Già nel mese di aprile dell'anno 2017, scrivemmo sulle pagine di questo blog un post dedicato all'Istituto della Fondazione "Raffaele Ruggiero" di Piscinola, poi rinominato "Istituto Michele Sciuti". Questo era il link:
La caratteristica torretta ai lati dell'ingresso principale su via Ponti Rossi |
L'Istituto, inaugurato il 30 novembre del 1937, fu donato dal Sovrano Ordine di Malta alla città di Napoli, adattando una storica villa esistente sulle pendici di Capodimonte, che appartenne ai duca Del Balzo, ossia "Villa Walpoole". Anche l'Opera S. Maria Vertecoeli di Napoli darà un contributo non indifferente alla nascita e alla conduzione dell'Opera.
L'Istituto visto dall'alto |
Descriveremo l'inaugurazione del complesso, utilizzando direttamente la cronaca d'epoca, trasmessaci da due fonti storiche: la prima, è l'articolo pubblicato sulla "Rivista Municipale di Napoli" del dicembre 1937, edita dal Comune di Napoli, la seconda, è un videoreportage dell'inaugurazione, registrato e pubblicato dall'"Istituto Luce", e reso disponibile alla consultazione sulle pagine di "Youtube".
Iniziamo con la cronaca che si può leggere nella Rivista Municipale, del dicembre 1937:
L’istituto Ortofrenico inaugurato dai Principi di
Piemonte
L'Istituto visto dall'alto |
Il giorno 30 novembre le LL. AA. Reali il Principe e la Principessa di Piemonte, insieme alla Duchessa d’Aosta madre, a S. E. Cardinale Ascalesi ed al Gran Maestro Sovrano Ordine di Malta principe Chigi, hanno inaugurato, con l’intervento di tutte le autorità cittadine, il nuovo Istituto Ortofrenico a Capodimonte. Dopo una minuta visita ai locali dell’Istituto, il Cardinale Ascalesi ha proceduto alla benedizione di essi, nel gran salone l’avvocato Ettore Niutta, sopraintendente all’Opera Pia Santa Maria Vertecoeli, ha pronunciato un breve discorso per spiegare lo scopo dell’Istituto: assistenza ai fanciulli minorati nella sfera psichica detti “freanastenici”.
Il prof. Sciuti,
ordinatore della Pia Opera, ha parlato degli scopi educativi che essa si
propone.
Come sorse l’Istituto
L'ingresso dell'Istituto Ortofrenico, in via Ponti Rossi |
S. Maria Vertecoeli
deriva da un Pio Sodalizio, sorto con scopo di culto e di pietà nel marzo 1647
alla vigilia della pace di Vestfalia nel quadro delle varie opere della
controriforma.
Creata come tutte le
opere dell’epica in Arciconfraternita, sotto il Governo Borbonico ebbe uno
speciale Statuto per il quale l’Amministrazione delle allora pingui rendite,
era devoluta ad un Consiglio di nomina regia e non eletto dai confratelli. Tale
sistema di amministrazione continuò anche dopo il 1860. L’Opera Pia ebbe scopo
elemosiniero e di culto ed amministrava l’Arciconfraternita.
La richiesta di
modifica dello Statuto incontrò per questo gravi difficoltà e soprattutto per
la legge del Concordato; poi anche per la mancanza di un locale che sarebbe
stato impossibile acquistare o costruire con le sole risorse dell’Ente.
La prima difficoltà
veniva superata per bontà di S. E. Cardinale Ascalesi che diede il consenso
alla modifica dello Statuto. La seconda per la munificenza del Sovrano Militare
Ordine di Malta e del G. Priore di Napoli, S. E. Salazar che concesse una sua
Villa ai Ponti Rossi perché si realizzasse l’Opera.
La Villa era, in
origine, di proprietà del Duca del Balzo ed era conosciuta sotto il nome di
“Villa Valpole” si trova a metà strada che dalla Reggia di Capodimonte scende
ai Ponti Rossi.
Essa fu donata
all’Ordine di Malta fin dal giugno 1921 dal duca del Balzo, affinché fosse
destinata a sua istituzione di beneficenza che avesse lo scopo di soccorrere ed
assistere le classi meno agiate in maniera corrispondente alle esigenze del
tempo e da determinarsi dal Gran Magistero dell’Ordine donatario.
E l’Ordine di Malta
non poteva meglio adempiere a tale finalità con la creazione di un Istituto a
pro dell’infanzia minorata, la cui assistenza è uno dei compiti più importanti
nella sfera delle provvidenze del Regime.
In tal modo i due
Enti: l’Ordine di Malta ed il Vertecoeli si riunivano per una efficace
cooperazione che fu consacrata nella tavola di fondazione dell’8 dicembre 1934,
firmata con l’intervento del Preside della Provincia On. Morisani, nella sala
del Priorato.
Per volontà del
Ministero degli Interni s’iniziarono anche i lavori in pendenza delle pratiche
per la modifica dello Statuto che venne finalmente approvato con Decreto Reale
del 30 marzo 1936.
L’Amministrazione
Provinciale di Napoli retta, allora dall’On. Morisani, mentre si cooperava
affinché sorgesse l’Istituto in sede autonoma lontano dall’Ospedale
Psichiatrico, provvedeva affinché i fanciulli minorati a carico dell’Ente
venissero ricoverati nel detto Istituto.
Prof. Michele Sciuti (particolare foto) |
I Locali
L’istituto, come si
è detto, sorge sull’amena collina di Capodimonte, e propriamente a metà della
panoramica strada che dalla Reggia scende ai ruderi dell’Acquedotto di Diocleziano
detto Ponti Rossi.
L’edificio è stato
completamente trasformato ed ampliato. Sorge in un parco di circa 6000 mq. Popolato
di piante di alto fusto, costitute soprattutto da pini ed eucalipti. E’ formato
d’un pian terreno e da tre piani.
Nel pianterreno di trova l’ampio refettorio con annessa cucina. Dal refettorio si accede in un ampio spiazzale, faciente parte del parco. Nello spesso pianterreno dal lato occidentale vi è la sala dei bagni, con cinque vasche, docce ed altri servizi.
Nel pianterreno di trova l’ampio refettorio con annessa cucina. Dal refettorio si accede in un ampio spiazzale, faciente parte del parco. Nello spesso pianterreno dal lato occidentale vi è la sala dei bagni, con cinque vasche, docce ed altri servizi.
Nel primo piano dal
lato occidentale vi è un ampio salone adibito a spettacoli per i fanciulli, il
parlatorio e la Cappella.
Nel lato orientale trovasi il guardaroba, l’ufficio della Suora Superiora e l’alloggio delle Suore. Nel secondo piano, da un lato sono gli uffici amministrativi e sanitari e dall’altro il reparto di osservazione, la infermeria, la sala chirurgica ed il Laboratorio di chimica clinica.
Nel lato orientale trovasi il guardaroba, l’ufficio della Suora Superiora e l’alloggio delle Suore. Nel secondo piano, da un lato sono gli uffici amministrativi e sanitari e dall’altro il reparto di osservazione, la infermeria, la sala chirurgica ed il Laboratorio di chimica clinica.
Al terzo piano vi è
un ampio salone che comunica con tre distinti reparti ed ha sette ampie
camerate con 120 letti. Le camerate esposte a levante ed a mezzogiorno sono
costruite secondo i più moderni sistemi igienici e sanitari. In un’ala a parte
vi sono due ampie sale di rotazione e di ricreazione e tre aule scolatistiche
corredate di moderne suppellettili.
Le scuole, oltre i
servizi igienici, hanno un’ampia terrazza per la ricreazione o studio all’aperto.
Adiacente al parco
vi è un’area per una scuola agricola, nonché ampi spiazzali per la ginnastica e
l’esercitazione fisica all’aperto. A 200 metri dall’edifizio, vi è infine un
locale d’isolamento per le eventuali malattie infettive dei ricoverati,
corredato di tutti i necessari servizi."
Ed ecco il filmato del giorno dell'inaugurazione dell'Istituto:
La salubrità dell'aria, l'esposizione panoramica sulla città e la tranquillità delle dolci colline a Nord di Napoli, hanno favorito nei secoli scorsi la nascita di importanti strutture ospedaliere e nosocomi, pubblici e privati, dediti alla cura degli infermi, soprattutto quelli affetti dalle patologie respiratorie e psichiche. Per quanto concerne l'argomento trattato in questo post, di "Ambiente e Psiche", continueremo nel prossimo futuro la descrizione delle vicende storiche dei complessi psichiatrici sorti sulla collina di Capodichino, ovvero della casa di cura "Villa Fleurent" e dell'Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi.
Salvatore Fioretto
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Nel 1960, invitato per una trasmissione televisiva, Totò indica l'Istituto Ortofrenico di Capodimonte
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=tEdF3GtHz0c