Via Vittorio Emanuele, foto anni '70, foto collezione Gino La Bruna |
Foto di repertorio |
Filomena vestiva sempre con abiti di lutto, di colore nero, per la
precoce perdita del marito e aveva due figli maschi, Salvatore mio coetaneo e
Vincenzo, che aveva qualche anno in meno. Vincenzo era soprannominato "‘o’boss", per la sua testa grande e per quel suo carattere
cocciuto, come un mulo...! Erano entrambi ragazzi un po' discoli, figli del popolo come noi: il primo più disciplinato, il
secondo un po' più scapestrato...
Giochi. Foto di repertorio |
Insieme, con tanti altri coetanei, giocavamo a pallone, razziavamo frutta nelle campagne, sfottevamo le ragazze e a scuola... non facevamo buon profitto. E loro, questi due ‘graunari’ (carbonari), sempre un po' sporchi di carbone, apparivano più scugnizzi degli altri. Evidentemente avvertivano molto la mancanza di una guida paterna.
Gioco del "carruociolo", foto di repertorio |
Gioco con lo "Strummolo", foto di repertorio |
Chissà cosa fu, una rincorsa risicata, un appiglio debole, un sasso che fece sobbalzare il camion, uno schiacciamento delle dita tra piano di carico e la sponda, che gli fece perdere la presa... e cadde... cadde battendo violentemente la testa sul selciato!
Sono tanti anni che ricordandomi di Vincenzo, penso: "Quella Tua testa, caro Vincenzo, che doveva essere dura come
quella di un mulo, quella Tua testardaggine ottusa e cocciuta, che noi credevamo
durezza di cranio, si rivelò invece così fragile, come un duro cristallo... Sei caduto battendo la testa, sei rimasto
tramortito, ma vigile. Hai guardato il cielo viola che mutava in sera e Ti sei rivisto cadere tante volte: dal muro, dagli alberi; hai rivisto le mille volte che ti hanno "ciaccato" con le pietre della "guainella", hai rivisto tutte le facce impaurite
dei tuoi compagni che se ne andavano; ti lasciavano solo, come allora, per la
tua ultima temeraria avventura e poi hai sentito un lungo urlo..., il grido
lontano strozzato e piangente della tua povera madre...!"
Non so come successe, ma al funerale di Vincenzo si mobilitò tutto il villaggio, una folla di persone, ma soprattutto una marea di bambini, che gli rendevano l’estremo omaggio e per Vincenzo che fu sempre "nero", fu ogni cosa bianca: i fiori, la bara, il carro...
Non so come successe, ma al funerale di Vincenzo si mobilitò tutto il villaggio, una folla di persone, ma soprattutto una marea di bambini, che gli rendevano l’estremo omaggio e per Vincenzo che fu sempre "nero", fu ogni cosa bianca: i fiori, la bara, il carro...
Quando ripassammo davanti casa sua, ci fu uno
spropositato lancio di petali di fiori, tutti bianchi, che pareva nevicasse e una pioggia
di confetti che non finiva più, lanciati da uomini e da donne in lacrime di dolore, tra la moina dei bambini chini ad arraffarne quanti ne potevano; quella scena la "rivedo" sempre nel film de "L'oro di Napoli"...
Ricordo commosso ancora, quando in quelle stesse circostanze, facevamo anche noi la stessa cosa e io vedevo Vincenzo dare testate a destra e a manca, per rimpinguare il già grande bottino di confetti e, poi, ridendo, strizzarmi l’occhio...
Caro Vincenzo, amico mio, ora, sarà oltre mezzo secolo che Te ne sei andato, devi farmi un piacere, ogni volta che Ti ricordo, Ti evoco e torni dall"Oltre", portami uno di quei confetti e strizzami l’occhio come hai fatto l’ultima volta che ci siamo visti.
Ricordo commosso ancora, quando in quelle stesse circostanze, facevamo anche noi la stessa cosa e io vedevo Vincenzo dare testate a destra e a manca, per rimpinguare il già grande bottino di confetti e, poi, ridendo, strizzarmi l’occhio...
Caro Vincenzo, amico mio, ora, sarà oltre mezzo secolo che Te ne sei andato, devi farmi un piacere, ogni volta che Ti ricordo, Ti evoco e torni dall"Oltre", portami uno di quei confetti e strizzami l’occhio come hai fatto l’ultima volta che ci siamo visti.
Eravamo guaglioni, ricordi...!?
Luigi Sica
Ringrazio l'amico scrittore Luigi Sica per la collaborazione a "Piscinolablog" e per aver consentito la pubblicazione del suo bel racconto.
Luigi Sica
Ringrazio l'amico scrittore Luigi Sica per la collaborazione a "Piscinolablog" e per aver consentito la pubblicazione del suo bel racconto.
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