Per la rubrica "Un libro uno scrittore del territorio", pubblichiamo la recensione al libro "Mamma Draga" (di Salvatore Tofano - ed. LFA Publischer - marzo 2022), scritta dalla prof.ssa Rosa Bianco, riconosciuta promotrice culturale del territorio.
Del lavoro di Salvatore Tofano abbiamo già pubblicato un post dedicato, a maggio dello scorso anno. Ammiriamo il clima positivo che si è creato attorno a questo lavoro e abbiamo deciso quindi di amplificare i contenuti e i commenti al libro.
Ecco la recensione:
"Mamma
Draga" di Salvatore Tofano è un romanzo non usuale, molto diverso dai suoi
lavori precedenti. Narrato dal giovane Roberto, professore di filosofia al suo
primo incarico in un paese del Sud, Torre di Sotto, dove conosce Alessia e la
sua famiglia, in cui troneggia la figura dell’anziana Mamma Draga. Intorno a
questa figura materna “patriarcale”, che egemonizza le sue relazioni con le
quattro figlie e i generi, in nome di un millantato potere, che le deriva dal
fatto di essere rimasta vedova e di dover provvedere da sola alla sussistenza
della famiglia, si sviluppano il materiale narrativo, le azioni dei personaggi
e i pensieri del narratore.
L’elaborazione
stilistica e la narrazione dei fatti, secondo un preciso disegno, sono la
chiave di volta dell’operazione del Tofano, che affida alla letteratura il
messaggio da consegnare al lettore.
Il messaggio o idea principe del romanzo,
che è fortemente psicologico e introspettivo, é la narrazione della
"storia" di un'anima, quella di Mamma Draga in ogni sua
sfaccettatura, in ogni sua dimensione: emotiva, sentimentale, identitaria e
dell'incontro o lo scontro del razionale con l'irrazionale.
Mamma
Draga non ha avuto un matrimonio felice e per questo è possessiva con le figlie
e le fagocita, al punto da renderne infelice la loro vita. Vivono tutte con
lei, nella stessa casa con i mariti (solo Alessia non è sposata ed ha appena
conosciuto il giovane professore di filosofia), isolate dal resto del mondo e
asservite alla sua volontà. E’ il classico esempio di famiglia, che oggi
verrebbe definita con una sola parola “disfunzionale”, dove non ci sono quelle
risorse psicologiche, atte a favorire la coesistenza dei suoi membri in modo
positivo e assertivo, ma al contrario è covo di odi, intrighi, malesseri e
rancori.
Il
clima in cui vivono tutti nella casa di Mamma Draga è lugubre e triste. Su di
loro aleggia un’atmosfera inquietante, fatta di storie di stregoneria, di magia
nera, di malefici e di omicidi. Per
rendere questa atmosfera più avvincente, anche il linguaggio del Tofano si fa
intrigante, ma chiaro e preciso nelle descrizioni e nelle argomentazioni,
strategia letteraria che egli utilizza volutamente per dare maggiore forza e
sostanza al senso del suo narrare, via via che il suo racconto si snoda.
Solo
nell’epilogo finale Mamma Draga si ravvede e consapevolizza quella che per lei
è una verità ineludibile: l'Amore, quello autentico, lei non lo hai mai
conosciuto e non essendo stata amata, non ha saputo amare le figlie e donarsi a
loro. Riesce quindi anche se ormai è troppo tardi, è anziana e malandata, a
riscattarsi da una vita iniqua e a rivalersi sul male, che l’ha erosa per tutta
la vita.
Il
romanzo di Salvatore Tofano ha, perciò, una caratteristica unica: parla
direttamente al lettore, non gli fornisce solo insegnamenti o strumenti
concettuali e strategie psicologie, ma mostra anche le forme, le modalità in
base alle quali, ognuno secondo le sue qualità, sensibilità e intelligenza, può
attivare in sé un processo di sottrazione al nulla, senza disattivazione
irenica dal dolore, senza superare in una sintesi superiore e utopica le
antinomie costitutive dell’essere-al-mondo, senza ricadere nelle spire della
trascendenza religiosa o della teleologia storica.
La recensione è firmata dalla prof. Rosa Bianco
Per i lettori interessati riportiamo il link del precedente post pubblicato nel blog.
Presentazione del libro Mamma Draga a Scampia.
Auguriamo all'amico Salvatore un maggior successo per l'opera, nel mentre attendiamo altri suoi lavori letterari e grafici, sperando che concentri la sua attenzione anche sulla saggistica riguardante il territorio di origine.
S.F.
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