L'antico " 'O Capo 'e Coppa", angolo vico I Risorgimento |
Oggi tutti conosciamo la toponomastica delle strade del Quartiere in cui viviamo, che comprende nomi di personaggi famosi, ma anche date o luoghi di storiche imprese o eventi della vita della Città e dello Stato. Molto interessante è stato consultare la toponomastica presente due secoli fa nell'allora Comune di Piscinola, che ovviamente riprendeva i modi di dire utilizzati dal popolino per indicare i posti del territorio e che poi l'amministrazione civica dell'epoca ha preso in uso e utilizzato per redigere i riferimenti degli atti pubblici, come registri, l'anagrafe, gli atti amministrativi, gli atti notarili, ecc.
Piazza B. Tafuri, angolo con Via del Salvatore |
Quando poi Piscinola è stata annessa al Comune di Napoli (1 gennaio 1866), alcune strade sono risultate dei doppioni e si è quindi proceduto, per fare un doveroso distinguo con le altre strade omonime presenti nel Comune di Napoli, ad aggiungere a queste la dizione di "...a Piscinola".
Vico degli Operai (detto Vico "'Appagliare") |
Ecco i nomi delle strade e dei luoghi che siamo riusciti a recuperare dalla ricerca storica intrapresa:
-"Capo 'e Coppa": oggi "via Vittorio Emanuele a Piscinola".
-"Capo della Chianca": oggi "Via Plebiscito a Piscinola".
-"Via Figuretta" o "strada della Figurella": tratto di "via Napoli a Piscinola", situato in prossimità dell'incrocio con "via Vecchia Miano". Il toponimo richiamerebbe, a nostro avviso, l'immagine della Madonna, presente ancora oggi in una cappellina situata sul tratto di strada.
Angolo di Via Napoli con Via V. Miano (detto "'a Fiurella") |
-"Strada delle (o alle) Pagliaje" (o Capo): attuale "vico degli Operai". La denominazione è stata rinvenuta nei documenti risalenti al Decurionato Francese, e dimostrerebbe che la presenza nel luogo di numerosi pagliai, abbia condizionato il suo toponimo, infatti, ancora oggi nell'inventario collettivo popolare il luogo viene indicato come "'o Vico Appagliare".
-"Largo della Chiesa" (o Capo): riferibile all'attuale "Piazza G. Bernardino Tafuri"; un tempo denominata anche "Piazza della Chiesa" e anche "Piazza Municipio".
-"Strada della Chiesa" (o Capo): riferibile all'attuale "Via Del Salvatore" o "Via SS. Salvatore": le targhe affisse ai due capi della via riportano le due diverse dizioni, sicuramente la prima è più antica (nell'inventario popolare "Sott''a Cchiesa" e anche "Aret''a Cchiesa").
Via del Plebiscito a Piscinola (detta" 'o Capo 'a Chianca") |
-"Capo Rovignano o Ruvigliano" (o strada), attuale "via Vecchia Miano a Piscinola". Non abbiamo trovato le fonti che giustificherebbero l'utilizzo di questo termine e neppure la sua etimologia, tuttavia un racconto popolare, tramandato di generazioni, indicherebbe che l'antica masseria ivi presente, che fu della famiglia napoletana "Altamura", era stata di proprietà della Marchesa di Ruvigliano. A dimostrazione di tale ipotesi, in un atto notarile del 1925, rogato per l'acquisto di un cespite esistente in tale zona, abbiamo rinvenuto il riferimento di "Tenimento Marchesa di Ruvigliano".
-"Dietro Vigna": l'attuale "Via Dietro la Vigna" (edificato che si ergeva sul lato appartenente a Piscinola), il cui toponimo deriverebbe dal nome che prendeva tale parte di territorio, in quanto confinante con un canale o lagno, chiamato fin dall'antichità "Canale di Vigna" (vedi foto mappa); l'attuale lapide stradale, affissa nella zona di Marianella, riporta la precedente denominazione di "già Cupa Canale", vedi foto (In effetti la "Via dell'Abbondanza" ricalcherebe un tratto dell'antico alveo del Canale di Vigna).
Canale di Vigna, in una mappa primi anni '800 |
-"La Scampia": La zona che attualmente è il rione Scampia era in passato una sconfinata piana agricola e come "puntellata" da antiche masseria; ovviamente ci riferiamo alla parte compresa nel soppresso Comune piscinolese. Interessanti anche i nomi delle masserie presenti, delle quali ne citiamo tre: "Masseria Carrasiello", "Masseria Cascella" e "Masseria Donnaromita" (vedi foto mappa).
-"La Filanda": parte del territorio situato nel lato nord-ovest dello "Scampia", chiamato così, quasi sicuramente, per la presenza di diverse filande abidite alla tessitura del lino, della canapa e anche della seta. In aggiunta, sappiamo che molte donne dell'epoca dichiaravano all'anagrafe la loro professione di "filatrice".
-"L'Acquarone": oggi "via Cupa Acquarola"), la stradina consentiva il collegamento del centro edificato di Piscinola con i campi dello Scampia, ancora oggi esistente, anche se è diventata una strada cieca per i lavori di costruzione delle due ferrovie. Il toponimo richiama l'utilizzo della stada anche per far confluire le acque meteoriche attraversanti il territorio, durante le copiose precipitazioni, verso la piana di Scampia. Occorrerebbe ricollocare oggi la targa stradale, che è andata perduta.
-"Madonna delle Grazie", parte di territorio situato a meridione del centro edificato di Piscinola, chiamato così per la presenza secolare di una chiesetta o di una cappella dedicata alla Madonna delle Grazie (vedi foto mappa). Il toponimo è riportato nelle mappe sette-ottocentesche e anche negli "atti di morte", redatti durante i momenti di epidemia, come la peste, quando le salme degli appestati erano sepolte in questa località, secondo le vigenti disposizioni di sanità pubblica. Oggi il territorio in questione è attraversato dalla "Via Madonna delle Grazie".
-"Masseria San Giovanni a Carbonara": il toponimo, oltre alla masseria, era usato per indicare la parte del territorio circostante essa, situata a meridione dell'antico centro edificato di Piscinola (vedi foto mappa). La masseria si erge ancora oggi in posizione isolata, sulla strada di collegamento con Marianella, che prende il nome di "Cupa S. Giovanni a Marianella". Per quanto concerne la masseria, nel corso di un contenzioso sorto tra la Parrocchia di Piscinola e quella di Marianella (sec. XVII), fu sancita l'appartenenza del cespite coi suoi abitanti alla giurisdizione ecclesiastica della parrocchia del SS. Salvatore in Piscinola.
Ci piace aggiungere all'elenco alcune particolarità più recenti:
Il "Cancello" in una mappa di metà '800 |
"Via Vittorio Emanuele": la zona che viene ancora oggi chiamata "'o Capo 'e Coppa" fu inizialmente denominata "Via Del Risorgimento", desumiamo che fu poi cambiata dopo l'Unità d'Italia, intitolandola al re di casa Savoia (sempre se il nome del re si riferisce a Vittorio Emanuele II).
Tale deduzione è confermata dal nome, ancora esistente, per indicare le due traverse che da essa si diramano, denominate: "Vico I° e Vico II° Risorgimento". Queste due stradine (o vicoli) erano chiamate in antichità "Venelle", per la loro conformazione tortuosa e stretta; sappiamo anche che per la prima di esse, il toponimo locale utilizzato era di "Venella 'o Sagramento".
"Fore 'o Ttrentotto" e "Abbascio Miano": al completamento della costruzione della nuova via carrabile di collegamento per Miano, quella che oggi è chiamata "Via Vittorio Veneto" (inaugurata nell'anno 1913), fu deciso di denominarla inizialmente "Via Nuova Miano Piscinola"; desumiamo, per logica conseguenza, che l'antica strada parallela (collegante sempre Piscinola con Miano), fu ridenominata "Via Vecchia Miano Piscinola". Tale designazione è ancora in uso per quest'ultima strada (nell'inventario popolare è detta "Abbascio Miano o Abbascio 'a cupa e Miano"), mentre per la prima strada, Via Vittorio Veneto, è ancora in uso indicare la sua parte terminale col toponimo di "Fore 'o ttrentotto" (chiamata così per essere stata il capolinea del tram n.38).
Via del Plebiscito (detto 'o Capo 'a Chianca") |
La strada che in antico tempo collegava la strada "Via Ferrovia Napoli Piedimonte d'Alife" con le campagne dello "Scampia", prendeva il nome di "Abbascio 'o Canciello"; diverse tesi sono state avanzate per spiegare l'etimologia del toponimo, alcune si riferirebbero a cancelli interpoderali presenti, mentre altre a barre ferroviarie di segnalazione del passaggio a livello pericoloso, tuttavia in alcune mappe risalenti alla metà dell' '800 abbiamo trovato scritto il toponimo di "Cancello" (vedi foto).
Salvatore Fioretto
Via Vecchia Miano a Piscinola (detta "Abbascio Miano"), in foto la Masseria abbattuta nel 2002 |
Grande salvatore
RispondiEliminaC'è anche un'altra strada (non facilmente mensionata) che portava verso le innumerevoli masserie zona Scampia e cioè vico Del Forno,stradina su vua Plebiscito,oggi tagliata da via Zuccarini.Da bambini era la strada che ci conduceva nelle masserie passando sopra i bonari della Piedimonte DAlife
RispondiEliminaSalve, crediamo che rappresentasse la stradina poderale della proprietà di Domenico Del Forno, come recitava la targa di marmo un tempo posta all'imbocco con via del Plebiscito a Piscinola, con i due caratteristici archetti di tufo, essa conduceva a una masseria di proprietà del tenimento di proprietà del medesimo. A Piscinola c'erano almento altre due stradine simili che attraversando i binari della Piedimonte portavano alle campagne dello Scampia, esistenti in via Vecchia Miano, la prima, iniziava dalla masseria che si trovava sul lato sinistro della strada (con portale ad arco), e l'altra, sempre sulla sinistra di questa strada, iniziava poco prima dell'incrocio con l'attuale Via G. Amendola. Non le abbiamo inserite perchè mancanti nelle indicazioni nella toponomastica ufficiale. Le chiediamo se ha trovato scritto il toponimo di "Via del Forno" in qualche cartina o atto pubblico. Grazie per la collaborazione. S.F.
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