L’11
gennaio u. s. al Centro Hurtado in viale della Resistenza a Scampia si è tenuto
un caffè letterario “molto speciale”. Apparentemente si era lì come sempre per
assistere alla presentazione di un libro. Ma il libro “Quasi un diario” era
l’ultima “fatica” di Franco Maiello e Franco Maiello è il “creatore” di quel
caffè letterario.
Si era nel 2004, in piena “guerra di camorra”, e una piccola parte di noi residenti stava programmando attività nell’ambito della ULTEN di Scampia. L’intenzione era quella di creare aggregazione e attività che ci facessero sentire almeno un poco più “normali”, più vicini a una città di cui pure facevamo parte, che un po’ ci ignorava, che a tratti sembrava vergognarsi di noi. Come se il degrado e l’abbrutimento fosse colpa del quartiere e non di chi lo aveva creato così, senza strutture, senza piazze né strade con vetrine: una sorta di deserto dove era difficile persino spostarsi da un abitato all’altro, con un addensamento umano percentualmente alto di disagi socioeconomici e di situazioni al limite della legalità.
Si era nel 2004, in piena “guerra di camorra”, e una piccola parte di noi residenti stava programmando attività nell’ambito della ULTEN di Scampia. L’intenzione era quella di creare aggregazione e attività che ci facessero sentire almeno un poco più “normali”, più vicini a una città di cui pure facevamo parte, che un po’ ci ignorava, che a tratti sembrava vergognarsi di noi. Come se il degrado e l’abbrutimento fosse colpa del quartiere e non di chi lo aveva creato così, senza strutture, senza piazze né strade con vetrine: una sorta di deserto dove era difficile persino spostarsi da un abitato all’altro, con un addensamento umano percentualmente alto di disagi socioeconomici e di situazioni al limite della legalità.
Chi
come noi era garantito da un buon lavoro e da un sia pur piccolo bagaglio
culturale, per le statistiche e l’immaginario mediatico, era come se non
esistesse. Ci sentivamo dei fantasmi, privi di voce e visibilità. Per gli altri
eravamo tutti o tossici o ladri o spacciatori; e, ovviamente, ne soffrivamo.
“Perché non mettiamo su un caffè letterario?” disse Franco.
“Perché non mettiamo su un caffè letterario?” disse Franco.
Lo
guardammo interdetti.
“Un caffè letterario qui a Scampia?” chiedemmo.
“Perché
no?” fece lui.“Un caffè letterario qui a Scampia?” chiedemmo.
Il
primo incontro lo tenemmo nella saletta del bar “Le terrazze” del parco urbano
di Scampia. In tutto eravamo pochissime persone, meno di dieci. A “piazza
telematica”, dove ci furono gli incontri successivi, il pubblico cominciò ad
aumentare, forse attratto anche dalla curiosità di vedere l’ospitante struttura
informatica, di cui si diceva un gran bene.
Causa
la sopraggiunta indisponibilità della “piazza telematica”, il “caffè” si
trasferì nella storica sede del Gridas.
Successivamente si fecero avanti il Teatro Area Nord di Piscinola e il centro culturale “Alberto Hurtado”, che insieme al Gridas andarono a costituire le tre sedi, nelle quali periodicamente ebbero e hanno tuttora luogo gli incontri.
Successivamente si fecero avanti il Teatro Area Nord di Piscinola e il centro culturale “Alberto Hurtado”, che insieme al Gridas andarono a costituire le tre sedi, nelle quali periodicamente ebbero e hanno tuttora luogo gli incontri.
Se
notevole fu il gradimento del pubblico, e tale fu, lo si dovette al carisma del
conduttore, alla sua capacità di creare “atmosfera” e aggregare; e, anche, alla
paziente e fattiva collaborazione della moglie Ester con le sue torte e biscottini
preparati in casa e i termos col caffè. Tutto si reggeva sulla spontaneità e la
voglia di vivere situazioni di “società civile”, su disinteressato
volontariato.
Giuseppe
Montesano, uno dei più noti scrittori napoletani, dopo l’incontro nel quale era
stato ospite, redasse un bellissimo resoconto, apparso sia su “Il Mattino” che
sul foglio locale “Fuga di notizie”, nel quale confessò di aver scoperto “un’altra Scampia (…) che ha difficoltà a
farsi vedere, ma c’è, e resiste, e vuole vivere”.
Al di là del non irrilevante numero dei partecipanti e dell’apparente tediosità e innocuità di un’attività di lettura e di ascolto di musica classica, il Caffè Letterario, assunse una pregnanza simbolica per il quartiere, che restrinse di fatto “il solco di separazione dal resto della città”, funzionando involontariamente da volano per un cambio di immagine di Scampia.
Al caffè letterario in onore di Franco Maiello è intervenuto il sindaco Luigi de Magistris, che gli ha consegnato la “medaglia della città”, quale riconoscimento della sua meritoria azione in favore del quartiere. Altro riconoscimento una targa onorifica da parte del responsabile del Centro Hurtado.
Al di là del non irrilevante numero dei partecipanti e dell’apparente tediosità e innocuità di un’attività di lettura e di ascolto di musica classica, il Caffè Letterario, assunse una pregnanza simbolica per il quartiere, che restrinse di fatto “il solco di separazione dal resto della città”, funzionando involontariamente da volano per un cambio di immagine di Scampia.
Al caffè letterario in onore di Franco Maiello è intervenuto il sindaco Luigi de Magistris, che gli ha consegnato la “medaglia della città”, quale riconoscimento della sua meritoria azione in favore del quartiere. Altro riconoscimento una targa onorifica da parte del responsabile del Centro Hurtado.
Il
Majello, anni 86, come ha affermato il dirigente scolastico Rino Malinconico
nel suo intervento, è “una persona mite, garbata e intelligente, capace di
disarmare il male con un sorriso”; e, aggiungerei, “ferma e decisa, capace di
tenere il timone a dispetto di qualsiasi vento contrario”.
Auguriamo al caro Maiello di continuare ancora per anni il “suo” e “nostro” caffè letterario perché Scampia ne ha bisogno; e con lui ringraziamo l’altrettanto valido Giuseppe Finaldi, che da qualche anno si alterna con lui nella conduzione dello stesso.
Auguriamo al caro Maiello di continuare ancora per anni il “suo” e “nostro” caffè letterario perché Scampia ne ha bisogno; e con lui ringraziamo l’altrettanto valido Giuseppe Finaldi, che da qualche anno si alterna con lui nella conduzione dello stesso.
Salvatore Tofano
Ringraziamo il carissimo scrittore, Salvatore Tofano, che è anche un riconosciuto e bravo vignettista, per aver onorato "Piscinolablog" con questo bel ricordo letterario dedicato al carissimo prof. Franco Maiello e al suo "Caffè Letterario di Scampia".
Al caro professor Maiello esprimiamo le nostre felicitazioni per i prestigiosi riconoscimenti ottenuti. La Redazione (S.F.)
Al caro professor Maiello esprimiamo le nostre felicitazioni per i prestigiosi riconoscimenti ottenuti. La Redazione (S.F.)
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