mercoledì 4 settembre 2013

La piazza contesa e quella senza nome...!!

Via del Plebiscito a Piscinola, angolo con via Miano a Piscinola e Piazza G. B. Tafuri


La piazza principale di Piscinola, ossia l'antico largo che si estende tra la chiesa parrocchiale dedicata al SS. Salvatore e l'edificio storico del Municipio (ex sede del Comune di Piscinola), è intitolata da moltissimi anni ad un certo Giovanni Bernardino Tafuri, originario della Puglia; ma se qualcuno chiedesse chi è stato veramente costui e che rapporti avesse con il nostro quartiere, dalla risposta che ora riceverà, rimarrà sicuramente deluso; perché nulla di tutto quanto pensato o immaginato si sarebbe verificato nella vita di questo personaggio, vissuto nel secolo dei Lumi... 
E' strano a dirsi, ma il suo rapporto con il Casale di Piscinola si limitò ad una semplice epistola di corrispondenza, peraltro non scritta di suo pugno, bensì ricevuta.... 
Un suo amico, anch'egli scrittore, di nome Giacomo Castelli, un giorno divagando sul ruolo e sulla responsabilità avuta dagli storici e dagli studiosi di cose antiche, gli ricordò, scrivendo l'epistola, che uno storico doveva essere obiettivo e scrupoloso, lontano dal commettere errori grossolani o tali da generare dei falsi ripetibili poi "a catena"... Chissà, forse il Castelli aveva già immaginato il contenuto delle opere che andava pubblicando il suo caro amico Bernardino...!
Il Castelli, nella sua missiva, prese a mò di esempio lo storico che nel XVII secolo, ricordando l'impresa del generale condottiero Belisario, che ripopolò Napoli dopo averla distrutta (episodio del 536 d.C., tratto dalla Storia Miscella), confuse la cittadina di Pisciotta, situata in provincia di Salerno, con l'abitato del casale di Piscinola, che invece fu tra quelli che aveva contribuito veramente  al ripopolamento di Napoli. Tutto questo non senza ripercussioni negative sugli altri studiosi e ricercatori, che lo seguirono nell'errore...! 
Ecco uno stralcio finale della epistola...


E P I S T O L A DEL NAPOLETANO GIACOMO CASTELLI
Avvocato Difensore della Città
ALL’ERUDITISSIMO GIOVANNI BERNARDINO TAFURI Patrizio Neretino
Opusc. Tomo XII
GIACOMO                     CASTELLI                     A  GIOVANNI BERNARDINO TAFURI 
SALUTE


La delusione del lettore ora non sarà certamente irrilevante nell'apprendere che questo personaggio (Tafuri), a cui è stata intitolata la piazza centrale di Piscinola, di fatto non ha eseguito niente di significativo per il quartiere o per la sua memoria..., suppongo che questa delusione sarà ancor più forte quando lo stesso lettore saprà che il Tafuri ha conservato nei secoli la triste e singolare nomea di storico erudito, e (ahimè!) di un "falsario" nel narrare i fatti storici.... Attribuzione riportata in diversi testi, antichi e recenti. Anche lo storico napoletano Bartolommeo Capasso fu tra quelli che lo sconfessò, con la pubblicazione della sua famosissima opera, intitolata: "Monumenta ad Neapolitani Ducatus Historiam Pertinentia"...
Ora sarebbe interessante sapere quali furono le motivazioni che spinsero la allora legittimante "Commissione di Toponomastica del Comune di Napoli" a intitolare, nei decenni a cavallo tra gli anni '50 e '60, l'antica piazza allo scrittore pugliese Giovanni Bernardino Tafuri, originario della cittadina di Nardò, in provincia di Lecce!
Rispolveriamo un po' la vita di Bernardino Tafuri.... riportando la recensione pubblicata nell'enciclopedia/dizionario on-line della "Treccani":


 
L'antica denominazione di questo storico largo era invece "Piazza del Municipio", un'attribuzione derivante sicuramente per la vicina presenza dell'edificio comunale, che fu sede del consiglio municipale del Comune di Piscinola, ahimè, fino al lontano 31 dicembre 1865, quando Piscinola fu annessa al Comune di Napoli.
La cosa curiosa da sapersi è quella che all'insigne scienziato, chirurgo, ricercatore scientifico, primario, medico personale di Caruso e deputato della Repubblica Italiana, ovvero all'on. Raffaele Chiarolanza, nato e vissuto a Piscinola proprio davanti alla piazza, a tutt'oggi, non è stato dedicato nemmeno un giardinetto o qualche aiuola del quartiere di Piscinola...!!
Risulta poi, è questo è ancor più grave, che allo stesso professore considerato, nella sua epoca, un luminare della medicina, alla pari di Cardarelli e Giuseppe Moscati, non è stata dedicata nessuna strada o vicolo, anche piccolo, nella intera città di Napoli!
La piazza B. Tafuri è delimitata da un lato dallo spigolo della Arciconfraternita del SS. Sacramento e dall'altro lato dall'uffico Postale, mentre tutto il largo esistente, prospiciente all’edificio ex scuola Torquato Tasso  non ha nessun nome nella toponomastica cittadina. Si, avete inteso bene! Perché tale superficie, che si vede attraversandola tutti i giorni ed è pavimentata e arredata con panchine, con marciapiedi, con aiuole e alberi e con tanto di stazionamento degli autobus di linea AMN, non risulterebbe al Comune di Napoli come una piazza o largo, bensì solo una mera estensione della via Plebiscito a Piscinola. Un vero assurdo!

Racconto brevemente un curioso aneddoto, di un fatto realmente avvenuto... con al centro della storia proprio questo posto di Piscinola...
Nella seconda metà degli anni '60 si verificò a Piscinola un evento curioso a dirsi, diciamo un caso simile alla serie allora in auge: "Peppone e don Camillo", ma condito in salsa prettamente Piscinolese...!
Il prof. on. Raffaele Chiarolanza negli ultmi anni della sua vita.
La sezione locale del Partito Comunista Italiano organizzò..., (udite!) una petizione popolare per sollecitare la dedica di questo lato della piazza di Piscinola, (allora come oggi, in cerca di un nome) al "Papa buono", al secolo Papa Giovanni Roncalli (Giovanni XXIII), per aver promosso, con la sua forte azione pastorale, politica e sociale, la pace in Italia, in Europa e nel mondo. Il Papa era morto da pochi anni, ma era già compianto da tutti gli strati sociali della penisola, da nord a sud e anche dai vari orientamenti politici italiani. Anche da parte di quelli tradizionalmente un po' lontani dalla Chiesa e poco inclini ai messaggi di fede religiosa... 
Papa Giovanni XXIII
A questa iniziativa, strano e curioso a dirsi, si oppose e non appoggiò l'opera, la sola Parrocchia di Piscinola, forse condizionata dalla decisione della stessa Curia Arcivescovile, perchè l'iniziativa del PCI, che divenne un caso da blog  nazionale, pubblicata su molte riviste e periodici, era giudicata come di parte, pretestuosa e addirittura speculativa! La Parrocchia non solo non appoggiò l'iniziativa, ma in un certo senso la ostacolò pure!
Il Comitato per il monumento aveva già messo in cantiere la raccolta dei fondi, l'affidamento degli incarichi per coniare una statua e per far costruire un piedistallo rivestito in marmo. Quindi con il monumento al Papa quel lato della piazza di Piscinola oggi sarebbe stata chiamata... Piazza Giovanni XIII, sicuramente meglio di Via Plebiscito a Piscinola!! 

Piazza Giovanni Bernardino Tafuri (già Piazza Municipio)
Il progetto era pronto ed era stata individuata anche un'area della piazza da trasformare ad aiuola, con sopra il monumento contestato.
Non sappiamo perchè l'iniziativa si arenò, forse perchè iniziò a prendere fiamma quel famoso movimento di protesta, che fu chiamato "Sessantotto"... e quei problemi  presero sicuramente il sopravvento alle effimere discussioni nostrane, giudicate fin troppo locali...!
E' stato per me interessante e bello apprendere, a distanza di tempo, che una nobile e simbolica iniziativa abbia avuto i natali proprio in questo piccolo borgo di periferia e sia balzata alla cronaca nazionale, accendendo tanto interesse su Piscinola... Se allora fosse stato realizzato quel monumento, sarebbe stato indubbiamente un bell'esempio di riappacificazione sociale... Ma la storia ha fatto un corso ben diverso...! Peccato per il monumento e per la nostra Piazza...!

Credo che è giunto il fatidico momento di dedicare la "Piazza senza nome" all'emerito prof. Raffaele Chiarolanza, medico, scienziato e deputato della Repubblica... o è ancora presto...!?
Salvatore Fioretto
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Scorcio della via Plebiscito e veduta dall'alto tratte da "Google Map"

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