(segue dalla prima parte)
"Era la lentissima sfilata dei santi che fanno compagnia e onore a San Gennaro, nella sua cappella: quarantasei santi (oggi, anno 2022, sono 53 Compatroni - n.d.r.) di argento, la statua intero, o il busto, o la metà del corpo.
San Raffaele (Cappella del Tesoro di S. G.) |
Lentissimamente, dico, perche la folla era così folta, così soffocante che, ogni tanto, queste statue si fermavano, immobilizzate, mentre la gente le guardava con gli occhi inteneriti; ed anche lentissimamente, perché la devozione dei napoletani si vuole pascolare a lungo, nella vista dei suoi speciali protettori, che tutto l'anno sono chiusi nel Tesoro e solo, in quel giorno escono a benedire la povera gente.
Sant'Antonio Abate (Cappella del Tesoro di S. G.) |
"Michele, Michele, Michele!"
San Rocco (Cappella del Tesoro di S. G.) |
"Hai freddo al ginocchio, santo Ro'?"
"Tè, tè canuccio!"
...
Santa Chiara (Cappella del Tesoro di S. G.) |
Otto gentiluomini tenevano alti i bastoni del pallio: otto chierichetti, intorno, agitavano i turiboli fumanti d'incenso: e l'arcivescovo, che era un principe della Chiesa, un cardinale, camminava solo sotto il baldacchino, lentamente, con gli occhi fissi sulle proprie mani congiunte: e da tutte le genti che affollavano le vie, i portici, i balconi, le finestre e le terrazze, da tutte le donne che pregavano, da tutti i bambini che balbettavano il nome di San Gennaro, non al pallio, non ai paramenti d'oro, non alla mitra gemmata, si
Processione di maggio, al mattino, con il Busto reliquiario di San Gennaro (foto archivio Troncone) |
Processione maggio, a sera, con reliquia del sangue (foto archivio Carbone) |
Il racconto di Matilde Serao continua descrivendo i dettagli del rito all'interno della Basilica di Santa Chiara, fino al verificarsi del prodigio del Sangue, ma essendo lunghissimo abbiamo preferito terminare il post a questo punto della descrizione; tuttavia il caro lettore potrà leggerlo per intero nell'opera citata: "Paese di Cuccagna".
Ci teniamo a precisare, infine, che nel testo trascritto non viene narrata la presenza dell'imbusto di San Gennaro, durante lo svolgersi della processione, perché in passato era usanza di portare separatamente la statua reliquiario del Patrono in Santa Chiara, con un'altra processione che si volgeva nel mattino dello stesso sabato. La tradizione intendeva simulare, a Santa Chiara, l'avvenimento dell'incontro delle reliquie del capo e del sangue: in pratica si ripeteva annualmente quello che secondo la leggenda popolare era avvenuto ad Antignano (V secolo), col verificarsi del primo prodigio della liquefazione del sangue.
Tuttavia, alla fine degli anni '60 dello scorso secolo, il card. Corrado Ursi, per alleggerire i problemi organizzativi, legati soprattutto all'intensificarsi del traffico cittadino, decise di raggruppare le due processioni di San Gennaro in una sola, da svolgersi, come da tradizione, nel pomeriggio del sabato che antecede la prima domenica di maggio e sempre diretta alla basilica di Santa Chiara.
Salvatore Fioretto
Cappella del tesoro di S. Gennaro, dipinto di G. Gigante, 1863 |
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