Fino a un decennio fa, oltre Piscinola,
non esisteva nell'Archidiocesi di Napoli nessuna altra parrocchia dedicata al
SS. Salvatore. Erano invece per antichità di nomina la vecchia Cattedrale (Ecclesia
Sancti Salvatoris), che poi fu rinominata Santa Restituta e l'altro
tempio dedicato al Salvatore che è la chiesa facente parte dell’insula
monastica dei Camaldoli, tuttavia questa chiesa non è mai stata una parrocchia.
La dedicazione della nostra Ecclesia piscinolese al SS. Salvatore è un fatto
veramente singolare, innanzitutto per l'antichità del tempio, ma soprattutto per la conseguente elezione del Santo titolare della Chiesa a protettore principale della nascente comunità
religiosa piscinolese. Il SS. Salvatore è divenuto, poi nei secoli, anche patrono civico
del Casale, prima, e dell'Università dopo, fino a quanto è perdurata l’autonomia
amministrativa del Comune di Piscinola (1865).
Singolare è ancor di più il
fatto che questa comunità non ha scelto un santo o una santa qualsiasi come
protettore o protettrice del luogo, ma il figlio di Dio, cioè Gesù in persona. Non
crediamo che fu per il solo e semplice desiderio degli antichi abitanti di
avere una protezione esclusiva e privilegiata del proprio Borgo, ma sono state
invece le condizioni storiche ad essere determinanti per avere questo
privilegio. Probabilmente sono stati i monaci del monastero del Salvatore,
sorto sull'isola di Megaride (Castel dell'Ovo), ad aver portato qui da noi il culto nel periodo
medioevale. Le ricerche in merito a questo aspetto sono tuttora in corso... ma è utile evidenziare come la comunità piscinolese, seppur diventata amministrativamente quartiere di Napoli, dal lontano 1866, conservi ancora uno spiccato carattere identitario, con la conservazione dell'antico toponimo di "Piscinola" e del Santo patrono, il Salvatore.
Anche il sito di ubicazione della Chiesa è particolare e unico... La pianta
urbana del centro storico di Piscinola presenta una forma
"trilobata", che osservandola appare come una croce stilizzata,
avente i tre bracci di diverse dimensioni, due praticamente uguali, mentre uno è diverso ed
è più grande: al centro si questa croce simbolica si erge, superbo, il tempio
parrocchiale dedicato al SS. Salvatore. Molto probabilmente il primo nucleo del
centro abitato di Piscinola è nato proprio attorno alla primitiva chiesa edificata nel
luogo, sicuramente più piccola e contenuta di quella che ci appare oggi;
tuttavia è storicamente accertato che essa esisteva nei tempi più remoti, prima
che avvenisse in maniera lenta e graduale l'urbanizzazione del territorio
circostante. La Chiesa, poi, è diventata il baricentro geometrico del Borgo
antico, e possiamo dire anche "il suo cuore spirituale"...
Il SS. Salvatore (con il Suo culto e con la Chiesa dedicata), infatti, è considerato da questa comunità il baricentro della
propria vita; la Sua immagine è come se racchiudesse la storia di migliaia e
migliaia di persone, che hanno considerato la Sua presenza il punto di
riferimento della propria vita: essa rappresenta un valore comunitario, un bene caro e prezioso per tutti...!
Ricordiamo che in questa Chiesa, al cospetto di questa sacra immagine, si sono svolte le fasi più importanti e
decisive della vita comunitaria, con il ciclo della vita di ogni abitante: il Battesimo, la prima Comunione, la Cresima, il Matrimonio, fino al saluto dalla
vita dei propri cari. Sulle mura di questo tempio sono virtualmente segnati i
passaggi più importanti della vita di ciascun piscinolese e a questo luogo sono
legati i tanti ricordi di ciascuno di essi, di eventi e soprattutto il ricordo delle persone care oggi non più presenti.
Il culto del SS. Salvatore qui a Piscinola ha una doppia valenza, perché da un
lato Gesù Salvatore viene onorato e adorato (nei Sacramenti), in quanto Persona divina della
Trinità, mentre dall’altro lato lo si venera e lo si ama come protettore della comunità
locale. Se andiamo indietro nel tempo, per far riscontro alle fonti storiche,
osserviamo che in diversi atti di vendita del periodo medioevale viene menzionata la "Terra del
Salvatore" e poi, a seguire, la chiesa dedicata al SS. Salvatore (Staurita Plevis Ecclesiae Salvatoris Nostri Ihesu Christi),
stiamo parliamo di un periodo prima dell’anno mille. In un documento del 1223,
poi, l’autore anonimo scrive una testimonianza che esalta questo rapporto antico tra i piscinolesi e il SS. Salvatore, scrivendo di pugno “... i paesani di esso villaggio avuto avessero un culto speciale verso il SS. Salvatore”.
Per i piscinolesi dei decenni passati, il SS. Salvatore rappresentava gli affetti
più sentiti e profondi della propria vita, perché racchiudeva nella Sua
immagine i ricordi delle generazioni precedenti, i ricordi di famiglia, i
ricordi della propria terra…, l'amore per la propria terra!
Quando nel 2010 ho terminato di scrivere il mio libro storico-antropologico su Piscinola, dal titolo: "Piscinola, la
terra del Salvatore - Una terra, la sua gente, le sue tradizioni", non ho avuto esitazione a dedicarlo al nostro
Protettore. Nel titolo, infatti, si concentrano i nostri valori, che sono a
loro volta tra loro legati, ovvero: Piscinola (la comunità), il Salvatore
(il protettore) e la terra, vale a dire l'abitato, assieme alle nostre belle campagne che furono.
Ecco, quando noi diciamo: “Piscinola, è la terra del Salvatore”,
presentiamo la nostra carta d’identità storica, dichiariamo i nostri valori comunitari, i
nostri affetti, che sono tutti concentrati in queste tre parole...
Il ricordo più bello che conservo, a distanza di oltre 12 anni da quell'evento
letterario del mio libro, è quello che l'avvenuta sua pubblicazione (per espresso desiderio di Padre F. Bianco), fu da me annunciata
sull'altare della chiesa del SS. Salvatore, il giorno 6 gennaio 2011, mentre si
concludeva la celebrazione liturgica della festività, e ricordo le parole che
pronunciai davanti ai presenti, non senza commozione: "Ho il piacere di
annunciarvi che è stato pubblicato il mio libro: "Piscinola, la terra del
Salvatore"; e la mia gioia è ancor più grande, perché lo comunico oggi, qui, ai piedi
del Santissimo Salvatore, protettore storico di Piscinola".
Ricordo quando alla messa pomeridiana del giorno della festa del Salvatore, il
6 agosto, don Francesco Bianco (Padre Bianco), prima di impartire la
benedizione, rivolgendo ai presenti, a quanti portavano il nome del Salvatore,
gli auguri suoi personali, aggiungeva: “...Voi che portate il Suo nome,
onoratelo sempre nella vostra vita, con le vostre opere e azioni...!”; come pure invogliava le giovani coppie in attesa di pargoli, di continuare la tradizione di dare a loro il nome di "Salvatore".
Fuochi pirotecnici del 6 agosto 2023, foto di D. Buonpane |
E ricordo anche le celebrazioni del giorno della festa, sempre del 6 agosto, presiedute nel mattino dall’altro grande sacerdote piscinolese, don Salvatore Nappa, il quale nell'omelia, a margine del breve commento alla pagina del Vangelo del giorno, che narrava l’episodio della Trasfigurazione, prendeva a raccontare diversi episodi della sua vita, che erano legati alla storia di Piscinola e menzionava anche diversi abitanti che già avevano lasciato il loro cammino di vita.
Oggi, che la bellissima immagine settecentesca del SS. Salvatore ritorna a risplendere, dopo l'avvenuto suo restauro, più bella di prima, radiosa e benedicente dall'alto della Chiesa parrocchiale di Piscinola, questi ricordi che ho cercato di rinverdire si fanno più belli e commoventi e sono sicuro che sarà cosi anche per i futuri piscinolesi che ci seguiranno nel tempo, i quali ricorderanno a loro volta questi momenti forti della vita comunitaria, nelle loro rimembranze dei prossimi decenni.
Evviva sempre il Santissimo Salvatore, protettore secolare di Piscinola!!
Salvatore Fioretto
Fuochi pirotecnici al termine dei festeggiamenti del SS. Salvatore del 6 agosto 2023, foto di T. Silvestri |
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