Scena del Trionfo con musici, nell'opera "Aida" di G. Verdi |
Parata trionfale di un condottiero romano, davanti all'Imperatore |
Gran parte degli storici concordano che le civiltà antiche hanno fatto uso di
complessi musicali, sia nel campo militare (nei combattimenti e durante la
celebrazione dei trionfi) oppure delle cerimonie solenni civili e religiose. Ad
iniziare dagli Egiziani e poi a seguire i Romani, delle primordiali formazioni
musicali accompagnavano le cerimonie, solenni, suonando strumenti semplici,
come corni, tamburi e altri rudimentali strumenti a fiato e a percussione.
Gruppo di musicisti romani, mosaico II sec. d.C. |
All'epoca dei Comuni e delle Signorie, erano utilizzati complessi musicali organizzati, anche come forma di prestigio militare e familiare, specie da parte delle facoltose famiglie appartenenti alla aristocrazia dell'epoca.
Gruppo di musicisti nel Rinascimento |
Con molta probabilità il termine "Banda" deriva dall'attività svolta dal banditore in periodo antico.
Per proclamare un editto, costui era accompagnato da un mini complesso musicale, con tamburo, tromba, corno o altro strumento e dal gonfalone o bandiera. Infatti il termine "banda" deriverebbe dal gotico "Bandwa", che significa proprio "bandiera" o "insegna" e di conseguenza il declamatore è chiamato "banditore".
L'utilizzo di gruppi associati di strumenti si diffuse nel rinascimento, oltre
che in Italia, anche in Germania, Francia e Inghilterra. Nelle
"Ensemble" o nei "Concert" suonavano insieme strumenti a
fiato, trombe, cornamusa e tamburi.
Tra il XVI e il XVII secolo molti compositori diedero vita a musiche scritte per questi orchestrali, come Gabrieli e Purcell. Seguirà nella metà del XVIII secolo, Handel. Molte loro opere da camera, venivano trascritte e adattate per essere suonate da queste forme orchestrali.
Musicisti durante una processione, XVII secolo |
Tra il XVI e il XVII secolo molti compositori diedero vita a musiche scritte per questi orchestrali, come Gabrieli e Purcell. Seguirà nella metà del XVIII secolo, Handel. Molte loro opere da camera, venivano trascritte e adattate per essere suonate da queste forme orchestrali.
Seguirono nel secolo successivo Haydn, Mozart, Beethoven, che
scrissero delle "Harmiemusik" per ottetti di fiati: ovvero per formazioni create
per allietare e intrattenere il popolo, diversamente dalle occasioni militari o
religiose.
Questa nuova pratica di fare musica costituirà un cambiamento
rivoluzionario, che prenderà spazio nella società Viennese e in altri centri
culturali d'Europa.
Banditore |
Ma fu l'avvenimento della Rivoluzione Francese a sancire la nascita della banda
musicale nella forma molto vicina a quella che noi oggi conosciamo. La banda
era organizzata componendo centinaia di orchestrali e un coro, in questa forma
essa assunse una funzione sociale e politica: quella di propaganda dei dettami
rivoluzionari.
La banda era lo strumento utilizzato per la diffusione dei valori della
patria, della famiglia, della libertà e degli altri dogmi rivoluzionari e, quindi,
dovevano essere mastodontici per fare breccia sul popolo! In quel periodo fu
Luigi Cherubini a comporre molti inni e suonate per banda e coro. Fracois
Gossec compose l'opera "Loffrande a la libertè", al cui
interno contiene l'inno della "Marsigliese", che poi diventerà
l'inno nazionale della Francia.
L'impulso che ebbe la musica per banda in Francia fu notevole, tanto che nel 1792 fu fondata la "Banda della Guardia Nazionale" (tutt'oggi attiva), ad opera di Bernarde Sarette e diretta da Gossec; mentre nel 1795 fu fondato il Conservatorio Nazionale di Musica.
L'impulso che ebbe la musica per banda in Francia fu notevole, tanto che nel 1792 fu fondata la "Banda della Guardia Nazionale" (tutt'oggi attiva), ad opera di Bernarde Sarette e diretta da Gossec; mentre nel 1795 fu fondato il Conservatorio Nazionale di Musica.
Anche la Rivoluzione Americana (1775 - 1783) contribuì alla diffusione e al
perfezionamento della banda nel Nuovo Continente. Inizialmente le formazioni
militari americane, imitando quelle inglesi, avendo pochi strumenti al seguito
(2 tamburini e 2 pifferi), ma col passare del tempo queste si ampliarono e divennero
veri complessi (Ensembles).
Nel secolo successivo l'Italia ebbe un ruolo molto
importante nella diffusione della formazione bandistica negli Stati Uniti d'America, infatti
oltre all'influenza scaturita dai movimenti migratori italiani, fu il
presidente di allora, Jefferson, a decidere di reclutare strumentisti italiani per fondare
una nuova banda americana. La banda di Catania, diretta dal maestro Gaetano
Caruso, fu scelta per questa insolita impresa.
Giunse in territorio americano
il 19 settembre 1805 e divenne la seconda banda della marina americana, ponendo
le basi per la futura Navy Band.
Altra banda siciliana, la "Comet", nel 1836 si portò in tournèe in America e contribuì all'utilizzo esteso del clarinetto nelle "Brass Band", come già avveniva in Italia. Importante compositore e direttore di questo periodo fu il napoletano Francesco Scala, che emigrando in America, scalò la carriera musicale, prima come solista e poi come direttore del celebre complesso della "Marine Band" (Banda della Marina). E' passato alla storia come primo direttore della più celebre banda americana.
Disegno di una Brass Band |
Il mestro Francesco Scala |
Altra banda siciliana, la "Comet", nel 1836 si portò in tournèe in America e contribuì all'utilizzo esteso del clarinetto nelle "Brass Band", come già avveniva in Italia. Importante compositore e direttore di questo periodo fu il napoletano Francesco Scala, che emigrando in America, scalò la carriera musicale, prima come solista e poi come direttore del celebre complesso della "Marine Band" (Banda della Marina). E' passato alla storia come primo direttore della più celebre banda americana.
Adolphe Sax in età giovanile |
Il XIX secolo fu contraddistinto dal perfezionamento e dalla creazione di nuovi
strumenti a fiato per l'utilizzo nella banda. Fu anche rivista l'organizzazione
dei complessi strumentali nella banda. Furono perfezionati i corni, i
clarinetti e le trombe, creando la famiglia cosiddetta degli
"ottoni". Halliday perfezionò il "flicorno a 5 chiavi", che
chiamò Kent.
Sax baritono realizzato da A. Sax |
Fu poi perfezionato il sistema di chiavi a pistoni per gli ottoni.
Ma la rivoluzione significativa alla banda la diede il belga Adolphe Sax, che
creò la famiglia dei sassofoni (che da lui presero il nome di "Sax").
Adolphe Sax nel 1845 diede avvio alla riorganizzazione delle formazioni
bandistiche militari in Francia.
In quel periodo in Inghilterra e negli stati Uniti nacquero le "Brass Band" ovvero bande di strumenti a fiato con soli ottoni, utilizzati sia in campo militare che in quello civile. Nel frattempo molti autori scrissero opere per insieme di fiati, come Schubert, Kummel, Mendelssohn, ed ancora altri.
In quel periodo in Inghilterra e negli stati Uniti nacquero le "Brass Band" ovvero bande di strumenti a fiato con soli ottoni, utilizzati sia in campo militare che in quello civile. Nel frattempo molti autori scrissero opere per insieme di fiati, come Schubert, Kummel, Mendelssohn, ed ancora altri.
Vetrina museo di Parigi con numerosi ottoni |
Un'impronta particolare alla storia delle bande l'ha conferita il compositore
Belioz componendo l'opera "Symphonie Funebre et Trionphale",
commissionata nel 1841 dal governo francese per commemorare i caduti della
rivoluzione di Luglio. Belioz fu tra i capostipiti dei compositori a scrivere
opere complete, esclusivamente per banda, esaltando la timbrica delle famiglie
degli strumenti.
In Italia fu Gioacchino Rossini, a partire dal 1837, a comporre opere dedicate ai gruppi di strumenti a fiato (Trois Marches militaires pour le Mariane de le Due d'Orleans). Seguiranno, nel corso dell'800, le opere di altri compositori, con il continuo perfezionamento degli strumenti a fiato.
L'inizio del '900 costituirà la diffusione capillare della banda nel continente
americano, e soprattutto delle Brass Band, da cui deriveranno nuove correnti
musicali ad esse ispirate o dedotte, come Jazz, Blues, Swing,... Queste forme
si diffonderanno a loro volta in Europa, caratterizzando la musica bandistica e
la musica europea in generale.
Le "Brass Band" influenzeranno soprattutto la musica inglese, con la nascita delle formazioni musicali senza flauti, note con il termine di "Wind Orchestra".
A Londra nel 1856 fu fondata la "Royal Military School of the Music", promovendo la musica bandistica.
In Italia fu Gioacchino Rossini, a partire dal 1837, a comporre opere dedicate ai gruppi di strumenti a fiato (Trois Marches militaires pour le Mariane de le Due d'Orleans). Seguiranno, nel corso dell'800, le opere di altri compositori, con il continuo perfezionamento degli strumenti a fiato.
Gioacchino Rossini |
Le "Brass Band" influenzeranno soprattutto la musica inglese, con la nascita delle formazioni musicali senza flauti, note con il termine di "Wind Orchestra".
Disegno con gamma completa degli ottoni e dei legni |
A Londra nel 1856 fu fondata la "Royal Military School of the Music", promovendo la musica bandistica.
Negli anni seguenti furono tantissimi i compositori europei e americani a
scrivere pezzi musicali per banda.
Ma è il periodo compreso tra le due guerre mondiali che possiamo definire il periodo d'oro delle composizioni per bande, con gli autori: Holst, Casella, Respighi, tanto per citarne alcuni.
Si perfezionarono i gruppi e le formazione di strumenti, e nacque il genere "Simphony band", complessi senza flicorni, ma con impiego più determinato di cornette e trombe.
I perfezionamenti e le influenze musicali e organizzative continuarono nei decenni successivi, sia in America che in Europa, con accelerazioni e momenti di stasi, fino a giungere ai nostri tempi.
In Italia, l'organizzazione delle formazioni bandistiche fu sancita e perfezionata da tre "caposcuola", che furono i maestri: Alessandro Vessella (nato ad Alife CE), Raffaele Caravaglios (nato a Castelvetrano, morto a Napoli) e Antonio D'Elia (nato a Mirabella Eclano AV).
Ma è il periodo compreso tra le due guerre mondiali che possiamo definire il periodo d'oro delle composizioni per bande, con gli autori: Holst, Casella, Respighi, tanto per citarne alcuni.
Si perfezionarono i gruppi e le formazione di strumenti, e nacque il genere "Simphony band", complessi senza flicorni, ma con impiego più determinato di cornette e trombe.
Il maestro Alessandro Vessella |
I perfezionamenti e le influenze musicali e organizzative continuarono nei decenni successivi, sia in America che in Europa, con accelerazioni e momenti di stasi, fino a giungere ai nostri tempi.
In Italia, l'organizzazione delle formazioni bandistiche fu sancita e perfezionata da tre "caposcuola", che furono i maestri: Alessandro Vessella (nato ad Alife CE), Raffaele Caravaglios (nato a Castelvetrano, morto a Napoli) e Antonio D'Elia (nato a Mirabella Eclano AV).
Ma fu prevalentemente Vessella a dettare i caratteri fondamentali
dell'organizzazione bandistica, distinguendo tre tipi di formazioni di bande,
in base al numero degli strumenti componenti, che chiamò: "Piccola banda
(35 esecutori)", "Media banda" (54 esecutori) e "Gran
banda" (102 esecutori).
La prima banda organizzata che si conosca ebbe la luce in Liguria nell'anno 1518, fondata dal parroco di Pietra Ligure, don Nicolò Nano per accompagnare le funzioni religiose. Ma dall’800 è la regione Puglia a vantare il più alto numero di formazioni bandistiche di tutta Italia. In Puglia la prima banda che si annovera fu quella di Terlizzi fondata nel 1773.
Il maestro Raffaele Caravaglios |
La prima banda organizzata che si conosca ebbe la luce in Liguria nell'anno 1518, fondata dal parroco di Pietra Ligure, don Nicolò Nano per accompagnare le funzioni religiose. Ma dall’800 è la regione Puglia a vantare il più alto numero di formazioni bandistiche di tutta Italia. In Puglia la prima banda che si annovera fu quella di Terlizzi fondata nel 1773.
Le bande ebbero formazioni e caratteristiche un po' differenti lungo la
penisola italiana; si passava dalle formazioni prevalentemente sinfoniche, con
molti professionisti, al nord, alle formazioni militari o cosiddette
ministeriali, al centro e alle cosiddette "Bande di Giro" al Sud e
nelle isole.
Quest'ultime bande, organizzate prevalentemente per partecipare
alle feste religiose patronali o alle sagre paesane, erano composte in gran
parte da appassionati e amatori della musica, con pochi professionisti.
Il maestro Giovanni Orsomando |
Grazie al repertorio suonato durante le feste popolari, contenenti brani scelti
dalle opera di Wagner, Verdi, Rossini, Donizetti, Bellini, Puccini,
Mascagni e altri, la banda ha favorito e reso possibile la diffusione e la conoscenza di questo genere di musica anche al ceto popolare, altrimenti questo non avrebbe potuto frequentare i teatri lirici. C'è da aggiungere che Verdi e Mascagni sono stati anch'essi direttori di orchestra e hanno composto opere per banda.
I "solisti", che erano spesso dei professionisti delle bande, avevano il compito di riprodurre i
pezzi delle famose arie cantabili delle opere del Melodramma, in particolare:
il flicorno soprano (il canto del soprano), il flicorno contralto (canto del contralto), il flicorno tenore (canto del tenore) e il flicorno
baritono (canto del baritono). Sovente anche il flauto e il clarinetto erano impiegati in alcuni brani come
strumenti solisti.
Mascagni e altri, la banda ha favorito e reso possibile la diffusione e la conoscenza di questo genere di musica anche al ceto popolare, altrimenti questo non avrebbe potuto frequentare i teatri lirici. C'è da aggiungere che Verdi e Mascagni sono stati anch'essi direttori di orchestra e hanno composto opere per banda.
Storica foto della Banda musicale di Conversano (BA) |
Il maestro Giuseppe Lanaro, penultimo a dx |
Tra i compositori italiani di marce per bande più prolifici e conosciuti,
ricordiamo: Giovanni Orsomando, Gioacchino Ligonzo, Gennaro Abate, Michele
Lufrano, Nino Ippolito e tanti altri, non ultimo il maestro Giuseppe Lanaro, originario della cittadina di Giffoni Val di Piana (SA) ma napoletano di adozione.
Lanaro fu direttore della banda di Marianella e della "Banda dei Tramvieri di Napoli", denominata "Atan". Una sua opera celebre, tutt'oggi rappresentata dalle bande italiane, è intitolata proprio "Atan", scritta in omaggio alla sua banda.
Lanaro fu direttore della banda di Marianella e della "Banda dei Tramvieri di Napoli", denominata "Atan". Una sua opera celebre, tutt'oggi rappresentata dalle bande italiane, è intitolata proprio "Atan", scritta in omaggio alla sua banda.
Riguardo al maestro Raffaele Caravaglios, occorre anche ricordare che diresse
per molti anni la banda musicale Municipale di Napoli e insegnò al conservatorio di S.
Pietro a Majella; celebri furono le esibizioni della banda municipale da lui
diretta, nelle domeniche e nei giorni festivi, sugli spalti della cassa
armonica in Villa Comunale, a cui accorrevano ad ascoltare tantissimi napoletani.
Compose diverse trascrizioni per banda (gran parte delle opere liriche) e nuove opere, tra cui la celebre
"Rapsodia Partenopea".
Allo stato attuale registriamo una ripresa dell'interesse delle giovani
generazioni per le bande musicali, anche se si è avuto nel corso degli anni una
drastica riduzione delle bande musicali in tutto il territorio italiano.
Salvatore Fioretto
Salvatore Fioretto
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