Ecco il testo, letto ieri sera durante i festeggiamenti della Madonna delle Grazie, con la voce del bravo Nino Di Guida:
(Introduzione)
“E’ una trascrizione anonima, che immagina di raccogliere le preghiere, le invocazioni, e le speranze di ogni devoto di Piscinola, sia maschi che femmine, di ogni età, unendole in un’unica lettera indirizzata alla Madonna delle Grazie. Sono frasi che sono sparse nell’aria, sospese tra i nostri vicoli, nelle strade di Piscinola di oggi: Un'unica voce, da un unico cuore…!”
Lettera di un devoto alla Madonna delle Grazie di Piscinola
Cara Madonna delle Grazie,
oggi, che è il giorno sacro dedicato al Tuo nome…, la Tua festa, ho pensato di scriverti questa lettera, per confidarti il mio stato d’animo e le mie speranze, anche se Tu già sai tutto quello che sto per dirti…
Permettimi se mi rivolgo a Te, da povero peccatore che sono, con un tono familiare, dandoti del “tu” e parlandoti con il linguaggio del cuore, che meglio sa esprimere i palpiti dell’animo...
Ti parlerò “a cuore aperto”, come facevano i nostri padri, le nostre madri, e tutti quelli che un tempo, qui, in questo luogo, ogni anno accorrevano a festeggiarti. Erano donne e uomini umili e semplici, ma erano grandi per la loro generosità, e ti offrivano quello che avevano di più grande:
Il loro cuore!
Uomini e donne dediti alla terra, che sopravvivevano con il pane guadagnato, quotidianamente, a costo di tanti sacrifici e di duro lavoro, ma era sempre un pane onesto!
A Te dedicavano i loro sacrifici e Ti confidavano le loro ansie. Ti raccomandavano, in particolare, la loro salute, il benessere delle loro famiglie e, soprattutto, il futuro dei loro figli.
Erano semplici e si esprimevano con cose semplici.
Lo so che Tu li apprezzavi e li benedicevi. Li capivi, perché sei stata pure Tu una figlia del popolo… Una donna umile, pia, e lavoratrice. Una madre amorevole: la madre del Salvatore!
Una madre umana, che, come le nostre donne, ha conosciuto la sofferenza, ha pregato e ha sperato.
Chissà quante volte hai accolto qui, in questo piccolo tempietto, le nostre nonne, le nostre madri, e le tante donne di Piscinola… Tantissime!
Donne che, imploranti, Ti chiedevano una Grazia, un aiuto, una speranza…
E Tu non le hai mai abbandonate sole al loro destino.
Ti chiedevano di far ritornare i figli o i mariti dalle guerre (da una delle tante guerre…), oppure di guarire i loro fanciulli o congiunti che avevano avuto incidenti o gravi malattie…
E così, grazie alla Tua intercessione, in tanti ritornavano dal fronte, in tanti ritornavano sani dalla prigionia e in tanti, curati, dagli ospedali…
Sei stata veramente la “Vergine delle Grazie”!
Cento, mille “Grazie”, tantissime “Grazie”…., “Grazie” per tutti!
Piscinola ti ha sempre voluto bene, e tu non l’hai mai abbandonata, cara Madonna Mia! Per questo, ricambiando la Tua speciale protezione, tante pie donne, negli anni passati, hanno preso a cuore il decoro del Tuo tempietto. Ricordo, tra le tante, la cara tua devota, signora Ninì Basso.
Sicuramente ora sono tutte assieme a te, in Paradiso…!
Donne di ieri, ma anche donne di oggi, che amorevolmente accudiscono la “Tua casa”, conservano la tradizione e la memoria del Tuo culto, e provvedono a diffondere tra i giovani il Tuo santo nome di “Vergine delle Grazie”, tra le quali le devote: Imma Cuozzo, Gina Esposito e altre ancora.
Ma non solo donne, anche tanti uomini che in ogni tempo hanno provveduto, con passione, alla diffusione del Tuo splendore. Devoti che ogni anno organizzavano in Tuo onore, da tempo immemorabile, la festa del 2 luglio: quella romantica festa, ricordata come “‘a festa de’ Lampadenelle”, per via delle luminarie a gas: ricordo: Pasquale Palladino, Gennaro Andreozzi e tanti altri ancora, fino ai piscinolesi dei nostri tempi, dell’Associazione “NoiePiscinola”, che hanno provveduto al restauro della “Tua casa”.
E come dimenticarsi della bella Funzione di “Marco Bruno da Campoleone”, recitata nelle sere che seguivano la tua festa? Era tutto un fermento di attori improvvisati… Accorreva un pubblico numeroso, composto da tante persone: donne, uomini, anziani e fanciulli, che impazienti, attendevano che si ripetesse il copione della “Funzione”, e potessero assistere ancora a quel “portento” da Te mostrato: il miracolo compiuto per salvare dalla pena di morte, il povero Pietro d’Avalos, l’innocente contadino di Piscinola, accusato ingiustamente di omicidio. Poi la recitazione terminava con il canto collettivo del “Gloria”, che tutti, dagli attori al pubblico, cantavano con gioia, a voce alta, in Tuo onore.
Che bello!!
Ricordo gli attori di quelle rappresentazioni di inizio ‘900: Gennaro Severino, Salvatore Mele, Salvatore Fioretto, Nardino Fioretto, Gaetano Cangiano, Mario Sica, Enrico Sica e Luigi Trematerra.
Che personaggi meravigliosi! Ora sono sicuramente insieme a Te, a godere la luce del Signore, in Paradiso!
Ricordo anche i nostri Pastori di un tempo, che hanno promosso il tuo culto: “Padre Bianco”, don Domenico Severino, don Angelo Ferrillo e don Salvatore Nappa.
Quanta grandezza del nostro popolo, oh Madre delle Grazie! Che pur povero, non disdegnava a fare grandi cose: cose che gli altri quartieri più rinomati della città, erano lontani anni luce, e non riuscivano a imitare, perché era il nostro un popolo unito e fiero delle proprie tradizioni e sapeva coniugare la fede, con il lavoro e il benessere del corpo, con la condivisione della bellezza e il piacere di stare insieme...
Già..., la condivisione della bellezza…il piacere di stare insieme…!
Oggi sono diventate solo delle belle parole…! Ma esisteranno ancora?!
Cara Madonna mia, ma dove è andata a finire l’umanità di Piscinola di una volta!? Dove sono quegli antichi piscinolesi che amavano condividere le cose belle, frutto delle loro passioni, stando sempre insieme? Quelli che provavano una gioia speciale quando si riunivano nei momenti simbolo della vita comunitaria, come in occasione delle feste religiose e di altri eventi cittadini?
Ho difficoltà a ritrovare questa Piscinola, che i miei genitori mi hanno tanto raccontato e magnificato, e che appena, appena, sono riuscito ad “assaporare”, nei primissimi anni della mia vita!
Dove è “Piscinola”, cara Madonna delle Grazie!?
Ultimamente non la ritrovo più…, sembra essere svanita nelle “pagine vuote” del progresso…!
Oggi la gente è sempre triste e pensierosa, per i tanti problemi che dice di avere. Si lamenta per tutte le forme di violenza che capitano per le strade…
La gente ha paura e non esce più di casa, anche solo per distrarsi, nemmeno quando si fa qualche pubblica festicciola o un piccolo evento per le strade o nelle piazze.
C’è poi tanta diffidenza e anche tanta superficialità nelle persone. Ognuno si chiude nella propria solitudine ed egoismo… nessuno parla più a un estraneo, manco a dire: “buongiorno”…!
Che tristezza!
Vergine delle Grazie, donaci il piacere della condivisione della gioia e della bellezza, donaci la spensieratezza e il piacere di conoscere gli altri, di saper parlare con il cuore, con la fiducia e con la pace dell’animo.
Donaci la pace dell’animo!
Madonna mia, lo sai che il problema più grande che abbiamo oggi è rappresentato dalla nostra gioventù…
I nostri tanti giovani si sentono soli e abbandonati… e hanno ragione. Molti non hanno speranza per il futuro, non trovano un lavoro stabile e spesso devono andare lontano da Napoli o addirittura fuori dai confini dell’Italia, per trovare una collocazione di lavoro dignitosa. Quelli che restano, il più delle volte, non coltivano passioni, sembrano assenti e insensibili a ogni iniziativa, e spesso si abbandonano al vizio e al vivere senza méta…, nella migliore delle ipotesi…!
Cara Madonna delle Grazie, Ti chiedo una grazia particolare per i nostri giovani… Aiutali ad affrontare i problemi contingenti della loro età; essi sono il futuro di Piscinola, il futuro di Napoli, il futuro dell’Italia…
Aiutali nel loro cammino di crescita, fai accrescere in loro la stima, la fiducia, la speranza per un domani migliore. E fai accrescere in loro l’amore per Te.
Cara Madonna delle Grazie, un ultimo pensiero è dedicato agli anziani e agli ammalati del nostro quartiere. C’è qui tanta sofferenza! Sono in tanti, non li abbandonare! Assisti tutti con il Tuo amore di madre: da “Regina delle Grazie”, qual sei, dona “Grazie” e aiuto, soprattutto agli ammalati, che sono nelle corsie degli ospedali oppure tra le mura delle loro case.
Aiuta a quelli che sono senza speranza di una guarigione. Aiuta tutti, anche i loro familiari, dona un segno del Tuo amore.
Ricordati, poi, i nostri cari che ci hanno lasciati in questo mondo, e si sono addormentati nella speranza di incontrarsi con Te, per godere la gloria di Dio.
E a noi donaci la Tua materna benedizione, ne abbiamo tanto bisogno…! Proteggici, intercedi per noi e aiutaci ad affrontare le difficoltà della vita.
Tu lo sai che tutta Piscinola ti vuole bene…!
Sono sicuro che ogni volta che passeremo davanti a questo Tuo bel tempietto, tutti diremo con fede: abbiamo qui una Madre che ci ama e ci vuol bene!
Una madre che aspetta a tutti…!
Perché la Madonna delle Grazie attende impaziente a tutta Piscinola!
Perciò permettimi di dirti ora, con fede: Maronna de’ Ggrazie, si ‘a Mamma nostra!
E a tutti i piscinolesi, dirò: ‘A Maronna de’ Ggrazie ce accumpagna e ce prutegge, ora e sempe!
(Introduzione)
“E’ una trascrizione anonima, che immagina di raccogliere le preghiere, le invocazioni, e le speranze di ogni devoto di Piscinola, sia maschi che femmine, di ogni età, unendole in un’unica lettera indirizzata alla Madonna delle Grazie. Sono frasi che sono sparse nell’aria, sospese tra i nostri vicoli, nelle strade di Piscinola di oggi: Un'unica voce, da un unico cuore…!”
Lettera di un devoto alla Madonna delle Grazie di Piscinola
Cara Madonna delle Grazie,
oggi, che è il giorno sacro dedicato al Tuo nome…, la Tua festa, ho pensato di scriverti questa lettera, per confidarti il mio stato d’animo e le mie speranze, anche se Tu già sai tutto quello che sto per dirti…
Permettimi se mi rivolgo a Te, da povero peccatore che sono, con un tono familiare, dandoti del “tu” e parlandoti con il linguaggio del cuore, che meglio sa esprimere i palpiti dell’animo...
Ti parlerò “a cuore aperto”, come facevano i nostri padri, le nostre madri, e tutti quelli che un tempo, qui, in questo luogo, ogni anno accorrevano a festeggiarti. Erano donne e uomini umili e semplici, ma erano grandi per la loro generosità, e ti offrivano quello che avevano di più grande:
Il loro cuore!
Uomini e donne dediti alla terra, che sopravvivevano con il pane guadagnato, quotidianamente, a costo di tanti sacrifici e di duro lavoro, ma era sempre un pane onesto!
A Te dedicavano i loro sacrifici e Ti confidavano le loro ansie. Ti raccomandavano, in particolare, la loro salute, il benessere delle loro famiglie e, soprattutto, il futuro dei loro figli.
Erano semplici e si esprimevano con cose semplici.
Lo so che Tu li apprezzavi e li benedicevi. Li capivi, perché sei stata pure Tu una figlia del popolo… Una donna umile, pia, e lavoratrice. Una madre amorevole: la madre del Salvatore!
Una madre umana, che, come le nostre donne, ha conosciuto la sofferenza, ha pregato e ha sperato.
Chissà quante volte hai accolto qui, in questo piccolo tempietto, le nostre nonne, le nostre madri, e le tante donne di Piscinola… Tantissime!
Donne che, imploranti, Ti chiedevano una Grazia, un aiuto, una speranza…
E Tu non le hai mai abbandonate sole al loro destino.
Ti chiedevano di far ritornare i figli o i mariti dalle guerre (da una delle tante guerre…), oppure di guarire i loro fanciulli o congiunti che avevano avuto incidenti o gravi malattie…
E così, grazie alla Tua intercessione, in tanti ritornavano dal fronte, in tanti ritornavano sani dalla prigionia e in tanti, curati, dagli ospedali…
Sei stata veramente la “Vergine delle Grazie”!
Cento, mille “Grazie”, tantissime “Grazie”…., “Grazie” per tutti!
Piscinola ti ha sempre voluto bene, e tu non l’hai mai abbandonata, cara Madonna Mia! Per questo, ricambiando la Tua speciale protezione, tante pie donne, negli anni passati, hanno preso a cuore il decoro del Tuo tempietto. Ricordo, tra le tante, la cara tua devota, signora Ninì Basso.
Sicuramente ora sono tutte assieme a te, in Paradiso…!
Donne di ieri, ma anche donne di oggi, che amorevolmente accudiscono la “Tua casa”, conservano la tradizione e la memoria del Tuo culto, e provvedono a diffondere tra i giovani il Tuo santo nome di “Vergine delle Grazie”, tra le quali le devote: Imma Cuozzo, Gina Esposito e altre ancora.
Ma non solo donne, anche tanti uomini che in ogni tempo hanno provveduto, con passione, alla diffusione del Tuo splendore. Devoti che ogni anno organizzavano in Tuo onore, da tempo immemorabile, la festa del 2 luglio: quella romantica festa, ricordata come “‘a festa de’ Lampadenelle”, per via delle luminarie a gas: ricordo: Pasquale Palladino, Gennaro Andreozzi e tanti altri ancora, fino ai piscinolesi dei nostri tempi, dell’Associazione “NoiePiscinola”, che hanno provveduto al restauro della “Tua casa”.
E come dimenticarsi della bella Funzione di “Marco Bruno da Campoleone”, recitata nelle sere che seguivano la tua festa? Era tutto un fermento di attori improvvisati… Accorreva un pubblico numeroso, composto da tante persone: donne, uomini, anziani e fanciulli, che impazienti, attendevano che si ripetesse il copione della “Funzione”, e potessero assistere ancora a quel “portento” da Te mostrato: il miracolo compiuto per salvare dalla pena di morte, il povero Pietro d’Avalos, l’innocente contadino di Piscinola, accusato ingiustamente di omicidio. Poi la recitazione terminava con il canto collettivo del “Gloria”, che tutti, dagli attori al pubblico, cantavano con gioia, a voce alta, in Tuo onore.
Che bello!!
Ricordo gli attori di quelle rappresentazioni di inizio ‘900: Gennaro Severino, Salvatore Mele, Salvatore Fioretto, Nardino Fioretto, Gaetano Cangiano, Mario Sica, Enrico Sica e Luigi Trematerra.
Che personaggi meravigliosi! Ora sono sicuramente insieme a Te, a godere la luce del Signore, in Paradiso!
Ricordo anche i nostri Pastori di un tempo, che hanno promosso il tuo culto: “Padre Bianco”, don Domenico Severino, don Angelo Ferrillo e don Salvatore Nappa.
Quanta grandezza del nostro popolo, oh Madre delle Grazie! Che pur povero, non disdegnava a fare grandi cose: cose che gli altri quartieri più rinomati della città, erano lontani anni luce, e non riuscivano a imitare, perché era il nostro un popolo unito e fiero delle proprie tradizioni e sapeva coniugare la fede, con il lavoro e il benessere del corpo, con la condivisione della bellezza e il piacere di stare insieme...
Già..., la condivisione della bellezza…il piacere di stare insieme…!
Oggi sono diventate solo delle belle parole…! Ma esisteranno ancora?!
Cara Madonna mia, ma dove è andata a finire l’umanità di Piscinola di una volta!? Dove sono quegli antichi piscinolesi che amavano condividere le cose belle, frutto delle loro passioni, stando sempre insieme? Quelli che provavano una gioia speciale quando si riunivano nei momenti simbolo della vita comunitaria, come in occasione delle feste religiose e di altri eventi cittadini?
Ho difficoltà a ritrovare questa Piscinola, che i miei genitori mi hanno tanto raccontato e magnificato, e che appena, appena, sono riuscito ad “assaporare”, nei primissimi anni della mia vita!
Dove è “Piscinola”, cara Madonna delle Grazie!?
Ultimamente non la ritrovo più…, sembra essere svanita nelle “pagine vuote” del progresso…!
Oggi la gente è sempre triste e pensierosa, per i tanti problemi che dice di avere. Si lamenta per tutte le forme di violenza che capitano per le strade…
La gente ha paura e non esce più di casa, anche solo per distrarsi, nemmeno quando si fa qualche pubblica festicciola o un piccolo evento per le strade o nelle piazze.
C’è poi tanta diffidenza e anche tanta superficialità nelle persone. Ognuno si chiude nella propria solitudine ed egoismo… nessuno parla più a un estraneo, manco a dire: “buongiorno”…!
Che tristezza!
Vergine delle Grazie, donaci il piacere della condivisione della gioia e della bellezza, donaci la spensieratezza e il piacere di conoscere gli altri, di saper parlare con il cuore, con la fiducia e con la pace dell’animo.
Donaci la pace dell’animo!
Madonna mia, lo sai che il problema più grande che abbiamo oggi è rappresentato dalla nostra gioventù…
I nostri tanti giovani si sentono soli e abbandonati… e hanno ragione. Molti non hanno speranza per il futuro, non trovano un lavoro stabile e spesso devono andare lontano da Napoli o addirittura fuori dai confini dell’Italia, per trovare una collocazione di lavoro dignitosa. Quelli che restano, il più delle volte, non coltivano passioni, sembrano assenti e insensibili a ogni iniziativa, e spesso si abbandonano al vizio e al vivere senza méta…, nella migliore delle ipotesi…!
Cara Madonna delle Grazie, Ti chiedo una grazia particolare per i nostri giovani… Aiutali ad affrontare i problemi contingenti della loro età; essi sono il futuro di Piscinola, il futuro di Napoli, il futuro dell’Italia…
Aiutali nel loro cammino di crescita, fai accrescere in loro la stima, la fiducia, la speranza per un domani migliore. E fai accrescere in loro l’amore per Te.
Cara Madonna delle Grazie, un ultimo pensiero è dedicato agli anziani e agli ammalati del nostro quartiere. C’è qui tanta sofferenza! Sono in tanti, non li abbandonare! Assisti tutti con il Tuo amore di madre: da “Regina delle Grazie”, qual sei, dona “Grazie” e aiuto, soprattutto agli ammalati, che sono nelle corsie degli ospedali oppure tra le mura delle loro case.
Aiuta a quelli che sono senza speranza di una guarigione. Aiuta tutti, anche i loro familiari, dona un segno del Tuo amore.
Ricordati, poi, i nostri cari che ci hanno lasciati in questo mondo, e si sono addormentati nella speranza di incontrarsi con Te, per godere la gloria di Dio.
E a noi donaci la Tua materna benedizione, ne abbiamo tanto bisogno…! Proteggici, intercedi per noi e aiutaci ad affrontare le difficoltà della vita.
Tu lo sai che tutta Piscinola ti vuole bene…!
Sono sicuro che ogni volta che passeremo davanti a questo Tuo bel tempietto, tutti diremo con fede: abbiamo qui una Madre che ci ama e ci vuol bene!
Una madre che aspetta a tutti…!
Perché la Madonna delle Grazie attende impaziente a tutta Piscinola!
Perciò permettimi di dirti ora, con fede: Maronna de’ Ggrazie, si ‘a Mamma nostra!
E a tutti i piscinolesi, dirò: ‘A Maronna de’ Ggrazie ce accumpagna e ce prutegge, ora e sempe!
Con umiltà, da un tuo devoto
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