Timbro della Congrega, in un documento del 1880 |
Da fonti storiche attendibili rileviamo che
nel 1598 si costituì nel Casale di Piscinola una Congregazione, denominata del
SS. Sacramento e retta da padri Gesuiti.
Nel 1609 sorse, sul suolo dell’Università
(amministrazione del Casale), un piccolo oratorio del SS.
Sacramento. Pochi anni dopo il sodalizio si trasformò in "Estaurita",
vale a dire in organismo laico retto da un governo di Maestri, il cui compito
principale era quello di fornire l'assistenza ai bisognosi del Casale, sia
materiale che spirituale.
Nel 1751 la Congregazione fu chiusa con
Real dispaccio del re Ferdinando IV.
Le cause che determinarono la chiusura
della Congrega e dell’annessa Estaurita forse scaturirono
da alcune incomprensioni sorte tra il Parroco dell’epoca ed i Maestri
dell’Estaurita, ma alcune fonti parlano di scontri derivanti dal diritto di scegliere
e di nominare i Cappellani officianti la chiesa annessa. Forse anche i
Gesuiti ebbero un ruolo determinante in questa vicenda.
Altare maggiore con tela del XVIII sec. |
Nei secoli che seguirono, la Congregazione fu dichiarata “Real Arciconfraternita, sotto il titolo del SS. Sacramento”, le cui attività si svolsero immutate nel tempo, rinnovandosi periodicamente attraverso il governo eletto dai confratelli.
Nel 1950 i solerti amministratori del
tempo, nell’ambito delle attività dell’Arciconfraternita, idearono la
costruzione di una cappella funeraria nel cimitero di Miano, che fu terminata
nel 1957. In questa Cappella sono da allora custoditi
i resti dei Confratelli che aderirono nei decenni scorsi
all’Istituzione secolare e di moltissimi piscinolesi.
Nel 1977, in occasione del secondo
centenario della rifondazione dell’Arciconfraternita, furono fatti alcuni
lavori di ristrutturazione ed ampliamento: sia nella cappella funeraria di
Miano e sia nella Chiesa della Congrega di Piscinola.
La Real Arciconfraternita del SS.
Sacramento di Piscinola oggi è un Ente Morale di diritto Ecclesiastico e conta
quasi 100 iscritti; essa è governata da un’assemblea eletta ogni due anni,
composta dal Superiore, dal Tesoriere, dal Fiscale e da due Consiglieri.
La chiesa della Congrega si presenta con una sola navata, con affreschi alle pareti laterali originari del ‘700,
purtroppo rimaneggiati nella metà del XX secolo.
Sull’altare maggiore è collocata una tela
del XVIII secolo rappresentante la Madonna che ha in visione il Cristo risorto,
con alla base delle figure di “Paputi”.
Di notevole interesse è l’organo ligneo del
XVIII secolo, in ottimo stato di conservazione. Sul ballatoio dell’organo è
presente un quadretto in olio su rame, di autore ignoto, ma di fattura molto
antica, raffigurante due angeli che adorano l’Eucarestia.
"Pietà" del XVIII secolo, altorilievo in gesso sulla facciata della Chiesa |
L’altare è realizzato in marmi policromi
del XVIII secolo. Le pareti interne e la facciata sono decorate con stucchi
bianchi del XVIII secolo. Il soffitto, che era anch’esso realizzato in stucchi
decorati, è purtroppo crollato pochi mesi dopo il terremoto del 1980.
La facciata è realizzata su due ordini, con
lesene e timpano in stucco. Sull’arcosolio che sormonta l’ingresso è collocato
un altorilievo in stucco, risalente al XVIII secolo, raffigurante una “Pietà”,
mentre nel timpano è collocato un orologio stilizzato in bronzo.
Nella sacrestia sono conservate le due
campane in bronzo dell’antico orologio che sormontava un tempo la facciata.
L’orologio fu eliminato poco prima della seconda guerra mondiale. Sulla prima
campana è stato impresso l’anno “MCCCCCXX”, ossia 1520, mentre, sull’altra
campana si trova scritto su due ordini: “Congrega del SS. Sacramento - Domenico
Muscetto – Anno 1874”. Sono, inoltre, presenti nella sacrestia: una
guardarobiera in legno del ‘700, i vestiti storici dei “Paputi “ e una piccola
acquasantiera in marmo coeva.
Nella chiesa della Congrega del SS. Sacramento è apposta una lapide marmorea che riassume la storia del Sodalizio. Riportiamo nel seguito la prima parte:
IL GIORNO 23 DEL MESE DI LUGLIO DEL 1777
NEL CASAL DI PISCINOLA DAVANTI AL NOTAR FILIPPO CANGIANO DI NAPOLI
FRANCESCO
GUIDA SAC. ANTONIO MOSCOTELLA
BARTOLOMEO
DI TIPALDI ANIELLO MELE
GIUSEPPE
MORRA DOMENICO RUSSO
LEONARDO
DI VAJA GIOVANNI FIORETTI
ROGATO
RUSSO BIASE
IMBRIANO
DOMENICO
CUOZZO LEONARDO PALLADINO
ANIELLO
CASCELLA DOMENICO BARBATO
PASQUALE
CUOZZO GENNARO DI GUIDA
DOMENICO
SALZANO DONATO DI LISA
PIETRO
MELE BIASE
CASCELLA
DEFINISCONO E SOTTOSCRIVONO LE NUOVE REGOLE
DELLA VENERABILE CONGREGAZIONE SOTTO IL TITOLO DEL SS. SACRAMENTO DEL CASALE DI
PISCINOLA GIÀ CHIUSA CON REAL DISPACCIO NEL 1751 E INOLTRANO PETIZIONE AL RE
PER LA RIAPERTURA.
IL GIORNO 18 DEL MESE DI AGOSTO DEL 1777
FERDINANDO IV DI BORBONE RE DI NAPOLI
AVUTO IL PARERE FAVOREVOLE DEL CAPPELLANO
MAGGIORE MATTEO GENNARO ARCIVESCOVO DI CARTAGINE,
CONCEDE IL SUO REAL ASSENSO ALLA VENERABILE
CONGREGAZIONE SOTTO IL TITOLO DEL SS.MO SACRAMENTO DEL CASALE DI PISCINOLA
“IN FORMA REGALIS CAMERAE SANCTAE CLARAE” […]
MEMORIALE DI PRESENTAZIONE DELLA NUOVA CONGREGAZIONE AL RE FERDINANDO IV
Ecco un breve passo del memoriale che fu
presentato al Re Ferdinando IV, nel Luglio 1777, dai soci fondatori della nuova
“Congregazione del SS. Sacramento nel Casale di Piscinola”:
“…Per parte degli infrascritti supplicanti mi è stato presentato l’introscritto memoriale del tenore seguente: Videlicet – Sacra Maestà.
Signore, con dispaccio per Segreteria di
Stato degli Affari Ecclesiastici de’ cinque del cadente mese di luglio si è
degnata Vostra Maestà prevenire questa Curia, che sin dall’anno mille
settecentocinquantuno con Suo Real Dispaccio fu chiusa questa Congregazione, e
che presentandosi per la moderna le regole s’impartisca su stessa il Regio
assenso in seguela di ciò essendosi dalla medesima presentate le Regole, con
ricorso de’ Fratelli della Venerabile Congregazione del Santissimo Sacramento,
ed è come segue, cioè:
Croce-Stendardo con i simboli della Arciconfraternita |
Sacra Maestà – Signore – I Fratelli della
Venerabile Congregazione sotto il Titolo del Santissimo Sacramento del Casale
di Piscinola prostatasi a’ Reali Piedi di Vostra Maestà con suppliche le
rappresentano come sebbene per ripieghi del Parroco si fosse fatta chiudere la
suddetta Congregazione, e vietare di darsi assenso su le sue Regole, si è
Vostra Maestà degnata per Sua Reale Munificenza comandare, che tale assenso le
fosse impartito.
Quindi umiliando a Vostra Maestà le
suddette Regole sottoscritte dalla maggiore parte dei Fratelli la supplicano
degnarsi dispensare tanto su di esse, quanto sulla fondazione di detta
Congregazione il Vostro reale assenso, e l’avranno ut Deus – Il tenore delle
sopraccennate regole, è come segue – “Videlicet Jesus Maria Joseph.
Le regole che si hanno da osservare pel
sussidio spirituale e temporale dei Fratelli e Sorelle della Congregazione, e
confraternita del Santissimo Sacramento, eretta su suolo dell’Università del
Casale di Piscinola."
Seguono le regole stipulate in trentuno articoli e firmate dai confratelli piscinolesi dell’epoca.
Le Regole furono formalmente approvate dal Re, in data 18 agosto 1777: data che sancisce ufficialmente la rifondazione della “Congregazione del SS. Sacramento del Casale di Piscinola”.
Ecco la traduzione della disposizione
Reale:
“V. M. concede il Suo Real Assenso alla
preinserta Capitolazione fatta dai Fratelli della Venerabile Congregazione
sotto il titolo del SS.mo Sacramento del casale di Piscinola circa il buon
governo della medesima il modo di eligere gli Ufficiali, la Recizione dei
Fratelli, e godimento dei suffragi in tempo di morte dei loro coll-inserta
forma della relazione del reverendo Cappellano Maggiore, e servata la forma di
quella.
In forma Regalis Camerae Sanctae Clarae.
Pro Magnifico Mastellone
Martius Pisanus”.
La processione del “Corpus Domini”
"Paputi" per la processione del Corpus Domini, anno 2013 |
Merita una menzione particolare l’annuale
processione del “Corpus
Domini”, organizzata dalla Arciconfraternita del SS.
Sacramento.
Nei tempi trascorsi la ricorrenza era molto
più sentita di oggi e registrava una maggiore partecipazione da parte degli abitanti,
per la quale dedicavano molta attenzione nell'organizzazione, come un evento comunitario annuale,
associato ai colori e ai profumi della stagione primaverile, nel corso del quale si celebrava anche la
"Prima Comunione" ai fanciulli.
Alla processione partecipava il Parroco, che
portava sotto ad un pallio l’ostensorio d’argento, contenente un’ostia
consacrata (il “Santissimo”).
Partecipavano alla processione la banda musicale di Piscinola, tutte le
Associazioni Cattoliche, i bambini della prima comunione, i ragazzi
dell’oratorio e tutta la comunità ecclesiale.
Processione del Corpus Domini, anno 2013 |
La processione seguiva lo stesso percorso
dei festeggiamenti in onore del SS. Salvatore, con la particolarità che essa
durava non meno di cinque ore, perché percorreva anche tutte le stradine ed i
viottoli del paese.
C’era poi l’usanza, tramandata dagli antichi devoti, che in ogni cortile e in ogni masseria venisse realizzato una sorta di altarino, detto “Altare di accoglienza al SS. Sacramento”.
C’era poi l’usanza, tramandata dagli antichi devoti, che in ogni cortile e in ogni masseria venisse realizzato una sorta di altarino, detto “Altare di accoglienza al SS. Sacramento”.
Questi altari erano addobbati con fiori e
candele ed erano eretti in segno di omaggio alla processione, ma anche per
invocare delle grazie particolari. Si faceva a gara tra gli abitanti delle
varie strade per realizzare gli altari più sontuosi e belli. Spesso si
eseguivano delle vere e proprie “macchine da festa”. Quando la processione
giungeva in prossimità di questi simulacri, il sacerdote abbandonava
momentaneamente il pallio e si recava nel cortile per benedire l’altare eretto.
Il presule recitava poi in quel luogo una breve preghiera e impartiva la
benedizione ai presenti. Per riparare il sacerdote in quel breve tragitto, si
utilizzava un ombrello circolare, realizzato con tessuto di seta finissima (di
colore giallo e bianco) e orlato con ricami e finiture in oro.
Un altare della festa di Marano, 1912 |
Durante lo svolgimento della processione si
facevano esplodere anche mortaletti e fuochi pirotecnici. Quando la processione
arrivava in piazza, il “comitato dei festeggiamenti” issava la “bandiera”, tra
gli applausi dei partecipanti. La “bandiera” era un
grosso quadro con l’immagine del SS. Salvatore. Simboleggiava l’impegno assunto
dal “comitato” di preparare i festeggiamenti nel corso di quell’anno. Il
quadro, circondato da lampadine, rimaneva esposto fino al giorno di inizio
della festa.
La ricorrenza del "Corpus Domini"
era celebrata, come lo è ancora nei nostri giorni, in molti altri centri del
circondario, e si svolgeva più meno con le stesse caratteristiche di quella
piscinolese; purtuttavia una menzione particolare merita la festa che si
celebrava nella vicina cittadina di Marano di Napoli, dove fino ai primi
decenni del secolo scorso veniva chiamata la "Festa dei Quattro Altari", questo perché in quattro posti prestabiliti del centro cittadino venivano eretti dei maestosi catafalchi di cartapesta, per consentire l'esposizione del
"Santissimo" durante la processione, un po' come avviene ancor oggi nella città di Torre Del
Greco.
Approfondiremo più avanti in un apposito post la storia e la tradizione dei "Paputi" della Congrega.
Approfondiremo più avanti in un apposito post la storia e la tradizione dei "Paputi" della Congrega.
Salvatore Fioretto
La maggior parte delle notizie e delle foto
riportate in questo post sono state tratte dal libro "Piscinola, la
terra del Salvatore, una terra, la sua gente, le sue tradizioni", di
S. Fioretto, ed. The Boopen, anno 2010.
Facciata della Congrega di Piscinola, foto fine anni '80 |
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