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Musicista Gerardo Zazzaro, foto concessa dalla figlia
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Dopo la descrizione storica della rinascita e dell'evoluzione del complesso
musicale di Piscinola, passiamo ora a descrivere la sua principale ricchezza,
di umanità e di bellezza, che furono tutti i suoi musicisti componenti. Ci
riferiremo innanzitutto al periodo d'oro della Banda musicale; periodo che
possiamo considerare compreso nell'intero decennio degli anni '50 del secolo
scorso. Iniziamo ad elencare i nomi dei musicisti che conosciamo, con
indicazione del tipo di strumento che suonavano e di eventuali rapporti di
parentela. Indicheremo la provenienza solo per coloro che non risultano nati a
Piscinola.
Elenco dei musicisti di ruolo nella banda musicale di Piscinola (del
periodo d'oro, anni '50):
-Pietro Adamo (flicorno contralto-flicornino);
-Luigi Avitabile (clarinetto e piatti);
-Francesco Avolio (tromba solista) - capobanda;
-Pasquale Avolio (basso mi b),
-Domenico Baiano (sassofono);
-Gerardo Barone (clarinetto);
-Antonio Cascella (ottavino e flicorno contralto);
-Nicola Cascella (grancassa);
-Salvatore Cascella (basso);
-Gaetano Ciccarelli (I^ tromba) - di Marianella - fratello di Natale
- Si trasferì a Milano;
-Natale Ciccarelli (I° clarinetto) - di Marianella - capobanda;
-D'Angiò (grancassa), proveniva dalla banda di Gioia
del Colle (era soprannom. Gioia del Colle);
-Felice De Chiara (I° clarinetto e amministratore) - capobanda;
-Salvatore De Rosa (flauto), figlio di Luigi;
-Luigi De Rosa (I° clarinetto mib) - capobanda;
-Francesco Della Corte (trombone);
-Mario Della Corte (flicorno contralto)
-Pasquale Della Corte (piatti), padre di Francesco e Mario;
-Francesco Di Chiara
(trombone);
-Vincenzo Di Maio (clarinetto);
-Antonio Faro (corno - tromba);
-Luigi Fioretto (sax baritono);
-Francesco Iovine (clarinetto), emigrò in Germania;
-Salvatore Ippolito (clarinetto);
-Vincenzo Lamberti (tamburo), di Miano, (soprann. "Sarchiapone", per il suo ruolo nella Cantata dei Pastori);
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Antonio Riccio, durante la leva
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-Giuseppe Licciardi (clarinetto);
-Liccardo (o Liccardi) (I° clarinetto banda del maestro Piccolo);
-Felice Marfella (flicorno baritono - bombardino); -Francesco Napolitano, detto Ciccio (flicorno soprano - solista)
-Salvatore Palladino (basso);
-Giuseppe Cristofaro (tromba);
-Vincenzo Palladino (tromba), fratello di Salvatore;
-Lorenzo Piccolo (sax tenore), nipote del maestro Piccolo, emigrò
negli USA;
-Raffaele Porcellana (clarinetto);
-Antonio Riccio (clarinetto), vedi foto;
-Orazio Russo (I° sassofono tenore);
-Ciro Salzano (grancassa e tamburello);
-Francesco Salzano (detto Ciccio) (tamburo);
-Belisario Sarnelli (clarinetto);
-Donato Zazzaro (trombone), figlio di Salvatore;
-Gennaro Zazzaro (detto Gennarino) (clarinetto), figlio di Salvatore;
-Gerardo Zazzaro (flicorno contralto);
-Salvatore Zazzaro (bombardino), fratello di Gerardo;
-Giuseppe Varriale (clarinetto - ottavino), (soprann:"Don Peppino 'o
sacrestano", per il suo impiego nella parrocchia);
-Giuseppe Verde (sax tenore);
-Luigi Russo (flicorno baritono Sib - I° bombardino), suonò anche in diversi complessi musicali pugliesi.Musicisti della banda per breve periodo:
-Pietro Fioretto (sassofono contralto), nella banda per pochi anni,
fratello di Luigi
-Aniello Di Vaio (corno), 2 anni
-Nicola Mormone (corno), 1 anno.
Bidelli (si conoscono solo i nomi):
-Francesco
-Domenico
-Don Peppino
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La banda di Piscinola... gli aneddoti sulla storica rivalità...
Iniziamo con due ricordi, che ci furono raccontanti dal compianto mons.
Salvatore Nappa, durante un evento pubblico a Piscinola, dedicato alla storia
del quartiere, nella primavera del 2004. Eccoli:
Il primo aneddoto risale ai festeggiamenti del SS. Salvatore svolti nell’immediato
dopoguerra. In quella occasione si accese una tenzone tra le due bande, che fu
ufficializzata attraverso una disputa pubblica da effettuare in occasione del
concertino, dopo la processione della festa. Doveva essere quella l’occasione
per stabilire, una volta e per tutte, quale delle due bande era la migliore.
La disputa ebbe luogo, ma al termine dell’esibizione nessuno ebbe il coraggio
di incoronare la banda vincitrice, perché entrambe diedero il meglio del
proprio repertorio, così tutto finì, come si dice oggi, con un pareggio…!
Il secondo aneddoto è sempre di quel periodo. Sempre durante le feste patronali
di Piscinola e Marianella, qualcuno degli organizzatori dei festeggiamenti, per
placare gli animi turbolenti e un po’ di nascente presunzione dovuta alla
bravura di entrambe le bande, ebbe la brillante idea di scambiare le bande dei
rispettivi paesi; così, alla festa del SS. Salvatore partecipò la banda di
Marianella e ai festeggiamenti di Marianella, la banda di Piscinola.
Per fortuna, in quegli anni genuini e semplici queste rivalità finivano sempre,
come si dice, “‘A taralluccio ‘e vvino…”, senza odi o rancori. Eppoi, non
c’era tempo per le schermaglie si doveva ricostruire un paese distrutto dalla guerra...
Il sacrificio di alcuni musicisti e degli addetti...
Luigi Fioretto. Mio padre fu un bravo sassofonista, ha suonato nella banda il sax baritono,
fin dal 1946. Iniziò la scuola musicale con il maestro Santoro, quando non
aveva compiuto ancora sedici anni. Dai suoi ricordi ho raccolto gran parte
degli aneddoti riguardanti la Banda, che ho provveduto a trascrivere e a
conservare. Appena entrato a far parte della scuola, il maestro Santoro lo
accompagnò a via San Sebastiano e gli fece comprare il sax baritono, trovandolo
solo tra gli strumenti usati. Poi, sempre grazie al maestro, che lo assisteva sempre in tutti
i passaggi, dalla scelta della divisa, fino allo studio del solfeggio, provvide
a farlo “ricromare” e a revisionare presso una ditta specializzata di Napoli.
Tra i tanti
ricordi, papà mi raccontava spesso, con non poca nostalgia, del periodo nel
quale suonava stabilmente nella Banda e di tutte le feste patronali a cui partecipava. Quando aveva ormai acquisito buona
pratica e tecnica musicale, un anno fu contattato da alcuni rappresentanti
della banda musicale di Squinzano (Lecce). Questi, venuti a Napoli in cerca di validi e giovani musicisti da selezionare, lo videro suonare con una buona tecnica; forse
fu anche sponsorizzato dal maestro Santoro. Gli manifestarono, quindi, le
loro intenzioni di assumerlo come musicista professionista nella storica banda
pugliese. Purtroppo, pur restando entusiasta della prestigiosa proposta di
assunzione ricevuta, papà non poté accettare l'offerta di lavoro perché non ebbe il
consenso da suo padre, cioè dal nonno Salvatore. Le motivazioni furono che papà
era indispensabile per sostenere la numerosa famiglia e quindi
doveva dare il suo contributo, in forza di braccia, per le attività che
la famiglia conduceva nella estesa campagna a Piscinola. Purtroppo gli stessi problemi si
ripresentarono ancora negli anni seguenti, a causa dell'aumento del carico dei
lavori registrato nei campi e della conseguente sua scarsa resa giornaliera, specie quando
faceva tardi la notte, come capitava quando le prove e i concerti perduravano
fino a tarda ora.
A un certo punto il nonno Salvatore decise di non autorizzare
più papà a partecipare alle prove serali della Banda, che all'epoca si tenevano
presso la sede del palazzo Grammatico. Ovviamente mio padre obbedì, pur sempre
a malincuore, perché allora così si usava fare nelle famiglie dell'epoca...,
specie quando non si aveva raggiunto la maggiore età (21 anni).
Un giorno, notando l'assenza continuata del musicista alle prove, il
capobanda Luigi De Rosa e il musicista veterano, Pasquale della Corte, decisero
di recarsi presso la masseria, dove abitava la famiglia di papà, per parlare con il
nonno Salvatore, cercando di convincerlo ad autorizzare papà a partecipare alle
prove. Gli dissero, senza esitazioni, che papà era ritenuto da tutti un bravo
sassofonista e di quanto la banda avesse bisogno di lui. Così il nonno, che
nonostante tutto era un appassionato della banda, acconsentì, a patto che papà attendesse con profitto di giorno ai lavori nei campi e agli altri
compiti affidatogli; la sera, poi, poteva partecipare alle prove e ai concerti.
E così, quando c'erano le prove, terminata la giornata di duro lavoro, mio
padre si lavava, si vestiva velocemente e correva per raggiungere la sala di musica, per
partecipare al raduno. Insomma fu necessario un diplomatico compromesso tra
padre, figlio e banda.., per salvare, come si dice, le capre e i cavoli...! Ma
la passione per la banda musicale in questi giovani dell'epoca, tra cui mio
padre, fu enorme, e tale da superare, con sacrificio, ogni ostacolo che si presentava nel corso della non
facile vita di allora!! Purtroppo, a causa di un grave incidente che gli capitò
nell'anno 1960, con diversi giorni di prognosi riservata, papà non riuscì più a
riprendere il ritmo pregresso, di partecipare alle attività della banda di
Piscinola. Ma l'amore per la banda è rimasto immutato nel suo cuore per tutta la vita, fino alla fine...!
Il ricordo più bello e commuovente di questa storia, un po'
familiare, è quello che, quando il nonno Salvatore morì (ottobre 1956), la
banda di Piscinola, partecipando al momento di lutto di papà e dei suoi familiari, rese il
suo commosso tributo, suonando la marcia funebre in testa al funerale, per
tutto il percorso, che si svolse lungo le strade di Piscinola (Come si può osservare nella
foto pubblicata).
Don Peppino, il Bidello. Uno dei custodi della banda, che in
gergo era chiamato "Bidello", è stato per diversi anni
"don Peppino". Don Peppino era un uomo, non più giovane che, per il
ruolo svolto, oltre a sistemare le partiture sui leggii dei musicisti e a tenere
aggiornato il cartellone ai piedi del palco, con il nome dell'opera esibita
dalla banda, doveva attendere anche agli altri aspetti organizzativi. Nei giorni
in cui erano fissati i raduni dei componenti della banda per le prove (considerato che nessuno disponeva di un telefono a casa), don
Peppino si recava a piedi, presso le abitazioni dei vari musicisti, che erano
poste anche molto distanti dal centro di Piscinola, per avvisare a tutti che
quella sera si sarebbero tenute le prove nella Sala di Musica. Spesso doveva
assolvere a questo curioso compito di "banditore", anche in giornate
con freddo, vento e pioggia...!
Quei ragazzi musicisti che ci lasciarono prematuramente...
Come in tutte le famiglie, ci furono negli anni anche incidenti e perdite premature tra i
musicisti della banda:
Nicola Cascella, morì purtroppo in un incidente stradale, nel periodo in cui suonava ancora nella banda. Una mattina, mentre si recava
lavorare con la sua bicicletta, fu investito mortalmente da un motorino che
sopraggiungeva nella zona del Frullone.
Altra grave perdita per la banda di Piscinola fu la scomparsa prematura di Luigi
De Rosa, che era il suo capobanda. Luigi, che suonava il clarinetto, lavorava come
tramviere nell'azienda di trasporti comunale di Napoli, purtroppo morì
nell'anno 1959, a soli 54 anni, a causa di un infarto. Al suo funerale furono in tantissimi i piscinolesi a rendergli omaggio,
perché Luigi si faceva voler bene da tutti e in tanti lo stimavano. La
banda di Piscinola, al completo, accompagnò il corteo funebre del suo
musicista, per tutto il tempo, e gli suonò le marce funebri.
Orazio Russo, che suonava abilmente il sax tenore, era infatti il primo sax
della banda, fu notato e subito ingaggiato dai responsabili della Radio
Televisione Italiana dell'epoca, a suonare nella formazione maggiore
dell'orchestra stabile dell'Ente. Purtroppo Russo non fece in tempo a
raccogliere il successo professionale meritato, perché a causa di una
fulminante leucemia, morì pochi anni dopo, ancora in giovane età. Orazio,
oltre il sax tenore, suonava con profitto anche in clarinetto e il sax
sopranino. |
Tromba in sib appartenuta a Francesco Avolio
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Ricordiamo anche Salvatore Montesano, musicista della Banda durante la
direzione del maestro Piccolo e suonava il Basso; perse la vita nel 28
marzo 1943, in occasione dell'esplosione della nave Caterina Costa; fu
colpito dalle schegge mentre stava attraversando a piedi la centrale Piazza Garibaldi.
I musicisti emigrati all'estero...
Francesco Iovine era un bravo clarinettista della banda, a un certo punto della sua vita,
come avvenne per tanti ragazzi dell'epoca, per trovare un lavoro dovette
emigrare in Germania, dove, poi, a distanza di anni, morì intorno all'anno 1979.
Abbiamo saputo che anche lui, come tutti i musicisti della banda, ha conservato
per tutta la sua vita un ricordo indelebile della sua passione per la banda; conservava
infatti con cura il suo clarinetto, anche una volta trasferito in Germania, in
ricordo del suo paese e di quando suonava nella banda musicale di Piscinola. Francesco
aveva un carattere molto aperto e giocherellone ed era solito organizzare
degli scherzi ingenui ai compagni musicisti, ma tutti gli volevano un gran
bene!
Giuseppe Verde, sassofonista, si trasferì in America, dove partecipò con successo alla formazione di alcuni gruppi musicali jazz, diventando conosciuto professionista del genere.
Anche Lorenzo, il nipote del maestro Piccolo, lasciò la banda
di Piscinola, per trasferirsi in America.
I viaggi a bordo della Piedimonte!
Quando a metà degli anni '50, il direttore musicale del complesso di Piscinola
divenne il maestro Gaetano Azan, che era originario di Frignano Maggiore, la
nostra banda iniziò ad assumere i connotati di "Banda di giro": ossia
veniva chiamata a suonare in diversi paesi e città al di fuori del suo
Circondario. Tra questi centri non poteva ovviamente mancare la cittadina di
Frignano Maggiore, città d'origine del Maestro Azan, nella quale il maestro
certamente non voleva sfigurare...
Oltre a Frignano, si organizzarono concerti anche nelle cittadine di Casaluce
e di Dugenta.
Per raggiungere questi paesi serviti dalla ferrovia, i
musicisti utilizzarono come mezzo di trasporto il treno della Napoli-Piedimonte;
viaggiarono tutti insieme in terza classe, con gli strumenti al seguito e tutti
indossando la divisa della banda. I costi dei biglietti del viaggio li
dovettero sostenere i musicisti di tasca propria...
Per affrontare queste trasferte musicali, dopo il viaggio e una prima
esibizione serale nel corso della festa patronale, si doveva poi pernottare una notte in alloggi di fortuna;
mentre il secondo giorno, dopo l'ennesima esibizione durante la processione delle festa, si
faceva ritorno a casa.
Immaginare oggi questo viaggio, con i due convogli del treno pieno di
musicisti: tutti con le stesse divise e tutti con gli strumenti luccicanti
portati a mano, doveva essere stato all'epoca qualcosa di
meraviglioso...! Ci piace immaginare che i musicisti, approfittando del
tempo morto, che si creava durante il viaggio, ripetevano qualche passaggio
musicale con i loro strumenti oppure organizzavano tra loro qualche mini
concerto musicale…!
Il treno della Piedimonte viaggiava per delle campagne che in quegli anni
apparivano verdi e sterminate, ma con un andamento alquanto lento, e per
percorrere il tragitto che distanziava Piscinola dai citati paesi, occorrevano
non meno di quarantacinque minuti di orologio...
Sembra di rivedere quel treno, con a bordo tanti giovani allegri e entusiasti,
e sentire quelle note musicali che, partendo dagli strumenti, uscivano dai
finestrini aperti e si diffondevano per le verdi campagne, per i passaggi a
livello e per le stazioni attraversate... Oggi appare un sogno! Dovrà essere
stato sicuramente qualcosa di magico...!
(Segue nella terza parte)
Questa seconda parte del Post della storia della Banda
di Piscinola è dedicata alla memoria di tutti i musicisti che hanno fatto parte
della banda di Piscinola, in ogni formazione e in ogni tempo. E' dedicata anche
a tutti i direttori musicali, ai capobanda, ai solisti, e a tutti coloro che
organizzavano e gestivano le sue attività.
Salvatore Fioretto
Si
ringraziano pe la preziosa collaborazione: Salvatore Santoro (figlio del
maestro), Francesco e Mario della Corte (musicisti), Maria Rosaria Zazzaro
(figlia del musicista), Antonio Cascella (musicista), Gerardo Ciccarelli
(figlio del maestro), Giuseppe De Rosa (figlio del capobanda), Vincenzo
Capuozzo, Gennaro Silvestri (musicista), Nicola Mormone (musicista).
Nota:
E' probabile che siano stati commessi alcuni errori nel riportare i nomi dei
musicisti della banda, specialmente di quelli più anziani o di quelli che
hanno partecipato per breve tempo. A tal proposito chiediamo gentilmente ai
gentili lettori si informarci, senza esitazioni, di tali possibili incongruenze
o mancanze, al fine di consentici di eseguire le immediate correzioni. Come
pure, saremmo grati a quei lettori che fossero depositari di altre informazioni
storiche sulla Banda di Piscinola, come: foto, nomi di musicisti e aneddoti, di
fornirceli in copia o trascriverli, così da poter arricchire questo bagaglio storico, a futura
memoria. Grazie!
(Tutti
i diritti per la pubblicazione dei testi del blog sono riservati
all'autore, ai sensi della legislazione vigente sui diritti d'autore).
Ricostruzione storica della divisa e del berretto della banda musicale di Piscinola, a cura di Salvatore Fioretto, anno 2018.
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