venerdì 8 luglio 2016

Ricordo poetico della Piazza e della vecchia Piedimonte... di Luigi Sica


Nei lunghi e freddi inverni e nelle umide estati di Piscinola, mi rivedo con i miei compagni di scuola e gli amici di strada in quella Piazza pressoché deserta, con i suoi venditori ambulanti che sembravano statue indifferenti al freddo e al caldo, alla luce o al buio, come testimoni di un tempo che pareva immutabile ed eterno.
Testimoni muti di una vita che piano piano se ne andava, segnata dai lenti ritmi quotidiani, dai suoni attutiti, che rompevano un silenzio greve, direi di vite strascinate con i denti, di vite incanalate in un destino che aveva un traguardo menzognero di speranza...
Spesso lo sguardo andava ai binari del treno della Piedimonte che doveva portare qualcosa... che non giunse mai e, invece, portava via tante delusioni..., e altre speranze che si rivelarono illusioni...!
Rivedo oggi tutte queste figure immobili, come vestigia d’un passato remoto, come monumenti di una civiltà estinta. Rivedo ancora qualche asino con le some di letame fumante, pochi passanti e i fumaioli dei camini che liberavano vapori bianchi, grigi e azzurri, insieme all’odore della legna bruciata.
Ancora oggi mi pare di rivedere i compagni di scuola e di giochi, quando nei pomeriggi, dopo i compiti fatti a casa, ci ritrovavamo in Piazza per i nostri giochi...
Essi mi appaiono a distanza di tempo come delle figurette scure, racchiuse in uno strano quadro: ragazzini macilenti, gambette striminzite dalle ginocchia grandissime, la pelle arrossata dai geloni e il collo avvolto da sciarpe di stracci, come a rappresentarmi una triste scena medievale, vista tante volte sul sussidiario, che paragono a un lavoro di Brueghel; uno scorcio di Piazza dove oltre una fugace allegria s’indovina una profonda miseria.
Miseria che oggi si rivela una grande ricchezza di ricordi e di sentimenti che il mondo non usa più.
Luigi Sica




Ringraziamo l'amico e scrittore Luigi Sica per quest'altro bel componimento condiviso su Piscinolablog.
  

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