La basilica di Capodimonte, sullo sfondo il Vesuvio innevato. Foto tratta dal Web, opera di NicoMusella |
Suor Maria di Gesù Landi |
Per risalire alle origini di questo bellissimo tempio mariano dobbiamo fare un salto nel tempo di oltre un secolo e arrivare a colei che fu una veggente e l'ispiratrice della devozione verso la Vergine del Buon Consiglio, parliamo di Madre Maria Landi.
Maria Landi nacque a Napoli, il 21 gennaio 1861. Si
distinse fin da giovinetta per la sua inclinazione alla vita spirituale e per la devozione verso la Madonna del Buon Consiglio.
Nel 1884 commissionò al pittore Spanò un quadro della Vergine, a cui diede il titolo di Madre del Buon Consiglio. Ci volle molto tempo e diversi bozzetti del pittore per arrivare alle fattezze desiderate da Maria, che chiedeva il quadro "...sempre più splendente"...
Maria presto emise i voti e divenne quella che un tempo si diceva "Monaca di Casa" e prese il nome di Suor Maria di Gesù. Nella sua casa in largo San Carlo All'Arena, realizzò una piccola cappella, dove sistemò il quadro della Madonna del Buon Consiglio, che intanto era stato terminato dal pittore Spanò. Successivamente andò ad abitare in via Duomo, dove fece realizzare un sontuoso oratorio per ospitare la cara immagine.
Il quadro |
Poco tempo dopo l'ultimo evento, Maria Landi, con l'aiuto dell'Arcivescovo di Napoli, ottenne il riconoscimento del culto verso l'immagine della Madonna del Buon Consiglio e l'aggiunta del titolo di "Regina della Cattolica Chiesa" (si racconta che questa dedica fu chiesta dalla Vergine a Madre Landi durante un'apparizione.
Ingresso alle Catacombe di S. Gennaro |
Nel 1912 papa Pio X concesse, (addirittura contro le regole pontificie vigenti che richiedevano che il quadro dovesse essere conosciuto insieme al tempio che lo custodisse), l'incoronazione del quadro miracoloso, all'epoca ancora sistemato nella cappella di casa Landi. Il rito dell'incoronazione fu eseguito dal Cardinale Prisco, il 6 gennaio 1912.
I pellegrinaggi dei devoti presso la cappella di famiglia si
susseguirono numerosi per venerare l'immagine della Madonna del Buon Consiglio e ben presto si rese necessario erigere un degno tempio che li accogliesse. Si racconta che il sito di costruzione fu indicato direttamente dalla Vergine, durante un'apparizione a Suor Maria nel 1900, con questa esortazione: “Volo ut edifces mihi magnum templum super Catacumbas”, e quindi proprio sulla massa
tufacea sotto la quale erano state scavate secoli addietro le Catacombe di San
Gennaro. Il progetto fu incoraggiato dal cardinale di Napoli G. Prisco, che nominò una commissione tecnica per la circostanza.
La costruzione della basilica, eseguita sul progetto dell'architetto Vincenzo Veccia, è durata quarant'anni, dal 6 gennaio 1920, quando fu posata la prima pietra, al 26 aprile 1960, giorno della solenne consacrazione, celebrata dal cardinale di Napoli Alfonso Castaldo. Tuttavia la basilica fu già aperta al culto alcuni anni prima della sua consacrazione.
Il terreno utilizzato per la costruzione del tempio fu donato da un benefattore e comprendeva una villa signorile con un ampio giardino.
Il terreno utilizzato per la costruzione del tempio fu donato da un benefattore e comprendeva una villa signorile con un ampio giardino.
Purtroppo suor Maria di Gesù Landi non vide completato il tempio da lei ispirato, perché morì il 26 marzo 1931, ma la sua scomparsa non portò all'interruzione dei lavori, che anzi proseguirono seppur lentamente.
Il 12 giugno 1938 l'effigie della Madonna del Buon Consiglio fu portata finalmente a Capodimonte, all'interno della basilica ancora in costruzione, come era stato chiesto dalla Vergine a Suor Maria di Gesù Landi.
Il tempio, che porta la dedica scritta nel timpano: "Augustae Matri Boni Consilii Reginae Cattolicae Ecclesiae - Anno Domini MCMLX - Dicatum" (Augusta Regina del Buon Consiglio Madre della Chiesa Cattolica, dedicato nell'anno del Signore 1960), è uno scrigno di opere d'arte, perché conserva tanti capolavori ricoverati qui e provenienti da tante chiese antiche napoletane, che furono chiuse a seguito del terremoto del 23 novembre 1980.
Altare maggiore con le antiche sculture in marmo |
Il tempio, che porta la dedica scritta nel timpano: "Augustae Matri Boni Consilii Reginae Cattolicae Ecclesiae - Anno Domini MCMLX - Dicatum" (Augusta Regina del Buon Consiglio Madre della Chiesa Cattolica, dedicato nell'anno del Signore 1960), è uno scrigno di opere d'arte, perché conserva tanti capolavori ricoverati qui e provenienti da tante chiese antiche napoletane, che furono chiuse a seguito del terremoto del 23 novembre 1980.
Interno della Basilica, sullo sfondo l'altare maggiore |
Il settecentesco altare maggiore, accoglie otto statue dei santi apostoli, delle quali: sei sono opere dello scultore Michelangelo Naccherino, e le rimanenti due sono opere degli scultori Pietro Bernini e Francesco Cassano; queste sculture provengono dalla chiesa non più esistente di San Giovanni dei Fiorentini, un tempo presente nel vecchio Rione Carità.
L'Incoronazione della Vergine, posta sulla controfacciata della basilica, è opera di Giovanni B. Beinaschi, ed è proveniente dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli, mentre sui due lati di questo dipinto si ammirano: una Natività di Giovanni Balducci, a sinistra, e nella parte opposta, a destra, una Deposizione di Marco Pino.
La cappella di S. Maria Maddalena |
Finanche molti elementi architettonici di marmo e non, che sono presenti in questa basilica, sono stati recuperati dalle chiese demolite o chiuse a seguito del terremoto del 1980.
La copia del Mosè |
La copia della Pietà |
Nella basilica di Capodimonte è presente l'organo settecentesco opera del maestro organaro Domenico Antonio Rossi, datato 1769 e il nuovo organo elettrico a canne, costruito nell'anno 1964.
Dal piazzale della basilica si accede alle Catacombe di San Gennaro, attraverso il nuovo accesso pedonale realizzato negli anni '60, per volere del compianto cardinale Corrado Ursi.
Sulla sommità della maestosa cupola è conservato un frammento di reliquia della croce di Gesù Cristo.
Salvatore Fioretto
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