giovedì 9 febbraio 2023

Una "cronaca" della festa patronale dei santi Cosma e Damiano, a Secondigliano, nella letteratura ottocentesca...!

Abbiamo recuperato questa bella testimonianza storica sulla festa di Secondigliano, contenuta nel libro "Secondigliano - da documenti inediti" (ed. Aldo Fiore, Napoli anno 1972), scritto da don Salvatore Loffredo e che ci piace riproporre oggi ai nostri lettori, in omaggio al Quartiere a noi tanto vicino e caro...
Il racconto descrive alcuni particolari della festa patronale svolta in onore dei Santi Medici Cosma e Damiano, svolta il 27 settembre, in un anno imprecisato...
Nel racconto emerge una descrizione che potremmo definire "verista", riportante alcuni dettagli dell'evento, come la descrizione delle strade, della processione,  dei personaggi del popolo con i loro abiti e persino il piatto tipico della festa, preparato secondo la tradizione locale in omaggio ai due Santi protettori di Secondigliano. Una bella tradizione perpetuata ininterrottamente senza alcune modifiche, almeno fino ad alcuni decenni fa.
Ecco il testo:

"SS. COSMAE ET DAMIANI CAS. (casale)
SECUNDILJANI A.D. 1735"

"LA FESTA DEI SS. COSMA E DAMIANO, DA TESTIMONI OCULARI 

Domenica 27 settembre: festa dei Santi Cosma e Damiano.
Sono le ore 9 e '30 di un anno ormai lontano.
Si leggono sui volti di tutti i segni della gioia e dell'allegria.
Belli a vedersi, i Secondiglianesi, sono vestiti tutti a festa. Abiti neri, scarpe lucide, con calzettoni bianchi che stringono le imboccature dei calzoni alle ginocchia: giacche  con risvolti di merletti; cappelli a tuba.
Si cammina frettolosamente; la campana della parrocchia invita con il suo suono e par che dica: "E' festa: venite ad onorare i vostri Patroni!".

Tutti obbediscono, le abitazioni restano vuote, salvo qualche infermo che aspetta il passaggio dei Simulacri per impetrare la loro protezione.

Corso Umberto (odierno Corso Secondigliano) a lato la tramvia provinciale

La stessa voce spinge tutti: Cammina, avanza, corri, non ti fermare, perché potrai  non fare a tempo; devi indossare il saio, il priore è già vestito e sta ad aspettare!
Noi siamo della Confraternita del SS. Sacramento - dicono - quest'anno usciremo con i sai nuovi e le mozzette rinnovate.
Gli altri sono della Congrega dell'Assunta. Fanno a gara per farsi onore. Vi è stata sempre una grande emulazione.
Con questi discorsi che si sentivano si poteva fare un esatto esame dei tipi e caratteri di quei cittadini in quel giorno, ch'era diverso dagli altri.
I "Maestri" o "Governatori" sono pronti.
Un gruppo di uomini con abiti diversi per eleganza, ci dicono che sono il Sindaco con i decurioni. I valletti portano il confalone del Comune.

Corso Umberto (Corso Secondigliano) visto dall'alto

Si accendono i grossi torcioni, che pesando molto per gli anziani, vegono portati dagli aiuti. Che sacrificio! Il tragitto è lungo e ci vuol pazienza. Ma per S. Cosma si fa tutto!...
Le congreghe aprono la processione, seguono le statue dei SS. Michele, Vincenzo de' Paoli, Pasquale Baylon, Teresa, Maria Maddalena de' Pazzi, il Patriarca S. Giuseppe, che sono portate dai rispettivi devoti o padroni. Infine il Clero con la Croce ed il parroco. Dietro le statue dei SS. Cosma e Damiano con in mezzo quella della Madonna Del Rosario.
Seguono i decurioni con il Sindaco, il popolo che canta inni sacri. Tra questi si notano delle persone vestite con colori rossi e verdi: sono  da tutti ammirati  ed additati e sottovoce si dice da qualcuno: E' stato grave e S. Cosimo l'ha guarito; quell'altro è tornato sano e salvo a casa, era incappato  in un brutto affare. Beati loro!

Stemma del Comune di Secondigliano

S. Cosimo aiuta tutti, sono suoi devoti, venuti dai paesi vicini per sciogliere  i loro voti, e ringraziare i SS. Medici.
Col rientro della processione la festa continua ed adesso è lo stomaco che deve far festa, poiché nella prima mattinata s'era sensato allo spirito. La tavola è pronta, il pranzo è a base di "polpette" di carne suina.
Con la festa di S. Cosimo iniziano ad ammattare i maiali. E Secondigliano porta il primato per la macellazione e lavorazione delle carni suine."

Dall'analisi del contesto storico, che traspare dalla lettura del racconto sopra trascritto, soprattutto per la presenza del "Sindaco" e dei "Decurioni" del Comune di Secondigliano,  si deduce che esso è ambientato in un periodo compreso tra la prima decade dell''800 e gli ultimi anni del Regno delle due Sicilie (1860), in quanto le denominazioni dei "Decurioni" e del "Decurionato", per indicare quelli che erano chiamani "consiglieri" e "consiglio comunale" dell'epoca, sono rimasti in uso, anche dopo il "Decennio Francese", fino al termine della successiva "Restaurazione Borbonica".
A dimostrazione di tale ipotesi, abbiamo trovato, continuando la consultazione delle pagine dello stesso libro, diverse testimonianze che narrano l'iter di richiesta e l'ottenimento all'elevazione a status di "Santi patroni del Comune di Secondigliano", i due Santi Medici Cosma e Damiano, con l'istituzione della relativa festività civile, fissata, come quella liturgica, il 27 settembre; infatti per essa risulta più volte riportato a margine dei vari documenti, l'anno 1854. Per risalire all'anno preciso della festa, che nel racconto capita nel giorno di domenica (27 settembre), dobbiamo spostarci di tre anni avanti, fino al successivo anno 1857, che risulterebbe, quindi, l'anno cercato.

Salvatore Fioretto

P.S. La fonte storica da cui è stato tratto il testo per la scrittura di questo post è stata il libro "Secondigliano", di Salvatore Loffredo, ed. Aldo Fiore - Napoli, 1972.
Le foto pubblicate sono state tratte dal web, da alcuni siti dedicati oppure appartengono a collezioni o raccolte.
A tal proposito si dichiara che essi (testo del racconto e foto) sono stati inseriti in questo blog senza fini di lucro, ma con il precipuo scopo della libera diffusione della cultura e della nostra storia patria. In ogni caso, si invitano i cari lettori a non diffonderli per utilizzi non culturali.


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