dell'intonaco e l'interferenza di un "porta isolatori elettrico", installato in epoca recente (che nel particolare della foto imprime un'ombra spuria), non lascia inquadrare limpidamente, a distanza, i particolari del bordo dell'oggetto, ma la sua forma terminale, rastremata a gradino, lascia intuire che risulterebbe pieno del contenuto di frecce.
Particolare in BN |
Il posizionamento della grande cornice immediatamente al di sopra del balcone finestrato, lascia facilmente desumere che l'anonimo messaggio è invece in rapporto strettamente dipendente con quanto contenuto di questa camera abitata all'estremità dell'edificio...
Particolare a colori |
-Conclusione: Ovviamente
la deduzione che abbiamo espressa risulterebbe alquanto romantica ed è
sicuramente una delle possibili chiavi interpretative che si possono trarre dalla lettura dei due simboli; tuttavia, come è logico pensare, essa è anche molto
soggettiva e quindi molto controvertibile, ma è l'unica che ci è sembrata
verosimile ipotizzare, interpretando i due simboli in rapporto all'edificio.
Siamo del parere che in mancanza di una fonte dell'epoca certa, che riporti la storia di questa dedica e del suo autore, non si può fare altro che avanzare altre ipotesi, che potrebbero essere anche la dedica a una persona cara defunta, a una sposa, alla stessa residenza, alla campagna, ecc..
Siamo del parere che in mancanza di una fonte dell'epoca certa, che riporti la storia di questa dedica e del suo autore, non si può fare altro che avanzare altre ipotesi, che potrebbero essere anche la dedica a una persona cara defunta, a una sposa, alla stessa residenza, alla campagna, ecc..
Salvatore Fioretto
Per leggere la prima parte del post, cliccare sul link qui a lato: Prima Parte
PS: Questo racconto è stato scritto con il
precipuo scopo della libera diffusione della cultura e della nostra
storia patria e con l'intento di dare un contributo alla rinascita e sviluppo sociale dell'Area Nord di Napoli. Le foto dell'edificio sono state liberamente inserite in rispetto della sua valenza storica, artistica e architettonica, che lo rendono un monumento di interesse storico-collettivo, da preservare e valorizzare.
Si richiede, infine, di riportare il nome di questo blog, qualora le notizie contenute risulteranno delle fonti di interesse ed utilizzate nei propri scritti e publicazioni.
Si richiede, infine, di riportare il nome di questo blog, qualora le notizie contenute risulteranno delle fonti di interesse ed utilizzate nei propri scritti e publicazioni.
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