Quella che oggi viene indicata impropriamente come periferia della metropoli di Napoli, vanta un
retaggio storico non da poco, anzi possiamo dire, senza retorica, che essa ha una
storia di degno rispetto...!
Piscinola fu infatti abitata, fin dall’antichità,
dal popolo italico osco-sannita, come
attestano le numerose necropoli rinvenute negli anni; fu per secoli abitata da questi
ceppi indigeni, prima che diventasse una colonia romana.
Particolare tratto da una mappa di inizio '800. |
Non venne risparmiata durante le lotte tra i Longobardi e il Ducato Autonomo di Napoli, tanto da essere saccheggiata diverse volte. Ma con il Patto (Pactum) di Arechi (IX secolo), si ebbe finalmente, per questo territorio, un lungo periodo di pace e di prosperità e così fu per tutta la Liburia; nel contesto storico iniziarono a sorgere i primi insediamenti stabili. In questo periodo risalirebbe, infatti, la costruzione del primo nucleo abitativo attorno alla chiesa parrocchiale dedicata fin dalle origini al SS. Salvatore (IX secolo) e, pertanto, questa struttura risulta essere la chiesa parrocchiale extramoenia più antica della Archidiocesi di Napoli.
Come avvenne in altri Casali, qui fu qui fondata l’Eustaurita, che fu un primordiale
organismo assistenziale (presente già nell'XI secolo), di carattere laico, governato da una Maestria, ossia da un gruppo di “maestri”,
eletti ogni due o tre anni, il cui compito principale era l’assistenza e il
sostegno economico ai più bisognosi e agli ultimi della società dell’epoca.
La
popolazione di Piscinola, fiera della propria dignità e delle proprie
tradizioni rurali, è storicamente stata restia a qualsiasi tentativo di
subordinazione ed ibridazione da parte della tendenza accentratrice cittadina. In
periodo normanno Piscinola divenne “Casale”, organismo amministrativo
organizzato su base territoriale in tutto il Regno.
Particolare di una mappa di fine '800, da notare la presenza della "vasca" e la vasta piana di Scampia |
Il Casale di Piscinola fu
sempre "Demaniale" o "Regio", ossia direttamente dipendente dal sovrano e non fu mai
"infeudato" (vale a dire, non fu un "Casale Baronale"), come avvenne in alcune
realtà vicine. Il Casale si considerò sempre autonomo, tanto che i suoi
abitanti difesero stenuamente la propria autonomia diverse volte, come nel 1637,
quando il Viceré di Napoli tentò di vendere il Casale di Piscinola al barone di
Cardito: in tale situazione gli abitanti insorsero e poi si autoriscattarono (1679),
pagando il tributo richiesto per la vendita, con i proventi ricavati da una colletta pubblica!
Tempo dopo divenne Università, realtà amministrativa con un proprio Sindaco eletto.
Piscinola partecipò attivamente a tutti gli eventi storici cittadini, come alla rivolta di Masaniello, alla Congiura del Principe di Macchia e ai moti rivoluzionari del 1799.
Tempo dopo divenne Università, realtà amministrativa con un proprio Sindaco eletto.
Piscinola partecipò attivamente a tutti gli eventi storici cittadini, come alla rivolta di Masaniello, alla Congiura del Principe di Macchia e ai moti rivoluzionari del 1799.
Divenne Decurionato durante il Decennio Francese e poi Comune, dopo la
restaurazione borbonica.
Pochi anni dopo l'Unità d’Italia (1866), fu annessa al Comune di Napoli come Villaggio, nonostante avesse chiesto all’amministrazione Provinciale di Napoli di essere un Comune più grande, insieme a Miano e Marianella. Fu il primo Comune ad essere annesso a Napoli dopo l'Unità d'Italia, seguirono, anni dopo, tra gli altri, Chiaiano e Secondigliano, ma solo nel 1925-26.
Durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale Piscinola pagò un pesante tributo di giovani vite, come attesta il lungo elenco di nomi sul monumento municipale. Pochi anni dopo l'Unità d’Italia (1866), fu annessa al Comune di Napoli come Villaggio, nonostante avesse chiesto all’amministrazione Provinciale di Napoli di essere un Comune più grande, insieme a Miano e Marianella. Fu il primo Comune ad essere annesso a Napoli dopo l'Unità d'Italia, seguirono, anni dopo, tra gli altri, Chiaiano e Secondigliano, ma solo nel 1925-26.
Foto della lapide toponomastica esistente all'inzio di Via del Plebiscito a Piscinola. |
Nel corso delle storiche "Quattro Giornate di Napoli", nel 1943, qui si ebbero diversi episodi di resistenza contro l'invasore germanico, con il sacrificio di alcuni giovani partigiani del luogo.
Anni più recenti Piscinola divenne
una Frazione dell’ampio quartiere
cittadino di San Carlo all’Arena e poi Circoscrizione,
insieme a Marianella.
Con la nascita delle Circoscrizioni una parte dal suo territorio storico fu enucleato per fondare la 20^ Circoscrizione, quella di Scampia, da pochi anni urbanizzata.
Oggi Piscinola rientra nel territorio amministrato dalla VIII Municipalità di Napoli, insieme a
Marianella, Scampia e Chiaiano.
Salvatore Fioretto
(Tutti i diritti per la pubblicazione dei testi del blog sono riservati all'autore, ai sensi della legislazione vigente)
(Tutti i diritti per la pubblicazione dei testi del blog sono riservati all'autore, ai sensi della legislazione vigente)
Secondo me, il materiale pubblicato su qwuesto blog dovrebbe essere utilizzato per delle lezioni informative nelle scuole di ogni ordine e grado di Piscinola e zone limitrofe.
RispondiEliminaMaurizio
Grazie Maurizio.
RispondiEliminaComplimenti per l'articolo che fa giustizia a Piscinola
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