lunedì 24 dicembre 2018

Villaggi di Miano e Mianella, Sezione San Carlo All'Arena: anno 1913. "3° Rapporto di viaggio!

Dopo i due precedenti viaggi, eseguiti con successo nei Villaggi di Piscinola e di Marianella, siamo alla terza e ultima esplorazione; questa volta manderemo il nostro inviato "Vicus", alla volta dei Villaggi di Miano e di Mianella, nell'anno 1913... 
Abbiamo scelto come data, il giorno 7 agosto che, come è noto, coincide con una importante ricorrenza comunitaria, vale a dire la festa di San Gaetano Thiene, insigne santo, compatrono della Chiesa napoletana, qui patrono da almeno due secoli.

Leggiamo ora il rapporto del secondo viaggio esplorativo, ricordando ancora che le note riportate tra due parentesi tonde, precedute dall'acronimo "ndr", sono inserite dalla Redazione per chiarire alcuni toponimi:

3° Rapporto di viaggio
Data:  7 agosto 1913 (giovedì)
Inviato: Vicus
Ora inizio: 11:00
Luogo di Atterraggio: Via di Miano (lato Capodimonte)
Condizioni climatiche: Temp. 32°C, cielo limpido e sereno, assenza di vento, tasso di umidità elevato.
"Viaggio di andata, con atterraggio regolare.
Mi trovo nell'anno 1913, nella nuova via Miano (angolo con via Capodimonte), vicino all'incrocio con via Bosco di Capodimonte, dove c'è lo scambio dei "Tramwais", della società Tramvie di Capodimonte.
Procedo per questa ampia strada, dirigendomi verso il centro dell'antico villaggio di Miano. Lascio a lato destro la porta del Regio Parco di Capodimonte, detta Porta Piccola. Al civico 3 c'è la villa Laura, al civico 6 la proprietà Guarino, mentre al civico 13, la rivendita n. 307 di "Sale e Tabacchi", il cui titolare è il sig. Bosso Francesco, mentre, al numero 17, una panetteria (angolo via Lieti). Tra i civici 22-24 c'è la proprietà di Giovanni Menniti. All'incrocio con via San Rocco al Garittone, al numero 27, c'è l'ampio deposito della società "Tramvie di Capodimonte", detto "Garittone". Proseguendo, al civico 31, c'è la proprietà di Pisano Gaetano e al civico 37, la villa Ferretti, del cavaliere Nicola Ferretti. In successione trovo: al civico 38, la proprietà Baratta, al civico 43, c'è un meccanico: Santucci Raffaele, nel possedimento di Giuseppe Mastropaolo, mentre al civico 46, c'è la proprietà di Russo Giuseppe (che costeggia il ponte del Cavone). 
Al civico 46, c'è la casa di Cura Villa Russo, proprietà del cav. Russo Giuseppe (viene nel posto indicata come "Manicomio di Miano", perché qui si curano i malati di mente): il direttore della struttura è il dottore Andrea Grimaldi, mentre Gennaro Russo è consigliere provinciale. Altre proprietà che seguono sono quelle di Pagano Vincenzo (al civico 47) e del marchese di Montelungo (al civico 53). Al civico 78 della stessa strada, trovo l'esercizio di un Caffè, del signor Luciano Amalia. Qui una pausa è d'obbligo, gustando un buon caffè!
Sul lato sinistro di questo incrocio c'è una rampa, che conduce alla famosa e antica trattoria detta "'O Schiavuttiello", infatti, come indica la grande insegna esterna, la taverna esiste qui fin dalla seconda metà dell''800. Il buon odore di ragù, che arriva fin sotto la strada, dove mi trovo, lascia presagire l'ottima e genuina cucina che si può gustare ai suoi tavoli, anche all'aperto, sotto un fresco pergolato...
Entro nel villaggio, per la via a destra (di fonte alla citata proprietà Montelungo), chiamata Via Quattromani (ndr.: oggi via Vittorio Emanuele III) e procedo fino a piazza Guardia Nazionale (ndr.: oggi Piazza della Milizia). 
Ecco quello che incontro: al civico 67, c'è un negozio di generi commestibili, al civico 65, c'è il palazzetto di proprietà dei fratelli Russo Gennaro e Pasquale; in esso trovano abitazione gli insegnanti della scuola locale, Ferrante Antonio e Gargiulo Vincenzo.  Al civico 64, c'è un salone, mentre al civico 58 (angolo con vico Parise), c'è la bottega di stagnaro, del sig. Pietro Passando. Continuando per questa strada, trovo, in sequenza: al civico 56, il Caffè Siciliano, al civico 52, l'oreficeria di Esposito Ferdinando, al civico 47, la beccheria di Manco Pasquale e, infine, al civico 44, la proprietà dello stesso Manco.
A metà strada, sulla sinistra, incontro una graziosa cappellina, dedicata al patrono San Gaetano, il cui piccolo ingresso è incastonato in un antico palazzo. Forse essa è stata la cappella privata di un palazzo nobiliare.
Sempre su questa strada, in ordine di apparizione, trovo: al civico 43, un vinaio, altro vinaio più avanti ai civici 33-34, al civico 26, c'è la rivendita di Sale e Tabacchi, n. 199, della signora Canfora Carmela, al civico 25, c'è la proprietà di Andrea Iovine, al civico 18, c'è il circolo di Unione Democratica, al civico 15, c'è un esercizio di generi commestibili, al civico 12, c'è la proprietà di Giovanni Pecoraro, mentre, al civico 11, c'è la villa Immacolata. Ancora: ai civici 8-9, c'è l'esercizio commerciale di vini e di generi commestibili, di Raffaele Musella, segue la proprietà di Ettore Cocozza e l'abitazione della levatrice condotta Carmelina Tommaselli; infine, ai civici 1-2, c'è la proprietà di Occhetto Chiarina. 
Giungo quindi in piazza Guardia Nazionale. Descrivo ora questa piazza: Al civico 1, c'è l'esercizio di un Salone, al numero 2 gli uffici delle "Regie Poste e Telecomunicazioni", al civico 3, troviamo la farmacia del dott. Luigi Farina, mentre al civico 6, all'angolo con via Pietro Colletta, c'è un affermato Caffè. Andando ancora oltre, al civico 9, c'è una beccheria e al civico 10, il Banco Lotto, n.144 (angolo di via Urbano Rattazzi). Infine, ai civici 12-14, c'è un altro Caffè, quello di proprietà di Giuseppe Russo (angolo via Quattromani).
Dopo aver ammirato questa piazza, mi oriento e procedo a sinistra, andando verso la parrocchia del villaggio, dove si venera San Gaetano. La strada prende il nome di via Pietro Colletta (ndr.: oggi via  della Liguria). Al civico 2, c'è la società San Luigi Gonzaga, al civico 9, il negozio di tessuti, di Di Maio Giuseppe, al civico 10, c'è un palazzetto di proprietà dei fratelli Bocchetti (Enrico, Giuseppe e Luigi) e dell'imprenditore Enrico Marfella. Segue al 13b la chiesa parrocchiale, sotto il titolo di: Maria Santissima Assunta in Cielo. Oggi c'è una grande calca di devoti, fin fuori all'ingresso del tempio, perché si apprestano a iniziare la solenne messa dedicata alla festa patronale di San Gaetano da Thiene.
Procedendo oltre, al civico 13e, trovo un'altra rivendita di Sale e Tabacchi, n.200, del signor Di Maria Giuseppe. Il palazzetto col civico 24 è di proprietà dei fratelli Scarola, Angela e Michele. In esso trova abitazione l'avvocato Antonio Ventolini. Infine, al civico 16, c'è l'orticoltore, signor Michele Tammaro. Incrocio anche lo stretto vico Filangieri, che dalla fine di via Colletta, conduce fino a via del Ponte.
Sono giunto a Piazza Tiglio (ndr. oggi piazza Regina Elena). In piazzetta, ai civici 5 e 6, trovo i locali dell'Unione Monarchica. Al civico 8, c'è il Caffè di Domenico Mango, mentre al civico 13, un negozio di generi commestibili. Proseguo nella comunicante via senza uscita, chiamata via Tiglio. Ai civici 11 e 14, si trova il palazzetto di proprietà della famiglia Chiarolanza (Gaetanina, Anna, Ernesto e Gaetano), e ai civici 15-16, c'è il negozio di vini, di Domenico Mango. Sul lato posteriore della piazza e della Parrocchia di Miano, ci sono due vicoli senza uscita: vico I e vico II Chiesa. Al civico 8 del primo, ci sono le abitazioni della levatrice condotta, Moccia Angela e dell'impresario Sparano Pasquale; mentre, al vico II Chiesa, c'è la proprietà di Di Maio Giuseppe. Più avanti si trova anche vico Pace.
Ritorno indietro e incontro via Municipio e via cupa della Vedova. Percorro la strada che va verso il cimitero di Miano, che si chiama via del Ponte. A metà strada c'è la proprietà Di Giacomo, mentre, al civico 25, c'è l'abitazione dello stuccatore, Gaetano Bocchetti (ndr.: quasi sicuramente è il pittore Bocchetti, del quale abbiamo dedicato un post qualche tempo fa) e dell'imprenditore della redazione del Mattino, Alessandro Casavola.
La strada, circondata da giardini e da fertili tenimenti di campagna, giunge al Largo Madonna dell'Arco, dove si erge l'antica e venerata chiesa della Madonna dell'Arco, con l'annesso convento retto dai frati francescani. Mi dice un viandante che nel Lunedì in Albis di ogni anno, in questo largo ha luogo una bellissima fiera, con tante bancarelle e moltissimi devoti, che vengono a venerare la prodigiosa immagine della Madonna, qui esistente da tanti secoli.
Nel Largo, al civico 2, c'è la proprietà Chiarolanza, ai civici 4 e 5, la chiesa e il convento già menzionato, mentre al civico 6, c'è la sede delle Guardie di Città. La strada posteriore al cimitero, che parte dal Largo Madonna dell'Arco, si chiama via Secondigliano ed è tutta circondata da fertili campagne, essa conduce, come si può ben desumere, al Comune di Secondigliano. Da lontano si vedono abbassare le sbarre del passaggio a livello, perché è in transito il treno della "ferrovia Napoli Piedimonte d'Alife", la ferrovia è stata inaugurata da pochi mesi.
Il cimitero municipale presenta una scala di accesso con cancello. La strada che mena a lato sinisto, si chiama via Cimitero e conduce anch'essa nel Comune di Secondigliano, attraversando il tenimento chiamato Masseria Cardone. Via del Ponte presenta tre vicoli, che prendono il suo nome: vico I; II e III del Ponte, nel vico I del Ponte, mi indicano la proprietà del signor Musella Vincenzo.
Ritorno indietro, fino a via Quattromani e mi conduco in via Parise; qui siamo nella parte più popolare e antica di Miano, la strada è un dedalo di vicoletti: ci sono ben tre grandi che prendono il nome di: vico I, II e III Parise. Nella via Parise, al numero 7, c'è la proprietà di Manco Raffaele, al 19, il posto di guardia della Società di distribuzione dell'energia elettrica e anche il negozio di vini, del signor Paladino Marco.
Nel vico II Parise, al civico 2, c'è il palazzetto di proprietà dei signori: Bocchetti Giuseppe, Mango Gaetano e Filippo Russo. Al vico III Parise, al civico 7, c'è la proprietà di Caterina Iovine, al civico 31, trovo il negozio di vinaio, mentre ai civici 32 e 33, i palazzetti di proprietà di Ricci Enrico e di Patrone Luigi.
In questa strada abita uno dei poeti più autentici e popolari della melodia partenopea: Capaldo Giuseppe, autore della celebre "'A tazza 'e cafè", musicata da V. Fassone e, ancora, delle canzoni: "Ll'arte d''o sole" e "Comme facette mammete", musicate da S. Gambardella, di "Hanna turnà",  musicata dal cav. Feola, di "'E lampadine" (sua anche la musica) e di tante altre melodie (ndr.: morirà in questa strada, il 26 agosto 1919). Sono riuscito a incontrarlo e a stringergli la mano.
Ritorno indietro, fino a piazza della Guardia Nazionale, e imbocco Via Urbano Rattazzi (ndr.: oggi via Principe Umberto), strada che conduce al Cavone di Mianella .
Al civico 31, c'è un esercizio di pompe funebri, al civico 35, la rivendita n. 201, di Sale e Tabacchi, del signor Di Maio Luigi, al civico 48 il negozio di vini di Giuseppe Tammaro e, infine, al civico 49, un negozio di pasta alimentare. Dal termine di via Urbano Rattazzi proseguo e la strada si chiama via Mianella
Al civico 4 di via Mianella, c'è la Villa Ricci, del signor Stazio Achille, al civico 7, la proprietà di Maione & Sepe, nella quale si trova il negozio di Pasquale Gallo e l'abitazione di proprietà del signor Giovanni Mirabella (angolo via Capodichino). Al civico 8 (angolo con via Mianella), trovo il negozio di Vinaio, al civico 13, c'è il negozio di Parrucchiere di Orgillo Aniello. Proseguendo, al civico 20 della strada, c'è il palazzo Curati, che è sede della Brigata RR. della Guardia di Finanza.  Al civico 25, c'è la villa Triola e al civico 26, c'è il negozio dell'ebanista Gaetano Muratore. Proseguendo ancora, al civico 27, trovo la proprietà Curati, al 34, la proprietà Monaco, con abitazione del tenente di riserva Addone Filippo, al civico 37, la proprietà di Monaco Gaetano, capitano a riposo e, infine, al civico 40, la proprietà Sacco. Lungo la strada trovo il vico senza uscita, detto vico Cotugno: al civico 2 del quale c'è il palazzetto di proprietà di Filomena Campa e di Giovanni Ippolito. Più avanti, un altro vico senza uscita si chiama vico Cirillo.
Sulla strada c'è la stradina (cupa) che conduce al Cavone, dove trova sede l'antica e venerata chiesetta della Madonna degli Angeli al Cavone. Da qui è possibile raggiungere, da un lato, i Ponti Rossi e Capodichino e, dall'altro lato, Capodimonte, costeggiando l'alveo del Vallone di San Rocco. Dal lato di Capodimonte, la stradina termina con delle scale costeggianti il muro del bosco di Capodimonte, ovvero, via e scale Croce al Bellocchio. In questa strada si trova, al civico 2, la villa Risoli, sede delle Guardie Municipali (del municipio di Napoli, sezione San Carlo all'Arena) e, ancora, sede della scuola Municipale. Più avanti c'è la discesa del Bellaria che, prima della via Miano, conduce alla proprietà Menniti.
Nella strada che conduce verso Capodichino, che si chiama via Cupa del Cavone, s'incontrano le proprietà: Fleurent, Bellucci e la già menzionata cappella del Cavone.
Ritorno con passo veloce all'incrocio di via Quattomani con via Miano, trovo giusto il tempo di ritagliarmi una pausa pranzo, alla trattoria "'O Schiavuttiello", prima della partenza. Sono accolto molto cordialmente dai proprietari... Non vi dico come è stato il pranzo..., altrimenti piangereste per la "cucina del Terzo Millennio"...! Dico solo che ho mangiato divinamente e bevuto un buon vinello di Perepalummo (Piedirosso), prodotto nelle campagne della vicina Piscinola. Ah! dimenticavo, il "re" nel menù è stato il piatto tipico di Miano, preparato appositamente per la festa di San Gaetano, ovvero: "'o ruoto 'e stocco"...!
Un buon caffè chiude la mia permanenza in questo bel Villaggio, che non ha nulla di meno degli altri che ho già visitato.
Ritorno alla "navicella" per il rientro alla base. Devo attendere qualche minuto per il decollo, perché è “uscito” San Gaetano in processione e i mianesi lo stanno omaggiando con dei bellissimi fuochi pirotecnici... potrebbero disturbare la manovra...
Rientro alla base nell'anno 2018, 24 dicembre, senza alcun problema. Qui è Natale...!
Buona Natale a tutti!!
Fine dei viaggi esplorativi. 
Firmato Vicus
                                                           Salvatore Fioretto 
        










    







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